Gay & Bisex
Sogni realizzabili: l'educatore 2
di Giorgio86bsx
10.04.2020 |
284 |
0
"La mia lingua con arroganza percorse ogni angolo della sua bocca e cerco la sua lingua più volte..."
E fu così che due giorni mi scrisse ancora. Il linguaggio in codice ormai era chiaro. Parlava di vederci per fare matematica, del fatto che si era trovato bene, si fidava e voleva ancora fare altri esercizi ancora più difficili e approfonditi. . .Ci vedemmo quel pomeriggio stesso. Era Giugno, faceva caldo, ma nel mio studio si stava bene. Arrivò sempre trafelato, con gocce di sudore che scendevano dalla fronte, la maglietta era già attaccata al suo bel corpo alto e longilineo, sentivo l'odore del suo ormone giovane. I pantaloncini corti mostravano bene le Sue forme di un fondo schiena sodo tipico di chi pratica nuoto.
Lo feci entrare e ci guardammo, lui subito abbassò lo sguardo intimidito. Gli presi la mano e lo portai nell'altra stanza. Lui si girò verso il tavolo per togliere dalle Sue tasche il telefono e poche altre cose. Io mi posi dietro di lui, avvolgendo con le mie braccia e mani grandi il suo corpo, e baciai il suo collo e leccai il lobo del suo orecchio destro. Emise un leggero gemito, delicato ma ispirato, e fece un piccolo sobbalzo tra sorpresa ed eccitazione. Rimase lì fermo, sentì il mio corpo premere contro il suo. Gli sussurrai nell'orecchio -"ti piace?" Lui fece un cenno metto con la testa verso il basso e intanto si succhio ' il lato destro del suo labbro. Portai la mia mano sul suo viso umido di sudore e pulsante di ormone giovanile acerbo e cercai le Sue labbra. Passai due dita sul bordo del labbro inferiore e percepì la sua bocca aprissi di scatto e cercare il mio dito. Allora tornai sul petto e mettendo la mano sotto la maglietta cercai il suo capezzolo. Lo trovai e strinsi tra due dita. Emise un secondo gemito più deciso e si piegò in avanti di scatto. I suoi glutei erano ora a diretto contatto con il mio pacco già pulsante e odoroso. Rimase lì. Così. Le mie dita scesero nel suo ombelico e poi risalirono lente ma inesorabili, sentivo i suoi brividi sulla pelle, la sua poca peluria drizzarsi, ora respirava più forte. Risali fino al mento e poi cercai ancora la sua bocca, sfiorai le labbra e mi distaccai. Lui fece un movimento in avanti a voler prenderle tra le labbra ma mi scansai. Sentivo il suo desiderio crescere inesorabile e sciogliersi ma non era ancora il momento, doveva impazzire. Tornai giù con le mani e presi entrambi i capezzoli tra le dita delle mani e sollevò la testa strizzando gli occhi, emise un lungo respiro. - "ti prego . . .'" Disse.
Continuai a strizzare dolcemente ma insistentemente i suoi capezzoli e baciare la sua nuca mentre il mio pacco insisteva prepotente sui suoi calzoncini umidi di sudore e desiderio.
Lo feci girare e gli leccai le labbra, poi tenni la sua testa con una mano e lo limonai. Era acerbo nel modo di baciare e un po' impacciato ma il desiderio si poteva tagliare con un coltello affilato. La mia lingua con arroganza percorse ogni angolo della sua bocca e cerco la sua lingua più volte. Ora le mie mani stringevano le Sue natiche e lo sollevavano leggermente. Mi staccai di scatto e lo guardai negli occhi, era perso nel suo desiderio risvegliato. Con le mani toccai le Sue spalle e lo feci mettere in ginocchio senza mai perdere il suo sguardo. All'inizio pose resistenza nel mettersi in ginocchio ma durò pochi secondi poi si abbassò dolcemente come burro su pane. Gli avvicinai la testa al mio pacco possente per fagli sentire l'odore e il calore mentre me mie mani gli mettevano a soqquadro i capelli e lo premevano dolcemente ma con molta decisione. Tirò fuori la jgmgtj e ad un tratto chiuse gli occhi, respirava forte, gemeva a piccoli passi. Apri il bottone, la cerniera scese giù da sola. La lingua ritrovò sul mio slip e senza troppe storie iniziò a girare lungo tutta la forma dell'asta pulsante ma costretta stando ancora con gli occhi chiusi. Lo fermai, distanziando la sua testa di poco. Lui immediatamente aprì gli occhi come dettato da un sogno confuso. Trovò il mio sguardo già pronto a fissarlo. Tirai fuori il mio cazzo già duro e possente e lo passai sulle Sue labbra. Lui aprì la bocca e iniziai ad entrare. Lui di scatto prese l'asta spaventato. Lo guardai e gli feci un cenno - "tranquillo.". Il membro entrò nella sua bocca calda ben oltre la metà mentre lo fissavo senza mai staccare lo sguardo. Era spaventato, eccitato ma si fidava, lo leggevo negli occhi. Ora presi la testa con entrambe le mani e scesi fino a che le sacche non toccarono le Sue labbra inferiori. Fece un rigurgito di saliva e lo tirai fuori -"basta?" Dissi. Lui mi guardò e disse di no con la testa. Mi riavvicinai, lui aprì la bocca ma questa volta la mia presa era più forte. Inizia a penetrare la sua bocca, toccando a tratti la sua gola. Sentivo il cazzo scivolare e strofinare le pareti calde e umide e ogni tanto qualche segno di soffocamento misto a respiri e gemiti. La verga non usciva mai del tutto, ma a momenti affondava del tutto. Gli stavo scopando la bocca in modo amorevole ma porco e lui era lì che mi guardava e lo voleva. Lo voleva tutto. Il ritmo aumentò e lui si abituò alla mia grandezza e alla mia sicurezza. Ad un tratto lo tirai fuori e sette schizzi abbondanti coprirono il suo viso completamente.
Lo guardai così ricoperto. Era l'inizio di una lunga intesa . . .
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.