Gay & Bisex
il dottore
di sex4man
18.12.2017 |
1.034 |
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"Busso alla porta e chiedo il permesso per entrare , dicendo appunto che sono il dottore, mi risponde una voce impacciata, emozionata, che mi dice di..."
una riedizione , per una presentazione , per un caro ricordo,Sono un assiduo malato di ..passione, è come se una carenza genetica mi assalisse il cervello, mi comandasse il corpo, amo fare sesso, amo tutto ciò che mi produce passione e cuore in tumulto.
Mi sono iscritto a diversi siti, con A69 finalmente ho iniziato a praticare quello che fino a ieri ero costretto a praticare con prostituzione di strada, e compagne di viaggio che in entrambi i casi hanno solo deluso tutte le mie aspettative, sopratutto le seconde.
Eccome ad oggi che vengo contattato da uno ….. splendido lato B, degno della migliore Nadia Cassini, gambe perfette, depilazione totale, sembra veramente una bomba, giochiamo in chat e dopo le solite e classiche vengo , non vengo , non posso, mi dice che a causa di un forte raffreddore non mi può ricevere.
Mi armo del necessario per apparire in casa sua tramite un amico dottore, borsa , stetoscopio, termometro, misuratore di pressione e... creme.
Vado, Suono...
mi apre la madre, una ragazza, quindi intuisco, la reale giovane età della mia nuova preda, è vestita in maniera molto casual casalinga, mi dice che suo figlio è in camera che mi aspetta e che lei visto che sono arrivato va a fare la spesa nel supermercato del paese vicino, circa 10 km, siamo in campagna.
Mi saluta indicandomi la stanza ed esce.
Busso alla porta e chiedo il permesso per entrare , dicendo appunto che sono il dottore, mi risponde una voce impacciata, emozionata, che mi dice di entrare che mi stava aspettando.
L'ambiente e abbastanza scuro, molto caldo, vedo una capigliatura nera che si poggia sul cuscino , due occhi che sembrano di gatto, e due manine che tengono la coperta fino al naso, posso valutare che è veramente un corpo efebico sotto le lenzuola.
Mi avvicino, mi siedo sulla sponda del letto e appoggio una mano sulla fronte, scotta leggermente, gli dico che a questo punto bisogna misurare la febbre, prendo il termometro dalla borsa e glielo appoggio sulle labbra.
Gli chiedo il nome e come risposta ottengo “Lucia”.
Sorrido e noto una lingua maldestra che gira intorno al termometro, voluttuosa, quindi calandomi nella figura del dottore, le dico che bisogna cambiare lo strumento, perchè quello adoperato non è assolutamente efficace.
Mi apro la patta dei pantaloni, tiro fuori il mio cazzo già barzotto, 16-17 cm con una circonferenza superiore alla media, la cliente rimane stupita, appoggia il precedente strumento e impugnandolo come una professionista se lo porta alla bocca, è veramente calda e brava.
Si appoggia sulle ginocchia a carponi sul letto per agevolare e migliorare questo magnifico pompino, ha una sottoveste rosa molto attillata e corta dalla quale vedo sporgere quel ben di dio che nelle foto mi ha ammaliato, è vero, è reale, è a portata delle mie mani, che scorrono sulla seta del pigiamino fino ad arrivare sul solco, dove trovo un buchino stupendamente caldo ed elastico, mugula la troietta, subito alla prima penetrazione, mugula con sordina, lo ha preso tutto in gola, ora è veramente grosso, 19 cm duri come il ferro, in poche hanno preso fino in fondo il mio calibro.
Mi ungo la mano con la crema che ho portato, e passo il prodotto dove servirà di lì a poco, se reggerò il piacere che stò ricevendo...
si alza in ginocchio sul letto ci abbracciamo e ci baciamo, un vortice di lingue che sembra sia sempre stato, ma che invece , è solo la prima volta.
Gli accarezzo le tettine, sono piccole, ma i capezzoli sono ritti e tesi, li pizzico e vedo una smorfia da sottomessa, perfetta, come vorrebbe chiunque dalla sua donna, un misto di piacere e dolore che non lascia scelta, solo piacere.
Si gira , mi porge il bramato desiderio, è meraviglioso, lo penetro all'istante, lentamente ma continuamente, fino a che non sento il fine corsa, mi fermo, alza la testa come se la avessi infilzata, si gira e con gli occhi mi dice ...grazie dottore , ora guarisco subito.
Dura poco, come tutte le prime volte, ma la mia sborrata è un fiume, sembra non finire mai, esce, il buchino si chiude e una striscia di sperma cola sul quel solco splendido, si gira e me lo pulisce con la lingua, in maniera perfetta.
Ci ricomponiamo, limoniamo ancora un poco, fino a quando non sentiamo il rumore della automobile della madre, ci ricomponiamo, la saluti, esco dalla stanza, incontro la madre dove la ho salutata, solo in direzione opposta, mi chiede:
“allora dottore come stà mio figlio Luca?”
“raffreddore signora, semplice raffreddore, ci vuole molto caldo, meglio un bagno turco con aromoterapia, un bel bagno turco dove suo figlio troverà salute e … giovamento per il suo stato.”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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