Gay & Bisex
La Saga Di Boccoli D'oro-Capitolo Finale
di ArchieCooper
16.03.2023 |
7.060 |
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"Link ai capitoli precedenti:
1: https://www..."
Marco si copre le vergogne con i vestiti. Trema come una fogliolina.Lo zio resta impassibile. Sposta gli occhi in continuazione da me a Marco.
“Andatevene in camera vostra.” fa. “Sono stanco, voglio dormire.”
“Zione” cerco di dire.
“Via!” urla la bestia.
Corriamo via dalla stanza passandogli accanto.
Arrivati in camera nostra Marco chiude la porta a chiave, poi mi raggiunge sul letto e mi abbraccia. Siamo ancora nudi e caldi.
“Non ti preoccupare Boccoli D’oro. Ti difenderò io se ti farà qualcosa.”
“Ho paura.” faccio piangendo.
Il giorno dopo a colazione la zia è seduta a capo tavola. È felice e sorridente, lo zio le bacia la mano. Elisa e Raimonda mettono dei pancake nei piatti. Noto che ne manca uno.
“Boccoli D’oro tu oggi puoi digiunare” mi dice lo zio sorridente. “E da stanotte non dormirai più nel lettone con me. Dividerai la stanza con Elisa e Raimonda.”
Le sorelle ridono perfide. Io e Marco ci scambiamo uno sguardo.
Facciamo per metterci a lavoro come le altre mattine. Lo zio manda Marco a fare delle spese in paese e mi chiama nella stalla. Deglutisco. Ci sediamo per terra.
Zio tira fuori il suo duro arnese. “Mi spiace che tu non abbia fatto colazione Boccoli D’oro. Tieni, recupera le energie.”
Mi metto a pompare quel cazzo grassoccio che tanto mi era mancato. Lo faccio così bene che non mi stacco neanche per riprendere fiato. Il fattore mi afferra per il colletto della camicia e geme inondami la gola del suo seme abbondante che mi straripa fuori dalla bocca finendo sui suoi enormi coglioni.
Mi pulisco il mento con la manica, zio si accende una sigaretta. È la prima volta che lo vedo fumare.
Dalla tasca dei pantaloni tira fuori una foto e me la mostra.
Lui è molto giovane in quella foto e molto più magro. L’assenza di barba rivela un viso rotondo e sorridente. Su un letto di ospedale mia zia è giovane e bella. E ha i capelli biondi. E lunghi. E ricci.
In braccio a lei ci sono due neonati che piangono e indossano delle tutine identiche. Guardo lo zio interrogativo.
“Secondo te cosa ti sto facendo vedere Boccoli D’oro?” chiede lo zio.
“Non lo so... una foto?” e non so perchè dai miei occhi iniziano a piovere lacrime.
“Vedi tesorino. Diciotto anni fa io e tua zia non stavamo molto bene economicamente. Anzi non stavamo affatto bene economicamente. E non che i tuoi genitori avessero troppi soldi da prestarci, ma ci diedero il loro aiuto. Aiuto senza il quale quei primi anni non avremmo potuto mettere su quello che vedi intorno a te. Quella sciagurata di mia sorella non poteva avere figli e noi non potevamo permetterci una gravidanza gemellare all’epoca, ma non ci fu verso di convincere tua zia a interromperla, così...”
Ma non lo faccio finire di parlare perchè scoppio in singhiozzi e affondo il volto fra le mani. Piango mentre la sua mano mi accarezza i boccoli d’oro.
“Sono un mostro.” urlo.
“Non piangere Boccoli D’oro.” mi dice con voce tenera mio padre. “Sono io il mostro, sono io che ti ho voluto corrompere. Se c’è qualcuno che dovrebbe piangere e struggersi di non essere mai esistito quello sono io.”
Papà si alza in piedi e si avvia fuori dalla stalla.
Si ferma sulla soglia e mi avvisa che domani i miei “genitori” verranno a prendermi. Non può permettersi di tenere in casa una troietta come me che ha stravolto tutto il suo ordine familiare. Prima di andare a dormire prendo il rasoio elettrico che usa mio padre per farsi la barba e comincio a passarlo sui capelli. Non voglio più essere Boccoli D’oro. Boccoli D’oro si è scopato suo padre e suo fratello. D’ora in poi ci sarà solo Riccardo e sarà un uomo. Ricomincerà da capo come una persona nuova.
Quando mi vedono entrare in camera Elisa e Raimonda mi puntano il dito contro e scoppiano a ridere. Le ignoro. Osservo la stanza, oltre al letto matrimoniale in cui dormono loro non vi sono altri letti.
“Dove dovrei dormire?” chiedo con la poca voce che mi è rimasta.
“Per terra.” Fa Elisa con tono gioviale. “Boccoli D’oro dorme per terra.”
“Sì Boccoli D’oro dorme sul tappeto!” le fa eco Raimonda.
Esco sbattendo la porta e mi sdraio sul divano del salottino. Stranamente cado in un sonno profondo quasi subito.
“Boccoli D’oro” sento sussurrare nel cuore della notte.
Apro gli occhi e mi trovo il sorriso di Marco davanti.
“Ma cos’hai fatto ai capelli?”
“Non chiamarmi più Boccoli D’oro, ora sono solo Riccardo” bisbiglio per paura di svegliare qualcuno.
“Va bene. So che domani andrai via. Devi venire con me in un posto.”
Come un criminale Marco porta fuori uno dei cavalli dalla stalla e monta la sella. Viaggiamo per una mezz’oretta lungo un sentiero che costeggia il bosco. Io mi tengo stretto a Marco, il ballonzolare della marcia del cavallo mi fa un po’ male alle palle.
Arriviamo a un bellissimo lago circondato dai boschi e sormontato dalle vette più alte e belle che abbia mai visto. Il cielo inizia a sfumare appena verso il bianco.
Marco assicura il cavallo a un albero e sistema un plaid sull’erba. Ci sediamo abbracciati a osservare la luce che piano emerge fra le montagne.
“So che oggi te ne andrai Bocco... ehm, Riccardo. Scusami.”
Non rispondo, abbasso gli occhi e mi guardo le scarpe. Una lacrima mi carezza la guancia.
“Non voglio che tu vada via.” mi dice Marco accarezzandomi la testa rasata.
“Tu lo sapevi?” gli chiedo bloccandogli la mano.
Sospira e mi risponde di sì.
“E che ne pensi della cosa?”
“Penso che questi anni sarebbero stati molto più facili se avessi avuto al mio fianco un fratello come te.” E mi bacia la guancia umida.
La sua mano mi sta accarezzando la schiena e scende giù verso il sedere. Mi scanso, gli do le spalle. Lui si avvicina e mi dà dolci baci sul collo. Chiudo gli occhi inspirando la fresca aria dell’alba. La sua mano scivola dentro i miei pantaloni e si mette a ravanarmi e palparmi le chiappe. Lo lascio fare. I suoi baci lungo il collo mi fanno vibrare fino alle punte dei piedi. Allungo una mano verso la sua durezza e la strizzo, la tasto, la smucino come se fosse la cosa più preziosa del mondo.
Si alza in piedi e si slaccia la cintura. Me lo mette davanti. Esito un attimo, poi la mia bocca ci si avventa sopra come se fosse digiuna da una settimana. Lui ansima di piacere col respiro corto.
“Riccardo...” mi dice. “Ti voglio inculare.”
La mia bocca schiocca separandosi dal suo membro e lo guardo serio in volto.
“Non posso più adesso. Sono un ometto.”
S’inginocchia e mi afferra per le spalle. “Non posso lasciarti andare via senza esserti entrato dentro ancora una volta.”
“Mi spiace, non voglio più essere quella donna peccaminosa che ero.”
I suoi occhi sono semichiusi, inebriati dall’ardore. Riprende a baciarmi sul collo.
“Ma non mi vuoi?” chiede.
“Sì che ti voglio.” rispondo infilando le dita fra i suoi capelli.
“E allora prendimi!” mi dice e poi mi infila la lingua per intero nell’orecchio.
Si mette a pecora. Mi offre il suo culo sul quale emergono ancora i segni delle cinghiate. Commosso riempio di baci le cicatrici, mentre lui si allarga le chiappe con le mani e mi offre la vista del suo buco peloso. Lo annuso, profuma di pesca. Ci passo sopra la lingua e la mia bocca vortica strofinando le labbra sulla peluria che circonda l’anfratto.
Quando il cielo si è illuminato completamente di bianco decido che ho lubrificato a sufficienza e appoggio la mia capocchia contro il suo buco. Uso tutta la delicatezza possibile e lo penetro avanti e indietro infilando solo un terzo del mio fallo. Non voglio che senta alcun male. Devo solo dargli piacere. La strettezza della pertugio rende piacevoli le spinte e mi conferiscono una forte sensibilità al glande. Le sue urla potrebbero sembrare di dolore, ma riconosco la differenza col piacere. Con un gomito si poggia sul plaid, con l’altra mano si masturba vigorosamente.
“Basta non ce la faccio più” ansima straziato dagli orgasmi. “Pausa.” Invoca.
Ci mettiamo testa-piedi e io mi ficco tutte le dita del suo piede sinistro in bocca, gustandomele. I polpastrelli hanno una consistenza meravigliosa, i peli sulle nocche ricordano la terra bagnata. Ansima persino più di quando me lo stavo inculando. Intanto mi succhia l’uccello e si masturba a una velocità tale che il cazzo potrebbe andargli a fuoco.
“Riccardo... voglio venire.” Mi dice con la voce spezzata.
“Mmh,” faccio togliendomi il piede dalla bocca. “Dove vuoi sborrare?”
Ha gli occhi chiusi, non capisce più nulla per quanto è eccitato. “Non lo so, dove nessuno è mai venuto.”
S’inginocchia fra le mie gambe e si spippetta sopra la mia erezione mentre le nostre bocche si scambiano baci aggressivi e morsi sulle labbra. Sborra a fiotti cospargendomi il cazzo e le palle col suo seme, poi si butta per terra stremato. M’inginocchio al suo cospetto e gli afferro i piedi. Unisco le piante lasciando lo spazio per formare un antro e prendo a scoparmeli ben lubrificati dalla sua sborra. Quando sento lo sperma risalire lungo i miei coglioni li stringo di più e concludo inondandoli con sei fiotti di sperma caldo a abbondante. Come se non avesse goduto abbastanza, ripulisco le piante dei piedi con la lingua, mentre lui si contrae per il piacere e recupera vigore masturbandosi. Me ne riempio la bocca e quando è stracolma mi adagio su di lui e verso le nostre sborrate nella sua gola, per poi unirci in un bacio umido, salato e carico di passione, mentre mio fratello viene di nuovo e sento schizzi caldissimi arrivarmi sull’addome.
In quel momento il sole levatosi per metà sopra le montagne arriva a benedirci con i suoi raggi. I nostri sapori si mischiano nelle nostre bocche e non saprei più dire chi sono io e chi è lui.
Durante il tragitto in macchina con i miei genitori, ripensai ai giorni passati, a quanto mi era stato rivelato. Non mi girai mai a vedere la montagna che si allontanava. Una parte di me era rimasta lì, con i suoi segreti, le sue lacrime e le sue passioni. Sono sicuro che nonostante io, Riccardo, fossi tornato in città, Boccoli D’oro sarebbe rimasto beato fra i monti, incurante della vergogna che avrebbe dovuto provare e godendo dei suoi disdicevoli incesti.
Link ai capitoli precedenti:
1: https://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/La-saga-di-Boccoli-D-oroCapitolo-1_133803.html
2: https://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/La-Saga-Di-Boccoli-D-oroCapitolo-2_133858.html
3: https://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/La-Saga-Di-Boccoli-D-oroCapitolo-3_133892.html
4: https://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/La-Saga-Di-Boccoli-D-oroCapitolo-4_133965.html
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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