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Gay & Bisex

quando facevo la troietta trav


di esyl
11.05.2012    |    26.215    |    6 9.6
"Mi ricordai che dopo poco c'era un'area di sosta famosa per incontri piccanti all'aperto..."
Come ho già narrato nel mio racconto "le mie prime inculate" il mio partner Alberto mi aveva comprato guepiere, autoreggenti nere e scarpe con tacchi a spillo che indossavo ogni volta che andavo a letto con lui. Ma dato che lui era sposato e sua moglie cominciava a sospettare qualcosa mi disse che non potevano più vederci almeno per un po'. Io mi arrabbiai molto e come reazione decisi di fare la trav in pubblico. In questo fui favorito dal fatto che a 20 anni ancora non avevo un lavoro fisso e i miei genitori erano partiti per un viaggio all'estero di un mese, ospitati da dei parenti. Mi trovai quindi solo e cominciai a fare degli esperimenti. Avevo già i capelli un po' lunghi e non fu difficile acconciarli da femmina, con tanto di frangia e caschetto. Ero già glabro ma eliminai completamente ogni piccolo pelo dal mio corpo. Trovai lo smalto per unghie di mia madre e me lo misi sui piedi. Provai anche qualche vestito di mia madre ma mi stava largo e poi erano troppo castigati per me. Allora indossai dei normali jeans e giubbotto e andai in un grande magazzino di abbigliamento discount a cercare qualche indumento "giusto". Presi una minigonna nera con volants, una maglietta sbracciata corta color fucsia e un giubottino corto nero tipo pelle e anche una borsettina sempre nera.... ricordo la cassiera che mi guardava con sospetto. Non andai a casa (perchè temevo che i vicini potessero vedermi) ma in un locale disabitato alla periferia della città e lì feci la trasformazione! Da casa mi ero portato il reggiseno di mia madre (che ha una terza abbondante) opportunamente imbottito di gommapiuma sopra il quale indossai la magliettina fucsia, così sembrava che avessi due belle tette, in più l'ombelico mi rimaneva in bella vista. Tolsi i jeans (sotto avevo già le mutandine di pizzo a perizoma e le autoreggenti nere) e indossai il gonnellino nero coi volants. Poi levai le scarpe da ginnastica e misi i tacchi a spillo. Wow!!! Mi guardai nello specchio mezzo rotto di un vecchio armadio lì abbandonato e notai che l'effetto era stupefacente: sembravo proprio una ragazzina un po'troia!
Per completare il tutto mi ero portato da casa phar, mascara, matita e rossetto di mia madre. Cercai - nel limite del possibile - di truccarmi meglio che potevo ma ovviamente in questo migliorai col tempo. Mi riguardai nello specchio: ora ero davvero una fighetta di 20 anni, di 1,75 metri di altezza (coi tacchi!) e magra il giusto. Era una serata di primavera e decisi di allontanarmi un po' dalla mia città prendendo l'autostrada. Mentre guidavo mi guardavo nello specchietto retrovisore e mi dicevo che ora avrei provato a farmi sedurre da qualcuno. La mia prima tappa fu in un autogrill poco frequentato. Come entrai mi notarono tutti, anche perchè non ero ancora brava a camminare sui tacchi e mi avvicinai al bancone dove c'erano due baristi, uno giovane e uno sulla 50ina. Ordinai un caffè, notai i loro sguardi pieni di libidine, così decisi di provocarli: feci cadere il cucchiaino in terra piuttosto distante e mi chinai per raccoglierlo mettendomi a 90 gradi, in modo da mostragli il mio culetto liscio e le coscette con autoreggenti. Quando mi alzai vidi le loro facce arrapate. Poi mi recai alla cassa dove c'era una tipa che mi guardava scuotendo la testa (come dire: ma guarda che vacca), pagai e uscii. Misi in moto e proseguii sull'autostrada, avevo gli ormoni a mille e una voglia matta di farmi scopare. Mi ricordai che dopo poco c'era un'area di sosta famosa per incontri piccanti all'aperto. Eravamo all'imbrunire, non c'era nessuno e posteggiai la macchina sotto uno degli alberi più in fondo all'area. Aprii la portiera e rimasi un po' li ad aspettare seduta con le coscette in bella vista. Dopo poco arrivò una volvo: il tipo che la guidava fece alcune giri nell'area per poi fermarsi poco lontano. Scese un uomo alto, robusto, con i baffi, in maniche di camicia. Si accese una sigaretta, poi si avvicinò a piccoli passi verso di me. Mi disse "vuoi fumare?" Io dissi "si, grazie" e scesi dalla macchina. Mentre mi accendeva la siga mi squadrava da cima a fondo, diedi una boccata, feci finta di tossire e così mi girai per prendere un fazzoletto di carta dal cruscotto della mia macchina, in questo modo mi piegai a 90 e gli mostrai per bene le mie chiappette. Quando mi alzai lui mi disse subito: "Ti voglio!" - io non volli ingannarlo e gli dissi subito: "Guarda che sono un trav!" E lui "Non mi frega... ma ti fai pagare?" Io gli dissi di no e allora lui cacciò la sigaretta e si avvinghiò a me come una furia. Prese subito a leccarmi il collo e a palparmi le chiappe. "Mi piaci mi piaci bella troia!" mugolava lui senza staccarsi un attimo. Mi baciò con la lingua in bocca e ormai io non capivo più nulla. Gli tastai il pacco e capii che già ce l'aveva duro. Allora lui capì, si abbassò la zip e tirò fuori dalle mutande il cazzo in tiro. Mi abbassai sulle ginocchia e cominciai a succhiarlo con avidità, lui mi teneva la testa e me lo ficcava tutto in gola. Improvvisamente me lo staccò dalla bocca, mi prese con forza per un braccio e mi fece mettere a 90 gradi sul cofano della mia macchina. Io dissi "che fai, vuoi scoparmi qui all'aperto?" Lui rispose "cazzo me ne frega, ormai è buio e poi qui vengono tutti per scopare!!!" Detto questo mi sollevò la gonnellina, mi sfilò le mutandine e mi appoggiò la sua calda cappella sull'ano. Io ero pronto a farmi inculare (a quel tempo non prendevo precauzioni) ma lui non mi diede tempo per chiedergli se aveva un preservativo perchè sentii che mi sputava nell'ano e con una spinta decisa mi penetrò nel culetto. Oddioooo... era piuttosto grosso ma per fortuna anch'io ero molto eccitato e dilatato! Dopo alcuni colpi il suo cazzo mi entrò completamente e Ora mi stantuffava come una bestia e il mio ventre sbatteva sul cofano facendo dei rumori sordi. Dopo un po' di minuti arrivo' un'altra macchina coi fari accesi, ci vide, ma il bestione - a parte una lieve pausa - non si imbarazzò più di tanto e continuò a scoparmi. Dalla nuova auto scese un tizio magro con le orecchie un po a sventola, si avvicinò e tirò subito il cazzo fuori dai pantaloni. Ora si masturbava davanti al mio viso mentre da dietro il tipo coi baffi continuava a stantuffarmi senza sosta, stringendomi anche le chiappette con le mani per penetrarmi più a fondo. Costui si rivolse al nuovo arrivato dicendogli "Che aspetti? Mettiglielo in bocca a questa troietta!" Lui non si fece pregare a assaporai quel nuovo cazzo che sapeva un po' di pipì. Dopo altri minuti sentii il bestione che ansimava come un maiale e capii che godeva nel mio culo! Staccatosi dal mio culetto sentii la sborra che mi colava dall'ano. Se ne andò lasciandomi dolorante sul cofano senza nenache salutare. Il tipo con le orecchie a sventola, eccitato dalla scena, mi rimise il cazzo in bocca e dopo altre pompate mi sborrò in gola, asciugandosi poi l'uccello sul mio viso. Dopo questa esperienza mi rimisi in ordine andando in un altro autogrill, dove potei lavarmi, togliermi il trucco e tornare a casa distrutto ma soddisfatto.
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