Gay & Bisex
La mia rinascita (prima parte)
di fresbee66
14.07.2023 |
1.445 |
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"Ceniamo mentre mi dispensa gli ultimi consigli su come funziona il gioco poi si parte destinazione il locale dove si svolgerà la monta che da essere in..."
Premessa, questo racconto non è come tanti altri, non si incentra soltanto sul sesso (anche se il sesso c’entra).Questo scritto narra la storia di un grande (almeno per me) cambiamento: una giornata che mi ha cambiato il modo di concepire chi sono (e spero chi sarò in futuro) ed il merito è di Francesco.
Ma andiamo per ordine: conosco Francesco qui su A69 un po’ di tempo addietro e da quello che vedo nelle sue foto non posso credere che un bonazzo simile contatti proprio me, ma mi sto rendendo conto che queste sono soltanto paranoie che mi faccio io: questo mondo è strano e segue dinamiche che spesso i nostri pregiudizi, le nostre convinzioni e le nostre paure nascondono ai nostri occhi, ma di solito tutto questo non ha ragion d’essere in quanto vive e prolifera soltanto nella nostra testa.
Con Francesco ha inizio uno scambio di messaggi e non so perché ma, a pelle, mi fa subito una buona impressione: educato e garbato con quel qualcosa in più che non so ben descrivere ma che in certe occasioni ci fa stare simpatica una persona che non avevamo mai incontrato prima e soprattutto la cosa più importante, come pensavo si è dimostrato un ragazzo corretto.
Tralasciando i soliti abboccamenti e le chat infinite che conosciamo tutti e che spesso poi portano ad un nulla di fatto, con lui è diverso e il discorso va avanti rendendo plausibile la possibilità di un incontro anche se a causa di alcune situazioni e impossibilità di incastrare i rispettivi impegni si deve rimandarlo per un paio di volte e in questo modo arriviamo alla settimana scorsa quando gli chiedo se sia disponibile ad un incontro per il sabato.
La sua risposta è sibillina: “sabato sono impegnato in una serata particolare ma se vuoi puoi accompagnarmi, penso che ti piacerebbe”.
Naturalmente muoio di curiosità e abbocco subito all’amo chiedendo maggiori informazioni e la sua risposta è: “partecipo alla Monta delle Vacche” a Padova.
A questo punto serve una breve spiegazione: questo evento si rifà alla vera monta delle vacche dove un certo numero di tori (gli attivi) scopa un certo numero di vacche (i passivi) e come nella vera monta la peculiarità è che le vacche non possono rifiutare il toro sia di bocca che di culo.
Preciso che non avevo mai frequentato locali gay (la mia proverbiale timidezza mi ha sempre frenato) e per me sarebbe stata la prima volta quindi ero parecchio titubante e la mia paura stava lentamente prendendo il sopravvento ma dopo averci pensato per un po’ mi sono detto “hai 57 anni e non sei certamente quello che si definisce un modello, qui avrai a tua disposizione un gruppo di ragazzi tra cui potrai scegliere quindi o adesso o mai più: se non provi a buttarti, quando lo farai mai?
Un mare di idee contrastanti mi frulla per la testa e sinceramente due cose soprattutto mi frenavano: stare nudo in mezzo a un numero imprecisato di persone e il fatto che non mi piace imporre la mia volontà a nessuno ma poi il tempo passa la curiosità e la voglia prendono il sopravvento, quindi prendo il toro per le corna e mando il messaggio “ok sabato ci sono, passo a prenderti io”, adesso è fatta non si torna più indietro.
Comincio a cercare di farmi un’idea di come sarà questo evento e nel frattempo, per non ripensarci, mando la mia iscrizione che viene accettata.
Ancora un paio di giri di messaggi in cui Francesco mi tranquillizza e come nei film americani mi dice che andrà tutto bene mentre la mia testa ribolliva sempre di più con l’avvicinarsi della serata.
Arriviamo così a sabato mattina e mi metto a sbrigare le mie commissioni per essere libero dal pomeriggio quando mi arriva un messaggio di Francesco: “cosa pensi di metterti”?
Io stavo andando in doccia e, preso da nuovo panico, rivolto l’armadio in cerca di qualcosa di accettabile tra i capi che mi sembravano migliori che possiedo e gli rispondo corredando il messaggio con qualche foto di capi che vengono inesorabilmente bocciati, decido quindi di preparare uno zainetto con un jeans e un paio di Lacoste e mi metto pantaloni e camicia di lino per fare almeno il viaggio con abiti pur non approvati ma almeno freschi.
Risposta: “durante il viaggio ne parliamo e mi raccomando parti presto” comunicandomi un orario che ci avrebbe consentito di arrivare con ore di anticipo e quando sono davanti casa sua gli mando un messaggio, dopo qualche minuto Francesco si presenta in canotta e pantaloncini: wow davvero uno spettacolo di ragazzo che dimostra almeno 8/10 anni meno di quelli che mi confessa di avere.
Salta in macchina e solo la mia timidezza mi impedisce di saltargli addosso prima ancora di partire (chissà se avrebbe gradito).
Mi spiega a grandi linee il programma della giornata: aperitivo/cena al Pride village di Padova, poi al locale per la Monta e alla fine ritorno al Village per la festa United Bears, tutto nuovo per me ma mi fido di Francesco e mi metto nelle sue mani ma una domanda mi frulla per la testa: “perché siamo partiti tanto presto?”
“Non vorrai venire vestito così, ci fermiamo a prendere un paio di cose più adatte”. Vabbè, se dovrà essere una giornata trasgressiva, che lo sia del tutto.
Guidando parliamo un po’ e inevitabilmente arriviamo alle cose che mi preme domandare per la serata, prima fra tutte questa cosa del non poter rifiutare da parte delle vacche.
Mi spiega che innanzitutto le vacche sono incappucciate e non vedono i tori e che non devo farmi paranoie perché loro sono fondamentalmente dei sottomessi a cui piace quindi non devo farmi scrupoli e divertirmi che così si divertiranno anche loro, è un concetto molto lontano dai miei pensieri ma mi fido.
Arriviamo a Padova in un centro commerciale dove lo seguo in un negozio in cui mai sarei entrato perché mai avrei creduto di trovare capi di una taglia adatta a me ma ho dovuto ricredermi: Francesco sapeva quello che voleva e i pantaloni corti attillati con maglietta scelti per me erano giusti giusti anche se, ad onor del vero ho potuto scegliere io la maglietta tra 3 o 4 che mi ha proposto lui. Uscito dal negozio mi sentivo già meglio, il primo passo, il più difficile, verso un nuovo me era fatto, ora non restava che andare avanti seguendo i consigli di chi ne sa più di me.
A dire il vero avevo addosso un paio di Bikkersberg che continuo a tenere perché stracomode ma davvero “troppo vecchie” e allora via a prendere un paio di Converse nuove poi mi serviva anche una nuova colonia e, approfittando del gusto di Francesco l’abbiamo scelta insieme.
Finite le spese e con la testa che fluttuava partiamo direzione Fiera per il Village.
Nel parcheggio semivuoto (nonostante il tempo impiegato al centro commerciale eravamo in perfetto orario) va nel bagagliaio, spacchetta i vestiti e me li passa dicendomi “cambiati”!
“Qui? Tu sei pazzo non lo farò mai”.
“Dai dai, o qui sulla tua macchina o dopo nel bagno in mezzo alla gente scegli tu”
Preso il coraggio (poco) a quattro mani mi sono cambiato sotto lo sguardo attento di un ragazzo nella macchina parcheggiata a fianco, mi vergognavo come un assassino poi ho notato che lo sguardo non era di riprovazione ma di curiosità 2 a 0 per Francesco.
Sceso dalla macchina mi sono rassettato (chi ha provato a cambiarsi in macchina con il volante che impiccia sa cosa voglio dire) e con non poco imbarazzo da parte mia siamo entrati rinfrancato e pian piano noto che nessuno fa caso a me e a come sono né al mio abbigliamento ma qualcuno piuttosto mi guarda con invidia perché ero in compagnia di un bellissimo ragazzo.
Andavamo sempre meglio, mi stavo sciogliendo un poco e mi sentivo sempre meno inadeguato.
Ceniamo mentre mi dispensa gli ultimi consigli su come funziona il gioco poi si parte destinazione il locale dove si svolgerà la monta che da essere in anticipo ora siamo quasi in ritardo.
Quando arriviamo contro ogni mia aspettativa mi dice che ci dobbiamo dividere in quanto io da attivo mi sono iscritto come toro e lui si è iscritto come vacca essendo versatile (e credo anche per lasciarmi a cavarmela da solo). Mi ha salutato ed è entrato, al che mi sono presentato essendo in anticipo ma ne ho approfittato per fare la tessera del circolo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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