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Gay & Bisex

Dall'Urologo 2


di MaturoAcilia
13.12.2023    |    200    |    1 9.0
"Ma il mio obiettivo era un altro..."
Ero sul letto della clinica,
Erano da poco passate le 23, il tempo trascorso dalla cena, che per me equivaleva ad una merenda, mi aveva visto prima dormire, poi leggere, poi chattare sul cellulare, poi ancora dormire.....il tempo sembrava non passare mai. E tra una fase e l'altra, guardando il soffitto della camera, ricordavo ciò che era successo nel pomeriggio.
Ancora vedevo l'immagine di quel cazzone, colore bruno, nodoso messo in risalto dal bianco del camice dal quale spuntava fuori. Ricordo ancora il suo sapore, e come dimenticare l'esplosione di crema calda sul viso e sulle labbra. Ogni volta che il ricordo affiorava, mi eccitavo.
Verso le 23,15 , senza fare rumore, vedo entrare di nuovo l'urologo, nel suo camice bianco, non pensai ad una visita ufficiale, il mio pensiero volò subito al ricordo del pomeriggio. "Salve" sussurrai io timidamente, "come stai?" Mi fece lui, dandomi del tu, come a sottolineare una confidenza.
"Il tempo non passa mai" dissi.
"Ti stai annoiando?" Disse abbozzando un mezzo sorriso.
"Un po'..."
"Se ti va, io ho un'idea...." Mi disse allungandomi una mano, come a seguirlo. Mi alzai, e andai verso di lui, mi fece segno di seguirlo, appoggiandosi l'indice sulle labbra. Capii che dovevamo fare silenzio e non destare sospetti.
"Dove andiamo?"
"Non preoccuparti, lo so io, tranquillo, ci divertiremo, come oggi, ti va?"
"Si certo che mi va, ma stavolta gestisco io"
Lui mi guardò con aria di domanda, non capiva, ma era chiaro che la cosa lo eccitava.
Mi portò in una stanzetta "Medici" piccolina, ma un po' isolata, con una scrivania, computer, telefono .....e soprattutto con un lettino, probabilmente dove facevano relax.
Entrammo e questa volta chiuse la porta senza nascondersi.
Mentre io mi guardavo intorno, lui si tolse pantaloni e casacca verde da medico, e si rinfilo il camice.
Mi venne dietro le spalle, abbracciandomi e baciandomi sul collo.
Fece scivolare le sue mani, dal mio petto fino in basso, ero già eccitato
"Già sei eccitato?" Mi fece
Avrei voluto dirgli che era normale, visto che sentivo il suo cazzo già duro sbattermi sulle natiche. Ma mi limitai in un semplice "si".
Con le sue mani mi fece scivolare i pantaloni del pigiama e poi mi tolse gli slip.
Ora le mie chiappe calde sentivano il suo cazzo duro e caldo che nel frattempo era fuori dal camice.
Mi voltai, non sapevo se volesse o meno, ma vidi la sua bocca socchiudersi, lo baciai, gli piaceva come piaceva a me.
Gli spalancai il camice, lo baciai sul collo, sul petto, sulla pancia.
Oramai ero in ginocchio, ed il suo cazzo dritto mi batteva sul collo.
Aiutandomi con la mano lo portai in bocca. Iniziai a lavorarlo freneticamente.
Sicuramente gli piacque perché sussurrò "che troia bocchinara che sei"
E poi disse ancora "mi avevi detto che avresti gestito tu, che intendevi?"
"Ora vedrai"
Continuai ancora per un po' a pomparlo, poi quando le ginocchia mi chiedevano pietà, mi alzai, e lo portai sul lettino
Lo feci sdraiare, vedere il suo corpo lungo, ed il suo cazzo dritto mi e citava ancora di più.
Lo pompai ancora, poi mi alzai, andai verso il suo viso, lo baciai, e riportandomi con la bocca verso il basso per pomparlo, lasciai posizionato il mio bacino verso di lui.
Lo sentivo eccitato, così tanto, che ad un certo punto, ho sentito la sua mano prendere il mio cazzo e portarlo in bocca.
Ci dilettammo in un eccitante 69.
Ma il mio obiettivo era un altro.
Mi giro di nuovo, lo baciò, e poi mi siedo a cavallo sul suo petto, gli offro il mio cazzo in bocca, lo prende con piacere, ma.....massaggiandogli i pettorali, piano piano scendo.
Quando le mie natiche arrivano a sfiorare la sua asta dura, mi prende un brivido, il cervello mi va in tilt.
Con la mano indirizzo il suo cazzo, dentro il mio buco, già aperto e voglioso.
In pochi secondi il suo cazzo era tutto dentro. A stantuffare.
Lo cavalcavo con una eccitazione da paura.
Ad un certo punto lo sento vibrare, nei muscoli delle gambe, ma anche dentro.
Mi inondo il culo di crema calda.
Che piacere.
Che godimento.
Ci ripulimmo e senza dire nulla tornammo ognuno da dove era venuto.
Inutile dire che quella notte non ho dormito, per l'eccitazione e per il ricordo.
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