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Gay & Bisex

Un appuntamento di lavoro con happy ending


di Membro VIP di Annunci69.it SkyStar
05.12.2024    |    73    |    0 8.7
"Facevo scorrere le mie mani su quell’ampio petto villoso, leccandogli contemporaneamente il torace, scorrendo dall'ombelico fin su al collo..."
Mi trovavo per lavoro in provincia di Salerno, dovevo incontrare il proprietario di un B&B per fargli firmare dei documenti in modo da archiviare una pratica che andava avanti da qualche mese. Siccome sarei rimasto due giorni in città presi una stanza proprio nella struttura del cliente. La mattina della firma mi svegliai particolarmente voglioso. Peccato che ero solo e quindi non restava che masturbarmi…mentre ero lì che stavo per iniziare mi chiama Michele, il proprietario del B&B, per avvisarmi che stava per arrivare e che mi avrebbe portato la colazione in camera. Dopo quella chiamata la mia voglia divenne qualcosa di irrefrenabile verso di lui, premesso che assolutamente fino ad allora ci conoscevamo solo professionalmente, ma avevo sempre notato un certo fascino che non mi sarebbe dispiaciuta l’idea, decisi quindi di continuare con la mia sega fantasticando su di lui, mentre sono li che inizio a toccarmi, sento bussare alla porta; cazzo era lui, io ero ancora in canotta e slip, e non avevo capito che stesse arrivando nell’immediato… riesco ad infilarmi una tuta e vado ad aprire, lo apro e risposi di accomodarsi sul divano, che lo avrei raggiunto in due secondi, mi fiondai in bagno, mi lavai faccia, denti e zone emblematiche e tornai di là. Ecco quindi su quel divano un bell’uomo moro, sui 47anni, alto, fisico possente, spalle larghe. Aveva una barba fine che gli abbelliva decisamente il volto, dandogli quel tocco di mascolinità in più. Tra me e me pensai "Oggi è il mio giorno fortunato, un UOMO! Se solo avesse la passione per i “buchi” in generale e non solo della figa”. Presi dunque la borsa con i documenti e glieli sottoposi, lui però mi disse facciamo prima colazione senza fretta. Pertanto si alzò dal divano e mentre era indaffarato ad apparecchiare, io mi misi ad ammirare il suo bel corpo, impaurito che potesse scoprirmi, di soppiatto mi avvicinai a lui verso il tavolino. Non volendolo fare apposta nell’avvicinarmi caddero i fogli che c’erano da firmare e nell’abbassarmi per prenderli sfiorai col viso la patta dei pantaloni di Michele. Dopo uno sguardo pieno di imbarazzo, si voltò di nuovo, e come se nulla fosse si rimise a sistemare le cose che aveva portato. La sua indifferenza mi fece abbastanza infrangere i miei sogni. Deluso quindi mi sedetti sul divano. Non so che espressione dovetti fare ma Michele mi disse “guarda che non è accaduto nulla, peccato solo che sono un uomo sposato”! Mi uscì spontaneo allora rispondergli, “praticamente i miei preferiti”, a quelle parole si mise a ridere e poi disse: “Mi dispiace caro, ma io non faccio più sesso con uomini da tanto tempo". Di nuovo le mie speranze si spensero, anche se le frase “Non faccio sesso con uomini da tempo” mi misero il tarlo: “Allora anche lui è, o meglio è stato”. Capii però che non potevo rischiare anche perché il lavoro prima di tutto, e la professionalità non si discute, pertanto risposi un po’ demotivato: “Se solo ti avessi conosciuto tempo fa allora”. E fu cosi che allora Michele si avvicina, e si mette ad un palmo della mia faccia e mi sussurra: “Ma se questi documenti sono caduti mentre io mi stavo girando qualcosa vorrà pur dire”, finita la frase mi strinse a se e soprattutto le sue "zone basse" erano attive nuovamente verso un uomo… Gli baciai cosi il collo, mentre lui con la sua bocca cercava la mia, fin quando con la sua lingua finalmente non entrò nella mia bocca. Senza staccarci ci dirigemmo, verso il letto. Iniziai a sbottonargli la camicia. Facevo scorrere le mie mani su quell’ampio petto villoso, leccandogli contemporaneamente il torace, scorrendo dall'ombelico fin su al collo. Mi piaceva il pizzichio della sua barba su di me. Iniziammo a gemere e respirare sempre più affannosamente. Dopo una leccata intensa anche ai capezzoli, scesi giù. Gli slacciai i pantaloni, e glieli sfilai. Feci lo stesso con le mutande. Finalmente davanti a me vedevo ergersi quel bel cazzone duro! Sempre con la lingua iniziai a leccare il dorso di quel bel membro. Dalle palle salivo su fino al glande, ripetutamente. Fino a prenderlo tutto in bocca. Su, giù, su, giù. Intanto con lo sguardo ammiravo il suo viso estasiato. Con una mano sulla mia testa cercava di darmi il ritmo. Alla fine lo pregai di mettermi a novanta. Lui ubbedì. Con una mano accarezzai ancora un po' il suo torso e il suo addome. Dopodichè vidi che con le sue labbra si inumidiva le dita, e così iniziò a giocare con il mio buchetto. Dopo aver passato anche la sua calda lingua e divaricato le mie chiappe con le mani, sentii appoggiare la gonfia cappella sul buco. Prima entrò solo in parte, dolcemente, poi sempre di più, finchè non entrò tutto. Ad ogni pezzetto in più godevo e sentivo godere e ansimavamo in preda all’eccitazione. Sentivo i miei muscoli stingersi intorno a quel cazzo. Con le mani mi prese per le spalle e iniziò a montare con forza, ma senza mai recarmi dolore, solo piacere... Ad un tratto mi disse che sentiva il suo cazzo esplodere, e gli disse che avendo messo il preservativo poteva o venire dentro o toglierlo e venire fuori scegliendo il dove… Michele sfilò il cazzo dal mio culo e si tolse il preservativo, venne con una grande sborrata lungo la mia schiena. Dopo esserci ricomposti era preoccupato perchè essendo sposato pensava io potessi metterlo in difficoltà, ma lo tranquillizzai dicendo che questo non era mai accaduto e che firmando il contratto di lavoro il nostro rapporto era chiuso lì se lui non avesse più voluto sentirmi o vedermi, tranquillizzato dalle mie parole, ci abbracciammo e come se nulla fosse mai accaduto andammo al tavolo a mangiare la colazione.
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