Gay & Bisex
Ricordi adolescenziali (2)
di neriandrea28
02.09.2016 |
20.783 |
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"- Mi hai fatto male! - protestai..."
Tornato a Roma dopo quell'estate ricominciò la scuola, il primo anno delle superiori, con nuove materie, nuovi professori e molti nuovi compagni. Cominciarono a stringersi nuove amicizie ed io simpatizzai subito con Eddie, che si era rapidamente rivelato come uno dei migliori della classe. Aveva la mia stessa età, ma era molto più robusto e maturo di quanto lo fossi io, che all'epoca ero poco più di un ragazzino. Abitava non lontano da casa mia e cominciammo a frequentarci anche il pomeriggio, per fare insieme i compiti. Diventammo amici perciò non ci limitavamo ai doveri scolastici ma parlavamo di tutto, scambiandoci anche confidenze. E si parlava spesso di sesso, come e' normale a quell'età, in cui gli ormoni spingono. Facevamo commenti sulle nostre coetanee che vedevamo a scuola, ma anche su attrici che ammiravamo al cinema o sui giornali, lasciandoci a volte andare a commenti salaci. Ma erano solo parole, nessuno dei due aveva avuto la benché minima esperienza con l'altro sesso. Io naturalmente non parlai mai dei giochetti che avevo fatto con Sergio l'estate precedente, ma l'argomento omosessualità venne fuori ad un certo punto. C'era stato un grande scandalo, alcuni ragazzi erano stati coinvolti da uomini maturi in orge omosessuali e i giornali ne parlavano continuamente. - Secondo me non c'è niente di male nei rapporti tra uomini - se ne uscì lui un giorno, mentre facevamo un giro dopo lo studio.
- Beh, certo - confermai, volevo mostrarmi di larghe vedute - Ognuno può fare quello che vuole.
Mi spiegò che molti uomini illustri erano stati omosessuali, o bisessuali e che spesso erano stati perseguitati. Io lo ascoltavo interessato, era sicuramente più colto e preparato di me, leggeva molto, insomma era come ho già detto molto maturo. Ma poi il discorso si esaurì e parlammo di altro.
Quell'argomento non uscì più fuori, altre volte capitò di parlare di sesso e di femmine, delle nostre voglie insoddisfatte, ma senza allusioni al sesso tra uomini, finché non capitò l'evento scatenante.
Eravamo a casa mia e quel giorno eravamo soli e sapevo che saremmo rimasti soli per tutto il pomeriggio. Sapevo che mio fratello più grande aveva delle foto porno nascoste in uno dei suoi cassetti, così andai in camera sua e le presi per guardarle con Eddie.
Erano delle normali foto in bianco e nero, all'epoca non circolavano giornali porno, che mio fratello aveva avuto chissà come. Rappresentavano scene sessuali su un letto tra un uomo scuro, massiccio e peloso, con un cazzo enorme, e una formosa bruna, dalla pelle lattea, con enormi tette, abbastanza matura. Due in particolare erano primi piani molto eccitanti: in una lui era steso a pancia in su e lei sdraiata di traverso con la testa appoggiata sul suo ventre aveva il cazzo semi infilato in bocca, a occhi chiusi, con aria estasiata. Nell'altra lei era stesa a pancia sotto con le cosce aperte e lui steso sopra: in primo piano spiccava il grosso cazzo di lui infilato nel culo della donna.
Erano immagini terribilmente eccitanti per due adolescenti ma a me provocarono un brivido particolare: lo sfintere della donna dilatato da quel bastone di carne mi riportò subito alle sensazioni che provavo mentre Sergio mi inculava e non potei fare a meno di immaginarmi al posto della ragazza.
Eravamo seduti alla scrivania, uno a fianco all'altro, lo sguardo fisso sulle foto, ma mi accorsi che Eddie si stava strusciando l'inguine con la mano.
- Ma che fai? - gli chiesi un po' perplesso.
- Mi sono eccitato a vedere queste foto - ridacchiò lui - ce l'ho durissimo. Mi piacerebbe essere io a incularmela quella lì!
- Eh, ci credo - convenni blandamente e feci per togliere di mezzo le foto, ma Eddie mi bloccò.
- No dai, lasciale lì.
- Ma che vuoi fare?
- Ho voglia di farmi una sega, non resisto - mormorò lui. Si sbottonò i calzoni e mise in mostra il suo cazzo in piena erezione. Non potei fare a meno di guardarlo: era molto più grosso del mio e anche di quello di Sergio, non tanto in lunghezza quanto in spessore, era scuro con una cappella turgida quasi violacea.
- Che fai?! - ero in parte scandalizzato ma in parte eccitato a quella vista, non riuscivo a distogliere gli occhi. Mi alzai, allontanando la sedia e si alzò anche lui continuando ad accarezzarsi il cazzo, con gli occhi fissi sulle foto.
- Dai, fatti una sega pure tu - mi incitò.
- Non mi va, dai - mi schermii
- Almeno tirati giù i calzoni, dai - e sentii la sua mano sinistra appoggiarsi sul mio didietro.
Avrei dovuto rifiutarmi e sottrarmi ma non ci riuscii. Mi tirai giù calzoni e mutande e lasciai che la sua mano si impadronisse del mio sedere: lo carezzava mentre con l'altra si masturbava, io ero impietrito dall'imbarazzo ma quelle carezze non mi lasciavano indifferente,
Ad un tratto Eddie si mise dietro di me e mi strinse. Sentii il suo cazzo turgido e bollente strusciarsi sulle mie natiche: si stava masturbando su di me!
- Che fai!? - protestai debolmente, ma senza resistere più di tanto
- Dai, fammelo fare, così me ne vengo meglio - ansimò lui
Il suo cazzo si muoveva ritmicamente nel solco tra le mie natiche, mentre lui mi teneva stretto per la vita, ed io mi prestavo docilmente a farmi usare per sfogare la sua libidine, in fondo non mi dispiaceva quella situazione.
Ma Eddie non si accontentò. Con la mano cominciò a muovere il cazzo strofinandolo nel solco finché non sentì di aver trovato il punto giusto.
- Che fai!? - protestai ancora questa volta meno debolmente cercando di divincolarmi, sentivo la punta del suo cazzo premere sul buco, ma lui mi trattenne con forza e spinse.
Sentii una fitta di dolore atroce e nonostante lui mi tenesse riuscii a respingere l'intrusione.
- Mi hai fatto male! - protestai. Ma lui non si diede per vinto.
- Dai, per favore - mi blandì - fattelo mettere dentro, solo un pochino, così mi fai sborrare, sono troppo eccitato.
- Fa troppo male, no - cercai di dissuaderlo - smettila.
Ma era chiaro che la mia resistenza era debole e poco convinta. L'idea di farmi inculare da lui, riprovare le sensazioni che avevo provato con Sergio, mi stavano facendo cedere, non feci resistenza quando lui mi fece chinare col busto sulla scrivania. Bagnò il cazzo con un po' di saliva, lo puntò sul buco e con una spinta decisa entrò dentro.
Di nuovo la fitta di dolore, ma resistetti e poco dopo passò, lasciando il posto a quella sensazione di calore e di riempimento che ben conoscevo. Cominciò a muoversi avanti e indietro e man mano entrava sempre più dentro, stringendosi sempre di più a me.
- Ah che bello incularti! - mormorò eccitato. Lo sentii ansimare sempre più forte poi ebbe un fremito e percepii il suo cazzo pulsare dentro di me mentre eruttava i suoi schizzi di sperma.
Giacque su di me per un mo' finché sentii il suo cazzo ammosciarsi e scivolare fuori lasciandomi quella strana sensazione di vuoto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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