Gay & Bisex
Nella sala di Sandro 6
di Megaciccio
08.08.2015 |
6.534 |
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"In particolare sentii la circonferenza massima della cappella penetrarmi dentro come un incudine, e poi lo sfintere richiudersi immediatamente attorno l'asta..."
Sandro ed io restammo a stuzzicarci per i minuti successivi, giusto il tempo per permettere alle nostre virilità di riprendere vigore. In particolare la sua a cui spettava, secondo il nostro ultimo accordo, il lavoro duro.Se io mi divertivo a strizzargli i capezzoli glabri, mentre ammiravo il suo atletico corpo da nuotatore, lui mi accarezzava le braccia e, soprattutto, le gambe, che ho sempre avuto più sviluppate e muscolose.
Quando vidi che il suo uccello ricominciava a prendere vigore, glielo presi in bocca, un po' per velocizzare la ripresa e un po' per favorire la futura penetrazione.
Mi carezzava la testa mentre io cospargevo di saliva tutta la sua asta, senza dimenticare le palle, così a portata di lingua.
"Sei ancora sicuro di volerlo fare?" mi chiese ad un certo punto.
Senza smettere il mio pompino annuii.
Lui si lecco un dito tirandolo fuori lucido di saliva dalla sua bocca e cercò di raggiungere il mio buchino
Dottori e medicine a parte, non ero mai stato toccato così da nulla e nessuno, neanche me stesso.
Sandro inumidì da prima la parte esterna, ruotano il polpastrello tutto attorno l'ano poi, dopo essersi nuovamente inumidito il dito, cercò di fare forza per dilatare quel pertugio stretto e ancora inviolato.
Sentivo una sensazione stranissima, come se tutto si fosse ribaltato, e non sapevo come il mio corpo avrebbe dovuto reagire a quegli stimoli così contrari alle normali attività dello sfintere interessato, solitamente impegnato in direzioni opposte. Ma non fu violento e non forzò l'entrata; semplicemente restò li sulla porta come per capire quanto lavoro ci fosse da fare, inserendo solo una falange nel mio orifizio vergine.
"Come lo vuoi fare" mi chiese dolcemente "io ti proporrei di farlo in piedi, appoggiato al tavolo."
"Va bene, se credi sia meglio"
"Iniziamo cosi, poi possiamo sempre cambiare"
Mi alzai e mi diressi verso il tavolo. Non sapevo bene come mettermi, per non sbagliare, appoggiai le palme delle mani sul tavolo spingendo indietro il bacino ed allargando le gambe. Pensai che partendo da quella posizione avrei potuto gestire meglio le nuove necessità.
Mi girai per osservare Sandro mentre si preparava ma, invece di predisporre la sua mazza per sfondarmi, si chinò dietro di me.
"Sei troppo stretto" fece notare "se ti inculo ora vedrai le stelle e non vorrai più saperne! Invece voglio godere ancora con te."
Detto questo si abbassò sul mio culo, allargò le mie chiappe e si tuffo tra di loro.
Prima baciò il mio buchetto, poi tirò fuori la lingua e lo leccò con una lappata piena che mi fece fremere.
La sua lingua rasposa sul mio ano delicato mi provocava delle sensazioni incredibili e impensate, inducendomi degli spasmi di godimento che risalivano la mia schiena fino a farmi rizzare i capelli.
Leccava il mio culo muovendo la lingua su e giù con movimenti lenti, poi mettendola a punta cercava di penetrarmi, allargandomi il forellino; altre volte stuzzicava la mucosa dell'ano disegnandoci dei cerchi sopra.
Ero in estasi. Mai avrei pensato che la parte più nascosta del mio corpo fosse anche così sensibile e mi potesse far provare tanto piacere. È stato come scoprire un nuovo senso del tatto, diverso da quello che ero abituato ad usare e pensato solo per godere.
Io gemevo, chiedendo a Sandro di non fermarsi, arrivando ad allargarmi da solo le natiche per facilitargli il lavoro.
Poi provò ad introdurre un dito attraverso il passaggio lubrificato e credo che riuscì ad inserirlo quasi tutto.
"Ahi, ahi, fai piano, mi fa male" protestai.
"Sì, lo so, scusa ma all'inizio è sempre un po' cosi. Devo allargarti, poi vedrai che ti abituerai e ti piacerà"
Decisi di fidarmi e strinsi i denti, del resto fino a quel momento non avevo fatto che godere di tutto quello che mi aveva consigliato.
Sentivo il suo dito entrare e uscire strusciando sulle pareti del mio retto. In alcuni momenti lo faceva roteare per allargare meglio lo spazio.
Poi sentii il freddo del lubrificante venire in contatto con il mio corpo e il suo dito scivolare sempre meglio fino a non sentire più attrito.
"Siamo pronti " esclamò "ricordati, all'inizio ti farà un po' male, ma pian piano ti abituerai ed inizierai a provare piacere. Fino ad ora è stato facile, ma se non collabori potrebbe essere difficile. Se senti che non passa prova a spingere in fuori, come se dovessi fare popò "
Mi spiegava cosa fare mentre si menava l'uccello per farlo tornare in tiro poi si mise dietro di me.
Ero molto agitato. Fino a quel momento il mio sfintere mi aveva regalato sensazioni nuove e goduriose, ma sapevo che ora sarebbe potuto essere tutto diverso.
Sandro spinse la sua mano sulla mia schiena per farmi abbassare a 90 gradi, ed io segui le sue indicazioni, facendomi indietro ed appoggiando la testa sul piano del tavolo, mentre le mani ne afferravano il bordo sudate per l'ansia di quello che sarebbe successo.
Sentii chiaramente la sua cappella appoggiarsi sul mio fiorellino e provare ad entrare. I primi centimetri passarono senza problemi, aiutati dal lubrificante, permettendomi di goderne la stimolazione rettale.
Poi sentii qualcosa fare resistenza e non lasciar procedere oltre il cazzo di Sandro che voleva passare.
"Devi rilassare il culo" mi disse " questo è l'ano che fa resistenza e che non è ancora abituato a far entrare qualcosa. Potrei fare più forza, ma ti farei male. Rilassati e spingi, come se dovessi andare in bagno."
Provai a fare come suggeritomi e cercai di concentrarmi su quella parte del corpo su cui non avevo mai pensato di dover prendere il controllo. Mi rilassai e spinsi: sentii chiaramente l'ano protendersi verso la cappella liscia di Sandro ed iniziare a socchiudersi, mentre la stessa cappella cercava prepotentemente di passare.
Percepivo l'anello di muscoli allargarsi per fare strada alla testa di quell'ariete di carne. In particolare sentii la circonferenza massima della cappella penetrarmi dentro come un incudine, e poi lo sfintere richiudersi immediatamente attorno l'asta rigida del cazzo.
Emisi un profondo sospiro di dolore, mentre i pochi istanti della mia deflorazione anale passavano lenti, ma insieme a quel dolore c'era del piacere, che ormai ero determinato a scoprire.
"È fatta" sussurrò Sandro mentre con un colpo di reni terminava di inserire il sua verga nel mio culo arrivandomi dentro l'intestino.
Per un attimo rimasi senza fiato, cercando di capire come gestire tutte quelle nuove sensazioni.
Mi sentivo letteralmente impalato. Sentivo quel siluro nel culo con una cappella che, seppure non avevo mai sottovalutato, in quel momento mi sembrava enorme e pronta a spaccarmi in due.
Respiravo con respiri lunghi e profondi mentre aspettavo che l'intestino si abituasse al nuovo ospite.
"Calmati e rilassati" mi disse mentre mi accarezzava la schiena, ma mi afferrò le spalle tirandomi verso di sé, per far entrare quella cappella ancora più affondo, e gemendo di piacere aggiunse "ora ti abitui"
Poi mi afferrò per i fianchi e iniziò lentamente ad uscire. La sensazione di squartamento passò lentamente man mano che quel cazzo rigido percorreva la strada a ritroso verso l'aria aperta. Il passaggio inverso attraverso l'ano mi fece sentire come una bottiglia di champagne stappata.
Non feci in tempo a godere quella sensazione di liberazione che Sandro, con un colpo di reni reinserì tutto il cazzo nel mio culo, fino a far sbattere le sue palle sulle mie.
Percepii il suo godimento dai suoi gemiti, ma io sentivo ancora quel palo come un intruso.
Continuando a tenermi per le maniglie dell'amore, il mio scopatore iniziò a dondolare avanti e dietro, uscendo appena e rientrando piano. Sentivo le pareti anali adattarsi alla larghezza dell'intruso ed il cazzo venoso stimolare l'ano sensibile, iniziando a provocarmi piacere.
Il dolore si stava attenuano e contemporaneamente saliva il piacere.
Chiesi a Sandro solamente di aggiungere un po' di gel, per superare la sensazione di bruciore che perdurava, ma fatto questo restava soltanto il godimento.
Il cazzo entrava ed usciva dal mio culo, mentre lui mi serrava i fianchi, un po' per non farmi scappare e un po' per darsi maggiore spinta. Sentivo i suoi testicoli arrivare a toccare i miei ad ogni affondo.
Io iniziavo a gemere e mugolare per il piacere man mano che i suoi affondi si facevano più forti e arditi.
A tratti spingeva forte dentro di me, afferrandomi per le spalle e restando piantato nel fondo del mio sedere per qualche secondo; oppure restava con la cappella sul bordo dell'ano, entrando e uscendo velocemente, per poi riaffondare l'asta dentro di me.
Ed io stavo imparando a godere di queste nuove esperienze anali che mi provocavano libidine. Il cazzo duro di Sandro mi esplorava internamente mentre le pareti del mio retto mi trasmettevano brividi di piacere.
Iniziai a dondolare io stesso verso di lui per agevolare la penetrazione mentre sentivo il suo cazzo stimolarmi in zone mai pensate prima, lasciandomi rantolare a bocca aperta.
La cavalcata si faceva sempre più rapida ed ogni tanto veniva accompagnata da qualche ceffone sulle chiappe, che faceva aumentare la mia libido.
"Mi piace il tuo culo stretto, sei fantastico!" gemeva lui dietro di me, mentre io senza ascoltarlo gli dicevo di continuare e non fermarsi.
Sentivo il piacere crescere senza riuscire più a fermarlo.
"Sto per godere, vengo!!!!!!!"
Afferrai il mio cazzo duro, che fino a quel momento si era mosso libero sotto le spinte di Sandro, e iniziai a menarlo per godere appieno di quella inculata, ma anche in questo caso percepiti qualcosa di nuovo che non avevo mai provato. Un piacere diverso ma ugualmente potente, e forse di più, di un normale orgasmo: stavo sborrando con il cazzo, ma stavo godendo con il culo.
Una sensazione travolgente che partiva dall'ano e dalla base del cazzo provocandomi un tremito in tutto il corpo. Mentre numerosi schizzi di sperma fuoriuscivano densi e abbondanti dalla mia cappella viola, non potevo che serrare l'ano sulla verga turgida di Sandro.
Così con il mio godimento stavo stimolando anche Sandro che scopandomi violentemente esclamava "eccomi, eccomi, sborro!!! Si sborro!!!!!!". Si piantò con forza dentro me, agitandosi velocemente. Sentii chiaramente i suoi schizzi invadermi l'intestino, caldi e numerosi, tanto da riempirmi completamente.
Io ansimavo, Sandro gemeva, mentre si agitava ancora nel mio retto.
Avevo avuto un orgasmo violentissimo , dettato dai colpi di un cazzo nel culo. Solo quella idea mi sconvolgeva, ma il realizzare quanto effettivamente mi fosse piaciuto mi lasciava senza parole.
Lentamente uscì da dentro me e baciandomi sulla schiena mi chiese "ti è piaciuto?"
"In maniera incredibile" dissi, mentre con le gambe doloranti e la schiena ancora abbassata, non potevo che osservare l'enorme quantità di sperma che avevo sparso per terra e sentivo il caldo seme di Sandro che, impossibile da contenere tutto, iniziava a colare tra le gambe.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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