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Gay & Bisex

Lo chef di colore


di Colpevole76
16.07.2018    |    2.669    |    2 9.8
"Va avanti una decina di minuti, poi mi fa alzare e mi fa sdraiare di schiena sul tavolo, mi apre e alza le gambe e senza complimenti lo rimette dentro fino..."
Vivo all’estero e per lavoro mi capita spesso di andare in ristoranti e soprattutto in ristoranti di alberghi e di conoscere molte persone che ci lavorano.
C’è un albergo in particolare, vicino a dove vivo, dove mi chiamano spesso per lavoro.
Uno degli chef, un omone di colore sulla cinquantina, di circa 1,90 o quasi e almeno 120 kg tra muscoli e pancia, richiama particolarmente la mia attenzione.
Non so molto di lui, solo che è americano e si è trasferito qua per lavoro.
È un tipo molto chiuso e riservato, non parla molto con i suoi colleghi, giusto il necessario e solo di lavoro.
Non so perché però con me è diverso, quando sono li ci incontriamo spesso fuori nei momenti di pausa, io a fumare e lui per riposarsi bevendo qualcosa di fresco.
Con me parla, forse perché in un momento di pausa e senza lo stress del lavoro per quell’attimo, tanto che sembra che stiamo entrando un po’ in confidenza.
Un giorno, mentre eravamo in pausa, mi dice che l’indomani sarebbe stato il suo giorno libero e mi chiede se voglio andare a casa sua per vedere la partita.
La verità non m’interessa la partita, però anch’io sono libero, a quell’ora non ho impegni perché mia moglie lavora e mi fa sempre piacere passare del tempo in compagnia, quindi accetto volentieri.
L’indomani mi reco all’indirizzo e all’ora che avevamo pattuito, suono il campanello, mi apre, mi saluta con un sorriso e mi fa entrare.
Scambiamo 4 chiacchere, mi spiega che vive lì da qualche mese, prima aveva una camera riservata al personale che gli davano nell’albergo dove lavora, però era solo un appoggio che gli davano intanto che trovava una sistemazione e comunque anche lui voleva la sua privacy lontano dal posto di lavoro.
È un semplice bilocale, soggiorno con angolo cottura, un bagno e una camera da letto, però molto carino e riservato.
Sta iniziando la partita quindi ci accomodiamo sul divano con 2 birre gelate.
Quasi 2 ore interminabili, però, almeno, ho avuto l’occasione di studiare il mio nuovo amico.
Aveva un paio di pantaloncini corti e si vedeva bene la sagoma della sua mazza a riposo, una canottiera che metteva in risalto i suoi pettorali non da palestra ma abbastanza tonici, grossa pancia classica degli chef di una volta e braccia grosse.
Finita la partita mi chiede se avessi fretta o potessi trattenermi un po’, non ho nessuna fretta quindi mi trattengo.
Cambia canali in tv per vedere se trova qualcosa di interessante e si ferma su uno dove passano film hard.
Mi chiede se anche io li guardo, gli rispondo di si quindi poggia il telecomando e chiacchieriamo un po’.
Mi racconta qualcosa di se, è afroamericano, fa questo lavoro da sempre, ha due figli già grandi e qualche anno fa ha divorziato da sua moglie, così ha deciso di trasferirsi per cambiar vita e soprattutto godersela.
Mi confida che gli piace andare con le donne e qualche volta trasgredire anche con gli uomini, anzi, soprattutto con gli uomini, commenta che molto spesso gli uomini sanno fare in una maniera che le donne non sono capaci.
Qualche secondo imbarazzante di silenzio poi prendo coraggio e gli rispondo che non c’è niente di strano al giorno d’oggi, sono bisex e anche a me piace trasgredire con gli uomini.
Mi chiede cosa preferisco dei due e gli rispondo che con gli uomini faccio cose che con una donna non posso fare.
Credo che con le risposte reciproche ci siamo capiti al volo sui rispettivi ruoli.
Mi mette il suo braccio intorno al collo e mi dice che gli era sembrato di capire qualcosa da come lo guardavo al lavoro, così mi aveva invitato da lui per capire bene e, durante la partita, mentre io studiavo lui e il suo corpo, lui studiava i miei sguardi.
Sento una vampata di calore per l’imbarazzo, però lui piega il braccio, mi avvicina la testa al suo petto e inizia ad accarezzarmi testa e schiena.
Io inizio ad accarezzargli la gamba, la pancia e il petto, vedo che sotto i pantaloncini qualcosa si muove e spinge, lui prende la mia mano e la mette sopra il suo pacco.
Sta appena iniziando a diventare duro ma già lo sento di notevoli dimensioni, lo accarezzo, lo stringo e lo masturbo lentamente sopra la stoffa.
In pochi minuti è già su e duro, inarca la schiena, solleva leggermente il culo dal divano e si sfila i pantaloncini lasciando così libera quell’enorme bestia.
Mi spinge leggermente la testa verso il basso, però io mi alzo e in tutta fretta mi libero anch’io di maglietta e pantaloni.
Mi metto sul divano al suo fianco a quattro zampe per stare più comodo e riposiziono la testa sopra il suo cazzo, lui la riprende e la spinge in basso, lo bacio e inizio a leccarlo dalla punta verso il basso e poi su di nuovo.
My god, è veramente enorme, sarà una ventina di cm e grosso che non riesco a chiudere la mano, circonciso, color cioccolato con la cappella in bella mostra colore tra il rosso e cioccolato.
Prendo le palle con una mano e le tiro bene su, lentamente mi faccio entrare quell’enorme cazzo in bocca e tenendola chiusa gioco con la lingua tutto intorno alla base della grossa cappella.
Lo sento gemere, gli piace, sento il suo braccio sulla mia schiena e la mano che mi accarezza il culo pian piano s’insinua in mezzo alle mie chiappe alla ricerca del mio buchetto.
Lo trova, inizia a massaggiarlo esternamente con un polpastrello, mi fa eccitare sempre di più, quindi cerco di dare il meglio di me facendo su e giù sul suo cazzo spingendolo sempre più in fondo.
Man mano che mi avvicino alla base mi rendo conto che diventa sempre più grosso, come fosse conico, ho la bocca completamente aperta però lo tocco con i denti da quanto è largo.
Trattengo il respiro e lentamente e a fatica faccio entrare la cappella in gola, però non è sufficiente, manca ancora un bel pezzo e non riesco di più.
In quel momento sento un suo gemito e un suo sussulto, ci stiamo provocando a vicenda, si inumidisce un dito e lentamente si fa strada dentro di me, inarco la schiena ed inizio a muovermi anch’io intanto che lui mi fa un ditalino al culo, io continuo a leccare e succhiare la sua bella mazza con ingordigia.
Mi fa alzare, mettere in piedi davanti a lui, piegare leggermente in avanti sul tavolo, mi prende e apre le chiappe con le mani e ci tuffa la faccia in mezzo iniziando a leccare dolcemente il buco.
Spinge e si fa strada dentro con la lingua, sento un brivido che parte dal buco fino alle spalle, inarco la schiena, allungo la mano per prendergli la testa e spingo di più il mio culo sulla sua faccia.
Senza smettere di leccare infila un dito e mi masturba, poi due a continua dentro e fuori finché non sente più resistenza.
Si alza anche lui e mi fa mettere a pecora con le ginocchia sul divano e le braccia sulla spalliera.
È arrivato il momento che aspettavamo entrambi, però ho paura che mi rompa seriamente, quindi gli dico che non so se riesco perché sono un po’ fuori allenamento e il suo cazzo è veramente grande.
Mi rassicura e mi dice di stare tranquillo, che sa come fare e che non sentirò dolore, solo piacere.
Si avvicina, me lo poggia tutta in mezzo alle chiappe, lo sento grosso già adesso, chissà quando sarà dentro, inizia a strofinarlo bene, poi con la punta gioca sul mio buchetto e con la mano ci infila un pollice.
Mi sto eccitando sempre di più, i muscoli si rilassano e il buco sembra che si apra da solo da quanto ho voglia.
Si infila il preservativo, punta la cappella nel buco e inizia a spingere.
Sono un po’ teso, lui se ne accorge e mi accarezza e massaggia la schiena, poi le chiappe e i fianchi, continuando ad entrare e uscire un centimetro per volta, si piega verso di me, mi bacia le spalle e mi sussurra che lo eccita il mio culo e il contrasto del colore chiaro col suo cazzo nero che scompare tutto dentro.
Mi chiede se ho sentito dolore, dico di no e mi sorge un dubbio, allungo la mano da sotto per controllare e mi rendo conto che è tutto dentro fino alle palle, non posso crederci, non mi ha fatto male, ho il buco dilatato come non mai e quello che sento è un piacere enorme.
Mi dice che il trucco è stare tranquilli e aspettare che i muscoli si rilassino da soli senza forzarli e aveva ragione.
Inizia a scoparmi lentamente tenendomi per i fianchi e io mi muovo con lui, sento le sue palle sbattere dolcemente e la sua pancia sulle mie chiappe.
Sentirmi così aperto e così pieno è una sensazione eccitantissima e lui ci sa fare veramente, come si muove mi fa godere tantissimo.
Va avanti una decina di minuti, poi mi fa alzare e mi fa sdraiare di schiena sul tavolo, mi apre e alza le gambe e senza complimenti lo rimette dentro fino in fondo.
Stavolta i suoi colpi sono più veloci e violenti, mi piace ma sento un po’ di fastidio alla pancia quando entra fino in fondo.
Lui si accorge di questo mio disagio, mette un braccio dietro le mie spalle, l’altro all’altezza del culo, mi solleva senza fatica e senza uscire si siede di colpo sul divano.
Nel rimbalzo da come si è seduto sul divano il suo cazzo entra dentro ancora di più, lo sento quasi in gola e sento un brivido lungo tutta la schiena, e il buco sembra che si apra da solo ancora di più per quel brivido di eccitazione.
Mi muovo su e giù, lui mi tiene per le chiappe e mi aiuta nei miei movimenti, dandomi ogni tanto una bella sculacciata che mi duole un po’ ma mi fa godere tanto.
Esce completamente fuori, il buco rimane aperto e sento aria fresca che entra dentro, poi rientra nuovamente fino in fondo, lo ripete una e altra volta, gli piace fare così ed anche a me, sto godendo analmente come non mai.
Mi chiede se vogliamo spostarci nel letto così da stare più comodi, faccio un cenno con la testa, ci alziamo e ci dirigiamo in camera, io davanti e lui dietro.
È grande come un armadio, mi sento così piccolo e indifeso vicino a lui, sono il suo giocatolo che può usare come più gli piace.
Mi fa sdraiare a pancia in giù, si siede sulle mie cosce, mi allarga le chiappe, strofina un po’ il suo cazzo in mezzo, poi lo punta nuovamente nel buco ed entra, si posiziona con le braccia affianco al mio corpo e si muove dentro e fuori.
L’unico rumore che si sente sono i colpi e il suo bacino contro le mie chiappe.
Inarco un po’ la schiena per porgergli meglio il culo di modo da agevolarlo e che entri più a fondo.
Mi sento bloccato e mi sta possedendo, però è fantastico essere posseduto così da quell’omone di colore.
È già stanco e si sdraia sul letto, io salgo sopra di lui, mi fa girare di schiena, apre e piega le sue gambe, mi posiziono in mezzo con le mie gambe sotto le sue cosce e lentamente mi impalo.
Mi dice che preferisce quella posizione perché vede tutto e lo eccita guardare.
Mi muovo su e giù inarcando la schiena quando scendo e dritto quando salgo, facendo anche dei movimenti rotatori.
Sento il buco ormai scaldato per la frizione e per il tempo che mi sta scopando.
Mi prende le chiappe con forza e mi ferma, sento un gridolino strozzato, da due violenti colpi e sento il suo cazzo che s’ingrossa e pulsa, sta venendo.
Passa qualche secondo e riprende a muoversi e muovermi velocemente, il suo cazzo sembra che non ne voglia sapere di afflosciarsi, forse mi sono sbagliato e non è venuto.
Dieci minuti avanti così e ho il cazzo durissimo, la cappella rossa e le palle dure che mi fanno male perché non ce la faccio più e voglio venire anch’io, però quasi non ho più sensibilità al buco.
Si ferma, mi alzo e mi sdraio affianco a lui, si toglie il preservativo e avevo ragione, era venuto ed era veramente pieno.
Mi piego verso di lui, prendo il suo cazzo e lo pulisco dai residui con la bocca e lingua, ha un buon sapore.
Mi fermo e rimango sdraiato con la testa sulla sua pancia, lui mi guarda e mi chiede se ero stanco e non volessi terminare.
Un po’ allibito gli dico: “ma… sei venuto, pensavo che…”
Mi risponde: “si, una volta, però non è tutto”
Non gli rispondo e mi fiondo nuovamente su quel cazzo ancora durissimo, lo pompo e lecco golosamente come fosse l’ultimo gelato rimasto.
Sono a 90 gradi al suo fianco e lui gioca ancora col mio buco, però è una posizione scomoda, quindi salgo sopra di lui come un 69, stiamo più comodi entrambi, lui per giocare col mio culo e io per lavorarmi e gustarmi quella mazza.
Ritento un’altra volta a prenderlo tutto in bocca, stavolta sembra una posizione più comoda, la cappella entra più in fondo in gola e quasi arrivo a toccare le palle con le labbra.
Quest’ultimo movimento è stato decisivo, lo sento ansimare velocemente, esco un po’, tengo in bocca solo la cappella e lo masturbo con la mano.
In un attimo mi riversa in bocca un fiume di sborra che non riesco a contenere e sono costretto ad aprirla facendo colare il suo seme caldo, denso e bianco latte sul suo bacino nero.
Aspetto che finisca e gli pulisco bene la cappella e l’asta, sollevo il mio busto rimanendo seduto sul suo petto, con una mano mi masturbo e con l’altra raccolgo un po’ del suo sperma e mi lecco le dita, pochi colpi e vengo copiosamente sulla sua pancia.
Esausto mi sdraio con la testa sul suo petto.
Mi accarezza la testa e mi dice che spera che quello che è successo non rovini quella che potrebbe diventare una bella amicizia e non ci siano problemi quando capito nel ristorante per lavoro.
Gli rispondo che è stato meglio così perché è già nata una bella amicizia molto intima e sul lavoro non ci saranno problemi perché ognuno si dedica a cose diverse e in albergo avremo solo una rapporto di lavoro, però spero di rivederlo altre volte come stasera.
Mi dice che anche lui lo spera e che siano diverse volte.
Mi riposo qualche minuto poi vado in bagno a darmi una sistemata, mi pulisco e mi rivesto.
Lui nel frattempo rimane nudo sdraiato nel letto, mi avvicino per salutarlo e dirgli che vado via, scherzosamente (ma in realtà con gusto) prendo il suo cazzo moscio con la mano, la bacio, un’ultima leccata e succhiata e vado via.
Vado a casa e mi butto subito sotto la doccia e mentre passo la mano in mezzo alle chiappe mi sento ancora un po’ eccitato, il buco è ancora bello dilatato e riesco ad infilarci senza problemi 3 dita ed allargarle un po’.
Quando esco dalla doccia trovo un messaggio sul cellulare, è lui che mi manda una foto del suo cazzo ben eretto e un messaggio che dice: “si è svegliato di nuovo, vuoi?”
Gli scrivo una risata e gli rispondo che mi piacerebbe però sarà per un’altra volta.
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