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Gay & Bisex

Sogni realizzabili: l'educatore 1


di Giorgio86bsx
31.03.2020    |    511    |    1 9.2
"È grande" quel suo momento di ammirazione così senza filtri mi fece scattare una erezione immediata, e il mio membro iniziò a pulsare..."
PREMESSA
Buona sera, dopo otto anni ho trovato l'ardire e forse il coraggio di raccontare le mie esperienze vissute. Ho spesso avuto relazioni con giovani di molto più giovani di me, con una distanza massima di 10 anni e ho iniziato quando, avendone 25, ho riscoperto la mia bisessualità. Ci tengo a precisare che non ho mai svolto esperienze in cui entrambi non eravamo concordi, sempre in assoluto rispetto.

Questo Primo racconto si svolge proprio agli albori di tutto, quando avevo 25 anni e giovane laureato ho iniziato a lavorare in dopo scuola in attesa del insegnamento. Sono sempre stato alto quasi un metro e novanta, corpo normale ne magro ne robusto, aria affidabile , con l'aria da "intellettuale vivace" come qualcuno mi ha definito. Ammetto che il sogno erotico del giovane senza esperienza era da molto tempo nella mia mente, ma ero convinto fosse solo questione di letteratura erotica e pornografia, scoprendo che l'idea dell'uomo e del giovincello è abbastanza diffusa tra profani. Tra i ragazzi che seguivo in quel mio primo anno nel centro c'era un ragazzo che chiameremo Andrea. Avrebbe compiuto 16 anni a breve. Era un ragazzo timido, non troppo alto ma un bel corpo slanciato ancora in fase di sviluppo, senza neanche un pelo di barba. Faceva nuoto quindi aveva lineamenti del corpo molto belli e mi ricordava tanto gli efebi studiati nei libri di storia dell'arte delle scuole superiori o visti nei vari musei. Ai miei occhi era bellissimo ma la mia mente non si era mai fatta scrupoli o pensieri.
Dopo un po' di mesi mi ero reso conto che durante le pause merenda alcuni lo prendevano in giro ma non riuscivo a cogliere i loro discorsi. Il rapporto tra noi era sereno e scorrevole nel fare i compiti, ma non vi era mai stato modo di affrontare discorsi personali. Un pomeriggio però eravamo soli nella stanza perché gli altri ragazzi e ragazze non erano venuti. Probabilmente si sentì più libero e decise di sfogarsi. Mi disse che gli altri amici lo prendevano in giro, in particolare due, perché "non aveva ancora un pelo neanche lì" e poi in bagno se lo erano visti già da anni, a vicenda e il suo era davvero minuscolo anche da eretto! Mi disse che era preoccupato che sarebbe rimasto sempre così. Provai in tutti i modi a rassicurarlo e fargli capire che bisognava solo dare tempo al tempo, guardammo insieme un manuale di biologia e anatomia dello sviluppo.Si rassicurò. Mi sorrise.
Passarono parecchi mesi, ed era capitato altre volte si fosse confidato con me, avendo anche il mio numero di telefono, mi aveva chiesto consigli su varie cose e mi aveva inviato foto fatte in piscina del suo corpo. Erano molto belle, aveva un corpo ancora acerbo che di uomo non ha ancora nulla ma sa di ragazzo il cui sviluppo sta già esplodendo. Erano ormai gli ultimi giorni di maggio e un giorno notai il suo sguardo fermarsi spesso sul mio pacco, le mie labbra e la mia barba. Mi dicevo sempre che fossero mie turbe e fisse. Oggettivamente con i pantaloncini corti il mio pacco era molto in vista anche da dormiente, non lo nego!

Un giorno durante le vacanze mi giunge un SMS. Non aveva preso il debito in matematica ma voleva comunque ripassare delle cose e poi voleva anche parlarmi di un'altra cosa." Il centro è chiuso"- gli risposi. Il giorno dopo mi scrisse ancora, voleva sapere se vivessi solo e se a casa mia si potesse. A casa mia effettivamente no ma c'era lo studio, un luogo da sempre mio. Una specie di tavernetta a piano terra, con bagno, tavolo e libreria e soppalco magazzino. Mio padre ormai lo aveva lasciato a me. Gli spiegai come raggiungere il posto e ci demmo appuntamento al giorno seguente li. Faceva già abbastanza caldo, qui al sud quando l'estate entra lo fa con vigore sin da subito. Arrivò con la sua maglietta molto scollata e già sudata, in più punti adesiva al suo corpo bagnato, un paio di pantaloncini da sopra le ginocchia che si usavano molto, aderenti che lasciavano ammirare tutto il suo splendido corpo da Efebo. Lo sguardo giovane e sbarazzino, le labbra piene e delicate. La sua pelle era bianca e le gocce di sudore scendevano dalla fronte senza trovare ostacolo in nessun tipo di peluria. Non potevo non notarlo e ammirarlo ma aveva il gusto del frutto proibito.
Ci sedemmo e mi lasciò subito i soldi che la madre gli aveva dato per l'ora di ripetizioni. Era più impacciato del solito, non mi guardava molto negli occhi, si toccava spesso dietro l'orecchio e mordeva il bordo delle labbra, era palesemente agitato. Gli dissi di stare calmo che ora li dentro, al fresco si sarebbe calmato. Gli diedi un bel bicchiere d'acqua che bevve con foga lasciando cadere molte gocce sulla maglietta già mostrava quel petto così nitido e delineato ma accennato. Era venuto in bicicletta disse e poi si asciugò le labbra la maglietta, lasciando intravedere ombelico e pancia, senza peluria, e con un punto fianchi molto alto.
Iniziammo a vedere degli esercizi e notai che in realtà era solo una questione di insicurezza come sempre ma lì sapeva fare se solo otteneva il giusto coraggio. Ad un tratto disse che poteva bastare, si alzò di scatto e iniziò a muoversi intorno al tavolo. Farfugliava frasi disconnesse, era in evidente imbarazzo. Poi riprese il discorso sul suo corpo, sul suo pene così piccolo e disse " vorrei tanto vedere quello di un uomo, uno vero" e mi fissò dritto il pacco come se tutta la sua titubanza in un attimo fosse svanita grazie ad un impeto di sicurezza. Ammetto che li per li sudai a freddo. Avevo capito bene la sua richiesta e l'idea di mostrare a lui il mio membro mi eccitava tantissimo ma allo stesso tempo mi rendeva agitato. Sudato.
Apri il bottone del mio pantalone, lui era lì che fissava quasi rapito, si strofinava le mani sudate sul corpo. Abbassai la cerniera e la forma del mio pacco con arroganza si mostrò nello spazio che si era ora creato tra i due lembi di cerniera. Lui disse " cavolo allora avevo ragione. . . È grande" quel suo momento di ammirazione così senza filtri mi fece scattare una erezione immediata, e il mio membro iniziò a pulsare. "Non ti fai male a tenerlo così lì dentro ?". Mi fermai un attimo. Lo sentivo pulsare forte, la sua attenzione mi mandava assolutamente su di giri. Mi eccitava molto. Sollevai l'elastico e con arroganza il membro venne fuori. Adagiai l'elastico subito al di sotto delle sacche belle gonfie e cariche. Lui fece una faccia molto sospesa e aprì gli occhi "cavoli è davvero bello, come quello dei film" " ma sembra davvero duro". In un momento di disinibizione totale risposi che molto era merito suo se era così sveglio e desto e lo impugnai facendo scorrere la mia mano. Poi lo afferrai e sbattetti contro l'altra fiero del suo essere marmoreo e molto rigido. Non so dove trovai tutto quel coraggio con lui. Ormai era molto vicino, mi chiese se poteva avvicinarsi e toccarlo, non feci storie. Dopo pochi secondi era lì vicino alla mia verga molto dura e pulsante. Passo' un dito lungo tutta la lunghezza e poi lo strinse. Bastarono pochissimi colpi e sette lunghi schizzi vennero fuori cadendo sul suo viso, sul tavolo, sui miei pantaloncini. Rise di imbarazzo e io insieme a lui, non mi era mai capitato di essere così veloce ma sapevo che era legato al forte senso di desiderio del proibito, e del fatto che tutto fosse partito da lui. Il sogno mi aveva fatto esplodere.
Un istante dopo squillò il suo telefono, la madre voleva sapere a che punto fosse, lui gli disse che avevamo finito ma che sarebbe dovuto tornare ancora, era necessario. . .










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