Gay & Bisex
Nella piazzola di sosta
di MaturoAcilia
22.01.2024 |
328 |
5
"E mentre quell'uccello senti il mio buchino si irrigidì ancora di più..."
Mia moglie quel giorno era in gita con le amiche, sarebbe rientrata il giorno successivo. Avevo molto da fare in casa, quel pomeriggio, ma nello stesso tempo avevo voglia di uscire, divagarmi un po', uscire dalla solita routine quotidiana. Salii in macchina, accesi il motore e partii...ma non sapevo dove andare, ero senza meta.Dopo venti minuti, mi ero quasi annoiato, ed ero quasi deciso di rientrare, ma una voglia di fare porcate mi assali. Non sapevo dove andare, sembrava quasi che la macchina andasse da sola.
Senza accorgemene, ero arrivato sul Grande Raccordo Anulare di Roma.
"Si vabbè, ma ora dove vado?" Decisi di rientrare, "alla prima inversione di marcia torno indietro" mi dissi.
Credendo che al distributore si potesse fare inversione, entrai. L'occhio andò immediatamente sui cartelli che indicavano la sosta per le auto e quella per camion o tir. Avevo sentito parlare delle occasioni di fare sesso nelle piazzole di sosta, e che tra i camionisti si trovavano attrezzi niente male.
Ma non c'ero mai stato ed avevo un po' di timore. Decisi di verificare. Parcheggiai la macchina e mi incamminai verso la sosta dov'erano alcuni tir. Non avevo la benché minima idea di come si potesse attaccare bottone. Mi inchinai per allacciare la scarpa, forse quel movimento attirò l'attenzione di un uomo, sulla cinquantina seduto nella sua cabina. Abbassò il finestrino e mi chiamo? Non sapevo se volesse chiedere qualcosa (una sigaretta?) oppure..
Quando ero lì vicino mi sorride e mi fa:"ti va di divertirti un po'?"
Rimasi sorpreso, era davvero così facile? Risposi "in che modo?" E lui "se sali te lo spiego"...
La voglia ora era diventata eccitazione. Salii in cabina, mi fece accomodare dietro la cuccetta, tirò la tendina, eravamo isolati da occhi indiscreti. Mentre si slacciava i pantaloni e metteva in mostra la sua pancia mi disse "quando ti sei chinato ho visto che hai un bel culo", ed io, pensando che sotto la pancia mi sarei trovato con un attrezzo mediocre, risposi " vuoi il mio culo?". "No voglio solo la tua bocca". Ora aveva il cazzo fuori, anche se non ancora duro era niente male, mi ero sbagliato.
Non persi tempo, mi chinai, ed iniziai a pomparlo. Ora era durissimo, si vedeva che aveva voglia, una bella cappella montata su un asta niente male. Anche le sue palle erano piene, così piene che dopo appena 3 minuti di pompaggio lo sentii sussultare, il suo cazzo vibrava. Le mie mani poggiate sulle sue cosce sentirono tremare i muscoli. Esplose inondandomi la faccia di crema bianca e calda, tanta. Era così sensibile che mi disse "basta, fermati". Mi ripulii, aveva molta necessità di svuotarsi. Si scuso', gli era piaciuto e se ricapitavo di li altre volte avrebbe avuto più tempo. Mi ricomposi e scesi dal tir. Ero contento di quanto accaduto, anche se la mia fica anale era ancora eccitata....ma si sa, non si può avere tutto.
Scesi e vidi che lui alzava il pollice come a dire mi piace.
Credevo lo dicesse a me, invece era diretto ad un suo collega distante pochi metri. E questo mi chiamò e mi disse "hai qualche minuto anche per me?" , dissi fra me e me "perché no, così completo la serata". Salii su in cabina. Stessa scena, sul lettino e tendine chiuse.
Si spogliò in due secondi, aveva il cazzo già dritto, duro, una attrezzo niente male. Mi fece voltare, palpandomi le chiappe, e giù complimenti per il culo.
Mi slacciò i pantaloni, me li abbassò e nella posizione della pecorina iniziò a smanettare il mio cazzo, e a lavorare la fica anale con la lingua.
Ero super eccitato, quella lingua aveva lubrificato per bene il mio buchino, il calore aveva contribuito ad allargarlo.
"Che bello! Lo voglio" disse con voce tremolante. "E allora prendilo" dissi.
Si sdraiò e si infilò un preservativo.
Anche se la cabina era bassa, mi misi a cavalcioni su di lui. Appena il mio buchino sentì la punta di quell'uccello, si allargò da solo. E mentre quell'uccello senti il mio buchino si irrigidì ancora di più.
Lo aiutai con la mano ad entrare, ma non servì, entrò subito da solo, e fino in fondo.
Mi feci stantuffare per un po', poi iniziai io a cavalcarlo, fino a che lo sentii urlare di piacere, "si dai! Scopami" lo eccitai io, ancora. Continuammo per qualche minuto. Poi lui esplose di piacere.
"Sei stato molto bravo" mi disse. "E tu hai una gran bella mazza" risposi io.
"Io una volta a settimana mi fermo in questa sosta, mi farebbe piacere poter replicare".
"Anche a me farebbe piacere. Vediamo".
Scesi dal tir, mi avviai verso la macchina. Ora mi sentivo appagato e soddisfatto. E pensare che non sapevo come finire la serata.
Tornerò.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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