Gay & Bisex
L’incontro al buio
di Cockhunter
15.09.2023 |
160 |
3
"I quattro erano già con l’uccello fuori dalla patta e in erezione, e sotto il tavolo c’era già qualcuno che si dava da fare con la bocca..."
Invecchiando diventa sempre più difficile riuscire a soddisfare la voglia di maschio che ogni tanto mi prende.Non sono mai stato dell’idea di provare a frequentare quei posti dove si dice si possano fare incontri, forse perché non mi è mai piaciuto fare sesso in auto. Non che non sia mai successo, ma non ho mai avuto la fortuna di trovare qualcuno che mi scopasse per bene.
Così ho provato ad entrare nei siti che propongo annunci di vario genere, e di varie tendenze. In uno di questi ho trovato un annuncio che mi ha incuriosito e stuzzicato.
Ho risposto, con la segreta speranza di trovare qualcuno, anche se poco convinto che ci sarebbe stato un seguito. Invece la persona dall’altra parte mi ha risposto e, dopo uno scambio più o meno breve di informazioni, ci siamo incontrati per un caffè. Mi sono ritrovato davanti un uomo non bellissimo, ma simpatico ed educato, che dopo il caffè mi ha proposto di andare a casa sua. Non avrei immaginato che potesse succedere subito, ma ne sono stato contento.
Saliti in casa lui non ha perso tempo in convenevoli, e non appena entrati in salotto ha messo ha nudo in suo attrezzo, e avvicinatosi a me, mi ha messo la lingua in bocca e il cazzo in mano. Le mie carezze hanno immediatamente sortito l’effetto sperato, rivelando un bastone di tutto rispetto.
“Non lo metti un po’ in bocca?” Fu la domanda successiva, accompagnata da una mano sulla spalla che mi spingeva verso il pavimento. Inginocchiato davanti a lui comincio a leccare in punta di lingua la bella cappella, scivolando giù verso l’asta, per poi infilarmelo in bocca fin dove riesco e cominciare un lento e salivoso pompino. Lui per tutta risposta mi mette entrambe le mani sulla testa, e muovendo leggermente i lombi avanti e indietro, me lo fa arrivare sempre più in profondità. Sembra ancora più grosso di quel che ricordavo, anche il mio adesso è duro e ho voglia di essere più nudo di così. Tolgo pantaloni e slip e rimango in maglietta, lui si siede sul divano e io accovacciato davanti a lui, ricomincio a succhiargli il cazzo e a leccargli le palle, mentre mi masturbo. Ha un gran bel cazzo, e sto pensando fortemente di mettermi a pecorina sul divano e farmi scopare per bene, ma mentre sto sognando di sentirlo tutto dentro di me, due schizzi di crema calda mi inondano la bocca e il viso. Dentro di me spero che non sia finita qui, invece lui si alza per andare in bagno e al suo ritorno mi dice che per quella sera andava bene così. Visibilmente deluso, mi rivesto, e dopo aver bevuto qualcosa insieme, mi preparo ai saluti. Poi mi dice che sono bravo con la bocca, e mi chiede se mi andrebbe di ritornare da lui un’altra sera. Sono un po’ titubante, e tergiverso nel dare la risposta, lui capisce e mi dice: “facciamo così, tu mi dai il numero di telefono e io ti chiamo, se poi non ti va, non c’è problema”. Acconsento, scrivo il numero su di un post-it e mi congedo.
Ormai erano passate due settimane, e non avevo ricevuto nessuna telefonata, ero convinto che quella sera avesse ottenuto quello che desiderava e non ci sarebbero state altre occasioni. Invece squilla il telefono. “Ciao, scusa ma sono stato un po’ tanto impegnato con il lavoro, ma stasera sono libero, ti andrebbe di fare un salto da me?” Vorrei dire di no, ma non riesco, ho voglia e accetto. “Ok, splendido, ci vediamo per le 22 se ti può andare bene”. “Ok, alle 22 sono lì, ciao”
Sono solo le 18 e io non vedo l’ora che siano le 22. Mi sbarbo per bene, mi lavo e mi profumo, poi mangio qualcosa e finalmente è tempo di andare. Davanti al portone lo avviso telefonicamente che sono arrivato e la porta si apre. Salgo al piano e trovo la porta di casa aperta, infilo la testa chiedendo permesso. “Vieni, vieni, sono in cucina, fai come fossi a casa tua”. Entro, cerco la cucina, dove non ero mai stato, e con mia sorpresa trovo quattro uomini seduti a mangiare. Sulle prime non capisco, poi mi viene un po’ d’ansia pensando che potrebbero volermi prendere in quattro. Ma lui mi dice: “accomodati, preferisci sopra o sotto il tavolo?” E alza la lunga tovaglia. I quattro erano già con l’uccello fuori dalla patta e in erezione, e sotto il tavolo c’era già qualcuno che si dava da fare con la bocca. Guardando la scena, e soprattutto quei quattro cazzi, l’ansia sparì in un nano secondo, mi tolsi pantaloni e slip e risposi. “Sotto”.
Ma non mi fecero andare sotto, si alzarono e si presentarono baciandomi e tirato fuori il tizio da sotto il tavolo, ci accomodammo in salotto. Si spogliarono tutti e quattro e cominciarono le danze.
Non avevo mai partecipato ad un’orgia, ma ne ero felice, a carponi succhiavo con avidità il cazzo che avevo davanti mentre qualcuno dietro mi leccava il buco e ci infilava due dita dentro, e più infilava e più succhiavo. Poi si diedero il cambio, e mentre io spompinavo l’altro, il primo struscia per un po’ la cappella sul buco e dopo essersela insalivata, me lo spinge tutto nel culo e comincia a scoparmi con un gran ritmo mentre mi tocca l’uccello che ormai è di pietra, e le palle. Con la bocca piena, mugolo di piacere, mi sento tanto la troia che avrei sempre voluto essere è che non sono mai stato capace di fare. Mi arriva uno schizzo sulla schiena, ma il bastone è ancora duro e torna nel fodero per continuare ad incularmi. Il mio collega davanti a me sta cavalcando un cazzo sulla poltrona, il quarto davanti a me si avvicina e si fa fare una sega. Dietro continuano a scoparmi e io vengo sul pavimento. Quello si toglie dal mio sfintere e prendendomi sotto le ascelle mi invita ad impalarmi sul cazzo che avevo in bocca. Mi bagno il buco e mi ci siedo sopra, entra di schianto e fino in fondo, forse è il più grosso dei quattro e mi da un brivido di piacere. Comincio ad andare su e giù e quello che avevo in mano, ora è in bocca. Il terzo da dietro mi mette una mano sulla testa e mi costringe a succhiarlo a ritmi vertiginosi, poi mi mette la mano sulla schiena e mi spinge addosso all’uomo che è dentro di me. Sento il suo cazzo vicino alle chiappe e lui che ad un orecchio mi sussurra “ora ne prendi due, nel culo”. Adesso ho un po’ paura, non ho mai fatto una cosa del genere, ma sono anche eccitatissimo e non mi oppongo. Sento la sua cappella vicino al mio buco già occupato da un cazzo di notevoli dimensioni, sento il suo sputo arrivarmi addosso e poi il buco che si dilata facendo entrare la cappella. Poi con un colpo dei lombi, me lo pianta dentro. Per un attimo ho la sensazione di essere squarciato, poi il dolore si attenua, e comincia a piacermi. Ora loro sono fermi, e sono io che vado avanti e indietro sui loro cazzi, il piacere è totale, immenso, travolgente, sono scosso da fremiti, il mio cazzo struscia sulla pancia di chi è sotto e arriva un orgasmo talmente potente che non ne avevo mai provato uno simile. Anche al mio collega hanno riservato lo stesso trattamento. I due si sfilano dal mio culo e giratomi con la schiena sul pavimento, mi schizzano addosso tutto il loro piacere, mentre il padrone di casa, che non avevo visto per tutta la sera, mi alza le gambe e finalmente mi scopa. Anche se sono bello dilatato, il suo cazzo lo sento bene, è davvero bello grosso come ricordavo, stasera non smetterei di prendere cazzo per nessuna ragione, e i quattro ne sono ben consci. Di nuovo in bocca e di nuovo in culo…uno, due, tre, quattro…questa sera me la ricorderò a lungo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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