Gay & Bisex
Sulla spiaggia nudista
di Hummerle
11.09.2021 |
965 |
6
"Sinceramente non vedevo l’ora che ci arrivassimo e una volta sceso giù, con lo sguardo mi sono trovato al cospetto di una sberla davvero enorme, era..."
Penso che dalle foto che espongo, si sia capito di essere un nudista. Chiaramente per me il nudismo, è una scelta di vita e nel praticarlo di solito, lo scindo dal sesso, anche se ogni tanto mi pongo una domanda del tipo; cosa cambia appartarsi con qualcuno con cui hai instaurato un certo feeling in una spiaggia nudista e farlo in un’altra dove si indossano i costumi da bagno? Praticamente nulla ed è quello che è successo a me.Anni fa decisi di avventurarmi in una spiaggia dove non ero mai stato, mi stesi sul mio asciugamano cercando di essere il meno discreto possibile con il volto rivolto verso la sabbia e con gli occhi socchiusi. Sinceramente per me quello è relax al 100% e non nascondo che alcune volte, quando sto così, mi giunse anche il sonnellino, cosa che accadde in quella occasione. Tutto però si interruppe con una domanda fatta da uno sconosciuto che si era avvicinato, dicendomi: Non ti ho mai visto prima in questa spiaggia?
Sinceramente ero un po’ infastidito da quel soggetto che aveva interrotto il mio riposino e tacitamente pensai e avrei voluto rispondergli: alla faccia del C…. che non mi hai mai visto, è la prima volta che ci vengo, ma non volendo essere scortese, mi scostai su un fianco e dopo aver aperto gli occhi per rispondergli, mi apparve un ragazzo con le spalle al sole, giusto per farsi vedere meglio, completamente abbronzato sulla trentina con un fisico asciutto e depilato integralmente. Dire nudo penso sia superfluo, ma per fortuna che lo fosse, perché essendo accovacciato per parlarmi ed avendo le gambe aperte, mostrava a pochi palmi da me, un batacchio che a dir poco era sui 11/12 cm. che faceva da separè a due grosse palle piene di abbondante sborra da svuotare magari in gola gonfissimi e penzolanti.
Rimasi abbagliato da quella visione, al punto che quasi balbettavo nello scambiare quelle classiche quattro chiacchiere che ne sono susseguirono.
Parlavo, cercando di rispondere alle sue domande di circostanza guardandolo negli occhi, ma aimè dopo un po’ lo sguardo si abbassava a guardare quel gioiello circonciso, mostrando un glande lucidissimo.
Turbato, quasi sentivo il suo profumo, un misto fra mare, deodorante e sudore. Nella mia mente lo avevo già in bocca ad assaporarlo leccarlo, succhiarlo e a soffocarmi nel contenerlo, ma era in quel momento erano solo fantasie.
Poi quasi avesse capito quello cosa mi frullava nella mente, mi chiese di lasciare tutto in spiaggia e fare un giro dicendomi che non voleva che gli altri occupante della spiaggia pensassero male della nostra conversazione.
Chiaramente capì subito le sue intenzioni, mi diede una mano per alzarmi e ci incamminammo sul bagnasciuga scambiandoci complimenti sulla nostra fisicità, ridendo e scherzando sull’abbronzatura costante su tutto il corpo senza l’orribile segno del costume, finchè una volta allontanato dagli altri, si è passati a toccarci, per vedere la tonicità del corpo. Io gli toccavo le braccia o i pettorali duri e tonici e lui si faceva toccare inorgoglito dalle mie considerazioni, mentre successivamente anche lui ha voluto constatare con mano la tonicità del mio corpo o alcune parti in particolare, continuando la conversazione.
Sai perché mi sono fermato dicendoti che non ti ho mai visto prima? Chiaramente dissi di no.
Perché la prima cosa che ho notato di te e che hai un culo che ti parla. Risi a crepapelle a quell’affermazione, ma la cosa mi fece piacere, poi arrivati ad una specie di faraglione, mi prese per mano e mi condusse dietro ad esso tanto da tenerci al di fuori da occhi indiscreti. Mi incollo con le spalle a quello scoglio e dopo essersi avvicinato e abbracciato, dopo uno sguardo fugace, ci avvicinammo con le labbra infilandomi in bocca una possente lingua quasi soffocandomi.
Cazzo se ci sapeva fare il ragazzone, mi sentivo quelle sua mani su tutto il corpo, non capivo più quante ne avesse, Mi stringeva i glutei avvicinandosi sempre di più incollando quella sberla di cazzo al mio che stavano prendendo ad entrambi la dovuta consistenza e durezza per l’eccitazione.
Oltretutto la nostre eccitazioni aumentavano quando ci strizzavamo i capezzoli entrambi , tenendo sempre i nostri membri incollati e duri come una pietra.
La cosa che più mi eccitava che il mio “ che non è da disprezzare” quasi lo sentivo a malapena, era il suo che ormai sembrava dovesse bucarmi la pancia per come lo sentivo turgido premere su di essa, finche non mi ha messo le mani sulle spalle per farmi accovacciare a mettermi in ginocchio.
Sinceramente non vedevo l’ora che ci arrivassimo e una volta sceso giù, con lo sguardo mi sono trovato al cospetto di una sberla davvero enorme, era diventato un cazzo di tutto rispetto, quasi mi impauriva quell’enormità e immaginavo i danni che avrebbe lasciato. Degno di un uomo di colore di cui tanto si parla. Non avevo un metro a portata di mano, ma quel cazzo, superava i 23/25 cm e lo completava con uno spessore non da poco. Madre natura al tempo fu davvero generosa nel completarlo. Tranne che in foto, non ho mai avuto a che fare o mai toccato un affare di quelle dimensioni.
Ti piace mi disse? Dirgli di no, sarebbe uno schiaffo a madre natura e dopo averlo baciato e leccato per compiacermi e compiacerlo, cerco di spingermi con la testa affinché cominciassi a pomparlo, voleva proprio che glielo prendessi in bocca.
Dai bacialo. E c’era bisogno che me lo chiedessi? Non vedevo l’ora e così feci. Che sapore fantastico che aveva quel cazzo, leccavo ogni lembo dal glande fino ad arrivare a quei coglioni pieni di sborra che di solito si trascurano. Leccarli e cercare di contenerli almeno una alla volta in bocca era quasi impossibile, ma a me piace farlo e anche a lui perché lo sentivo gemere e il cazzo gli prendeva sempre più consistenza e sempre più duro.
Era in mano mia quella bellezza di cazzo, alternavo seghe, leccate e succhiate, quasi contemporaneamente, stavo godendo come una troia, finchè quasi sottovoce mi chiese di ingoiarlo: dai prova e metterlo tutto in gola. Volevo accontentarlo e preso dall’eccitazione, cercai di infilarlo piano in gola. Sarò riuscito ad infilarne un 2/3 di quella mazza, perché era davvero troppo grosso. Spingeva con le mani la testa, ma superato quella misura, non andava propria, l’ugola mi faceva male e fiumi di saliva mi uscivano dalla bocca per il rigurgito. Lavavo la bocca con l’acqua marina e ci riprovavo, ma nulla. Mi dovetti accontentare di leccarlo in superficie, succhiando quel capocchione e passando la lingua su tutta quella mazza nodosa e piena di vene rigonfie. Così gradevole che riprendevo e mordevo nuovamente quei coglioni glabri uno ad uno. Ero davvero deliziato da quanto mi stava concedendo, ma bruscamente come se lo avessi infastidito in qualcosa o come se stesse venendo, con tutte e due le mani, mi ha preso da sotto le ascelle e dopo avermi fatto mettermi in piedi e voltandomi con il petto verso il faraglione, accovacciatosi, dopo avermi allargato i glutei, ho cominciato a godere come un invasato dopo che con la lingua mi stava ravanando l’interno del buco del culo. Accusando delle fitte anali ogni volta che dava delle spennellate di lingua. Lo stava ungendo a suo piacere, perche mi sentivo sempre più umido, al punto che cercavo di rilassare i muscoli, perché quel cazzo che avevo leccato e ingoiato, lo volevo dentro.
Poi mi ha fatto mettere nuovamente accovacciato e dopo essersi fatto ungere con la saliva quell’enormità di cazzo, con voce sottile ed avvicinandosi ad un orecchio, mi ha sussurrato: sei pronto?
E come fai a dire di no!!!!! Ero al settimo cielo e nonostante sapessi che avrei sofferto tantissimo, gli risposi di si.
Mi voltai nuovamente con la faccia sul faraglione e dopo essermi inclinato un po’ in avanti con le spalle, come uno che ci sapeva fare, dopo poco ho sentito quel cazzo puntare sull’ano, proprio al centro.
Mi sentivo martellare il culo, cercando di infilarlo dentro, ma non lo so perché, forse l’acqua fredda del mare o forse anche io per paura di soffrire e non rilassato l’orifizio, ma forse anche lui che non ne aveva nessuna intenzione e decisamente poca decisione, fatto sta che dopo aver mimato una finta scopata, dopo qualche minuto mi chiese di godere sulla mia faccia.
Lo accontentai, voltandomi e con la bocca aperta, divenni, “contrariato”, spettatore di una sega con sborrata in faccia e lingua.
Sembrerebbe finita come storia, ma non voglio farla sembrare una storia lunga e pallosa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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