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Quella volta in tre!


di ufficialeinferiore
21.06.2012    |    19.825    |    6 9.5
"Ma lo eccitava tantissimo ordinarmi di fare qualcosa e vedere che gli ubbidivo..."
Dopo aver scoperto i piaceri anali con Alessandro l'estate stava scorrendo più velocemente.
Il mio amico ed io ci vedevamo praticamente ogni giorni per delle sedute di sesso sempre più lunghe.
Esatto, la resistenza all'orgasmo di Ale aumentava di giorno in giorno e forse ciò era dovuto anche al mio sederino che oramai per far entrare il suo pene richiedeva solamente una modesta quantità di pretrattamento con la saliva.
Raggiungevo quasi sempre l'orgasmo, alla fine di ogni penetrazione, solamente accarezzandomi il pene, ma notai presto che Alessandro non era assolutamente interessato al mio uccellotto. Per lui era solo un fastidio e faceva di tutto per non toccarlo e per non imbrattarsi con il mio sperma.
Una volta gli schizzai su una coscia e lui si alterò talmente tanto che non mi volle più incontrare per cinque giorni. Da quella volta iniziò il mio lento declino ... che giorno dopo giorno mi portò ad essere completamente succube del mio amico.
Oramai facevo qualsiasi cosa mi chiedesse. Mi rasai completamente i peli pubici e quelli del sedere (che già erano pochi), mi depilai completamente le gambe e le ascelle (cosa che fortunatamente inziava ad andare di moda anche per i maschietti) ed iniziò a farmi indossare un paio di mutande che aveva comprato su internet dove, in pratica, vi era una grande apertura all'altezza dell'ano, mentre la parte anteriore, dove avevo il pene, era completamente chiusa ed elasticizzata.
Comunque, non starò qui a raccontarvi un'altra delle straordinarie sedute di consuetudinario sesso che oramai si susseguivano giornalmente, ma vi narrerò del mio incredibile sedicesimo compleanno (e già, nei primi racconti avevo mentito, mi ero dichiarato qualche mese più grande ma solo perchè effettivamente mancavano soli tre mesi ai festeggiamenti per il mio sedicesimo anno di vita).
Alessandro, essendo oramai conosciutissimo a casa mia, ed avendo già diciannove anni, convinse senza troppi sforzi i miei gentitori a farmi trascorrere un weekend a Riccione.
La cosa mi eccitò tantissimo, finalmente un intero fine settimana senza i miei genitori in giro per casa. "Avrei prosciugato tutte le energie di Ale" pensai tra me e me.
Fatto sta che il venerdì mattina partimmo per la riviera adriatica dove il mio amico aveva prenotato una piccola pensioncina che, a suo dire, avrebbe pagato lui per ripagarmi di tutto il piacere che gli avrei regalato (dopotutto costava solo 40.000 lire, ma era un bel gesto pensai).
Alle due del pomeriggio eravamo arrivati all'albergo. Venne a riceverci un signore di circa cinquant'anni super abbronzato che saluto affettuosamente il mio amico e che si presento con il nome di Massimo. Ci accompagno nella nostra camera e, una volta aperta, notai che all'interno vi era un solo letto matrimoniale King-Bed (quello per capirci che è di quasi tre piazze).
Rimasi favorevolmente stupito da tale scoperta, non avrei mai pensato che Alessandro avrebbe voluto dormire tutta la notte in un letto con me. Mi girai per salutare il proprietario dell'hotel il quale, prima di uscire, mi fece un sorrisone e mi disse "si goda la vacanza e buon compleanno".
Non appena la porta si chiuse mi lancia sul letto.
"Uau" dissi, "ma è un letto gigante".
"Per te solo il meglio puledrina mia" rispose.
Oramai aveva iniziato a chiamarmi con quel nomignolo che, a dire il vero, non mia appassionava più di tanto ... ma era sempre preferibile rispetto all'essere chiamata continuamente troia.
Alessandro si avvicinò al mio lato del letto, si slaccio i pantaloni ed avvicinò il suo pene al mio viso.
"Che ne dici di farmi una bella pompa come solo tu sai fare?" disse "così stasera duro di più" continuò sorridendo.
Non me lo feci ripetere due volte, sapeva che ero pazzo del suo uccellotto.
Avvicinai il naso e sentii che puzzava un pò di sudore. Era normale, dopotutto avevamo viaggiato per ore e ci eravamo caricati le valigie fino alla camera. Afferrai il cazzo e me infilai tutto in bocca ancora moscio. Lo scappellaio tenendolo tra le labbraa e lo leccai freneticamente per togliere quel sapore un pò forte che emanava.
Bastarono pochi secondi per farlo tornare pulito e quella manovra, in compenso, aveva fatto si che il pene crescesse immediatamente tra le mie calde labbra.
Oramai ero diventato un artista del pompino. Facevo avanti ed indietro con la testa facendo uscire ritmicamente il cazzo dalla ia bocca. Una volta fuori abbassavo la testa e gli leccav e succhiavo i testicoli, risalivo quindi lungo l'asta per fermarmi a giocare con la lingua sul frenulo e lungo la cappella. Mordicchiavo quest'ultima con le labbra e mi reinfilavo tutta l'asta in bocca.
Ero talmente abile che bastavano sempre cinque minuti di servizzietto per far godere il mio amico (avevo infatti imparato che se volevo essere penetrato a lungo non dovevo spompinarlo per più di un paio di minuti).
Alessandro iniziò ad ansimare. "Si puledrina" dissi "dai che ti riempio la bocca di sborra. Siiiiii, daiiii, daiii, accelleraaaa, daiiii!!"
Aumentai il ritmo ed inizia a massaggiargli i testicoli con la mano sinista mentra con l'altra tenevo l'asta con un movimento masturbatorio.
"Vengoooooo, vengooooo, daiiiiiiiiii" gridò Ale mentre io tiravo fuori il pene dalla mia bocca, aprivo la bocca e tiravo fuori la lingua per ricevere tutto il suo seme.
Mi raggiunsero subito quattro schizzi fortissimi, inghiottii ed aspettai gli altri portando la lingua a contatto con la cappella. Uscirono altri quattro o cinque schizzi più contenuti, ma sempre cremosi come piacevano a me.
"Brava puledra, ora puliscilo" mi ordinò.
Ubbidi e pulii tutti il pene con la lingua. L'avrei fatto anche se non me l'avesse chiesto ... ma lo eccitava tantissimo ordinarmi di fare qualcosa e vedere che gli ubbidivo.
Ci facemmo una doccia dopodichè ci rilassammo un pò in camera perchè, come disse Alessandro, sarebbe stata una nottata lunghissima.
Alle 8 di sera scendemmo al ristorante della pensione, mangiammo un boccone volante ed uscimmo a farci quattro o cinque cocktail per rilassrci un pò e divertirci di più.
Al terzo drink Alessandro mi passò una pillola. "Te la ricordi? E' quella dl cocoricò di alcuni mesi fa" disse "Prendila così inizia a fare effetto e tra un'oretta rientriamo in albergo a divertirci".
"Non credo sia una buona idea" ribattei, "dopotutto ci divertiamo sempre anche senza questa roba" .
"Ok, allora fai come cazzo ti pare ma poi vai a fare in culo" disse "se non ti fidi più di me non credo nenchè che sia più il caso di giocare insieme".
Sapeva quali bottoni premere per convincermi. Mi piaceva tantissimo errese posseduto da un uomo ma sero consapevole del fatto che non avrei mai avuto il coraggio di cercare qualcuno per fare sesso se lui mi avesse abbandonato.
"Ok, ma stammi sempre vicino perchè l'ultima volta che l'ho presa ho fatto un macello" gli dissi mentre mi ritornavano in mente i fatti che ho già narrato in .
Inghiotti la pillola bevendo un angelo azzurro e continuai la passeggiata per viale ceccarini insieme ad Ale.
FFacemmo un altro paio di pit stop per bere degli alcolici e iniziai a sentire che la pillola stava facendo effetto.
"Torniamo in camera" gli dissi "la pasticca sta iniziando a fare effetto".
"Ok" rispose "andiamo a divertirci".
Tornato in camera mi feci subito un bidet per prepararmi ad essere posseduto da Alessandro. Non ci stavo capendo più niente. Tutto mi sembrava rallentato ed i suoni erano come ovattati.
Uscii dal bagno indossando solo la canottiera e rimasi un attimo disorientato nel vedere che le luci della stanza erano tutte spente. Sui comodini, sul comò e sul tavolo della stanza erano state posizionate delle giganti candele bianche che eanavano un odore di pesca e producevano una luce fioca.
Alessaandro era sul letto completamene nudo. Mi offri un bicchiere di spumante e mi baciò per la prima volta sulle labbra dicendo "cin cin puledrina, questa notte non la dimenticherai mai!"
Dopo aver bevuto mi sdraiai sul letto. Alessandro mi fece indossare le solite mutandine con l'apertura anale e la parte elasticizzata anteriore che mi nascondeva il pene. Questa volta però tirò fuori anche un cappuccio. "Indossalo tesoro, vedrai che ti APRIRAI ad un mondo nuovo" disse.
Stordito da quella situazione ubbidii e mi infilai un cappuccio che in realtà mi copriava solamente occhi e testa.
Non vedevo più nulla ma iniziavo ad eccitarmi sempre di più. Cercare di toccare Alessandro ma lui mi disse "no puledrina, oggi ti lego con la seta", ed immediatamente sentii dei lacci passarmi intorno ai polsi e, subito dopo, mi riteovai con le braccia bloccate dietro la schiena.
"Apri la bocca" ordinò.
Ubbidii come sempre e sentii un pene che puzzava di pesce avvicinarsi al mio naso.
Aprii subito la bocca per ripulirlo come facevo di solito quando l'odore od il sapore non mi piacevano. Il trattamento manifestò subito i suoi frutti e subito il cazzo che stavo succhiando iniziò ad ingrossarsi nella mia bocca.
Usai tutta la mia arte per far godere il mio amico ma questa volta sembrava non volerne sapere di venire, Dopo quasi dieci minuti di servizietto sentii il pene che iniziava a contrarsi. Aprii la bocca, lo feci uscie a pochi centimetri dalle mie labbra e tirai fuori la lingua (oramai era per me un riflesso condiionato ricevere il nettare del mio uomo in quel modo). Mi arrivarono sette od otto schizzi fortissimi in bocca, non mi era mai successo di ricevere una tale quantità di sborra, avvicinai la lingua alla cappella e ricevetti altri cinque o sei schizzi. Lo sperma, pur delizioso come sempre, era anche un pò acidulo. Non ci feci caso ed in preda ad un'eccitazione sempre crescente iniziai a leccare l'asta con la lingua alla ricerca di residui di sperma che non potevo vedere per via del cappuccio.
Passarono quattro o cinque secondi da quando finii di leccare che subito mi ritrovai un cazzo duro che mi sbatteva sulle labbra. Capii che c'era qualcosa che non andava perchè anche questopene aveva un odore forte. Ma come è possibile mi chiesi, l'ho appena succhiato per dieci minuti.
"Che cazzo succede" gridai "Ale che succede?"
"Tranquilla puledrina, stai tranquilla, sono qui" rispose colpendomi ancora con il suo pene sulle guance.
"Voglio essere sbendato" dissi "liberami!".
"Ti ho detto di stare tranquilla. Vedrai tra un pò come godrai" disse spingendo il suo pene tra le mie labbra serrate.
Le dischiusi e feci entrare quel dolce pezo di carne che tanto piacere mi aveva dato in passato. Ero confuso, la pillola mi mandava continue vampate di eccitazione e non mi consentiva di concentrarmi.
Mentre succhiavo il cazzo che avevo tra le labbra sentii le dita di Alessandro che con la solita maestria mi inumidivano il culetto e, subito dopo, sentii entrare prima il medio e subito dopo anche l'indice.
La dilatazione anale mi fece impazzire, accellerai il pompino mentre Alessandro mi diceva che mi avrebbe infilato un bel dildo nel culetto.
Mi prese per i fianchi e mi spostò a bordo letto mentre continuavo a succhiargli il cazzo.
Con le mani mi allargò le natiche, visto che non potevo farlo da solo, ed subito dopo sentii una dildo caldo che iniziava a fae forza per entrare. La resistenza delmio ano fu minima e la cappella entrò quasi immediatamente. Provai un profondo brivido di piacere ma, in un attimo di lucidità, capii che ci doveva essere un'altra persona perchè se Alessandro mi teneva le natice ed io avevo in bocca il suo uccello, chi poteva spingere il dildo nel mio sedere?
Provai a ribellarmi ma il dildo che avevo nel sedere iniziò a muoversi più velocemente e venni pervaso dalla libidine. Capii che nel mio sedere c'era un'altro pene quando mi entro tutto fino in fondo e sentii il bacino di un'altra persona sfiorarmi le natiche.
"Avete due cazzi bellissimi" mugugnai mentre succhiavo quello di Ale e mi facevo inculare da uno sconosciuto.
"Ti piace puledrina" mi disse Ale "te l'avevo detto che avresti goduto come non mai".
"Siiiii, mi piace, siiiii" risposi "ma liberami, così non vi godo completamente".
Alessandro, vedendo che ero in balia del godimenti mi assecondo e, dopo avermi slegato le braccia, mi tolse il cappuccio.
Afferrari subito con una mano il cazzo di Ale per succhiarlo più comodamente mentre con l'altra mano mi allargai le natiche per far entrare meglio il pene dell'altro uomo.
Attraverso la luce soffusa capii che colui che mi stava inculando era Massimo l'albergatore ma oramai non mi interessava più di nulla ... volevo solo godere.
L'eccitazione era talmente grande che sentii Alessandro che stava per venire.
Da brava puledra in calore aprii la bocca per ricevere il suo seme mentre Massimo aumentava il ritmo per venirmi contemporaneamente nell'intestino.
"Siiiii" gridò Alessandro "Godoooooooooo. Godooooooo"
"Ooooooooh" ansimò Massimo "Dai che vengo anch'io. Culorotto che non sei altro, dai che ti sfondo, siiiiiiiI"
Sentii il seme di Alberto che mi raggiungeva le papille gustative della lingua mentre Massimo mi assesto tre fortissimi colpi di reni che quasi mi aprirono in due.
I movimenti di bacino di Massimo che ne seguirono furono talmente violenti che non mi rimase che infilarmi in bocca il cazzo di Alessandro per non perdere neanche una goccia di sperma.
Succhiai avidamente finchè non vidi Massimo che sfilava il suo arnese dal mio sedere e si allontanava per andare in bagno.
Guardai Alessandro negli occhi. "Ti sei divertita peldrina" mi disse.
"Da morire" risposi.
"Bene tesoro, visto che ora sei svezzata potremo continuare a divertirci in camera per tutto il resto del weekend senza alcool nè droghe, che ne pensi?" domandò.
"Non chiedo altro" risposi ... e finalmente prese in mano il mio pene per la prima volta iniziando a masurbarmi.
Alessandro, vedendo che non venivo, mi infilò indice e medio nel sedere ma poi, notando che era particolarmente lubrificato dallo sperma di Massimo, osò e provò ad infilarci anche l'anulare.
Le tre dita nel sedere mi fecero partire un brivido lungo tutta la schiena ed immediatamente raggiunsi il più profondo orgasmo di tutta la mia via.
... ed il weekend era appena iniziato.

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