Gay & Bisex
L'elettricista esagerato
di Oldpig49
11.03.2024 |
1.502 |
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"Gli porto il caffè con una zolletta di zucchero come aveva chiesto, gli porgo la tazzina e lui mi tocca la mano intenzionalmente prima di prenderla , sorride..."
E’ un’estate molto calda e la notte non si riesce a dormire, non amo l’aria condizionata e ho deciso di procurarmi uno di quei ventilatori a pala da mettere sul soffitto, ne ho visto uno molto funzionale che ha anche la luce centrale e visto che lo debbo mettere al posto del lampadario della camera da letto credo che possa fare al caso mio.Vado in un negozio vicino casa perché l’avevo visto in esposizione, il commesso è un bell’uomo, alto, spalle larghe, sguardo profondo, lo sguardo mi cade sulla patta dei suoi bermuda, che puttana che sono, sembra avere un bel rigonfiamento, faccio la civettuola e gli chiedo se potrebbe installarlo lui perché io sono un po’ imbranato e con l’elettricità non vado d’accordo, mi risponde con molta gentilezza dicendomi che avrebbe portato a casa mia il ventilatore e che me lo avrebbe montato senza sovrapprezzo, la sua voce è calda con una leggera inflessione sarda: “ Grazie le sarei molto grato se mi montasse….” risposi con un sorriso malizioso lasciando in sospeso la frase per un secondo “…il ventilatore. “ Dopo aver pagato e aver preso accordi per l’indomani lo salutai dando un’ultima occhiata libidinosa al suo pacco.
Mancano una quarantina di minuti all’appuntamento, sposto il letto per posizionare la scala sotto il lampadario, accendo un po’ d’incenso, mi faccio la doccia e un bel lavaggio al mio retto che voglio sempre lindo e profumato indosso un pareo nero sulle mie nudità e aspetto la mia preda.
Suona il citofono, è lui, ho il cuore che mi batte all’impazzata e la salivazione azzerata, è in perfetto orario :” Terzo piano interno 9 “ la mia voce è tremolante mentre spingo il bottone di apertura, apro la porta e la lascio socchiusa, sento l’ascensore che arriva al piano. lo vedo uscire ha una T-shirt bianca e gli stessi bermuda color coloniale che aveva il giorno prima, apro la porta completamente e noto sul suo viso un’espressione interrogativa, ma poi sorride mi saluta ed entra in casa, mi scuso per il mio abbigliamento e do la colpa al caldo insopportabile, lo precedo in camera da letto sculetta neo leggermente consapevole che il pareo è un pochino trasparente e sicuramente può notare il mio grasso culo bianco attraverso la stoffa.
Gli tengo ferma la scaletta d’alluminio mentre sale per staccare il lampadario, mi prega di staccare la corrente ed io vado scusandomi di non averci pensato prima sculettando di nuovo , torno e mi riposiziono vicino alla scaletta, cosce poderose da atleta senza peli, sento il suo odore, è un’odore di maschio, all’altezza dei miei occhi ho il suo pacco che vorrei accarezzare ma freno la mia voglia, smonta con perizia il lampadario e me lo passa, insieme al lampadario prendo la sua mano con delicatezza: “ Scusa…” dico “ …possiamo darci del tu, vero?”
sorride e fa cenno di si, intanto mi sembra che il rigonfiamento della sua patta sia aumentato :” Puoi poggiare il lampadario da qualche parte” dice scendendo dalla scaletta, vado in saloncino, lui mi segue esco in terrazzo e mi chino a novanta gradi per deporre il lampadario in terra, sicuramente mi starà guardando, rimango chinato e mi giro ad incrociare il suo sguardo, la luce intensa fa sicuramente trasparire ancor di più il pareo, lo guardo mentre si poggia una mano sul membro come per aggiustarlo sorrido e mi alzo lentamente, lui comincia ad aprire la scatola del ventilatore:” Ti preparo un caffè, ti va?” alla sua risposta affermativa dondolo fino al cucinotto.
Gli porto il caffè con una zolletta di zucchero come aveva chiesto, gli porgo la tazzina e lui mi tocca la mano intenzionalmente prima di prenderla , sorride e beve il suo caffè, i miei pensieri galoppano mentre lo guardo lavorare, l’immaginazione galoppa e il mio pene si sveglia stiracchiandosi.
“ Finito, ora riattacca la luce così vediamo se ho montato bene…..” mi dice con un sorriso malizioso, obbedisco, la luce si accende e le pale girano,” Ci sono diverse velocità…” dice tirando una cordicella che pende dal ventilatore “…la metto più veloce, visto il caldo che fa?” annuisco con un cenno del capo, scende, chiude la scala, la poggia sull’anta dell’armadio vicino al grande specchio,:” mi posso sciacquare? Sono un po sudato. così dicendo si sfila la maglietta e mi mostra un possente torace glabro da gladiatore,” Certo che si” rispondo e lo precedo in bagno, si sciacqua le ascelle, il collo e il viso, gli porgo un asciugamano pulito, lo guardo mentre si asciuga, è bello come un adone, posa l’ascugamano, si avvicina e senza dire una parola mi mette una mano sul cazzo, lo accarezza, lo afferra e mi tira a se, sento il suo corpo sul mio, mi bacia il collo e con l’altra mano mi afferra le chiappe, io rimango di sasso ma il mio cuore galoppa come un forsennato.
Si china a baciarmi le labbra mentre le sue mani esplorano il mio corpo, cerco la sua lingua e la trovo, una lingua morbida e mobile che si insinua nella mia bocca donandomi un piacere enorme.
Si stacca e mi spinge in camera da letto, mi fa sedere sul letto, é in piedi davanti a me, si sbottona i pantaloni, mi prende la testa e la spinge contro il suo membro ancora celato dagli slip, sento il suo odore, mi strofino con le labbra e con tutto il viso sul suo ventre. sento il suo membro attraverso la stoffa, non é un membro ma un super cazzo, gli tiro giù gli slip e un bastone largo come il mio polso e lungo almeno 25 centimetri mi appare alla vista, non faccio in tempo a prenderlo in mano per soppesarne a pieno la durezza che me lo sbatte con violenza sulla faccia, Sto impazzendo dall’eccitazione, mi prende il mento con le dita, si china e mi infila la sua lingua calda e morbida nella bocca, poi si stacca mi prende la testa e mi dice :” Succhialo ..troia.” quasi non riesco a prenderlo in bocca, lo succhio, lo lecco e lo riprendo, lui mi spinge la testa fino a farmelo entrare in gola, mi afferra i capelli sulla nuca e mi fa fare su e giù con la testa su quella grande mazza, poi si richina cercando la mia bocca, mi fa alzare mentre mi bacia, mi afferra un capezzolo con le dita e me lo strizza violentemente, un dolore misto a piacere mi invade il corpo, mi morde l’altro capezzolo fino a farmi urlare, la sua violenza mi eccita da morire, si sposta e mi fa inchinare per farselo succhiare ancora mentre mi sculaccia le chiappe.
Mi sento completamente indifeso e la cosa mi piace da matti, mi spinge via, mi fa voltare, mi afferra i seni e me li stringe forte mentre sento la sua asta sulle chiappe attraverso la stoffa nera e fina del pareo, mi fa piegare a novanta gradi, mi alza il pareo e mi comincia a leccare il culo, la sua lingua saetta sul mio buco e cerca di entrale, poi disputa sopra e mi infila un dito dentro, mi tortura con quel dito, ne aggiunge un altro e comincia a roteare la mano, io che ormai ho perso ogni ritegno lo incito a sfondarmi il culo, lo voglio dentro di me e lo prego si sfondarmi il culo, sento la sua grossa cappella farsi strada, ho timore di non resistere al dolore ma lui sa cosa fare, lo fa entrare un poco poi lo fa riuscire, e ogni volta ne sento di più finché con violenza me lo infila tutto dentro.
Grido, ma il dolore lascia posto ad un immenso piacere, quel palo entra ed esce dal mio culo lentamente con ritmo cadenzato, le sue mani cadono velocemente sulle mie chiappe facendomi sussultare ad ogni sculacciata, ora aumenta il ritmo e i suoi coglioni sbattono con violenza sul mio perineo, sto impazzendo dal godimento, lo incito , mi dice che sono una puttana, una zoccola, la sua troia che mi vuole inculare tutti i giorni ed io lo incito a riempirmi di sperma il culo, che sarò la sua schiava e mi farò scopare da lui per sempre, mi scappa un “ti amo”, e lui sempre più violento mi avvisa che sta per venire :” Vienimi, dentro amore mio, ingravidami, riempimi con la tua sborra…” urlo e lui mi scarica un getto caldo nelle viscere ma non si ferma e sento almeno altri due getti copiosi invadermi dentro.
Si ferma, mi abbraccia con il cazzo ancora dentro di me, mi bacia il collo e le orecchie mentre mi strizza ancora i seni.
Si alza e sento colare fra le cosce il suo seme caldo, mi giro e cerco con la bocca la sua cappella, la lecco delicatamente, lo prendo in bocca, sento il sapore del suo sperma e rimango a guardare quello spettacolo della natura estasiato, domandandomi come avessi fatto a prenderlo tutto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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