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MAMMA E ZIE PORCHE A FERRAGOSTO!
di SingoloRomagnolo
08.09.2024 |
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"Zia Vincenza
doveva essersi già essersi messa la crema abbronzante perché era a
prendere il sole sulla sdraio, purtroppo non le vedevo il didietro, era..."
Stranamente era arrivato il 15 agosto e il bel tempo era rimasto, nientenuvoloni come per gli altri anni, anzi un bel sole caldo che picchiava forte,
adatto alle migliori abbronzature.
Sono Diego e scrivo dal mare dove sono in vacanza, adesso ormai è sera,
ma la giornata appena passata di ferragosto non è stata calda solo a causa
del sole, ma anche per avvenimenti sessuali sconvolgenti che riguardano la
mia famiglia.
Abbiamo affittato una bella casetta al mare in Puglia, con tanto di spiazzo
all’interno in un cortile privato, sistemata su due piani, ci permetteva di unire
le nostre famiglie e suddividerci le spese. Questa mattina si era tutti pronti ad
andare in spiaggia, la mamma e le mie due zie però dissero subito che non
avrebbero fatto parte dei nostri, troppa confusione il giorno di ferragosto,
preferivano rimanere in casa e prendere il sole in cortile in topless, in modo
da cancellare gli antiestetici segni che si erano venuti a formare con il
costume. Mio padre e miei zii se la ridacchiarono e, insieme ai cugini si
apprestavano a sistemare le cose in macchina. Mia cugina aveva chiesto di
rimanere, ma sua madre le disse che non era il caso. Io non ci provai
nemmeno a chiedere di rimanere, non me lo avrebbero permesso visto che
volevano prendere il sole nude, ma certamente non mi sarei mai perso quello
spettacolo! Avendo in famiglia certe figone di zie. Anche mia madre si difende
bene, nonostante abbia qualche chilo di troppo e un culone cellulitico, si
ritrova un paio di tettone da record che riescono ancora a sfidare la gravità,
solo che ho meno interesse perché mi è già capitato più volte di riuscire a
vederla nuda, mentre con le mie zie non è mai capitato. Finalmente avrei
visto le tette sode della mora zia Vanessa e lo splendido culo di zia Vincenza!
Feci finta di caricare la mia vespa per far vedere che andavo anch’io in
spiaggia e, al momento opportuno, rientrai in casa e mi misi a spiare il cortile
dal balcone del primo piano, c’era il sole che mi dava un po’ di fastidio perché
picchiava proprio nella mia zona, ma la vista era fantastica. Zia Vincenza
doveva essersi già essersi messa la crema abbronzante perché era a
prendere il sole sulla sdraio, purtroppo non le vedevo il didietro, era sistemata
per prendere il sole davanti, potei notare quanto era piccolo il suo seno,
sapevo che non era granché, ma in questo caso i suoi reggiseni erano degli
ottimi strumenti per nascondere questa sua deficienza. Mamma e zia si
stavano spalmando a vicenda l’abbronzante, finalmente potevo vedere le
bocce di zia Vanessa! È che tettone! Non erano grandi come quelle di mia
madre, ma erano di un sodo fenomenale. Dovevano piacere anche a
mamma, perché mentre spalmava la crema si soffermava più volte su quelle
rotondità e andava a stuzzicare in maniera direi anomala i capezzoli.
Intervenne mia zia Vincenza: “avete finito di giocare con le vostre mammelle?
Che ne dite di venire a leccarmi la fica? Da quando siamo venute in vacanza
mio marito non mi ha toccata neanche per sbaglio!”.
“Non sei la sola” disse mia madre, “ma ho un’idea migliore… Avete visto il
nuovo garzone del bar? Potremmo ripetere il gioco di due anni fa!”
“Siiiiiii, calippo!!” Gridò zia Vanessa.
L’uscita di mia zia tanto sboccata mi aveva un po’ spiazzato, ricordai che due
anni fa lavorava al bar un ragazzotto belloccio che piaceva molto alle
ragazzine e, a quanto pare anche alle tardone, mentre lo scorso anno c’era
un tipo anziano non tanto piacevole e pure antipatico. Quest’anno invece si è
tornati nuovamente alla gioventù con un giovanotto di colore. Nel frattempo
mamma aveva preso il cordless e stava chiamando il bar ordinando 3 gelati
calippo. Avevo il fondato presentimento che presto si sarebbe scatenato
qualcosa di veramente eccitante, il mio cazzo già stava trovando scomodo lo
stare chiuso negli slip. Il trillo del campanello mi fece sobbalzare, il garzone
aveva fatto presto nella sua commissione.
“Entra è aperto, siamo fuori in cortile, proseguì sempre dritto” gridò mia
madre per farsi sentire meglio. Le tre troie non si erano neanche coperte,
fecero entrare il ragazzo mostrando oscenamente le loro nudità, facendo
evidenziare un certo imbarazzo al tipo.
“Scusaci, stavamo prendendo il sole, pensavamo venissi più tardi a portarci i
gelati, comunque sei grande, chissà quante donne nude avrai già visto!”. Si
come no pensai io, nei film porno magari…
“Niente, niente” disse il negretto, che forse era diventato rosso, ma visto il
colore della pelle non lo si poteva sapere. Aprì allora il frigo portatile che si
era portato appresso e tirò fuori i 3 calippo che porse alle tre donne.
“Cavolo” disse mia madre, “nel frigo sono rimasti parecchio congelati, ogni
volta è un impresa riuscire a far uscire il ghiacciolo! Fortuna che conosco un
metodo veloce…”. Detto fatto, mamma cominciò a far andare la mano su e
giù sul calippo mimando una sega, avvicinando la bocca proprio nel momento
in cui il gelato fuoriuscì dall’involucro e dando una rumorosa succhiata mentre
parte del ghiacciolo liquido le scolava da un angolo delle labbra.
“Il mio metodo è migliore” intervenne zia Vanessa, che si era infilata il gelato
tra le tettone e dopo neanche due secondi lo aveva fatto espellere
direttamente sulla sua bocca e con la lingua lo leccava tutto.
“Siete due principianti” disse zia Vincenza e si infilò il calippo dritto nella figa,
facendo saltare fuori immediatamente il ghiacciolo, che dopo una lunga
parabola in aria andò a spiaccicarsi in terra.
“E brava la sbruffona, adesso rimani senza gelato” dissero all’unisono le due
sorelle. Nel frattempo il garzone era con la bocca spalancata, non pensavo la
mascella potesse scendere così tanto in basso, tra l’altro aveva un’erezione
che non poteva assolutamente nascondere e di cui forse non si era neanche
reso conto. Zia Vincenza chiese al garzone di farle avere un altro calippo, ma
lui ne aveva portati solo tre, quindi non ne aveva altri con se.
“Lo sai che sei proprio birichino? Non si dicono le bugie, vieni avvicinati, lo
vedo bene che ne hai uno nascosto lì in basso.” e indicava l’erezione. In quel
momento mi vibrò il cellulare, era un sms di mia cugina, stava tornando a
casa perché non mi aveva visto arrivare in spiaggia e pensava fossi rimasto
in casa. Le scrissi velocemente di non fare rumore mentre rientrava e di salire
nella camera con il balcone. Quando mi rigirai per continuare a vedere lo
spettacolo, al garzone erano stati già calati i pantaloncini ed un cazzo dalle
proporzioni enormi si ergeva in perfetta perpendicolarità.
“Wow” disse zia Vincenza, “a che gusto è? Cioccolato o liquirizia?” Il ragazzo
balbettava senza riuscire a dire nulla, mentre mia madre invitò la sorella ad
assaggiarlo per poterlo appurare lei stessa e non si tirò certo indietro,
cominciando a leccarlo dalla base fino alla punta per un paio di volte, poi
prese in bocca l’enorme cappella e mugolando succhiava a più non posso.
“Allora hai capito che gusto è?” Disse zia Vanessa, “nooo!!!, adesso veniamo
ad aiutarti a capire.”
“Ma che succede qui?”, mi venne un colpo, furtiva come un gatto era arrivata
mia cugina. “E che cosa ti sei nascosto nelle mutande? Guarda che si vede
che hai qualcosa lì dentro, chi vuoi fregare?”. Che mia cugina fosse
un’ingenua lo sapevo, ma non mi sarei immaginato fino a questo punto… “E
cosa stai spiando porco! Scommetto guardi mia mamma e le zie nude!” E
mentre lo diceva, si affacciava a dare uno sguardo, rimanendo sbalordita
dallo spettacolo: avevano fatto sistemare il ragazzo sullo sdraio e tutte e tre le
sorelle leccavano contemporaneamente la lunga asta, per poi a turno dare
una succhiata alla cappella.
“Non capisco, cosa stanno facendo le nostre mamme e la zia a quello? Sta
male? Dai lamenti che fa sembra di si…” Già, peccato che il fortunello stesse
mugolando di piacere… Decisi di fare il bastardo: “è il caldo Simona, quando
viene un colpo di sole o si è vicini, a noi maschi succede questa cosa” e tirai
fuori l’uccello dagli slip. “Vedi? Non avevo nascosto niente”. “ohhh, allora stai
male anche tu, vuoi che ti aiuti come stanno facendo mamma e zie?” Non so
quante volte scossi la testa su e giù per indicare il si, fatto sta che non ci
pensò sopra neanche un istante, che si era inginocchiata e messa a leccare
tutto il mio cazzo insalivandolo a dovere, per poi fare esattamente le stesse
cose che aveva visto fare alle nostre madri, ciucciandomi la cappella. Ogni
tanto davamo un’occhiata giù per vedere cosa succedeva, il negretto doveva
essere vicino alla conclusione e le tre troie non facevano altro che incitarlo
alla sborrata. La mamma di Simona si era attaccata alla sacca delle palle:
“mmmh sono belle piene, a che ripieno è questo gelato? Al latte? Alla crema?
O alla panna?”
Le altre due leccavano ritmicamente la base del glande, fino a che arrivò il
momento, come un geyser dalla punta del cazzo cominciò a uscire un getto
di sperma che senza scherzare arrivò a più di un metro di altezza prima di
ricadere sul corpo del ragazzo. Avrò contato una decina di spruzzate,
sembrava una fontana impazzita. Erano tutti sporchi di seme, ma non durò
molto le tre porche pulirono tutto, prima dalle loro facce e poi dal negretto. A
quella vista anch’io stavo per arrivare al culmine e mia cugina mi invitò: “dai
porco che aspetti a sborrare anche tu? vieni in bocca a tua cugina, fammi
sentire che sapore ha il tuo sperma”. A dire la verità fui preso un po’ di
sorpresa da quelle frasi, praticamente si era presa gioco di me e io ci ero
cascato pensando fosse un’ingenua, mentre la figura del fesso l’avevo fatta
io… Cominciai quindi a venire: spruzzi corposi e densi arrivavano dritti in
bocca a Simona e, prima che ogni schizzata uscisse fuori, lei aveva già
ingoiato la precedente, che spettacolo!
“Wow, sei venuto tanto! Ma devi bere più liquidi, la tua sborra è troppo densa
e appiccicosa, me la sento ancora in gola, perché non mi pisci in bocca così
la mandò giù?” Non potevo credere a quelle parole… Volevo accontentarla,
ma non sentivo lo stimolo di urinare, effettivamente dovevo essere davvero
disidratato, il sole era bello forte e io parecchio accaldato, giù intanto si
davano da fare, le 3 troie erano col culo per aria e a turno si facevano
inculare: “niente fica mi raccomando, quella al massimo ce la lecchi per bene
dopo, solo penetrazione anale, noi non la diamo al primo che capita, mica
siamo delle adultere, noi non cornifichiamo i nostri mariti, ci togliamo solo
qualche sfizio con l’hobby della sodomia!”. Non so chi delle tre zoccole aveva
pronunciato quelle parole, erano proprio delle troie!!!. Io tra l’altro ero un po’
confuso, mia cugina alzò la voce: “Allora! Se non mi pisci addosso tu, ci
penso io!” e dopo averlo detto, con una posa plastica si mise a testa in giù,
usando le dita si tirò verso il basso la figa e mirò alla sua faccia cominciando
a lanciare corti e forti schizzi di piscio, il primo andò a vuoto, il secondo se lo
prese in fronte e, finalmente, il terzo le finì dritto in bocca: ”Aaahh, ci voleva
proprio, peccato che sia calda. Ne ho ancora tanta da fare, sdraiati che ti
annaffio tutto”. Senza riuscire a ribellarmi, mia cugina mi fece sdraiare,
sembravo un manichino inerme, la vedevo lì in alto che si apriva i labbroni
della fica pronta a sparare il suo piscio sul mio corpo, mentre dal basso
sentivo le frasi più immonde fuoriuscire dalle bocche di quelle porche di
mamma e zie: “Sturami il buco del culooooo! Spingilo più dentro, fammelo
sentire nell’intestinoooo! Facci un clistere di sborra caldaaaa!!”. Poi non
ricordo più nulla, so solo che mi sono svegliato all’ospedale, c’era quel
cornuto di mio padre e i miei due zii intorno a me che ridevano perché
finalmente ero sveglio! Papà aveva chiesto di portare subito qualcosa visto
che ero tornato tra i vivi e con che cosa si presentano quelle puttane di zie e
mamma? Con tre calippo!!
“A che gusto lo vuoi caro? Fragola, arancia o cola? Da quando sei svenuto
per il colpo di sole deliravi in continuazione, non facevi che nominare il
calippo quà, il calippo là… sarà stato il caldo, avrai avuto la voglia di
rinfrescarti anche nel sonno!”
Che troie pensavo! Ma come ero arrivato in ospedale, come mi avevo
trovato? “Devi ringraziare tua cugina Simona! Meno male che è tornata a
casa, non vedendoti arrivare in spiaggia è ritornata indietro e ti ha trovato
svenuto sul balcone!” A quel punto dubbi amletici mi giravano per la testa…
cazzo! ho immaginato tutto, la mia mente perversa ha costruito questo film
mentre come un pirla mi ero preso un’insolazione? Non lo saprò mai per
certo, non ho nessuna prova, ho controllato il mio cellulare e ho trovato il
messaggio di mia cugina che mi avvisava che tornava a casa, ma non c’era il
mio sms in cui le scrivevo di venire sul balcone senza far rumore… Da
quando è partita l’immaginazione e quando è finita la realtà? Purtroppo non lo
saprò mai per certo, ma volevo raccontarlo comunque in modo che ognuno di
voi possa farsi una propria idea dell’accaduto! A questo punto non mi resta
che dire: Buon Ferragosto a tutti!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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