Racconti Erotici > orge > Un pic nic in tenda
orge

Un pic nic in tenda


di DPCouple
28.08.2021    |    16.079    |    26 9.7
"Lei rispose prontamente di no..."
Quel giorno si decise di trascorrere una giornata rilassante a due, solo io e mia moglie, in tutta tranquillità al fresco di una bella radura isolata attorniati da belle montagne.
L’idea era di fare un semplice pic nic, ma prima di partire, senza pensarci più di tanto, vidi la tenda depositata nel garage proprio accanto all’auto, e mi venne d’istinto di prenderla ed infilarla nel baule.
Arrivammo a destinazione dopo un’oretta di strada, l’intenzione non era quella di camminare molto, ma semplicemente metterci in una zona tranquilla non lontano dalla strada.
Ci inoltrammo nel fitto bosco e ben presto arrivammo ad un praticello pianeggiante proprio accanto ad un ruscelletto. Posto bellissimo, lontano da occhi indiscreti, l’ideale per trascorrere qualche ora in relax.
Proposi a Cri di montare la tenda, nonostante l’intenzione non fosse quella di trascorrere lì la notte, tuttavia il montaggio era talmente rapido che un attimo dopo ci ritrovammo con il nostro piccolo rifugio montato.
La prima ora trascorse in tutta serenità, distesi al sole con il solo gorgoglìo del ruscello e il canto degli uccelli.
Ma la tranquillità durò poco. All’improvviso un frastuono risuonò alle nostre spalle. Un gruppetto di ragazzi era arrivato proprio ad una ventina di metri da noi con tanto di radio, barbeque, coperte, palloni..
Se non fosse che bisognava smontare la tenda avremmo sicuramente cambiato posto, ma d’altro canto eravamo arrivati noi per primi e speravamo che i quattro ragazzi se ne andassero, ed invece, noncuranti, si accamparono proprio vicino a noi.
Cri ne era molto incuriosita, e come suo solito non mancò di mettersi ad ascoltare i loro dialoghi, che spaziavano da futili argomenti, al calcio, alla palestra, ai sentieri da percorrere ed escursioni da fare.
A causa dell’afa e del caldo ben presto rimasero tutti sudati a petto nudo e di tanto in tanto andavano a rinfrescarsi nel ruscello, ovviamente senza mancare di farsi degli scherzi e dei gavettoni d’acqua.
Erano quattro bei ragazzi tra venticinque e trent’anni, tutti con bei fisici tonici ma molto diversi tra loro.
Uno era alto e spallato, con aspetto non molto curato: barba e capelli lunghi rasta castani, diversi tatuaggi lungo le braccia e lungo il corpo, con in dosso solo un paio di pantaloncini bianchi Nike semitrasparenti che lasciavano ben intravedere un paio di boxer neri e una striscia di peli che partiva dall’ombelico e spariva nelle mutande.
Con lui al fiume a divertirsi un altro ragazzo, meno alto ma più curato, capelli rasati sui bordi, senza barba, moro, occhi chiari, più magro ma con muscoli più tonici rispetto al primo. Un tipo solare e vivace che prendeva in giro l’altro e lo stuzzicava continuamente.
Gli altri due invece se ne stavano distesi tranquilli con la loro musica RAP di sottofondo, giocando a carte e bevendo birra. Uno con l’aria da bravo ragazzo, con gli occhiali, aria da secchione, chiaro di carnagione e sicuramente un po’ timido. Al contrario dell’altro che era un moro, occhi e capelli scuri, carnagione super abbronzata che accanto all’altro pareva essere mulatto ma che probabilmente aveva solo origini del sud.
D’improvviso il telefono di quest'ultimo squilló ed egli si allontanò incamminandosi verso la strada. Fu di ritorno una decina di minuti dopo seguito da un altro ragazzo che li aveva raggiunti. Un bel ragazzo di colore, alto e magro con una spiccata accento bergamasca.
La giornata scorreva via liscia come l’olio, il sole era alto nel cielo e nonostante fossimo in mezzo a cime che toccavano i duemila metri, non c’era molta aria e il clima era piuttosto afoso.
Ovviamente ogni tanto mi divertivo a stuzzicare Cri e gli chiedevo quale dei ragazzi le piaceva di più e quale si sarebbe “fatta”. Era chiaro che erano molto diversi tra loro ma lei riuscì a trovare il lato sexy di tutti. In pratica si sarebbe fatta scopare volentieri da ognuno di loro. Sapevo che vederli tutti così, mezzi nudi, sudati e bagnati la eccitava molto, e ne ebbi la conferma quando allungai la mia mano tra le sue cosce e me la ritrovai zuppa dei suoi umori caldi.
La stuzzicai ma lei mi lasciò fare, anzi, tentò di accarezzarmi sfiorandomi il cazzo già bello duro, ma desistì per paura di essere notata. Era intenta alla lettura di uno dei suoi “mattoni”, ma stranamente non era molto concentrata, si vedeva che era più attratta dai discorsi dei ragazzi e ogni tanto non mancava di dare qualche occhiata verso i cinque che si divertivano a poche decine di metri da noi.
All’improvvisò però un episodio fece incazzare Cri: un getto di acqua gelida la colpì improvvisamente, bagnando il libro e pure la sua maglietta.
Lei ebbe come un gesto di stizza, d’altronde conoscevo bene la sua impulsività, e quando esclamò : “ma cazzoo!!” non mi stupii, ed anzi la mia mente in un lampo si illuminò!
Il ragazzo moro si avvicinò e chiese scusa.
Lei subito, lasciando da parte il rancore, gli sorrise e gli rispose: “non fa nulla, tanto fa caldo.. anche se però il libro non è mio è gradirei restituirlo ancora intero alla biblioteca!.. visto che uno l’ho già dovuto pagare..”
“Ah scusa.. non l’ho fatto apposta, vuoi che riparo al danno fatto?.. se te lo devo pagare dimmelo tranquilla..”
“No figurati.. ci mancherebbe.. lo metto un po’ al sole ad asciugare”.
Ma lì intervenni io: “bhe si c’è qualcosa che potresti fare per riparare al danno..” e subito Cri mi rifilò una violenta gomitata per farmi star zitto.
“Ah si?.. tipo?.. cosa posso fare?..” mi domandò incuriosito il ragazzo.
“Bhe visto che gli piaci molto potresti farla divertire in altro modo..”
Lui ci guardò perplesso per capire se scherzavo, mentre Cri arrossì, mi fulminò con gli occhi e mi disse di stare zitto.
Lui la guardò negli occhi e si illuminò! “Posso toglierti la maglietta?” le disse “così la stendo accanto al fuoco e tra 10 minuti è asciutta”.. Lei rispose prontamente di no. Spiazzata e stregata da quel bel corpo giovane e abbronzato e da quegli occhietti neri e furbi che la fissavano e la stavano mangiando, però si fece scappare un sorrisetto malizioso che lui notò subito e gli fece capire che forse qualche speranza di poterla conquistare poteva davvero averla.
Si sedette e si presentò stringendo la mano ad entrambi. Ci disse che aveva 26 anni e che abitava in un paese a pochi chilometri da lì. Aveva deciso di trascorrere il pomeriggio in relax con i suoi migliori amici e senza la fidanzata che a detta sua era una tipa rompiscatole e schizzinosa.
Era un tipo simpatico e sempre con la battuta pronta, mentre gli altri, di ritorno dal ruscello si fermarono solo qualche istante e salutandoci chiesero al loro amico se voleva fare due tiri al pallone. Lui però rifiutò dicendo che preferiva stare ancora un po’ a dialogare con la sua nuova amica milf ricciolona.
Usò proprio quel termine, MILF, cosa che fece arrossire Cri ma che ebbe il risultato di far aumentare la sua eccitazione, mentre i suoi amici lo guardarono stupiti e increduli lanciando qualche battutina ma proseguendo verso il prato che avevano scelto per giocare a calcetto.
Lui invece se ne stava seduto sul prato di fronte a noi, al che gli dissi di accomodarsi pure sulla nostra coperta, e lui ringraziando si alzò di scatto ed andò a sedersi proprio accanto a Cri.
Lui indossava solo un paio di pantaloncini umidi da cui spuntava l’elastico dei boxer, mentre lei era scalza, con i suoi bei riccioli sciolti, indossava pantaloni della tuta neri aderenti con una striscia fucsia che le scorreva lungo i fianchi e le faceva risaltare molto bene le sue forme e il suo bellissimo sederino. Sopra invece aveva una maglietta sempre nera che andava a nascondere il reggiseno e i suoi bellissimi seni.
Ben presto i discorsi si fecero più intimi, lui ci confessò che da sempre fantasticava di avere un’esperienza con una ragazza più grande di lui ma essendosi fidanzato molto presto non ne aveva mai avuta l’occasione. Da parte nostra gli raccontammo che eravamo una coppia molto complice e innamorata, ma al tempo stesso molto aperta in ambito sessuale, e gli mostrai il cellulare con il nostro profilo di A69.
Osservò con molta attenzione le fotografie presenti, e lesse molto attentamente la bellissima recensione lasciata dal nostro toyboy qualche anno prima.
Cri intanto mi stringeva la mano e ci accarezzavamo le dita a vicenda, come spesso capita quando siamo eccitati. D’improvviso mi strinse forte la mano e mi fece cenno con gli occhi di guardare il ragazzo, e voltandomi di scatto lo vidi che osserva sempre le foto e che stava avendo un’erezione.
Lui alzò lo sguardo e accorgendosi di essere stato sgamato disse “ops, scusate, non ho resistito!”.. ma con una mossa repentina Cri andò a toccargli il cazzo tra le gambe, accarezzandolo e tastandolo delicatamente ed esclamando “non ti preoccupare.. per me non è un problema.. anzi..”
Lui le prese il polso e le trattenne la mano sul suo cazzo per farle capire che la cosa gli era molto gradita, intanto si inginocchiò e le si avvicinò lentamente con il viso allungando l’altra mano per andare a toccarle il seno. Io intanto mi misi dietro di lei e le slacciai il reggi senza toglierle la maglietta.
Un attimo dopo lui alzò la maglietta e lei si ritrovò con il viso di quel bel ragazzo tra i seni. Li perlustrò per bene. Toccandoli e leccandoli in ogni angolo, giocando con la lingua e con le dita con i suoi capezzoli che si erano fatti turgidi. Si vedeva che ne era davvero colpito, era come ipnotizzato e con l’aria incredula riuscì solamente a dire “Cazzo che seno meraviglioso!” e continuava a toccarlo delicatamente e a dargli delle leccatine.
Cri mi guardava compiaciuta ed eccitata, mi sorrise e io le feci l’occhiolino.
Intanto le mani di lui iniziarono a farsi più decise, l’eccitazione aumentava e presto pure lei si mise in ginocchio ed il suo seno andò ad appoggiarsi al quel giovane corpo e le loro lingue si intrecciarono iniziando ad assaporarsi a vicenda con leccate sempre più avide.
Le mani di Cri accarezzavano il petto di lui, stuzzicando i suoi capezzoli per poi proseguire sfiorandogli la tartaruga fino a che sempre più vogliosa, iniziò ad abbassargli i pantaloncini, non senza aver dato una bella toccata al culetto sodo che le si presentava a portata di mano. Lui fece lo stesso, mentre la slinguazzava le toccava il culo prendendo i suoi glutei con entrambe le mani e cercando disperatamente di allungare le sue dita alla ricerca della sua vulva calda e gocciolante.
Intanto la lingua di lui le percorreva il collo sino all’orecchio, per poi tornare giù fino al seno senza trascurare le spalle. Lei era eccitatissima, lui oltre che un gran bel ragazzo ci sapeva veramente fare e lei non resistette e dovette interromperlo perché il suo corpo eccitato tremava e orgasmava per quella meravigliosa situazione inaspettata.
D’improvviso lei non riuscì più a trattenersi: con un movimento improvviso e deciso gli abbassò i boxer ritrovandosi davanti un gran bel cazzone turgido. “Woww” esclamò.. e lui.. “ti piace?.. sei tu che lo hai reso così, se lo vuoi è tutto tuo.. devo farmi perdonare per averti bagnato il libro, ricordi?”
Senza farselo ripetere due volte prese tra le mani quel membro duro e si mise a lavorarlo con le sue sapienti manine, poi si avvicinò con il viso, vidi le sue narici allargarsi leggermente, come ad odorare quel nuovo pene: le piacque perché una frazione di secondo dopo la sua lingua lo stava percorrendo dal basso verso l’alto. Esplorando le palle gonfie e salendo piano piano fino alla cappella. Lo insalivò tutto come solo lei sa fare.. e poi prese la sua grossa cappella in bocca iniziando a succhiare con passione il sui oggetto del desiderio. Lui intanto le prese la testa con una mano e le dava il ritmo, mentre l’altra mano le toccava il culetto e cercava di abbassarle i pantaloni della tuta.
Io che mi stavo godendo quello spettacolo col cazzo che mi stava per esplodere, decisi di intervenire e dargli una mano: mi avvicinai e le abbassai sia i pantaloni che le mutandine e mentre lei continuava a far godere lui con un pompino spettacolare, io iniziai ad aprirle il culetto andando a leccare sia il buchino del sederino che la figa che era zuppa dei suoi umori.
Dopo qualche minuto lui la interruppe perché stava per venirle in bocca e le chiese un time out.
“Cri.. è il pompino più bello che abbia mai ricevuto in vita mia! Sei una grande!!”
“Se vuoi continuo!!” rispose lei compiaciuta.
“Magari dentro la tenda..” proposi io.
“eh forse è meglio.. mica che ci arrestano..”
Nel frattempo degli amici non vi era traccia, solo mentre ci accomodavamo dentro la tenda vidi arrivare il ragazzo di colore che tutto sudato andò a ravanare nel suo zaino ed estrasse una bottiglietta di acqua che si scolò in due secondi.
A quel punto guardò verso di noi e si accorse di ciò che stava succedendo, ci guardò stupito e ci fece cenno se poteva avvicinarsi.
Ovviamente acconsentimmo e lui venne ad accomodarsi sedendosi appena fuori dalla tenda canadese.
Cri e il suo amichetto intanto avevano ripreso a giocare, lui inginocchiato davanti a lei nella tenda e lei a pecorina si gustava il suo bel cazzone mentre il suo culetto sodo faceva bella mostra verso l’apertura della tenda.
Io e l’altro ragazzo lo contemplavamo, ma lui non aveva il coraggio di muovere un dito, forse per timore reverenziale.
Al che notando il rigonfiamento dei suoi boxer gli dissi: “che fai?.. non vuoi partecipare alla festicciola?.. penso che Cri lo vorrebbe un altro bel ragazzo.. Vero Cri?”
Lei rispose con la bocca piena: “certo che lo voglio!”.. e il solo pensiero la fece venire.
Il black allora non esitò ad allungare le mani verso quel ben di Dio che spuntava sodo dall’apertura della tenda. Iniziò a toccarlo e a palpeggiarlo, schiaffeggiandolo con dei colpetti mirati. Poco dopo le sue dita lunghe sparirono dentro di lei, per poi riemergere bagnate per poi sparire di nuovo una volta che i polpastrelli avevano massaggiato per bene il clitoride. A lei piaceva, si capiva, e mi stupì molto vedere che anche quando lui si mise a leccarle il buco del kuletto continuando a penetrarla con le dita, lei lo lasciò fare ed anzi, capii che apprezzava parecchio.
Di punto in bianco lei interruppe il pompino e compiendo una rotazione, sempre restando a pecorina, disse al suo amichetto: “ora voglio che mi scopi.. lo voglio dentro!” Lui che non aspettava altro prese in mano il suo cazzone turgido e bagnato di quella che era saliva mescolata a qualche goccia di sperma che non era riuscito a trattenere, lo puntò appoggiando la cappella alla figa bagnata di Cri e affondò il colpo facendolo sparire completamente dentro di lei. Si fermò un attimo e prendendo tra le mani i suoi glutei comiciò a penetrarla sempre più velocemente.
Noi restammo a guardare per un attimo la scena, ma subito dopo la mano di Cri andò a prendersi il cazzo del black infilando le mani nei suoi boxer.
Riemerse con il cazzo più grosso che avessi mai visto. Nonostante non fosse ancora all’apice era di una lunghezza e di uno spessore che avevo visto solo nei film porno.
Lei, nonostante fosse sotto i colpi dell’artiglieria pesante con un continuo martellamento dentro di lei, esclamò molto spontaneamente in preda all’estasi: “ma che cazzo hai?! Non ci credo.. cazzo si.. spettacolo!.. poi voglio dentro pure il tuo!”.
Lui che rispetto all’altro era molto più taciturno, si limitò a risponderle: “certo bella! Non vedo l’ora di mettertelo dentro e farti godere! Intanto assaggia e vedi se ti piace..”
E così dicendo glielo mise in bocca. Era così grosso che le occupava tutta la bocca, e quando lei lo metteva al suo interno riusciva ad introdurne meno della metà.
Nel frattempo l’altro ragazzo diede gli ultimi colpi energici ed estrasse di colpo il cazzo andando a schizzare il suo sperma caldo e bianco sul culetto e sulla schiena di Cri, che a quel punto, fu libera di mettersi in ginocchio e voltandosi verso il ragazzo lo ringraziò e gli disse: “sei stato bravissimo! Ho goduto un sacco! Fortunata la tua fidanzata”. Lui compiaciuto le diede un bacetto sulla fronte e si avviò verso il torrente per darsi una rinfrescata.
A quel punto Cri si rivolse all’amico di colore. “Ora mi dedico a te..”
“Brava! Fammi un bel pompino! Vedrai quanta sborra calda ti regalo dopo!”
Lei lo fissò come ancora non aveva potuto fare perché troppo indaffarata con l’amico. Ne rimase esterrefatta. Aveva un corpo splendido che rasentava la perfezione, tonico, senza peli, pelle liscia e carnagione scura. Era proprio un gran figo. Se lo voleva godere per bene, anche perché non capita tutti i giorni un’occasione del genere.
Lui era arrapatissimo e il suo enorme biscione ne era la riprova. La fece distendere nella tenda, lei allargò le gambe e lui dopo aver dato una leccata veloce alla sua pussy bagnata e aperta, fece scorrere la lingua fino al seno, poi le si mise sopra e la baciò. I due corpi sudati si avvinghiarono in abbraccio e l’enorme cazzo sparì ben presto all’interno della sua figa, facendo sussultare Cri.
Rimase fermo in quella posizione per diversi secondi, probabilmente per farla abituare alle dimensioni. E ben presto ne ebbi la riprova. Lei ansimava e godeva anche se lui era semplicemente fermo dentro di lei, senza accennare ad un minimo movimento. Lei teneva tra le mani i suoi glutei tonici massaggiandoli e tirandoli verso di lei. Finchè ad un certo punto lei gli disse: “vai sono pronta! Scopami!” e lui pian piano iniziò un movimento dentro e fuori, dapprima lento, poi sempre più veloce. La sua asta scorreva dentro e fuori la sua figa, la riempiva completamente, le labbra della vagina attorniavano completamente quella bellissima mazza nera. Era davvero uno spettacolo, ogni volta che usciva portava con sé una pozza si succhi corporei trasparenti, i succhi di entrambi si mescolavano e aiutavano la penetrazione facendo scivolare benissimo quell’anguilla verso la sua tana.
Con lei sempre distesa lui si mise in ginocchio e tenendola per le caviglie le teneva le gambe sollevate e divaricate, mentre muoveva il bacino seguitando a penetrarla. Entrambi ansimavano e nella tenda l’odore di maschio e di sesso saturava l’ambiente, facendo fermentare ancora di più gli ormoni del desiderio.
Nel frattempo anche gli altri ragazzi avevano fatto ritorno al villaggio della trasgressione e si erano seduti attorno alla tenda godendosi lo spettacolo.
Il primo ragazzo confessò di averla penetrata e di aver fatto fatica a resistere al suo pompino. Raccontava agli altri che era la miglior succhia cazzi che si potesse desiderare, da perderci la testa.
I tre restarono a guardare e non potei far a meno di notare che erano tutti eccitati e di tanto in tanto si toccavano pur senza estrarre il cazzo dai pantaloncini.
Nel frattempo la tenda continuava a muoversi, il ragazzo era sempre più eccitato ma non dava segni di cedimento. Anzi, la girava a destra e sinistra con molta facilità, cambiando moltissime posizioni ma sempre mantenendo lui il ritmo del gioco, forse per non far stancare Cri che in effetti era ancora bella attiva e in forma seppur ansimante e sudata.
Ad un certo punto il giovane nero fece mettere Cri a pecorina e iniziò a montarla come una cagnetta in calore. Lei gradiva molto ma fu solo in quel momento, mentre si trovava a quattro zampe con la testa fuori dalla tenda e il culetto scopato, che si accorse della presenza degli altri ragazzi.
“Oh cazzzo..! che imbarazzo, non vi avevo notato..” riuscì a dire tra un mugugno e l’altro.
Intanto io mi avvicinai e le chiesi se era stanca ma lei mi rispose che le piaceva un sacco, che voleva continuare, solo aveva sete e le passai la bottiglia di gatorade.
Lei bevve e si girò passando poi la bottiglia al black che aveva rallentato la penetrazione e si mise a bere fermandosi con il suo cazzo dentro di lei.
Approfittai della pausa per invitare gli altri ragazzi ad avvicinarsi e mentre il ragazzo di colore penetrava nuovamente Cri, lei si ritrovò con altri tre cazzi davanti al viso.
I tre avevano iniziato a masturbarsi e lei non si fece pregare e iniziò a leccarli uno dopo l’altro. Un cazzo normale e depilato simile al mio, un altro più piccolo e infine il cazzone del rastone che era bello grosso ma piuttosto peloso, all’apparenza nemmeno troppo profumato, ma Cri stupendomi e dimostrandomi che era davvero arrapatissima, non esitò a leccarlo per bene e ad assaporare anche quel sapore di maschio alfa.
Ad un certo punto il nero si bloccò all’improvviso e estraendo di colpo la sua asta da Cri andò ad appoggiarla sul suo viso e lei mollando di colpo gli altri cazzi fu subito pronta ad accogliere quel bestione nella sua bocca e a farsi schizzare tutto il suo sperma caldo direttamente in bocca. Era davvero impressionante vedere quel tronco nero in tutto il suo vigore scaricare tutta la sua sborra in bocca a Cri che ovviamente non poteva ingoiare ma la rilasciò facendola colare tutta lungo il collo e il seno, gocciolando e scorrendo giù sino alla figa e per terra.
Lei riprese in mano il cazzone nero che stava ritraendosi, e di nuovo stupendomi gli diede una ripulita con lingua leccando i residui di sborra con la sua bocca vogliosa.

Finito l’operazione il rastone, che si era disteso sull’erba con il cazzo già in tiro, le disse: “dai bella! Ora tocca a me! Monta su!” e senza pensarci due volte lei si mise sopra di lui, impugnò il cazzone e se lo infilò dentro.
Iniziò a muoversi eccitata, mentre gli altri due stando in piedi le porsero i loro cazzi che ben presto diventarono tre perché il primo ragazzo simpatico si era completamente ripreso dal primo round.
Proprio lui, che era il più vivace e spavaldo, ad un certo punto la fece chinare in avanti, iniziando ad infilarle il dito nel culetto dopo esserselo ben lubrificato con la saliva. Lei lo lasciò fare e ben presto si ritrovò con il cazzo del rasta in figa e il suo bel kuletto all’insù ben aperto e in attesa di chiunque volesse favorire.
Volli metterlo io per primo, sapevo riconoscere se Cri provava dolore e volevo fare da apripista. Le infilai dentro il cazzo non senza fatica, aspettai un momento per farla abituare e poi lei mi disse di muovermi e di scoparla.
Una doppia penetrazione coi fiocchi, con in aggiunta qualche bel cazzo sempre pronto a scoparla in bocca. Un godimento unico in mezzo alla natura.
A rotazione tutti vollero metterlo nel culo. E sempre a rotazione tutti si facevano spompinare. L’unico che rimase saldo al suo posto con il cazzo nella figa e la faccia tra le tette, fu il rastone che di tanto in tanto grugniva eccitato e dava dei colpi d’anca scopando forte Cri, fino a che ad un certo punto, non esplose direttamente dentro! Proprio nel momento in cui anche l’altro ragazzo le riempiva il culo di sperma. Si fermarono e uscendo la lasciarono a terra con figa e culo gocciolanti di sborra.
Per ultimo fece venire anche l’altro ragazzo e me con la bocca e infine fu portata in braccio come un trofeo dal rastone nel ruscello dove si potè rinfrescare e ripulire dal succo di tutti quei maschiacci.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Un pic nic in tenda:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni