incesto
Annamaria
di GrossaCappella1975
15.11.2016 |
73.883 |
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"Mi vergogno!"
Anna risponde con uno sconsolato "Ti credo!"..."
Annamaria è una mia cugina, è nata 15 anni prima di me.Spesso il primo amore è una cugina; Annamaria rappresentò per me la mia prima perversione sessuale.
Anna, così la chiamiamo tutti, è piccolina, uno e 60 circa, ha una sesta prorompente ereditata dalla madre, quella zia Erminia di cui già vi ho parlato in altri racconti, e sfodera un fisico asciutto.
Avevo sì e no 13 anni, già da tempo mi segavo con giornaletti porno trovati per strada nelle scorribande con gli amici o con i film che passavano le reti private: storie di zie che aiutavano i lori nipoti a "diventare uomini", supplenti calde e ripetenti che la sapevano più lunga di tutti.
Il mio primo turbamento per Anna arrivò in spiaggia.
Un luogo in cui tutti siamo più spogliati e riveliamo parti del nostro corpo che normalmente non mostriamo. Le mie coetanee nascondevano le loro acerbe grazie in minibikini, mentre quelle che oggi chiameremmo milf sfidavano la gravità con topless più o meno eccitanti.
Anna faceva topless solo al largo col pedalò e forse l'impossibilità di vedere da vicino le sue tettone, fece concentrare la mia voglia su un'altra parte del suo corpo: le ascelle.
Anna è pelosa! Ancora oggi ricordo le sue ascelle come le più pelose che io abbia mai visto! Ancora oggi, preferisco la fica pelosa e certe volte mi sego guardando donne con le ascelle pelose!
Tutto questo lo devo a lei.
Quel giorno, in spiaggia, come sempre si distese sulla stuoia e portò le braccia sotto la testa. In quella posizione venni catturato dalle sue ascelle. Erano le prime che vedevo pelose in una donna. Nei film e nei giornali porno si vedevano fiche pelose, ma non le ascelle!
Nella mia mente di ragazzo si fece avanti l'idea che se era così pelosa lì...chissà com'era la sua fica!
E mentre il mio cazzo di ingrossava immaginandola nuda, mi concentravo sempre più su quelle ascelle: lì, in bella mostra!
Il mio interesse per le sue ascelle crebbe pian piano, un giorno dopo l'altro, un'erezione dopo l'altra.
Nella mia fantasia divennero due "fiche", due posti da usare al posto della fica.
Se avessi chiesto ad Anna di scopare, di fare all'amore, lei mi avrebbe detto di farlo con le sue ascelle, perché la fica era solo per suo marito, ma le ascelle le avrebbe date solo a me! Ero convinto di questo e senza rendermene conto, un giorno fantasticando mentre la osservavo distesa, iniziai a toccarmi da sopra il costume.
Un "Ehi, che stai facendo?", mi riportò di prepotenza alla realtà. Io preso dal panico "Pipì!".
Anna si alza sbuffando, ammiro le sue tette sobbalzare esattamente quando sento un po' di sborra uscire. "Ma perché non fai la pipì in mare come tutti?"
"Anna... non ci riesco... mi vergogno!"
Anna risponde con uno sconsolato "Ti credo!".
Non ho mai capito se lo diceva perché si capiva che ero preda di una erezione bestiale e non sapeva cosa dire oppure solo per la noia di dovermi accompagnare.
C'era sempre una piccola coda al un cesso vicino all'ingresso della spiaggia.
E quel giorno non faceva eccezione.
Finalmente entro e nella penombra estraggo il mio arnese trovandolo già abbondantemente lubrificato.
Pochi veloci tocchi. L'immagine di Anna che mi mostra le sue ascelle pelose, le annusa e le lecca accompagna il mio orgasmo copioso.
"Tutto bene la dentro? Ti muovi?", la sua voce spazientita mi fa capire che sono lì dentro più di quanto creda. Tiro l'acqua, un rapido controllo, forse qualche schizzo di sborra è visibile qua o la... ma chi se ne importa!
"Aspettami...che ne approfitto pure io" e dopo un attimo dal suo ingresso sento lo scroscio della pisciata di Anna. Una piccola cascata che mi regala un altro brivido riportandomi alla mente una foto di un giornaletto porno in cui, una donna matura, si svuotava sopra un ragazzo più giovane di lei. E io immagino e immagino...
Tornando indietro verso il nostro ombrellone, Anna mi fulmina "Ma secondo te, dovrei depilarmi le ascelle?"
"NO!", rispondo senza pensare, impaurito di perdere questo mio nuovo oggetto del desiderio, e diventando rosso; e balbettando subito dopo "cioè voglio dire..."
"Ah! Ma allora ti piacciono le ascelle pelose!" mi canzona senza lasciarmi scampo.
"Beh...io..."
Anna non aspetta la mia risposta. Alza entrambe le braccia dietro la testa sistemandosi i capelli, "Dai non vedi come sono pelosa?" gira la testa da una parte all'altra e nella mia immaginazione mi pare proprio che annusi il suo stesso profumo.
Eccitato e imbarazzato abbassando lo sguardo vedo alcuni peli spuntare da sopra il suo costume.
Un "oh" di ammirazione mi sfugge. Lei capisce e per risposta mi butta un braccio attorno al collo.
Gli ultimi metri che ci separano dal nostro ombrellone li faccio così, con lei che ride mentre fa finta di strozzarmi e io che fingo di volermi liberare da quella presa mi costringe ad avere la faccia a contatto con il pelo delle sue ascelle e la morbidità delle sue tettone.
Arrivati, mentre si sistema per prendere il sole: "Magari domai ci mettiamo più vicino alla pineta! Così non dovrai andare in bagno per fare la pipì!" poi mi guarda negli occhi "...ma vedi di non esagerare!"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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