Gay & Bisex

Marinaio


di Cosmo360
02.04.2024    |    362    |    0 8.7
"Lo tasto' da sopra gli slip mentre continuava baciarmi, una lenta sega cominciò a fare al che lo fermai dicendogli che se continuava sborravo nelle mutande, ..."
I miei racconti forse non piaceranno o sono scritti male, mi sto cimentando da poco nel raccontare delle storie, alcune vere, altre di fantasia e quelle vere lo dico perché le ho vissute e sono ricordi datati nel tempo, un po infiorettati ma la sostanza è quella del rapporto.
Vogliate scusarmi.

Ciò che mi appresto a raccontare è una storia vera, vissuta poco prima che incominciassi a lavorare a Napoli.
Per pochi anni sono stato anche marinaio, navi di compagnia italiana e toccava porti nella nostra nazione, un solo viaggio feci all'estero con questa compagnia, per essere più preciso alcuni viaggi erano da un porto italiano ( a ovest della Sardegna) verso un porto spagnolo e qua conobbi Ennio.
Era mio solito telefonare a casa quando arrivavo in un porto, mia madre voleva sapere che stessi bene
Nel porto solitamente si spostava 2 o 3 giorni, al pomeriggio dopo aver finito il turno di lavoro mi lavai, mi cambiai e uscii per fare la telefonata, giravo per il paese ma non trovavo cabine telefoniche quando vidi un bar von l'insegna del telefono, entrai, presi un caffè e chiesi se avevano gettoni o la scheda telefonica. C'era poca gente nel bar e tra questi Ennio che mi stava osservando, in un primo momento non ci feci caso, ero intento a gustarmi il caffè al bancone, terminato di berlo andai nella cabina telefonica e chiamai casa, non fu molto lunga la telefonata. Andai a sedermi a un tavolino nel bar e ordinai qualcosa da mangiare, si avvicinò Ennio e mi chiese: " non sei del posto". Risposi negativamente e continuai dicendo:" sono marinaio e abbiamo attraccato stamattina, caricheremo e poi tra qualche giorno partiamo ". Si presentò, aveva una bella stretta di mano e mi parve che non voleva lasciarla e chiese se poteva stare a chiacchierare con me, gli risposi che mi andava bene, mi raccontò che lui lavorava alla zona del porto, che molti del posto lavoravano là, che lo stipendio era buono. Lo osservavo mentre parlava, era simpatico e poi con quell'accento sardo diventava ancora più simpatico, aveva uno sguardo penetrante, mi guardava come se volesse togliermi tutti i vestiti ma era di buona compagnia.
" che programmi hai per stasera"? Mi chiese.
" nessun programma, risposi, solo di mangiare qualcosa più tardi".
" ti indico una buona pizzeria, se ti va, si mangia bene e se vuoi ti faccio compagnia".
" certo, puoi farmi compagnia ma ti offro la pizza, risposi". Uscimmo dal bar e girammo per il paese, mi diceva che era sorto intorno al lavoro dell'industria che era là, che era un paese giovane, non aveva tanta storia antica. In pizzeria continuammo a parlare, si passava dallo sport all'attualità e poi si parlò di donne e di sesso.
" hai la ragazza"? Mi chiese
" mi sono lasciato da poco, risposi, ora sono libero e non ho intenzione, per ora, di legarmi. Ho trascorso anni bellissimi con la ragazza ma poi tutto è finito".
" non sono legato con nessuna, anzi, con nessuno, disse, sono omosessuale e non ho nessun rapporto".
Non mi preoccupa, risposi, la tua compagnia è piacevole e sei simpatico, gli dissi.
Non mi eviti, quindi, continuò. E perché dovrei, sei una persona simpatica e ti dico anche che in passato ho avuto rapporti con uomini; dopo che dissi ciò, gli illuminò il viso e un bel sorriso spuntò, potremo continuare la conversazione a casa e poi....accettai e come se non aspettavo altro pagai il conto e ci avviammo verso casa sua, nel tragitto mi prese la mano e camminammo mano nella mano. Arrivati al suo appartamento che era ben arredato e non molto grande, mi strinse a sé e mi baciò, le nostre lingue si incontrarono e fecero una sorta di danza, le mani accarezzavano i nostri corpi e lentamente ci spogliammo, restammo solo con gli slip ma i cazzi erano belli e duri. Lo tasto' da sopra gli slip mentre continuava baciarmi, una lenta sega cominciò a fare al che lo fermai dicendogli che se continuava sborravo nelle mutande, ero carico. Mi sorrise e prendendomi per mano mi condusse nella sua camera, mi fece distendere sul letto e iniziò s baciarmi per tutto il corpo. Stavo godendo sotto i suoi baci, ci sapeva fare, la lingua bagnava ogni centimetro del corpo, scendeva lentamente e l'eccitazione saliva, provai ad accarezzarlo, ma mi fermò e mi disse:" devo portarti all'estremità del piacere". I suoi baci, le sue carezze, erano intrise di piacere, il profumo del suo corpo riempì la stanza. Ci sapeva fare, sapeva come portarmi alla massima eccitazione. Scese lungo il corpo, accarezzò con le labbra i capezzoli, gemevo e non ce la facevo più, il cazzo mi stava esplodendo, lo capì ecsi fermò, appoggiò la testa sul petto e sentiva il mio respiro, gli accarezzai la testa e lo tirai su fino a far incrociare le labbra, fu un bacio carico di passione ed eros.
"Cazzo", dissi, guardando l'orologio, è tardi devo rientrare, domani mi aspetta una giornata di lavoro.
Fermati con me stanotte, rispose, anch'io ho il turno di mattina, ti riporto io alla nave, stai ancora con me. La sua compagnia non mi dispiaceva e gli dissi:" dobbiamo dormire per recuperare le forze per lavorare".
Vedremo, fu la sua risposta, in effetti non stava fermo con le mani, mi accarezzava il cazzo e le palle, lo voleva; quando vide che era diventato duro si mise sopra a smorza candela e se lo infilò tutto dentro, scese lentamente gustandosibtutta la lunghezza, non emise nessun grido di dolore ma solo mugolii di piacere, prese a cavalcare. Lo avevo di fronte, gli toccavo i capezzoli e li strizzavo, godeva e godevo anch'io di questa scopata che non mi sarei aspettato all'inizio della serata.

Ti voglio sentire tutto dentro, disse, si abbassò e mi baciò, un bacio fantastico e lungo che mi portò a a sborrare. " ti piaccio", disse e gli risposi di sì, sei un gran scopatore. Il cazzobda solo uscì fuori, aveva perso il suo vigore e prese a pulirlo.
" Tu non hai goduto", dissi e mi rispose che col culo aveva goduto. Gli presi il cazzo tra le mani, gli feci una sega e quando vidi che stava per sborrare glielo presi in bocca, una quantità di sperma riempì la bocca che mandai tutto giù. " ci sai fare e usi bene la lingua", disse e risposi che non era il primo pompino che facevo ma che avevo già altre esperienze, ma con te è stato diverso, aggiunsi, con te non è stato solo sesso ma anche amore, ho sentito di poterti dare tutto. Dopo che dissi questa frase mi abbracciò forte e mi tenne stretto a sé.
" dormiamo un po, tra poco suona la sveglia e dobbiamo andare al lavoro ". Ci addormentammo abbracciati. Dopo un paio d'ore di sonno venne a svegliarmi dicendomi che era ora di alzarmi.
"Ci vedremo ancora?", mi chiese.
"Staremo qui fermi 3 giorni e poi partiamo, ma abbiamo una serie di carichi da fare in questo porto. Lasciami il tuo numero di telefono, quando ritornerò ti chiamo.
Ma stasera potremo rivederci e cenare insieme a casa mia, fu la sua risposta, lo guardai e lo baciai.
Va bene, a stasera. Finito il caffè saliamo in auto e mi accompagnò alla nave. Gli dissi che alle 19 sarei stato a casa sua ma lui volle venire a prendermi, così decise che per le 18 sarebbe arrivato all' inizio del molo.
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