la scoperta di amare il cazzo

estate del 1985 avevo 14 anni l'anno successivo avrei cominciato la scuola superiore e stavo passando qualche settimana di vacanza dai miei nonni, in un paesino dell'entroterra siciliano, il caldo era tanto ma con i miei amici si era sempre in giro anche nei pomeriggi afosi, avevamo recuperato delle riviste porno e ci ammazzavamo di seghe in una pineta proprio fuori dal paese, quindi si ritornava al bar tra flipper e bigliardini, generalmente eravamo sempre in 5/6 , con il passare dei giorni mi accorsi che ero affascinato dai cazzi dei miei amici soprattutto quello di Paolo che era nettamente il più grosso di tutti, naturalmente facevo di tutto per non farmene accorgere, la cosa mi turbava parecchio ed ero pieno di dubbi, credevo che nessuno si fosse accorto di questi sguardi ma mi sbagliavo, un pomeriggio dopo che eravamo tornati al bar, Paolo mi chiede se gli faccio compagnia per tornare nella pineta perché crede di aver perso li le chiavi, naturalmente gli dico che non c’è problema e ci incamminiamo, arrivati nella piccola radura dove ci appartavamo sempre, Paolo si abbassa i pantaloncini e guardandomi negli occhi comincia a massaggiarsi il pisello, il mio sguardo viene subito catturato da quella meraviglia cerco di distoglierlo ma sono affascinato la cappella e umida di umori ed è molto grossa e violacea, cerco di rompere il ghiaccio dicendo ma non ti è bastato poco fa è meno di mezz’ora che ci siamo segati tutti insieme, invece di rispondermi si avvicina mi prende la mano e la porta sul suo cazzo, lui a 2 anni più di me ed è il doppio, gli dico ma che fai lasciami, ma mi trattiene la mano e dice
- Dai che ti piace lo visto che lo guardi sempre quando ci masturbiamo con gli altri
- S: ma che ti passa per la testa Paolo, ma quando mai
- P: hai anche un bel culo da femmina
- S: senti io me ne vado lasciami la mano
- P: ok allora facciamo cosi io masturbo te e tu me
- S: no ma dai finiscila (ma mentre dicevo questo la mia mano aveva cominciato ad accarezzare il suo membro, il calore la consistenza mi stavano stregando) ok ma solo per questa volta
- P: si si certo se poi non ci piace non lo facciamo più
Abbassai anche i miei pantaloncini, mentre segavo Paolo con gli occhi socchiusi e mi mordicchiavo le labbra, mi avvicinai di più, lui sfioro il mio cazzo che era durissimo di eccitazione, ma si e no la meta del suo, scese con la mano fino alle palle le strinse leggermente e poi con il dito andò a giocare con la mia rosetta anale, aprii la bocca per parlare ma non feci in tempo perché mi ritrovai in gola la sua lingua, mi attiro a se e mi strinse le natiche mentre la mia mano non lasciva il suo cazzo, continuo a baciarmi mentre sentivo il suo membro fremere nella mia mano, smise di baciarmi giusto il tempo di sfilarci le magliette poi mi strinse ancora più forte mi mise un dito in bocca che leccai avidamente e si fece strada dentro il mio buchino l’eccitazione prese il sopravvento e sentii il suo cazzo che schizzava sulla mia pancia, ci staccammo mi sedetti lontano da lui lo guardavo ma nessuno dei 2 parlava poi
- P: ma tu non sei venuto? Vuoi che ti faccia una sega
- S: accidenti Paolo ma che abbiamo fatto, siamo gay?
- P: ma no ci siamo solo divertiti e poi ancora le ragazze a noi confidenza non né danno è come nell’antichità sia i Greci che gli antichi Romani praticavano sesso anche con altri uomini, poi se non ti è piaciuto e non ti va non lo rifaremo mai più
- S: (abbassando gli occhi) il fatto è che invece mi è piaciuto molto sentire il tuo dito dentro di me sentire la tua sborra sul mio petto mi hanno eccitato tantissimo e sono anche venuto
- P: io ho ancora voglia, anzi ho più voglia di prima
- S: anch’io ho ancora voglia anzi ti dirò che voglio di più
………………..Continua