Gay & Bisex
La cena....continua
di Cosmo360
29.05.2024 |
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"Sapevo che se mi fermavo in quella terra avrei avuto lavoro e divertimento..."
Ritornai al porto sardo dopo 5 giorni e la prima cosa che feci appena misi piedi a terra fu di telefonare a Ennio e poi a casa. Mi raggiunse al bar dove stavo telefonando, mi salutò con una forte abbraccio e passò una mano sul culo."Sei già in tiro, dissi, hai voglia di divertirti".
"Ci divertiremo tanto, intanto andremo in pizzeria, non ho preparato nulla", continuò lui.
" va bene " risposi e dopo la telefonata a casa ci avviammo per la pizzeria. Mi disse che il proprietario è un suo amico e certo che non ci deluderà riguardo la cena.
" vi ho riservato un tavolo nella saletta", così ci accolse il proprietario della pizzeria e ci accompagnò al tavolo. Il locale era semplice, con dei quadri che rappresentavano vari luoghi di paesi; andammo al tavolo e nel frattempo che aspettavamo la pizza portarono dei stuzzichini. Il proprietario veniva spesso a chiedere se andava tutto bene e se gradivamo altro nell'attesa, ma lacrisposta era sempre la stessa cioè che andava tutto bene e non potevamo riempirci perché poi non c'era posto per la pizza. Non avevo fatto caso che all'inizio quando veniva si appoggiava a Ennio, poi vidi chiaramente il bozzo davanti e intuii che era eccitato e aveva voglia di scopare.
" Ennio, ma il proprietario ci sta provando con te?"
"Spesso con lui ho scopato, fu la sua risposta, ha un bel cazzo e scopa che è una meraviglia. Mi aveva chiesto, quando l'ho chiamato per prenotare il tavolo, se a tre si può fare e gli ho risposto che avrei parlato con te". Mi allettava l'idea di farlo a tre e dissi di sì, dopo la pizza potevamo farlo.
C'è un anticipo, disse il Ennio, ed Enrico, il proprietario, venne dietro di me facendomi sentire il cazzo duro.
Non si può qua, siamo in una pizzeria dissi ma l'idea di fare qualcosa lì mi piaceva.
Non ti preoccupare, non viene nessuno nella saletta, forse il cameriere a portare le pizze, fosse solo a portare le pizze, aggiunse Ennio, mi meravigliai di quella risposta, voleva dire che in quella pizzeria, in quella saletta non si mangiava solo pizza ma anche cazzi a volontà. Enrico venne a portare le pizze, avevo preso una 4 formaggi rossa ma c'era qualcosa di diverso, un quinto formaggio non proprio sciolto ma liquido. Ennio aveva preso una capricciosa e anche per lui c'era un....ingrediente in più. Sono omaggi della casa, il mio per te che sei ospite speciale e per Ennio del cameriere, furono le parole di Enrico, avevano messo sborra sulla pizza e iniziai a mangiare la pizza con il quinto ingrediente.
Dopo non ne avete più, aggiunsi, avete scaricato ora; non ti preoccupare mi ricarico presto, dopo chiudo il locale e ci divertiamo qua, non vi lascio andare via senza esserci svuotati per bene. Volevo finire la pizza velocemente ma la gustavo, gustavo la sborra che la ricopriva e mischiata agli ingredienti era buona. Ennio dal canto suo la mangiò tutta pulendo anche il piatto dai residui do sborra checera caduta.
Questa sì che è una bella iniziativa, disse, dovresti farlo più spesso anzi, ogni volta che vengo. Sarai accontentato, rispose Enrico, per te ci sarà sempre e se vuoi anche doppia porzione, non ebbe terminato questa frase che tirò fuori il cazzo e si avvicinò a me, lo presi in mano e me lo portai alla bocca, sapeva di sborra fresca, non si era pulito e lo pulii tutto ma si stava di nuovo alzando, sentivo crescerlo in bocca, la cappella diventare grande, mi riempiva la bocca, iniziai ad andare su e giù con la testa, giocavo con la lingua, gradiva il trattamento che facevo.
Ehi, il locale è aperto.
È chiuso, ci ha pensato il cameriere.
Ripresi il cazzo in bocca mentre lo spompinavo Ennio mi spogliava, voleva il mio culo e non si fece pregare a levarmi tutto, le sue mani presero le chiappe e le accarezzavano, gradivo quelle carezze e continuavo a spompinare Enrico, sentii un dito forzare il forellino del culo ed entrare, poi due e li muoveva dentro, lo allargava sempre più e il forellino cedeva a quel trattamento, tolse le dita e mise la lingua. Andai in estasi, era un godimento pazzesco, mai avuto prima.
" ti piace, vedo", disse Ennio. Non ci credevo a ciò che stava facendo, sentivo la lingua entrare e uscire, era troppo eccitante e sborrai senza toccarmi. Se ne accorse Ennio e lasciò il forellino e prese a pulirmi l'uccello, ma non finì qua, dopo che ebbe pulito puntò la cappella al buco e cominciò a spingere, non forzava, il buco si era allentato ed entrò con tutto il cazzo. Se palle sbatteva sulle chiappe e non potevo mugolare dal piacere, stavo spompinando ancora Enrico che era resistente e non voleva venire ancora nonostante il gioco che facevo i torno alla cappella e lungo l'asta. Era una scopata fantastica, uno in bocca e l'altro in culo, godevo e li sentivo godere. In contemporanea sborrarono dopo parecchio tempo, mi farcirono bene, uno nella bocca che ingoiai tutto e l'altro nel culo. Non voleva uscire e quel tappo mi piaceva. Il cameriere si avvicinò col cazzo di fuori, si stava menando e lo avvicinò alla bocca, glielo presi e non tardò a darmi la sua crema bianca.
" ragazzi, fermarci un po, mi avete distrutto e allargato" dissi. Tutti risero e finalmente ci fermammo.
"Fortuna che stavamo in pizzeria, continuai, pensate un po se stavamo comodi su un letto".
Non ci sono problemi, proseguì Ennio, andiamo a casa mia e continuiamo comodi, ma prima prendiamo il caffè. Fummo tutti d'accordo.
Ci rivestimmo e dopo aver bevuto il caffè ci avviammo verso la casa di Ennio che non era distante. Durante il tragitto si parlava del più e del meno, di tutto ma ciò che non stavano ferme erano le mani, che continuavano sempre a toccare culi e uccelli che riprendevano vigore.
"Non siete stanchi?"Chiesi. Per nulla fu la risposta, avremo un letto a disposizione e una notte da divertirci, fu la risposta.
Non posso fermarmi fino a tardi, domani lavoro e anche voi, dissi.
" come muovi bene il culo quando sali le scale" disse Enrico. Tu, sorreggilo bene che può scappare, risposi.
Arrivati all'appartamento non avemmo il tempo di mettere piede in casa casa che sentii le mani di Enrico cominciare a togliermi la camicia, mi voltai e ci baciammo a lungo, le nostre lingue si intrecciavano e danzavano in un bacio carico di passione. Nel frattempo il cameriere spoglio' Ennio e prese a leccargli il buco del culo; gradiva questo trattamento e sorgeva sempre più le chiappe per avere sempre più piacere, muoveva il culo per avere più piacere e dopo averlo lubrificato bene cominciò a poggiare la cappella al buco e a spingere dentro, non sentì dolore, era ben aperto e spinse tutto dentro. Cominciò una gran scopata con Ennio che godeva come non mai, quel trattamento lo stava portando a godere, aveva il cazzo duro e mi avvicinai e glielo presi in bocca, non feci in tempo a prenderlo che mi sborro' in bocca, era pieno e bevvi tutto non lasciando perdere neanche una goccia. Enrico nel frattempo si era posizionato dietro di me, mi aveva calato i pantaloni, ma era in una posizione scomoda. Allora mi staccai dal cazzo di Ennio, mi tolsi i pantaloni e boxer, Enrico ne approfittò e prese a leccare il mio buco.
"Mettilo dentro", dissi. Non ci volle molto che sentii il suo cazzo entrare, ero pieno. Sentivo che mi stava stantuffando e mi riempiva. Ripresi il cazzo di Ennio in bocca, il lavoro ebbe il suo successo. Riprese vigore e mi trovavo con uno in culo e l'altro bocca. Mi scopavano e godevo tanto. Il buco del culo stringeva il cazzo e dopo tanto scoparmi mi sborro' dentro riempiendomi le viscere. Ero stanco, il tempo stava passando veloce e dovevo ritornare alla nave.
"Che dici di sbarcarti ? Ti fermi qua, cerchi un lavoro a terra e stai con noi." Queste furono le parole di Ennio.
" qui è facile trovare lavoro, c'è richiesta di personale ", continuò.
Fammi pensare, risposi. Ho ancora altri 2 viaggi e ne parleremo.
Ritornai alla nave che erano notte fonda, non riuscii a dormire, avevo trascorso una serata piacevole e a godere. Ripensavo alle parole di Ennio ma ero indeciso. Sapevo che se mi fermavo in quella terra avrei avuto lavoro e divertimento.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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