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Gay & Bisex

La fiera degli Orsi


di Colpevole76
28.02.2020    |    9.381    |    7 9.5
"L’altro ancora ha solo una mezza erezione e già si vede enorme, forse più di quello di “J”, peloso, vene pronunciate e una cappella diversa dal solito, ..."
Vivo all’estero da diversi anni
C’è una fiera riguardante il mio lavoro che mi interessa molto, è tra una settimana, non devo perderla.
Cerco su internet, compro i biglietti, prenoto volo e hotel e sono pronto per andare a vedere le novità.
Arrivato il giorno, prendo l’aereo, arrivo a destinazione, hotel per lasciare i bagagli e subito alla fiera.
Sono già pratico di queste fiere, so come muovermi;
primo giorno girare e vedere tutto;
secondo giorno concentrarsi sugli stand che più interessano per prendere contatti
terzo giorno serve se non si ha avuto il tempo di fare tutto.
E così ho fatto, primo giorno solo camminare e conoscere qualche fornitore o possibile cliente, chiusa la fiera sono tornato in hotel, cena e subito a letto per essere riposato per il giorno successivo.
Arriva il secondo giorno, mi sveglio bello attivo, mi preparo, faccio colazione e sono nuovamente in fiera in giro per gli stand per chiedere le informazioni che mi interessano.
Primo, secondo e arrivo al terzo stand che mi interessa maggiormente.
Mi si avvicina un rappresentante, si presenta, “J”, molto elegante, gentile, mi da tutte le informazioni e mi spiega tutto molto professionalmente.
Ci sa fare con i clienti, ti tratta con rispetto, è molto professionale ma allo stesso tempo ti mette a tuo agio e ti parla come ad un amico, facendo delle battute al momento giusto e senza mai superare il limite.
Terminate tutte le spiegazioni mi invita un caffè, mi da il suo biglietto da visita per contattarlo per qualunque dubbio.
Seguo col mio giro e in poco tempo è già ora di pranzo.
Sento un braccio che mi avvolge le spalle e poggia la mano sulla spalla opposta, sento un buon profumo che riconosco, mi giro ed è “J”.
Mi chiede se ho già pranzato, gli dico di no, mi propone di voglio fargli compagnia insieme a due suoi colleghi e accetto volentieri l’invito.
Mentre andiamo mi presenta i suoi due colleghi, anche loro molto simpatici e alla mano.
Prima ero concentrato sul lavoro e non l’avevo guardato bene;
Adesso, in un momento di relax e quel profumo che aveva risvegliato i miei sensi, lo studio meglio e lo vedo con occhi diversi.
È un bell’uomo, molto più alto di me (appena gli arrivo al naso o bocca), carnagione scura, fisico misto tra grasso e muscoli, barba e baffi, però ben curati, che sembrano essere tutt’uno con i capelli; insomma, il tipico orso (bear) ben curato, proprio di mio gusto.
I suoi colleghi:
Uno simile a lui fisicamente, ugualmente orso, con barba, però pelato e una faccia e sguardo quasi da cattivo, che se lo fai arrabbiare chissà cosa ti fa, e io so già cosa mi farei fare e come mi piacerebbe essere dominato da uno così.
L’altro è poco più alto di me, un po’ più grassoccio degli altri due ma non esageratamente, una persona normale, attraente per i miei gusti ma niente di eccezionale.
Pranziamo tranquillamente, chiacchere, risate, si offrono loro di pagare, dicono che intanto va tutto in conto all’azienda e ritorniamo in fiera ognuno a fare il suo.
La sera in hotel ripensavo a quelle sensazioni e quella eccitazione che mi aveva provocato il profumo del mio nuovo amico, infatti quando entro nella doccia e inizio a lavarmi ho subito un’erezione.
Peccato non avere uno dei miei giocatoli, l’unica cosa che posso usare per giocare col mio buchino sono le dita, 1, 2, 3, entrano bene, mi allargo, mi massaggio e con un dito dell’altra mano accarezzo il frenulo sotto alla cappella finché vengo sentendo vibrare tutto per la goduria, dalla cappella all’asta, alle palle, fino all’ano che si contrae per il piacere.

Ci penso un attimo e decido di chiamarlo per invitarlo a cena.

Premessa: mi sarebbe piaciuto che capitasse qualcosa tra di noi, però sembrava una persona con gusti diversi dai miei e non sapevo niente di lui, probabilmente era sposato o non so.
Il mio era un semplice invito per ricambiare la sua gentilezza e offrirgli la cena,(e solo risentire quel profumo su di lui che mi aveva eccitato e risvegliato certi sensi) niente di più.

Accetta volentieri, mi passa a prendere in hotel e andiamo a cena.
Mentre ceniamo parliamo del più e del meno, niente di lavoro, di altre cose come vecchi amici.
Vive e lavora in quella città, anche perché l’azienda per cui lavora ha sede in quella città dove è stata fatta la feria, divorziato, se la gode come può, vacanze quando può, locali, amici ecc.
Dopo un paio di birre inizia a confessarmi un po’ di più su di lui:
mi racconta che sua moglie l’ha lasciato perché lui la tradiva, niente di strano fin qui, capita a molti, finché mi dice che l’ha beccato al letto con un uomo.
Improvvisamente sento un brivido che mi percorre la schiena, però rimango tranquillo, senza espressioni strane e gli rispondo che non c’è niente di male, ognuno ha i suoi gusti.
Sono molto interessato all’argomento, voglio sapere di più sui suoi gusti, vedere se siamo compatibili e capire se ci può essere qualche possibilità.
Gli dico che molto spesso capita che in una persona si creino o si risveglino certi desideri, voglia di provare sensazioni diverse, provare ad essere qualcos’altro, provare ad essere come una donna.
Immediatamente mi interrompe e mette la mano davanti come a dire ALT,
riporto le sue parole:
“no, aspetta, ci siamo fraintesi.
È vero che mi piacciono gli uomini, ed ogni giorno mi rendo conto che mi piacciono più che le donne, però, per il momento, sono solo attivo e credo di restarci.
Ti spiego il mio punto di vista: quando un uomo ti fa un pompino o fa sesso anale, non lo fa solo per compiacerti come la maggior parte delle donne e in realtà a lei non piace o addirittura gli fa schifo.
Quando un uomo lo fa, lo fa perché gli piace, perché gode, sa come muoversi, sa come usare la bocca e la lingua, perché anche lui ha un pene e sa cosa piace e come dare maggior piacere, cosa che le donne non sanno fare in quel modo, a parte qualche raro caso.
Con una donna ti deve capitare il raro caso, con un uomo è quasi sempre cosi.”
Proprio quello che volevo sentir dire
Finiamo la cena e arriva il momento di pagare, mi offro ma anche questa volta mi ferma e mi dice di non preoccuparmi, che intanto va tutto in conto all’azienda.
Mi chiede se voglio andare da qualche parte, in un locale, a bere qualcosa
Ho una voglia matta, voglio ricompensarlo, e dopo quello che mi ha confessato potrei avere qualche possibilità, o la va o la spacca, ci provo:
“a casa tua se è possibile”
Mi sorride, poggia la sua mano sulla mia e risponde: “andiamo”
In macchina arrivammo in breve tempo a casa sua, un appartamento al terzo piano in una palazzina.
Già nell’ascensore i nostri sguardi erano pieni di desiderio, entrati nell’appartamento mi chiese se poteva offrirmi qualcosa e, tanto era il desiderio che non indugiai un attimo, mi avvicinai a lui, gli toccai l’interno coscia e gli risposi si.
Come risposta mi abbracciò, mi strinse a lui, mi accarezzava la schiena, sentivo il gonfiore del suo pacco sulla mia pancia, mi sfilò la maglietta e io gli sbottonai prima la camicia, poi i pantaloni.
Il profumo sulla sua pelle, ormai ero troppo eccitato per continuare con le carezze, lo volevo, lo desideravo.
Iniziai a scendere baciandogli il petto, poi la pancia, poi presi i pantaloni con due mani e mentre li abbassavo e il suo cazzo faceva capolino dalle mutande, chiusi gli occhi, aprì la bocca e lo feci entrare lentamente scappellandogli la punta con le labbra, facendolo entrare fino a che potevo, però non riuscì alla prima ad ingoiarlo fino in fondo.
Fece un gemito di piacere e mi prese la testa con entrambe le mani, solo mi toccava e accarezzava senza forzare i movimenti.
Avevo la bocca completamente aperta e la riempiva tutta senza lasciare spazi per passare l’aria e con gli occhi sempre chiusi, già immaginavo il mio buco aperto a quelle dimensioni, infatti sentivo un brivido di desiderio e i muscoli dell’ano iniziavano a contrarsi aprendolo e chiudendolo.
Lo tirai fuori dalla bocca e senza staccare la lingua lo percorsi tutto dalla punta, lungo tutta l’asta fino alle palle che aspirai una per volta dentro alla mia bocca per massaggiarle con le labbra e con la lingua.
Circonciso, vene pronunciate, leggermente curvo verso l’alto e tanto grosso che chiudendo la mano intorno non riuscivo a toccare il pollice con le altre dita, m’incantava.
Mi prese la testa e mi fece rialzare, con la mano indicò e mi invitò ad andare nella sua camera da letto per stare più comodi.
Quando entrammo e chiuse la porta mi abbassai i pantaloni per sfilarmeli e nel gesto mi misi a 90 gradi per offrirgli la vista del mio culo.
Lo sentì soffiare ed esclamare “wow”, poi senti le sua mani che mi accarezzavano i fianchi, mi prese e mise il suo bell’arnese, ancora bagnato dalla mia saliva, in mezzo alle mie chiappe e inizio a sfregarlo.
La sensazione di sentire il suo membro strofinarsi sul mio ano mi stava facendo impazzire, la salivazione aumentava e il mio cazzo stava per scoppiare da quanto era gonfio ed eccitato.
Si sdraiò sul letto e mi prese di peso per mettermi sopra di lui in un 69, mi allargò le chiappe e iniziò a leccarmi il buco già mezzo rilassato.
Le sue mani sulle chiappe, i suoi pollici che allargano il buco, la sua lingua tutta dentro e quella barba che punge, mmmhhh che immensa goduria.
Dall’altro lato io facevo il mio porco e bel lavoro sul suo cazzo, leccavo tutto intorno nella corona della cappella, la massaggiavo con le labbra, massaggiavo le palle con una mano e poi giù tutto fino in fondo alla gola e questa volta, dopo un paio di tentativi, riuscì ad ingoiarlo completamente, sentire la punta in gola e l’asta che scivolava sotto l’ugola.
Dopo un po’ cambiamo, è arrivato il momento di fare sul serio
S’infila il preservativo e mi siedo sopra di lui, è la posizione che preferisco per iniziare, sento che entra meglio, decido io velocità e ritmo iniziale, il buco è già bello lubrificato dalla sua saliva, prendo il suo cazzo con la mano, lo punto sul mio buco e inizio a scendere.
È troppo grosso ed io è da un po’ che non lo prendo di quelle dimensioni, spinge sull’ano, lo apre un po’ ma non tanto da riuscire ad entrare.
Cambiamo tecnica, mi allargo le chiappe con le mani e spingo come se dovessi andare di corpo, insisto, fa un po’ male però alla fine “plop”, vengo premiato, sento la cappella che entra in un solo colpo.
È stato faticoso però adesso posso godermi i risultati, a piccoli colpi, centimetro dopo centimetro lo faccio entrare più che posso, già lo sento picchiare dentro la pancia però ancora non è entrato del tutto e il buco mi brucia.
Ma in tutto questo godo come non mi ricordavo da tempo, e il fatto che premeva e sfregava contro la prostata non ho potuto resistere e venni copiosamente sulla sua pancia.
Ho bisogno di riposare le gambe, mi alzo e mi metto a pecorina sul letto, così fa tutto lui.
Si mette dietro di me, una sculacciata ed entra dentro tutto in un colpo.
Si muoveva in modo perfetto, nonostante le dimensioni non sentivo dolore, mi sono abituato quasi immediatamente e non lo sentivo neanche più picchiare dentro alla pancia, solo sentivo continui brividi di piacere.
Allungai la mano per sentirlo, per toccarlo e massaggiargli le palle per eccitarlo di più e mi resi conto che era riuscito a spingerlo tutto dentro fino alle palle.
Ad un certo punto sentì un rumore nella sala fuori dalla stanza, mi bloccai per capire, ero un po’ teso.
Senza uscire si inchino col petto sulla mia schiena e mi disse che erano i suoi due colleghi che erano rientrati, di non preoccuparmi, che sono persone tranquille e non ci avrebbero disturbato.
Riprese il ritmo, però io ero ancora teso e mi sentivo incomodo, si rese conto, si avvicinò nuovamente al mio orecchio e mi disse che vivono insieme da quando lui si è separato, però sono tranquilli, loro sanno e ognuno si fa gli affari propri, dividono l’appartamento, le spese e talvolta anche di più, anche queste esperienze, “quindi, se vuoi, non hai che da chiederlo, magari ti senti più a tuo agio”
Istintivamente, senza che le parole passassero prima dal cervello, risposi “si, va bene”
Fortunatamente mi chiese “va bene cosa?”
Ma ormai l’avevo detto, non potevo e non volevo tirarmi indietro, dopotutto, eccitato com’ero, con un palo nel culo, cosa potevo rispondere? Ovvio che ne desideravo anche uno in bocca.
“si, va bene, falli venire” (intanto mi è già capitata una situazione simile in passato e so che l’imbarazzo dura solo i primi 5 secondi)
“entrambi?”
“certo, se loro sono d’accordo, non vorrai lasciarne uno fuori?”
Tutto questo è successo senza che lo sfilasse dal mio culo di un solo centimetro.
Prese il suo telefono, sfilò il suo cazzo dal mio culo e sentì il rumore di una foto, poi lo rinfilò nuovamente tutto dentro e altra foto.
“fatto” disse e riprese a scoparmi
Che cazz… aveva fatto le foto al mio culo aperto e sodomizzato e le aveva mandate ai suoi amici? Che vergogna.
Dopo un paio di minuti sento passi e rumori fuori dalla stanza, il battito del cuore accelera e vedo da sotto la porta che si spegne la luce, si apre e nella penombra (nella stanza era accesa solo una piccola luce sul comodino) riconosco le sagome dei suoi amici che avevo conosciuto a pranzo.
Non so cosa mi aspetta però non vedo l’ora di scoprirlo.
Mentre si avvicinano vedo che sono già completamente nudi, si mettono ai piedi del letto, giusto di fronte alla mia faccia e senza scambiare ne uno sguardo, ne una parola poggiano direttamente i loro membri sulle mie labbra.
Il grassoccio e depilato nelle parti intime, dimensioni e forma normale e già eretto e duro come il marmo.
L’altro ancora ha solo una mezza erezione e già si vede enorme, forse più di quello di “J”, peloso, vene pronunciate e una cappella diversa dal solito, perfettamente rotonda e grande circa come una pallina da golf.
Ovviamente mi concentro sul più grande, inizio a leccarlo delicatamente, lo faccio entrare un po’ nella bocca, chiudo le labbra intorno all’asta, seguo massaggiandolo con la lingua e lo sento crescere e indurirsi tra le mie labbra mentre l’altro mi strofina il suo cazzo sulla guancia e sul viso.
Come già sapevo, l’imbarazzo è passato veloce e adesso mi sento una vera troia (come quello che sono realmente nel letto) con tre uomini a mia disposizione, non tre qualsiasi, tre orsi pronti ad usarmi per i loro piaceri, a possedermi e farmi godere come non mai.
Avevo già provato il trio, io con altri due uomini, però con 3 era la prima volta.
Avrei voluto avere un altro buco per sentirli tutti dentro contemporaneamente e pensavo che se fossi nato donna sarei una vera troia.
In queste situazioni il piacere e l’eccitazione non è solo fisica, è soprattutto mentale che amplifica in modo esponenziale il godimento.
Alternavo un po’ uno un po’ l’altro, mentre “J” continuava a scoparmi senza sosta.
I movimenti, i gemiti, l’odore di sesso in quella stanza mi mandava in delirio.
Sento il respiro di “J” che si fa più affannoso, geme più forte e sento il suo cazzo che pulsa dentro di me, finche esce (lasciandomi un immenso senso di vuoto), si toglie il preservativo e sento il suo seme caldo che mi invade la schiena, il secondo schizzo arriva fino ai capelli e ancora altri sulla schiena, che spreco…
Mi da un bacio su una chiappa seguito da una sculacciata e s’intercambiano di posizione, uno va dietro per riempire il vuoto che sentivo, in un colpo secco era tutto dentro e “J” viene davanti per farsi pulire il suo cazzo ancora grondante di crema calda dalla mia lingua golosa.
Che buon sapore, ancora duro e pulsante e qualche goccia che ancora esce.
Si allontana ed esce dalla stanza lasciandomi alla mercé dei suoi amici, eccitati come se non scopassero da chissà quanto tempo.
Cambio posizione, mi sdraio con la pancia verso l’alto in diagonale proprio nell’angolo del letto, di modo che il culo è sul bordo e la testa fuori dal letto.
Metto i piedi sul petto di uno, con le gambe piegate e riprende a scoparmi mentre l’altro alterna tra strofinarmi le palle sulla faccia e scoparmi la bocca.
“J” rientra nella stanza, si sdraia nel letto e si gode lo spettacolo mentre si masturba.
Mi girano e rigirano, cambiamo innumerevoli posizioni, non un minuto con bocca o culo liberi, sempre occupati, tanto che quasi non ho più sensibilità al mio povero ano infiammato e mi fa male la mandibola.
Anche “J” aveva ripreso vigore e si era unito nuovamente a noi.
Ormai non riesco più a capire chi ho davanti e chi ho dietro, l’unica cosa in cui sono concentrato è che mi sto godendo a pieno i miei tre orsi che mi usano come il loro giocattolo sessuale.
Sono sdraiato nel letto a pancia insù e finalmente sento il primo gemere e vibrare dentro la mia bocca, viene dentro con un fiume di latte caldo e lo sento pulsare tra le mie labbra.
Nel frattempo anche il secondo, non faccio in tempo a girarmi e mi viene sulla guancia, perdo il primo schizzo però già il secondo va dritto in gola.
Senza avere il tempo di finire, il terzo esce dal culo, si toglie il preservativo e non fa in tempo ad arrivare alla bocca (aperta e con la lingua fuori in attesa), mi schizza sul petto, sulla faccia e per finire qualche schizzo anche in bocca.
Sono completamente ricoperto del loro sperma caldo, chiudo e sfrego le labbra e gioco con la lingua per sentire la sensazione, la consistenza e i tre sapori mischiati.
Mai avevo preso tanto sperma, mi sento una puttana soddisfatta e appagata, ma il mio lavoro non è ancora finito, uno per volta ripulisco perfettamente i loro cazzi fino all’ultima goccia.
Mi alzo tutto indolenzito, non sento più varie parti del mio corpo, prendo il cellulare e vado in bagno.
Mi siedo un momento sul water e guardo l’ora sul telefono.
Aaahhh… mi avevano scopato in tre per quasi due ore, adesso capisco perché mi sento tutto indolenzito e non ho sensibilità al mio buchetto.
Mi infilo sotto la doccia per lavarmi, ancora ho sperma sulle labbra e continuo a giocare con labbra e lingua mentre allungo la mano dietro e sento il mio buco ancora completamente aperto, credo che me l’abbiano rotto, non ritornerà mai alle sue dimensioni originali, però non fa male, sta riprendendo sensibilità e mi sento ancora tanto eccitato, per lo meno mentalmente.
Entra il mio amico nel bagno per portarmi un asciugamano e i miei vestiti, finisco, mi asciugo, mi rivesto ed vado nella sala dove sono tutti e tre chiacchierando tra di loro.
Mi unisco a loro e chiacchieriamo un momento e tranquilli come se non fosse successo niente.
Però ormai si è fatto tardi e domani tutti abbiamo il nostro lavoro e i nostri impegni, quindi “J” si alza per accompagnarmi, però il suo amico (quello grosso e pelato) si offre di accompagnarmi lui visto che intanto deve uscire per passare al bancomat.
Per me è uguale, non cambia niente, quindi usciamo e mi accompagna all’albergo.
Nel tragitto parliamo un po’, mi chiede se mi sono divertito e gli rispondo che mi è piaciuto moltissimo e che era la prima volta con tre uomini.
Anche lui mi dice che era la prima volta, a volte è capitato due di loro con un terzo, però tutti insieme mai fino a questa volta con me.
Gli chiedo anch’io se gli è piaciuto e mi risponde con un si prolungato e un po’ dubbioso.
Ah, ok
Quindi mi dice che ha un rimpianto, nel casino non ha trovato il suo turno ed ha potuto godere solo della mia bocca, non del mio culo, però va be’, sarà per la prossima volta.
Effettivamente in quella GangBang e con la luce soffusa non riuscivo a rendermi conto chi avevo davanti e chi dietro.
Però mi dispiaceva non aver provato anche lui, ero ancora abbastanza eccitato e pensavo e cercavo il modo di rimediare.
Arrivati all’’albergo scendo e mi saluta, pero lo fermo e gli chiedo se può parcheggiare un attimo e salire in camera con me perché ho delle carte che avevo promesso a “J”
Era una bugia, non dovevo dargli niente e se anche fosse gliele avrei potute dare l’indomani in fiera, però non fece nessun problema, parcheggiò e salimmo in camera.
Quando entrammo mi avvicinai alla scrivania e mi misi a frugare tra le scartoffie che avevo in valigia, pensando ad un modo per passare all’azione.
Però non c’è stato ne bisogno e neanche tempo.
Prende lui l’iniziativa, da dietro mi avvolge con le braccia, si poggia col petto e spingendomi col bacino contro la scrivania mi dice:
“perché aspettare alla prossima volta?”
Rispondo: “è quello che pensavo anch’io”
Lui: “l’avevo capito, sei insaziabile e io ho ancora qualcosa da dare e da prendere”
Mi giro e mi inchino velocemente, gli sbottono e abbasso i pantaloni, è appena barzotto, ma so io come risolvere.
Inizio con dei colpetti di lingua nel frenulo che fanno subito effetto, in un attimo è dritto, duro e pronto all’uso, però è impaziente, mi prende la testa ed inizia a scoparmi la bocca con vigore e l’unica cosa che posso fare e tenerla aperta cercando di respirare e trovare la posizione giusta per farlo entrare fino in gola senza rischio che mi faccia male.
Dura poco questo giochetto, è troppo impaziente di prendere quello che non ha avuto prima, mi mette in piedi contro la scrivania e punta subito sull’ano.
Lo fermo immediatamente, allungo la mano nella valigia e gli passo un preservativo che rapidamente indossa, giusto il tempo di lubrificarmi un po’ il buco con la saliva.
Si rimette in posizione e con un colpo secco e deciso entra tutto.
Anche se non credevo ed era ancora abbastanza dilatato, il mio buco aveva già iniziato a riprendere le sue misure e stringersi.
Sento un dolore misto ad un brivido di immenso piacere e tiro un leggero grido mentre lui inizia a scoparmi duramente contro la scrivania.
Mi sento un po’ violentato, però la sensazione di essere sottomesso e posseduto in quella maniera mi eccitava tantissimo.
Ci spostiamo sul letto, lo spingo con forza e cade di schiena sul materasso, voglio condurre un po’ io il gioco e gli salto sopra impalandomi e rimbalzando sul suo bacino.
Inutile, non c’è niente da fare, è lui a condurre, mi prende per le gambe e per le chiappe e mi muove col suo ritmo e a suo piacimento scopandomi sempre più duramente.
Mi prende di peso (sono piccolo e leggero e lui è un omone), si alza in piedi e ci rigiriamo invertendo la posizione.
Adesso sono letteralmente piegato in due, con le cosce sul petto e il culo in alto e indifeso.
Mi scopa come un animale, esce completamente lasciandomi estremamente aperto e vuoto e rientra immediatamente senza che in mio buco abbia il tempo di restringersi di un solo millimetro.
Sono inerme e alla sua mercé e non posso fare nient’altro che assecondarlo, non che mi dispiaccia, mi sta facendo sentire più troia di quello che sono e sto godendo come una vacca in calore e i miei gemiti lo confermano.
Lentamente mi giro, ad ogni colpo un centimetro, prima di lato, finché mi trovo sdraiato a pancia in giù con tutto il peso e la mole del suo corpo sù di me che continua instancabilmente a sfondarmi.
Arriviamo alla fine, esce, scende dal letto e rimane in piedi.
M’inginocchio davanti a lui, si toglie il preservativo e si masturba per il gran finale.
Faccio per prenderlo in bocca ma mi prende la testa, me la tira indietro lasciandomi con la bocca aperta e la lingua fuori e mi sborra tutta la faccia con abbondanti getti di crema calda.
Mi tocco anch’io e in due colpi vengo sul pavimento.
Alla fine però mi concede di pulirglielo completamente con la lingua.
Sono esausto e soddisfatto, in poco tempo e da solo ha fatto il doppio di quello che avevano fatto in tre in quasi due ore.
Vado in bagno a lavarmi la faccia e nel frattempo mi tocco anche il buco per constatare i danni , adesso si che è veramente aperto e arrossato, quasi non riesco a chiudere le gambe.
Quando esco, lui si è già rivestito, mi dice che è tardi ed è meglio che mi lasci dormire visto che ho la faccia stanca (ci credo, dopo una serata del genere).
Ci salutiamo e mi butto sul letto così come sono e mi addormento quasi prima di toccare il letto.
La mattina mi sveglio nella stessa posizione in cui mi sono addormentato, il buco mi fa ancora male però almeno riesco a camminare normalmente.
Mi preparo e ritorno in fiera, non ho niente da fare e vado direttamente nel loro stand, stiamo qualche ora insieme parlando del più e del meno, poi ci salutiamo e ritorno alla mia vita di sempre.
Dopo quel giorno non c’è stata occasione di rivederci, stiamo sempre in contatto, soprattutto con “J” ma anche col pelato, l’altro niente dopo quella notte.
Speriamo prima o poi di rivederci per replicare.

P.s. scrivendo la storia e ricordando quella notte mi sono masturbato già due volte
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