incesto
Fratelli
di Cosmo360
29.02.2024 |
209 |
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"" Non gridare, mi disse" e intanto continuava a starmi dietro e si muoveva, era come se si stesse facendo una sega usando il mio culo..."
Ehi, che fai?Mi svegliai di colpo, non riuscivo a muovermi. Mio fratello era dietro di me e aveva poggiato il cazzo tra le mie chiappe. Lo sentivo duro.
" Non gridare, mi disse" e intanto continuava a starmi dietro e si muoveva, era come se si stesse facendo una sega usando il mio culo.
Dico che mi faceva piacere questa situazione e lo lasciai fare fino a quando lo sentii che stava sborrando tra le chiappe.
Si alzò e andò a lavarsi, lasciandomi una sensazione strana ma piacevole. Ritornò poco dopo e mi disse: " dobbiamo rifarlo, il tuo culo mi piace un sacco e la prossima volta ti inchiappetto". Non risposi, lo guardai e andai a lavarmi.
Mi presento. Il mio nome è Federico, all'epoca della storia avevo 16 anni. Era l'inizio dell'estate, il caldo si faceva sentire e solitamente dormivo solo con i pantaloncini del pigiama, senza indossare gli slip sotto.
Mio fratello, Antonio, poco più grande di me e con un bel cazzo, poi c'è un altro fratello, Lino. Completa la figliolanza mia sorella, Angela, la più piccola e questa sarà un'altra storia.
Dopo quella notte, mio fratello cercava sempre il mio culo, si divertiva a giocare col buco del culo, infilava prima un dito e poi 2. Mi piaceva da matti, non vedevo il momento che mi appoggiava l'uccello e poi muoversi fino a sborrare. Dopo le prime volte mi facevo trovare nudo sotto il lenzuolo, dovevo pur coprirmi per non farmi vedere dall'altro fratello, visto che dormivamo tutti e tre nella stessa camera, e lui trovandomi pronto mi stringeva a se e mi accarezzava, appoggiava il cazzo tra le chiappe e cominciava a muoversi. Mi piaceva da matti sentire il suo uccello vicino al culo e poi sborrare. I nostri genitori dormivano a sonno profondo e non immaginavano ciò che succedeva al piano di sopra, dove c'era la nostra camera.
Una sera si fece più audace e cominciò a spingere la cappella verso il buco, dopo averlo ben lubrificato con creme. All'inizio sentii dolore ed emisi un grido, quasi strozzato, che svegliò Lino e questi non si rese conto cosa stesse succedendo fino a quando non si avvicinò al letto e vide che mi stava stava inculando. Antonio fu molto paziente e lo fece entrare un po alla volta, il dolore iniziale stava scomparendo lasciando spazio al piacere mi avvolgeva. Si muoveva sempre più velocemente e quando si fermò sentii gli schizzi della sborra che mi riempirono tutto. Ero felice, mi sentivo che avevo soddisfatto mio fratello; l'altro stette a guardare e non disse nulla. Andai in bagno a lavarmi e poi tornai a letto.
"Le prossime volte saranno più piacevoli, disse Antonio, e imparerai anche a prenderlo in bocca". Al mattino mi svegliai presto e stavo facendo colazione da solo, i miei erano usciti, i fratelli dormivano.
Mi venne in mente quanto mi era piaciuto la notte appena trascorsa, tutte le sensazioni provate e nel tempo che ripercorrevo questo nella mente arrivò Antonio in cucina, chiese dei genitori e risposi dicendo che erano usciti e tornavano a pranzo. Non aspettò altro si tirò giù i pantaloni del pigiama e mi disse: " dai prendilo in bocca, vuole sentire le tue labbra". Mi avvicinai all'uccello, emanava un odore di sudore e presolo in mano iniziai a fargli una sega; si stava ingrossando e avvicinai le
labbra alla cappella. L'odore si fece più forte, aprii le labbra e la feci entrare. Era bella, morbida e diventava l'uccello sempre più grosso. Mi invitò a prenderlo di più in bocca e a muovere la lingua. Stava impazzendo e io ero al mio primo pompino. " Sei nato per fare pompini ", mi disse. "Le tue labbra sono vellutate ", mentre diceva queste parole lo spingeva sempre più dentro. Mise le mani sulla testa perché non lo facessi uscire e mi stava scopando la bocca, stavo godendo a sentire cone l'uccello si muoveva in bocca e la lingua faceva il resto. Sentivo che stava per esplodere, si irrigidi' e la sborra cominciò a riempirmi la bocca, cercavo di mandarla giù ma era tanta e non riuscii a ingoiare tutta, aveva un buon sapore. Finito di sborrare, lo uscii dalla bocca e glielo pulii, lo coprii anche di baci e a vedere questo Antonio mi fece alzare e mi baciò in bocca, non di era preoccupato che avevo ancora il suo sapore in bocca. " sarai la mia troia" disse e mi abbracciò.
Le scopate con Antonio erano sempre più frequenti, ogni occasione era buona per farmi sentire il suo cazzo in tiro e non mi tiravo indietro, anzi, favorivo il suo atteggiamento, a volte piegandomi e altre volte ad accarezzarlo. Una sera mentre ero a guardare la TV sul divano,i miei erano andati a dormire, si avvicinò a me e cominciò a baciarmi sul collo. Mi stava facendo eccitare e sentivo che anche il mio cazzo dava segni di risveglio. Si sedette al mio fianco ma io mi alzai e mi inginocchiai tra le sue gambe. Sentivo il profumo del cazzo e lo vedevo pulsare, presi a baciarlo sopra i pantaloni, e lentamente abbassai la cerniera per sentirlo meglio ( anche se era ancora negli slip ). " Fermati" mi disse. Mi fece alzare e prendendomi per mano mi portò su in camera. L'altro fratello dormiva o faceva finta, mi fece stendere sul suo letto e cominciò a spogliarmi, non lo aveva mai fatto e ne fui sorpreso di questa sua iniziativa. Ero nudo e prese a leccarmi tutto, si fermò sui capezzoli che stuzzico' e lentamente scendeva giù, sempre con molta calma, fino ad arrivare al mio uccello che era bello in tiro. Lo prese in bocca e con la lingua roteava intorno alla cappella." Mi stai facendo impazzire", gli dissi e continuò . Sentii lo sperma salire e aggiunsi: " sto per sborrare", non finii la frase che schizzi di sborra riempirono la sua bocca. La trattenne è poi la ingoio'. Non ero soddisfatto e io volli ricambiare il piacere che poco prima mi aveva dato. Lo feci stendere sul letto e ora ero io a spogliarlo tutto, gli tirai giù i pantaloni e gli slip, finalmente il suo cazzo era libero e svettava bello alto. Iniziai a fargli una lenta sega, ma era più un accarezzarlo. Il suo viso era rilassato, si lasciava fare. Avvicinai le labbra alla cappella e la baciai, scesi lungo tutta l'asta fino alle palle e poi risalivo, lo sentivo fremere ma non volevo che sborrasse subito, lo volevo sentire nel culo che ormai era ben aperto dopo i suoi trattamenti dei giorni precedenti. Gli salii sopra e preso il cazzo lo punta verso il buco, lentamente me lo infilai e cominciai a muovermi, ondeggiante il culo. Vedevo il suo piacere sul suo viso e chinatomi lo baciai in bocca, aveva ancora il sapore della mia sborra. Rimasi in quella posizione per parecchio tempo, mi scopava con foga, lo faceva uscire e poi lo rimetteva dentro. La sua voglia era al limite, ma non volevo ancora farlo sborrare, avevo voglia di essere scopato e cambiammo posizione, mi misi a 90 gradi, si posiziono' dietro e me lo infilò dentro. Stantuffava come non mai, come se non avesse scopato da tanto, il mio culo era pieno, lo sentivo tutto e che diventava sempre più duro. Da parecchio mi stava scopando e i nostri gemiti anche se strozzati riempivano la stanza e svegliarono anche l'altro fratello. Rimase sbalordito a vederci, non lo avevamo notato fino a quando non si avvicinò al letto. Non volli fermarmi, lo guardai e lui guardava noi, aveva un bel rigonfiamento nei pantaloncini, se lo accarezzava e lo tirò fuori segandosi. Intanto Antonio non c'è la faceva più, lo sentii irrigidirsi e una scarica di sborra mi riempì tutto. Si accascio' su di me con ancora il cazzo piantato dentro che non voleva ammosciarsi. Non volevo che uscisse ma cominciò a perdere consistenza e lo tirò fuori, mi sentii svuotato, mi aveva riempito bene e fatto godere. L'altro fratello aveva sborrato nella sua mano per non sporcare a terra.
" La prossima volta voglio partecipare anch'io ", disse e risposi: " ci sarà da divertirci, due uccelli a mia disposizione".
Scusate, è il primo racconto che scrivo. Non so se è stato di gradimento. In parte è storia vera. Scusatemi anche se ci sono errori.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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