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Gay & Bisex

Sottomissione in campeggio


di Scrittore_arrapato
26.10.2020    |    10.584    |    8 7.7
"La giornata passò in fretta e fu l'ora di montare le tende..."
Come ogni estate, io con i miei amici, organizzammo una gita a tropea per dare inizio alla nostra estate.
Io con il mio ragazzo partimmo da Cosenza mentre un nostro amico, l'unico che si volle unire e l'ultima new entry del gruppo, ci raggiunse da un paesino vicino Crotone. Premetto che tutti e tre siamo dei bei ragazzi: io, Luca, sono 177 cm, fisico atletico, moro, occhi castani con qualche tatuaggio; il mio ragazzo, Silvio, un po' più alto di me, moro, occhi neri con un fisico più atletico del mio e infine Marco il nostro amico alto simile a me con un fisico tonico, biondino con occhi verdi.
Era un sabato stupendo quando decidemmo di partire e il viaggio non fu così pesante. Una volta arrivati a Tropea ci buttammo subito a mare. Marco scelse una spiaggia poco affollata e una volta lì si mise subito a piantare l'ombrellone mentre io e Silvio ci denudammo e ci buttammo subito a mare. Quando Marco iniziò a spogliarsi per venire in acqua, io lo guardai con la coda dell'occhio e non mancò una reazione immediata da parte del mio pisello poiché Marco indossava un costumino a slip che gli faceva un culetto davvero sodo tanto che avrei voluto subito scoparlo in spiaggia.
Ma sono fidanzato aimé.

La giornata passò in fretta e fu l'ora di montare le tende. Io iniziai a montare la mia per me e Silvio, ma notammo che Marco era agitato nel cercare qualcosa così gli chiesi "tutto ok Marco?" E lui rispose "cazzo Luca ho dimenticato la tenda, ora che cazzo faccio?"
Io, per fortuna, avevo una tenda a 5 posti quindi gli dissi che avremmo dormito tutti e tre insieme di stare tranquillo.

Chi poteva immaginare cosa sarebbe successo quella notte.

Era ora di cena quando iniziammo a cucinare e tra una chiacchiera e l'altra, confidenze tra amici e battutine, arrivo l'ora di andare a dormire.
Ci ritrovammo a dormire io al centro, a destra Silvio e a sinistra Marco. Io soffro molto il caldo ed essendo estate e in 3 nella tenda decisi di dormire in mutande. Lo stesso fece il mio amico Marco e questo mi eccitò parecchio.
Mi svegliai di continuo prima verso le 2:00 poi alle 3:15 e infine alle 4:45 e fu quando mi svegliai la terza volta che notai quanto era bello e arrapante il corpo di Marco. Non era quel fisico troppo muscoloso ma era tonico al punto giusto tanto da fare notare bene i muscoli e tutte le curve che lo accompagnavano. L'occhio, dai muscoli, cadde sempre più giù fino a notare il suo cazzo in tiro nelle mutande.
Non so cosa mi prese quella notte ma non potevo farmi sfuggire un'occasione simile.
Facendo piano spostai la mano dal mio addome fin sopra il suo cazzo così da poter constatare di persona quello che già immaginavo: oltre ad avere un bel culetto sodo da montare, aveva anche un bel pisello da succhiare. Così, senza pensare troppo alle conseguenze, ho infilato la mano nelle mutande di Marco e giocando un po' con il suo pisello mi eccitai anche io. Così tirai fuori il mio arnese per giocarci un po' ma fui attirato dalla voce di Marco che disse "che stai facendo Luca?!"
Io preso dal panico risposi "nulla".
Ci fu un attimo di silenzio poi Marco mi chiese di uscire un attimo. Così lui uscì dalla tenda e io lo seguì dietro potendo ammirare il suo fondoschiena arrapante. Una volta fuori Marco si alzò in piedi e mi disse "Luca che volevi fare?" Io imbarazzato risposi "non ho fatto nulla". Marco capì che stavi mentendo e disse "guarda Luca, a me piacerebbe ma non voglio fare questo a Silvio".
Appena finito di dire la frase, dalla tenda si sentì un rumore: era Silvio che si era svegliato ed uscito dalla tenda disse "cosa ti piacerebbe?" Rivolgendosi a Marco. Io e Marco fummo presi alla sprovvista e non aprimmo bocca.
Così Silvio ripeté la domanda "allora cosa ti piacerebbe?" E ancora una volta le nostre bocche non emisero un suono. Allora Silvio si avvicinò a Marco e senza troppi pensieri gli mise la mano sulla testa e spingendolo in basso per farlo mettere in ginocchio disse "so io cosa ti piacerebbe!".
Dette queste parole Marco si ritrovò in un batter d'occhio in ginocchio con il pisello di Silvio in faccia, pulsante e che odorava di maschio, e senza lasciargli scelta gli spinse il pisello in bocca che Marco fu costretto ad accogliere senza avere la possibilità di rifiutare.
Io non potevo credere ai miei occhi. Silvio aveva costretto Marco a succhiargli il cazzo davanti a me. Era una scena arrapante. Così pensai di aggiungermi anche io e tirai fuori il mio arnese e iniziai a sbatterlo contro la guancia di Marco e in men che non si dica Marco lo afferrò con una mano e iniziò a succhiare entrambi i cazzi.
Era una scena che mai mi sarei immaginato. Silvio mi aveva accennato che Marco gli piaceva ma mai pensavo ad una cosa simile. Ci fece dei pompini da vera troietta ma io non ne avevo abbastanza.
Mi avvicinai all'orecchio di Silvio e bisbigliai qualcosa, lui sorrise e disse "fai pure". Marco si staccò un attimo dai nostri cazzi per chiedere cosa avessi detto ma io gli presi la testa e gli dissi "nessuno ti ha dato l'ordine di smettere troietta, riprendi subito quei cazzi in bocca" e così fece.
Dopo qualche minuti andai alle spalle di Marco e appoggiando un piede sulla schiena di Marco lo spinsi e da inginocchiato che era cadde a pecorina. Non poteva immaginare che tra qualche istante lo avrei scopato per bene.
Così una volta a pecorina Silvio si sdraiò sulla sabbia e con una mano tenne ferma la testa di Marco sul suo cazzo mentre io ero intento a levargli gli slip che tanto mi avevano eccitato. Mi ritrovai davanti un culo tanto sodo che, solo al pensiero di trapanarlo, la mia sborra ribolliva nella sacca dei coglioni. Così sfilai quelle mutande dalle gambe di Marco e gliele feci allargare abbastanza da avere un'ampia apertura con un un culo sodo in primo piano e scendendo giù con lo sguardo si poteva vedere il suo cazzo in tiro. Accarezzai quelle chiappe belle sode che fecero uscire il dominatore che è in me. Così aprì bene la mano e SBAAM!!! gli diedi una bella sculacciata sulla chiappa destra e poi un'altra più forte su quella destra, tanto forte che gli rimase l'impronta rossa.

Che posso farci, amo sottomettere.

Marco tentò di girarsi per dire qualcosa, ma né a me e né a Silvio interessava che lui dicesse qualcosa e fu trattenuto dalle mane di Silvio che gli spinse ancora di più il suo cazzo in bocca. Lui era alla nostra merce, doveva solo soddisfare le nostre voglie. Non aveva voce in capitolo.
Così tornai ad occuparmi del suo culetto sodo. Sputai su quel buchetto stretto che aveva e con un dito spinsi dentro. Era tanto stretto che non entrava neanche il dito. O era lui che non voleva farmi entrare? Così feci forza e di colpo tutto il dito era dentro. Marco gemette, non so se piacere o dolore, ma poco importava, ormai era nostra.
Lo stuzzicai per pochi minuti ma poi non riuscì più a trattenere il mio istinto animale che mi fece togliere completamente le mutande e, puntando il buchetto di marco con la mia cappella, iniziai a spingere. Vidi che Marco si stava girando per dire qualcosa ma non ebbe il tempo perché io gli spinsi la testa in giù sul cazzo del mio ragazzo tanto da farlo soffocare per un secondo. Appena si riprese gli presi i capelli e gli tirai la testa verso di me, io avvicinandomi al suo orecchio gli dissi " ancora non l'hai capito? Tu stanotte sei a nostra disposizione. Sei la nostra puttanella che non ha voce in capitolo. Devi solo soddisfare le nostre voglie e basta." Lui capì in quel momento che era ormai sottomesso al volere mio e del mio ragazzo.
Continua a spingere mentre Silvio gli scopava con ferocia la bocca. Allora mi decisi a dare un colpo secco e fu così che entrai di colpo dentro di Marco.
Cazzo, avevo appena infilato il mio cazzo nel culo sodo e stretto del mio amico.
Era eccitante.
Non oso immaginare il dolore che ha provato Marco in quel momento infatti Marco tentò di urlare ma non gli fu permesso perché Silvio continuava a trattenergli la testa sul suo cazzo.
Una volta dentro non ebbi pietà per lui e il suo buco. Inizia a montarlo come un assatanato. Gli davo certe botte che riecheggiavano per la spiaggia.
Iniziai a trapanarlo veloce e sempre più forte e quando vedevo un tentativo di marco di dire o fare qualcosa di diverso da quello che gli avevamo ordinato ecco che arrivava una sculacciata, prima su una natica e poi su un altra.
Ero diventato un animale.
Dopo averlo scopato per una ventina di minuti, con uno sguardo io e Silvio ci capimmo e fu il suo turno. Così uscì dal buco ormai slabbrato di Marco che in quell'istante penso che fosse finita la sua sottomissione ma invece vide un sorrisetto sul volto di Silvio che gli preannunciò cosa stesse per accadere.
Ora era il turno mio di scopargli la bocca e di Silvio quella di allargare di più quel buco di culo. Marco tento di dire "fai piano" poiché il pisello di Silvio era più grosso del mio, ma non ebbe il tempo di finire la frase che SBAAM!!! gli tirai uno schiaffo e gli dissi " tu, cagna, devi parlare quando te lo ordino io, e devi fare quello che dico io.. se dico a Silvio di scoparti tu ti metti a pecora senza parlare"
Marco non ebbe altra alternativa che accettare il suo ruolo: soddisfare le nostre voglie.
Così Silvio senza preavviso spinse di colpo il suo pisellone dentro di Marco che emise un urlo. Marco subito dopo l'urlo mi guardò negli occhi, sapendo che gli aspettava una punizione per aver urlato. Così lo presi dai capelli e gli dissi " ora brutta puttanella, visto che hai urlato di nuovo come punizione berrai tutto il nostro sperma, fino all'ultima goccia. ORA SUCCHIA!!!" e subito gli spinsi il mio pisello fino alla gola mentre Silvio aveva già cominciato a scoparselo per bene da dietro.
Andammo avanti per un'oretta... Un ora di pura dominazione. Quando ormai Marco era stato usato, slabbrato e sottomesso abbastanza da entrambi decidemmo di fargli assaggiare il nostro succo. Era la punizione che gli toccava per aver urlato. Così Silvio uscì fuori lasciando una voragine lì dietro, si alzò in piedi insieme a me e tenendo la testa di Marco dai capelli lo costringemmo ad aprire la bocca. Ci segammo per un minuto, pensando a quello che avevamo fatto a marco, prima di spruzzare tutti il nostro succo caldo nella bocca di Marco che cerco di sputare fuori ma che gli fu impedito. Doveva bere tutto. Era la sua punizione per aver urlato. Così gli tappai la bocca e dovette mandare tutto giù in gola.
Una volta mandato giù tutto lo sperma ripulì i nostri cazzi e gli diedi il permesso di rivestirsi e tornammo tutti e tre nella tenda a dormire senza dire una parola.

La mattina seguente verso le 08:00 io e Silvio ci svegliammo ma notammo subito che Marco non era in tenda. Uscito fuori lo trovammo a pecorina, nudo, in spiaggia. Così ci avviciniamo a lui per chiedergli spiegazioni e lui disse "vi prego padroni, scopatemi di nuovo. Sono stato cattivo e devo essere punito"
Io feci un sorrisetto al mio ragazzo e ci buttammo di nuovo a dominare quella cagna in calore del nostro amico. La stessa cosa accadde ogni notte per tutta la vacanza. Marco era diventata la nostra puttanella svuota coglioni personale.

Questo racconto ha nomi inventati ed è tutto frutto della mia fantasia… o quasi

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