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Gay & Bisex

Un altro step verso il piacere estremo.


di ufficialeinferiore
20.06.2012    |    15.143    |    9 9.8
"Ne presi un pò con le dita e me lo portai alle labbra..."
Dopo aver provato il pollice di Alessandro nel mio buchetto scoprii una nuova strada per raggiungere il piacere.
Mi eccitavo ancora tantissimo guardando i porno etero attraverso internet ... ma non potevo più fare a meno di massaggiarmi il culetto prima di sborrare.
Erano alcuni giorni che iniziavo le mie pratiche erotiche accarezzandomi il pene, finendo però inesorabilmente con il bagnarmi ripetutamente indice e medio per trasportare un pò di saliva tra le mie natiche. Accarezzavo quindi l'orifizio con movimenti circolari finchè l'ano non si rilassava completamente, consentendo così al mio dito medio di entrare liberamente.
Negli ultimi due giorni di prove scoprii che l'eccitazione massima la provavo mentre tentavo di dilatare il più possibile il buchetto così, dopo sole 4 seghe e due giorni di prove, riuscii a farci entrare contemporaneamente il medio e la prima falange dell'indice.
La sensazione di piacere che provavo era talmente intensa che mi bastava accarezzare la mia turgida cappella per far uscire immediatamente alcuni lunghi schizzi di caldo seme.
Era quasi una settimana che non vedevo Alessandro. Non veniva più neanche a ripetizione e non sapevo cosa pensare. Era forse rimasto schifato dal mio comportamento passivo? Eppure mi sembrava gli fosse piaciuto. Anzi, se non ricordav male mi aveva detto che ci saremmo rivisti presto per "studiare" ancora insieme.
Boh, non sapevo cosa fare ma la voglia di prendere ancora una volta il suo pene in bocca e di bere il suo nettare era troppo grande così mi feci coraggio e gli telefonai.
"Ponto" sentii dire dall'altro capo del telefono.
"Ciao Ale, sono Alessio, tutto ok?" dissi.
"Certo, speravo che mi chiamassi, avevo paura che dopo quel pomeriggio di godimento non mi volessi più vedere" rispose.
"Cavolo, ma scherzi?" ribattei, "ti va di venire da me oggi pomeriggio?" proseguii.
"Non vedo l'ora, ci vediamo alle 4" e così dicendo chiuse la comunicazione.
Poggia il telefono e, contemporaneamente, le mie gote diventarono rosse per l'ansia.
Mi andai subito a fare una doccia per farmi trovare bello pulito dopodichè mi sdraia sul letto in mutande. Stavo facendo il conto alla rovescia dei minuti che mi separavano dall'arrivo di Alessandro quando finalmente il campanello suonò.
Mi affaccia dalla finestra, era lui. "Sali" gli dissi "la porta è aperta".
Il mio amico aprì la porta e salì le scale di corsa.
Mi trovò in mutande e subito sul suo volto appare un sorriso.
"Allora avevo ragione" disse "ti è piaciuto giocare con il mio bell'uccello".
Ero talmente eccitato al pensiero di quello che stava per accadere che non lo feci neanche finire di parlare.
Mi inginocchiai davanti a lui e gli abbassai i pantaloni della tuta e gli slip.
Il suo pene era ancora moscio ed un pò appiccicaticcio. Presi lentamente la pelle che copriva il glande e la tirai indietro scopendo la bella cappella di Alessandro. eccai il filetto un paio di volte, volteggiai con la lingua intorno a quel bel pezzo di carne e otai subito che il cazzo iniziava a prendere vigore.
Mi infilai la cappella in bocca ed iniziai, contemporaneamente, a fargli una sega.
Mentre succhiavo appassionatamente quello che intanto era diventato un pezzo di marmo, mi abbassai gli slip e inumidii le dita avvicinandole alla mia lingua che saltellava da una parte all'altra del cazzo di Alessandro.
Portai la saliva raccolta sul mio buchetto, senza mai staccarmi dal mio giocattolo preferito e sperando che Alessandro si rendesse conto di ciò che stavo facendo.
Con la mano sinistra masturbavo il mio amico mentre gli leccavo la cappella e contemporaneamente, con le dita della mano destra mi stavo aprendo un varco nel mio culetto.
Feci entrare senza grandi problemi il dito medio ma nel tentativo di infilarci anche tutto l'indice sentii una fitta di dolore e sobbalzai.
Alessandro, probabilmente a causa del fatto che avevo per un secondo smesso di succhiarglielo, si accorse che mi stavo sditalinando appassionatamente e, immediatamente, gli brillarono gli occhi.
"Allora ti era piaciuto il mio dito nel culo" disse "sdraiamoci che ti apro a dovere" continuò.
Speravo che lo dicesse ... ma non avevo avuto il coraggio di chiederglielo, avevo solo tentato, riuscendoci, di provocarlo.
Mi spinse leggermente per farmi mettere a pecorina, si insalivo abbondantemente indice e medio ed iniziò a fare movimenti circolatori intorno al mio buchetto. Fece subito entrare l'indice, lo infilò completamente dentro un paio di volte dopodichè avvicinò le labbra all'orifizio e vi fece scendere un'abbondante quantità di saliva. Iniziò a ruotare l'indice che teneva all'interno del mio ano e, in breve tempo, sentii che anche il medio cercava di farsi strada.
"Ma hai una voragine al posto del culo" disse Alessandro facendo entrare ed uscire con una certa foga le due dita dal mio sedere.
Avevo il cazzo di marmo ma non avevo voglia di masturbarmi, anzi, afferai le mie natiche con le mani e le allargai più che potei sentendo dei brividi che mi saliva lungo la schiena ogni volta che il mio amico affondava le sue due dita nel mio intestino.
Non ci stavo più capendo niente. Di colpo sentii le dita uscira da dentro di me e la punta della cappella di Alessandro che si faceva strada dilatando il mio anellino. Sentii un dolore lancinante che mi costrinse a ritrarmi.
"Sdraiati" dissi "ti salgo sopra così lo posso far entrare lentamente".
Alessandro non se lo fece ripetere due volte, si sdraiò a pancia in su e si tolse completamente tutti gli indumenti che gli erano rimasti addosso.
Io gli salii sopra a cavalcioni, mi sollevai leggermente con le ginocchia sul letto e mi inumidii ancora una volta l'ano con le dita.
Provai a farci entrare anche le mie due dita e notai, con un leggero stupore, che l'ano non faceva più alcuna resistenza.
Presi con la mano destra il pene di Alessandro e lo scappellai causandone un ulteriore inturgidimento, con la mano sinistra insaliva prima la punta del pene dopodichè, utilizzando indice e medio, allargai leggermente le mie natiche per mettere in mostra il mio ricettivissimo ano.
Iniziai ascendere verso quel bellissimo cazzo e sentii la cappella poggiarsi sul buchetto ... causando il momentaneo irrigidimento dello sfintere.
Feci un respiro profondo e continuai a scendere.
L'ano iniziò ad aprirsi sempre di più, mi sembrava che una palo stesse spaccandomi in due ma non volevo assolutamente mollare. Bastarono pochi secondi per far entrare completamente la cappella, il peggio era passato pensai.
Mi alzai ed abbassai lentamente per quattro o cinque volte finchè non notai che il mio culetto si era adattato alle dimensioni della carnosa capella.
Stavo sudando per il godimento. Guardai Alessandro in volto e notai che anchel lui stava godendo come un pazzo.
"Fatti impalare" mi disse "voglio riempirti fino in fondo."
Mi reinfilai la cappella nel sedere ed inumidii con la saliva l'asta del suo pene.
Alessandro mi infilò l'indice della sua mano in bocca ed io, succhiandogli il dito, ripresi a scendere lungo quella verga che tanto piacere mi stava dando.
Sentii le mie natiche che toccavano sul bacino del mio amante.
Quando Alessandro se ne rese conto rimase esterefatto. Mi prese per le natiche e mi sollevo di quattro o cinque centimetri lasciando il suo pene turgido dentro di me. Iniziò a scoparmi veramente. Faceva avanti ed indietro con il bacino facendo muovere il suo cazzo dentro di me per sei o sette centimentri.
Il movimento ritmico diventò sempre più veloce ed io non riuscivo più a resistere.
"O MIO DIO" gridai "GODOOOOOO, COME E' POSSIBILE, STO IMPAZZENDO, AIUTOOOOOO, GODOOOO".
Il mio respiro si fece sempre più affonnoso ma, nell'istante in cui stavo per sborrare sull pancia di Alessandro senza neanche toccarmi il pene, venni da lui sollevato di peso e sbattuto su un lato del letto.
Sborrai copiosamente sulle coperte mentre il mio amico, senza che riuscissi a capire cosa volesse fare, mi prese per la testa con entrambre le mani e mi infilò la sua mazza tra le labbra.
"Bevi tutto troia, bevi che sono tutte proteine" disse mentre sentivo i primi due schizzi riempirmi la bocca.
Il sapore della sua sborra era più salato rispetto alla volta precedente ... ma era deliziosamente saporito.
Ritirai la testa leggermente indietro per far uscire l'idrante dalle mie labbra di pochi centimetri, tirai furi la lingua e mi godei gli altri quattro abbondanti schizzi di caldo sperma.
"Uau" disse Ale, "sei incredibile ... " ma non fece in tempo a finire la frase che lo lascia sbigottito ancora una volta.
Inghiottii il caldo sperma ed inizia a pulire il suo pene con la lingua. L'uccellotto sembrò gradire perchè in pochi istanti riprese il suo vigore.
"Non ci credo" esclamò Alessandro "girati che ti inculo un'altra volta".
Non me lo feci ripetere due volte. Risalii sopra il mio amico per la seconda volta e ripetendo le procedure di lubrificazione dell'ano presi il suo pene per la base dell'asta e mi sedei sopra di lui.
Il cazzo entrò dentro di me al primo tentativo. Entrò fino all'attaccatura e non ci volle molto per capire che oramai il mio culetto era bello aperto.
Alessandro mi riprese per le natiche, mi sollevò leggermente e riprese a scoparmi violentemente e profondamente.
I possenti colpi del mio amico me lo fecero ritornare duro. Iniziai a masturbarmi ma Alessandro mi fece togliere le mani dal mio membro.
"Allargati le chiappe" disse.
Ubbidii prendendo ognuna delle due natiche in una mano.
Distansia le mie "chiappe" bianchicce e notai che più le distanziav più provavo piacere.
Sentii il respiro di Alessandro farsi sempre più affannoso.
"Siiii" disse "siiii, hai un culo da urlo .....siiii, godooooooo, godoooooooo, siiiiiiiiiiiiI" e così dicendo diede un colpo di reni talmente forte che pensai mi avesse infilato nel sedere anche i suoi testicoli".
Rimanemmo in quella posizione per un paio di minuti. Io avevo ancora il cazzo durissimo ma non volevo assolutamente lasciare le mie natiche.
Contrariamente a quanto pensavo non sentii gli schizzi di sperma dentro di me, ma quando Ale mi spinse di lato per sfilare il suo cazzo andai subito a curiosare con le dita davanti al mio buchetto. Si era già richiuso, ma sentii che vi stava uscendo del liquido. Ne presi un pò con le dita e me lo portai alle labbra ... era lo sperma del mio amico!
Mi leccai le dita e mi feci una sega sdraiato vicino al mio maschione, Bastarono due carezze perchè anche io venissi felicemente una seconda volta.
Guardai Alessandro negli occhi e gli dissi: "ogni volta che ti vedo supero i miei limiti del pudore. Quando sei con me impazzisco."
"Tesoro" rispose lui "oramai sarò il tuo strumento di piacere ... mentre tu sarai la mia troia. Vedrai, insieme ci divertiremo sempre di più."


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