Gay & Bisex
il piacere di lesbicare in collant
di Fantasie6969
26.06.2022 |
803 |
6
"Incrocio lo sguardo della signora del bar che mi guarda divertita, le vorrei dire che non si preoccupasse non lo abbiamo sporcato il suo lurido bagno, ..."
Sono solo al bar seduto, tavolino appartato e sopra un martini bianco, gambe accavallate, nessuno sa che sotto i jeans portò dei magnifici collant, di quelli disegnati con un motivo di fiori.Entri tu nel bar, sei puntuale, ordini una birra e ti siedi ad un altro tavolino, mi lanci uno sguardo e accavalli le gambe, ti accarezzi la gamba e io capisco che anche tu porti i collant, come da accordi.
La situazione mi eccita, il bar è pieno di persone che si fanno i fatti loro, i tuoi sguardi che ogni tanto mi mandi mi sciolgono e mi fanno salire il desiderio, accenno un timido bacio con le labbra.
La signora della cassa, probabilmente la proprietaria, mi guarda e poi guarda te e di nuovo me... forse ha capito tutto, ma non mi importa in questo posto non mi conosce nessuno.
Poi ti alzi e vai diritto verso la toilette..... capisco che è il momento, aspetto due interminabili minuti e mi diriggo anche io verso la toilette.
Il bagno è stretto, scomodo e la puzza di piscio, non è invitante, ma io so quello che mi aspetta dietro la porta e allora busso due volte e poi ancora due, sento il click della chiave ed entro, il cuore mi batte forte, la decisione è ormai presa, non posso avere ripensamenti proprio ora. Tu sei già in collant e a torso nudo e lo sguardo basso, sei splendita!
Senza dire niente e senza guardarmi, ti avvicini mi togli la maglia e lentamente con movimenti studiati, molto femminili e sensuali, ti inginocchi di fronte a me, mi sbottoni i pantaloni e mi aiuti a togliere le scarpe, poi vedi la mia erezione e appoggi le tue labbra sul mio cazzo che pulsa, ti strofini con il viso e il naso vuoi sentirne tutto l'odore, ti lascio fare.
Ti faccio capire che ora è il mio turno e allora ti alzi e mi metto io in ginocchio, voglio gustarmi tutte le tue essenze .... alzi una gamba e io immergo tutta la mia faccia sui tuoi coglioni gonfi e avvolti nei collant.
Il mondo esterno non esiste, il nostro universo e' solo quel piccolo bagno lurido, il tempo si è fermato.
Mi alzo ti guardo e ti sussurro all'orecchio: "sei una troia lesbica".. allora tu mi prendi mi giri e mi fai piegare in avanti e la tua erezione la sento ora tra le chiappe e dici sempre a bassa voce: "... e tu sei una cagna da montare ...:" non mi trattengo e do un gridolino, tu mi schiaffeggi il culo e mi dici:" zitta puttana, vuoi che ci scoprano".
Mi trattengo poi abbasso il copri Water e ti ci faccio sedere sopra e io sopra di te di spalle... ti sento sempre più duro e lentamente mi sfrego avanti e dietro, le tue mani mi toccano dappertutto, sento la tua lingua sulla mia schiena e mi vengono i brividi. Sono in estasi.
Mi giro, ora sono sopra di te ma di fronte e simulo uno smorzacandela, i nostri cazzi in erezione si toccano attraverso il velo dei collant, una sensazione mai provata prima, i nostri respiri si fanno pesanti, i nostri corpi si stringono, i nostri odori si fondono.
Il movimento del mio corpo sul tuo è sempre più veloce, ogni tanto mi alzo abbastanza cosi che il mio cazzo è all'altezza della tua bocca, tu mi fermi con le mani e dai dei piccoli bacetti sulla cappella attraverso il collant, guardo in basso e vedo che sia io che tu abbiamo macchiato con delle piccole goccioline i nostri preziosi collant, e questo mi eccita ancora di più, non immaginavo che lesbicare con un uomo potesse portare a questi livelli il piacere. Vedo dai tuoi occhi socchiusi che anche tu stai provando le stesse cose, a questo punto non resisto e mi blocco un attimo e ti bacio in bocca.
Avevamo detto che questo non lo avremmo fatto, ne avevamo parlato a lungo nelle nostre interminabili chat, ma non ho resistito e tu forse volevi la stessa cosa, perchè tiri fuori la lingua e iniziamo a limonare.
Siamo in piedi è troppo tempo che siamo qui in questa toilette, dobbiamo concludere in qualche modo e anche se il modo più semplice sarebbe una bella sborrata all'unisono liberatoria, mi viene la voglia di dirti: "Il finale lo facciamo quando saremo più comodi che ne dici, amore?".
Mi fai cenno di si con la testa, non so fino a quanto condividi questa scelta, ma accetti.
Ci rivestiamo di fretta, esco dal bagno e evito lo specchio e a testa bassa cammino verso l'uscita. Incrocio lo sguardo della signora del bar che mi guarda divertita, le vorrei dire che non si preoccupasse non lo abbiamo sporcato il suo lurido bagno, abbiamo soltanto preso dal piacere che .... sento mi rimarrà addosso per tanto tempo.
Mi sento diversa non tornerò mai più la persona di prima....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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