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Sorpreso nel bosco


di Luima90
14.07.2024    |    9.441    |    13 9.4
"Una volta ricomposto Luigi mi disse che mi avevano già visto nel piccolo borgo dove ero in vacanza e che loro erano fuori dal caseggiato, in una villetta..."
Racconto di semi-fantasia di quando scrivevo con l'altro account.
Adoro fare lunghe passeggiate in montagna, soprattutto da solo, zaino in spalla, musica nelle orecchie e via. Oltre agli spazi aperti dove il panorama toglie il fiato c’è un’altra cosa che mi piace fare in montagna, visitare gli spazi riparati dei boschi dove la fitta vegetazione è come una grande coperta che ti ripara. E di solito sotto le coperte si dorme o ci si diverte...
Quel giorno di luglio avevo preso tutto il materiale per una lunga escursione e dopo una bella scarpinata decisi di tagliare per una pineta vicino al sentiero tracciato. Li le tracce si perdevano e dopo una decina di minuti decisi di fermarmi a fare una pausa, bevendo un po’ e dando un’occhiata al telefono. Oltre a guardare i messaggi e qualche notizia, come spesso mi è successo, ho deciso di visitare “A69”. Non era la prima volta, come detto mi piace in questi casi prendere in mano il mio bastone e fantasticare su tutti quei bei corpi nudi di uomini che mi vogliono… e io voglio loro. Mi guardo intorno, nessuno in vista. Mi abbassai i pantaloni (insieme al perizoma da donna che metto quando vado in solitaria) e nel leggere un racconto mi eccito e inizio a toccarmi. L'aria è rarefatta e forte degli odori della natura e dei miei umori che si alimentano grazie ad una storia di sesso tra uomini, mi interrompo solo per giocare un po' col mio buchetto e la racchetta che uso come bastone quando cammino. Chiudo gli occhi e immagino, in piedi con i pantaloni abbassati, di essere il protagonista di quella storia fino a quando lo riprendo in mano per sporcare della mia crema le foglie sul terreno. Mi pulisco e mi ricompongo, coprendo un po' delle mie tracce bianche con altre foglie, “chi le noterà mai?” pensavo. Forse le foglie no, ma qualcuno aveva notato me…
In lontananza, dietro a un albero, c'erano tre persone.
Cazzo! E adesso? Da quanto sono lì? e cosa avranno visto?
Ma prima che finissi questi pensieri le tre figure in controluce si allontanarono.
Forse me l'ero cavata, con un po’ di preoccupazione ripresi a camminare nel bosco. Dopo qualche minuto mi ritrovai un una piccola radura in mezzo agli alberi, pochi metri quadrati in mezzo alla solita fitta vegetazione, ma questa volta mi fermai perché non ero solo. Tre persone erano già sedute a riprendere fiato e fissarmi, non era difficile capire chi fossero. Erano le tre figure di prima che ora potevo vedere in faccia e chiaramente: un uomo sulla cinquantina dai capelli folti e scuri, ma con gli occhi verdi e una carnagione bruna su un corpo magro, accompagnato da due ragazzi poco più giovani di me. Uno era molto simile all'adulto, mentre l’altro era più strutturato nel fisico e dai capelli biondo cenere.
Cercai di passarli fingendo che la musica delle cuffie mi impedisse di guardarmi attorno, ma il signore mi fece un cenno di saluto con un sorriso a mio parere un po’ malizioso.
“Salve” salutami educatamente, sperando che facessero finta di nulla.
“Ci siamo divertiti, eh?” disse l'uomo.
Maledizione, diventai rosso.. “Eh sì. Avevo bisogno di sfogarmi e pensavo di essere isolato. Mi spiace avervi messo a disagio”.
“Tranquillo. È normale, siediti un po' con noi…”
Si presentarono, spiegandomi che Luigi, l'uomo, era il padre di Massimiliano e il ragazzo biondo si chiamava Andrea ed era nientemeno che il fidanzato di Massimiliano.
“Siamo in vacanza per conoscerci meglio visto che recentemente mio figlio ha fatto coming out con me, confidandomi del suo rapporto con Andrea. Una cosa che teme di rivelare a sua madre perché anni fa ci lasciammo per via della mia confessione sul fatto che ero stato con degli uomini mentre eravamo insieme”.
Una storia incredibile, ma anche molto bella.
“Stavamo per fare una pausa per conoscerci meglio, ti unisci a noi? Potremmo divertirci”
Non era il caso di interrompere il dialogo tra queste persone, ma prima che rigettassi la richiesta Luigi si alzo in piedi di fronte a me, si abbassò i pantaloni e mi mise davanti il suo grande (ma soprattutto bellissimo pene).
“E dai lo so che lo vuoi porcellina”.
Mi bloccati un attimo, ma quando vidi che Massimiliano e Andrea stavano già limonando con le mani che quasi si strappavano i vestiti, capii che potevo soddisfare il mio immancabile desiderio di essere troia. Presi il bastone di Luigi in bocca e iniziai a pomparlo come fosse un Calippo, lasciando che quel pene morbido si inserisce tra le mie avide fauci. In pochi secondi avevo la bocca piena del mio “esploratore selvaggio” che nel frattempo si era messo a nudo per me, come gli altri due compagni di scopata. Non potevo essere da meno e mi spogliai mostrando a tutti e tre il mio intimo di pizzo.
“Guarda papà! Non sono il solo a divertirsi con un paio di mutandine da donna” disse Massimiliano face do capire chi era il passivo della coppia, cosa che non sembrava aver preso dal padre che mi stava fottendo la bocca come fosse una figa.
Volevo di più e dopo qualche minuto venni soddisfatto dai due ragazzi. Massimiliano era attaccato al mio bastone, mentre Andrea mi stava lubrificanti il buco, ancora semi-aperto dal mio gioco in solitaria di prima.
Una volta pronto Luigi volle, i quanto “capo del gruppo”, avere la precedenza sul mio buchetto e così fece. Mi entrò dentro con la sua asta e iniziò a farmi godere come una vacca. Avrei voluto urlare ma il bel cazzo depilato di Andrea era appena entrato nella mia bocca.
Fu una “pausa dalla passeggiata ” molto lunga, con i turni che continuarono ad invertirsi, ma con me e Massimiliano chiamati per la maggior parte del tempo a soddisfare i nostri stallone che alla fine ci vennero in faccia mentre il nostro seme era già fuoriuscito dai nostri pisellini, senza neanche ci fosse il bisogno di toccarli,
Fu un’esperienza bellissima potevo essere soddisfatto, ma il meglio doveva ancora arrivare.
Una volta ricomposto Luigi mi disse che mi avevano già visto nel piccolo borgo dove ero in vacanza e che loro erano fuori dal caseggiato, in una villetta affacciata sul crinale che dominava il paese, e durante il viaggio di ritorno mi invitò a raggiungerli per la cena visto che avevano ancora un paio di giorni liberi di vacanza prima di ripartire.
Inutile spiegare il secondo fine dell'invito, come è altrettanto inutile dirvi la mia risposta, ma questa è un'altra storia ;)
Fatemi sapere il vostro parere, grazie e un bacio a tutti voi....
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