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Nuovi Confini: l’inizio
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01.02.2025 |
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"I due uomini avvicinarono i loro cazzi alle bocche spalancate delle amiche e, segando uno il cazzo dell’altro, esplosero in un orgasmo potente: i getti di..."
Nude, abbracciate teneramente dopo aver fatto l’amore, Giulia chiese a Laura: “Ti ricordi il giorno in cui tutto questo è iniziato? Hai mai pensato a come sarebbero state le nostre vite se non avessimo accettato all’epoca la proposta di Pat?”. Laura sorrise e accarezzò Giulia sul monte di Venere, disegnando con le dita un sì, poi disse con dolcezza: “Non so come sarebbe stata, amore mio, ma di sicuro ne è valsa la pena, nonostante tutto”.Il loro primo incontro era avvenuto all'inizio del loro percorso universitario, entrambe iscritte al corso di Economia. Laura, 21 anni, con i suoi lunghi capelli castani e gli occhi nocciola, incarnava una bellezza esotica, mentre Giulia, 20 anni, con i suoi ricci rossi e gli occhi color ambra, emanava un'aura di passione e sensualità. Frequentavano ragazzi, ma il loro legame era speciale, un'attrazione che andava oltre l'amicizia. Durante le lezioni, fantasticavano l'una sull'altra, immaginando scenari proibiti e desiderando di esplorare i propri corpi. Sguardi rubati, promesse silenziose di piacere e desiderio.
E il desiderio, a volte, diventava incontenibile. Come quella notte in cui Laura si svegliò con un bisogno irrefrenabile di toccarsi. Si tolse la t-shirt che usava come pigiama e iniziò ad accarezzarsi, ovunque, con dolcezza, immaginando le dita di Giulia su di lei. “Leccami la figa, Giulia, fammi venire nella tua bocca!” sussurrò, visualizzando le labbra meravigliose dell'amica sul suo clitoride, già gonfio, che non resistette oltre alle stimolazioni: un orgasmo potente e prolungato la travolse.
Questo episodio, però, non fece che aumentare il desiderio di Laura, un desiderio che sarebbe esploso di lì a poco. Il fine settimana successivo, le due ragazze decisero di concedersi una pausa dallo studio e di visitare le terme di Merano. Fu durante quel viaggio che la loro amicizia si trasformò in qualcosa di più profondo e intenso.
Dopo una cena in un accogliente ristorante, tornarono in camera, elettrizzate all'idea di rilassarsi il giorno dopo nelle acque termali. Dopo le rispettive docce, indossarono entrambe accappatoi leggeri, che lasciavano intravedere le loro forme seducenti. Sedettero sul letto, sorseggiando vino rosso e chiacchierando animatamente. Ma, ad un certo punto, Giulia mise un dito sulla bocca di Laura, fermando le sue parole, rivolgendosi all’amica con una dolcezza ancora più marcata del solito.
"Hai mai pensato a noi due insieme, Laura?" chiese Giulia, lo sguardo intenso fisso su di lei. Laura arrossì, incapace di distogliere lo sguardo. "Forse una volta o due," ammise, sorseggiando il vino. "Ma non ho mai osato dirlo ad alta voce." Giulia si alzò, avvicinandosi lentamente. La sua figura sinuosa e sensuale. "E se ti dicessi che anch'io ho avuto gli stessi pensieri?" sussurrò, accarezzando il viso di Laura con la punta delle dita. Il corpo di Laura era elettrico. "E se lo facessimo davvero?" propose, la voce bassa e piena di desiderio.
Gli occhi di Giulia brillarono di eccitazione. Si chinò e baciò Laura con passione, le loro lingue si intrecciarono in un ballo sensuale. Le mani di Giulia scivolarono sotto l'accappatoio di Laura, esplorando la sua pelle morbida. Laura gemette, sentendo le dita di Giulia accarezzare i suoi seni, i capezzoli indurirsi sotto quel tocco ancora inesperto. Giulia la fece distendere sul letto, i loro corpi avvolti l'uno nell'altro. Baciò il collo di Laura, scendendo lentamente verso il petto. Le sue labbra trovarono il capezzolo eretto e lo presero in bocca, succhiando delicatamente. “Sono due chiodi! Quanto ho sognato di averli nella mia bocca! I tuoi chiodi sono il mio chiodo fisso!”, sorrise. Laura gemeva, le mani affondavano nei ricci rossi di Giulia, incoraggiandola. “Succhiali! Mordili! Sono tuoi!”. Giulia continuò la sua esplorazione, baciando e leccando il corpo di Laura. Arrivò all’ombelico e si fermò, guardandola con occhi ardenti. "Voglio assaggiarti," disse, la voce roca di desiderio.
Eccitata e tremante, Laura aprì le gambe, offrendo la sua figa umida a Giulia. Quest'ultima si chinò e iniziò a baciarla delicatamente. La sua lingua alternava passaggi leggeri e colpi decisi al clitoride di Laura, che gemeva e si contorceva: “Cosa mi stai facendo, Giulia? Mi fai impazzire!”. Giulia leccava e succhiava, esplorando ogni piega delle piccole e grandi labbra della figa di Laura, mentre le sue dita si muovevano all'interno, trovando il punto giusto per farla impazzire di piacere. “Oddio, sì! Vengo!” Laura urlò, il suo corpo esplose in un orgasmo potente, il suo primo con un'altra donna.
Dopo averle dato il tempo di riprendersi, Giulia sorrise: “Adesso tocca a me!”. Ancora eccitata, Laura si alzò e si inginocchiò davanti a Giulia, iniziando a baciare e leccare i suoi capezzoli, succhiandoli con delicatezza. Giulia gemeva e guidava Laura, sempre più giù fino a raggiungere la sua figa, liscia e depilata, ma con una sottile linea di peluria che rendeva la vista ancora più eccitante. La lingua di Laura era infaticabile, donando all’amica sensazioni uniche; dopo qualche minuto Giulia venne, con un sospiro e un sorriso.
Stanche e sconvolte da questa esperienza, ma soddisfatte, le due donne si abbracciarono, i loro corpi ancora tremanti. "Ti amo, Laura," sussurrò Giulia, guardandola con occhi pieni d'amore. "Anch'io ti amo, Giulia," rispose Laura, accarezzandole il viso. "Ma ad entrambe piace anche il sesso con gli uomini, giusto? Ci piace il cazzo vero?". Giulia sorrise maliziosamente. "Certo, ma questo non cambia ciò che proviamo l'una per l'altra. Possiamo amare entrambi, no?" disse Laura, accarezzando il seno di Giulia. "Hai ragione Laura, possiamo avere il meglio di entrambi i mondi."
Da quel momento, Laura e Giulia iniziarono una relazione parallela alle loro vite ufficiali, incontrandosi per esplorare i loro desideri e soddisfare le loro fantasie. Si scambiavano messaggi piccanti durante le lezioni, pregustando i loro incontri e condividendo i loro desideri più profondi.
Un giorno, dopo aver studiato insieme in biblioteca, decisero di spingersi oltre. Laura aveva comprato un dildo, curiosa di sperimentare la doppia penetrazione. Si diressero verso l'appartamento di Giulia, eccitate all'idea di esplorare nuovi orizzonti di piacere. Giulia si stese sul letto, i suoi capelli rossi sparsi sul cuscino, mentre Laura le si avvicinò, il dildo in mano. Iniziò a baciarla, le loro lingue danzavano in un ritmo appassionato. Laura scivolò più in basso, baciando e leccando il collo di Giulia, mentre le sue mani ne esploravano il corpo. Giulia gemeva, eccitata dal tocco di Laura. "Voglio sentire tutto, amore, oggi lil mio culo sarà tuo!" sussurrò. Laura sorrise e si posizionò sopra Giulia, inserendo il dildo nella sua figa fradicia di umori.
Iniziò a muoversi lentamente, sentendo la resistenza del cazzo di gomma che la riempiva. Giulia gemeva, le mani stringevano le lenzuola, il piacere la travolgeva. Laura continuò a muoversi, aumentando il ritmo, mentre con la mano libera stimolava il clitoride di Giulia. "Oh, sì, Laura!" gridò Giulia, il suo corpo esplose in un orgasmo potente, il suo primo squirt che bagnò il letto e il corpo di Laura. Eccitata dalla reazione di Giulia, Laura continuò a muoversi, spingendo il dildo più a fondo. Sentì il suo orgasmo avvicinarsi, il piacere che la travolgeva. Gemette, il suo corpo scosso da un piacere insolito e straordinario, un orgasmo raggiunto senza nemmeno toccarsi, solo frutto del piacere che vedeva e sentiva in Giulia.
Dopo quell'esperienza intensa, le due donne si scambiarono sguardi complici e Giulia, con un linguaggio che di solito non le apparteneva e con gli occhi spalancati e puntati su Laura, disse: “Sono la tua troia! Fammi il culo, amore mio!”. Sospiri, gemiti, urla riempirono la stanza e dopo un primo momento di difficoltà, le due amanti trovarono l’intesa ed un ritmo crescente di spinte, rilasci e dolcezze che resero il primo rapporto anale di Giulia un’estasi meravigliosa. "Lo vuoi anche tu?" Si sentì chiedere Laura. "No amore mio, il mio culetto lo tengo per la prima notte di nozze" sorrise Giulia.
La loro relazione continuò, con un crescendo di esperienze e coinvolgimenti, fino ad arrivare ad un giorno in cui, mentre erano in un bar dopo le lezioni, furono avvicinate da una donna più matura, dal fascino esotico. Era la loro professoressa di Economia Marittima, che aveva notato la loro intesa.
"Ragazze, vi va di unirvi al mio team di ricerca per un progetto speciale?” propose la donna, il suo sguardo penetrante le fissava. "Vi assicuro che sarà un'avventura indimenticabile." Laura e Giulia si scambiarono uno sguardo, incuriosite e eccitate dalla proposta. "Di che tipo di progetto si tratta, professoressa?” chiese Laura. La donna sorrise, i suoi occhi verdi brillavano di malizia. "Vi invito sulla mia barca questo fine settimana. Vi spiegherò tutto lì. E per favore, chiamatemi Pat!”. Le due donne accettarono, ansiose di scoprire cosa le aspettava.
Il weekend arrivò, e Laura e Giulia si recarono al porto, dove la donna le stava aspettando sulla sua lussuosa barca a vela. Salirono a bordo, eccitate e curiose. "Benvenute!" esclamò Pat, abbracciandole. "Sono felice che abbiate accettato il mio invito." Sulla barca c'erano altre due persone: Eva, una donna bionda e affascinante, amante di Pat, e due uomini, uno italiano, Mario e l'altro francese, Jean. L'atmosfera era elettrica, carica di desiderio e anticipazione. Pat spiegò il progetto: un'indagine segreta del suo team di agenti dei servizi, su un traffico illecito che coinvolgeva il mondo marittimo. Aveva bisogno di inserire nel team due risorse junior per alcune attività di supporto e logistiche, lasciando ai quattro membri esperti la parte più operativa e delicata. "Ma prima di iniziare,” aggiunse, "voglio che ci rilassiamo e godiamo di questo weekend."
Con queste parole, Pat si avvicinò a Eva e la baciò appassionatamente. Le due donne si spogliarono e si strinsero l'una all'altra. Eva scese con la lingua e iniziò a leccare la figa di Pat che incoraggiava le due ragazze: “Lasciatevi andare, le prossime ore saranno di puro piacere!”. E mentre parlava, Eva leccava e, con una mano, si stuzzicava furiosamente il clitoride.
Laura e Giulia si scambiarono uno sguardo, eccitate dalla scena davanti a loro. Gli uomini si unirono, Mario baciò Laura, le sue mani esploravano il suo corpo, mentre Jean si avvicinò a Giulia, leccandole il collo. Laura si lasciò andare, gemendo mentre le mani dell'italiano le sollevavano la gonna, rivelando il suo culo perfetto e la sua figa, già fradicia di umori. Giulia, intanto, si abbandonava alle carezze di Jean, i suoi gemiti si mescolavano a quelli di Laura.
La barca divenne un'orgia di piacere e desiderio. I corpi nudi di Pat ed Eva si muovevano in un 69 che sembrava una danza da quanto erano perfetti e coordinati i movimenti. Pat, con i suoi seni piccoli e i capezzoli duri, era sopra Eva, che gemeva e incoraggiava Pat a farla venire, mentre con le dita penetrava il culo della sua amante. Intanto, Laura e Mario si erano spostati in una cabina, dove lui la stava scopando da dietro con forza, i suoi gemiti riempivano la stanza: “Scopami, porco! Fammi sentire il tuo cazzo fin dove arriva!”. Laura aveva ormai perso ogni inibizione. “Riempimi! Fammi godere!”. Giulia e Jean, invece, erano sul ponte, dove lui la stava penetrando, i suoi colpi potenti la facevano gemere di piacere. “Sei uno stallone! Mi stai sfondando!” Urlava una Giulia con il volto deformato dal piacere. “Sono la tua puttana! Non ti fermare! Sborrami nel culo!”. La barca sembrava vibrare al ritmo dei loro gemiti e dei movimenti frenetici.
Pat e Eva si unirono a loro, formando un'orgia di corpi sudati e desiderosi. Laura e Giulia si avvicinarono rispettivamente a Pat ed Eva, leccando e succhiando i capezzoli mentre gli uomini le penetravano da dietro, i loro colpi sincronizzati. I gemiti e le grida si mescolavano, in un mix di lingue tra il francese, l’italiano, l’olandese (Eva) e il veneto (Pat): perché, come diceva, il veneto è una lingua, non un dialetto.
Il ritmo lo dettava Pat che ad un certo punto disse: “Abbiamo aspettato fin troppo! Queste quattro fanciulle hanno fame!”. I due uomini avvicinarono i loro cazzi alle bocche spalancate delle amiche e, segando uno il cazzo dell’altro, esplosero in un orgasmo potente: i getti di sborra riempirono i volti e le bocche delle ragazze, che si baciarono e scambiarono quel nettare. Pat disse poi: “Chi di voi ha sete?”.
Laura e Giulia si scambiarono uno sguardo interrogativo mentre videro Pat e il francese stendersi ed Eva e l’italiano portarsi in piedi sopra di loro, ad altezza bocche. Le due giovani amanti osservarono con stupore la scena, che non era ai loro occhi né volgare, né umiliante ma, semplicemente, nuova, diversa ed eccitante. Giulia, la più apparentemente prudente delle due, disse a Laura: “Un giorno proviamo anche noi!”.
Laura e Giulia poi si guardarono, i loro occhi brillavano di estasi. Avevano trovato l'amore, ma anche un mondo di piacere e avventura che le aspettava.
Pat si avvicinò a loro, il suo sguardo intenso le fissava. "Benvenute nel mio team," disse, sorridendo. "Sarà un'avventura indimenticabile." Laura e Giulia si presero per mano, eccitate all'idea di ciò che le aspettava, sapendo che la loro vita sarebbe stata piena di passione, piacere e missioni segrete.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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