Gay & Bisex
Incontrando Andrea - 4
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01.07.2018 |
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"Non ha mutande e l'odore è di piscio rancido e formaggio forte, la punta del prepuzio è bagnata e io vorrei restare incastrato così per tutta la vita..."
"Che bicipite grosso che hai" avrei potuto dire accarezzando il terzo maschio di fila di quella mattinata incredibile, in quella casa abbandonata con extra comunitari di ogni etnia! Il secondo amico di Andrea entrato nella stanza usata come alcova per svuotare i loro coglioni, era il più bello di tutti. Abbronzato come un muratore, con i pantaloncini da tuta in licra, entra smanazzandosi il cazzo, direi che se adesso mi dice che vuole scoparmi, sarò la cagna più ubbidiente del mondo con un maschio così.
L'uomo è di origine Rom, anche se lui stesso presentandosi mi dice: " Io sono zingaro, tu sai che zingaro è forte di muscoli e forte di cazzo?"
Avrei voluto rispondere, chiamami Esmeralda regina degli zingari, ma ho fatto l'ingenua e gli ho risposto:" Non lo sapevo" e continuo ad accarezzare i suoi bicipiti, a questo punto lui mi sorride e con l'altra mano mi prende la mia mano e me la porta sul suo pacco per farmi sentire che non dice cazzate.
La sensazione di calore e umidità del pacco la si percepisce dai pantaloncini, io tocco con delicatezza e non volendo tuffarmi subito la faccia sul suo cazzo, mi piego appoggiando la testa e infilando il naso nell'ascella, l'odore di maschio è forte, lui mi spinge la testa più in basso e io faccio un poco di resistenza solo per sentire tutto l'odore del suo corpo.
" Curva sug pula mea" la voce è roca, la mano è sulla mia testa e spinge verso il suo cazzo, mentre con l'altra mano sposta l'elastico dei pantaloncini, come a volermi fare entrare solo la faccia dentro. Non ha mutande e l'odore è di piscio rancido e formaggio forte, la punta del prepuzio è bagnata e io vorrei restare incastrato così per tutta la vita. Mi giro il viso per guardarlo e lui si protrae per agevolare uno sputo succoso sulla mia bocca, che apro appena in tempo. Il gusto è di sigarette e caffè, apro la bocca per fargli vedere che ho ingoiato e torno a girarmi dentro i suoi pantaloncini, inizio a leccare e sento un gusto salato su tutta l'asta.
Il porco si è lavato con il suo stesso piscio l'esterno del suo cazzo, spero di trovare qualche residuo di formaggia aprendo il prepuzio. Lui intanto si stende di corto sul letto, restando con la testa alzata per godersi lo spettacolo del bulangi che lo sollazza. Essere un bulangi, è meno di frocio per noi, è ancora più umiliante, e loro Rom lo sanno che esserlo è uguale a essere dei bidè che devono lavorare di bocca e di culo per i loro padroni.
Una puttana ha voce in capitolo, un bulangi non ha diritto di replica, può solo ringraziare di essere lo strumento di piacere del suo maschio, signore e padrone. Questo Zingaro è da urlo, un maschio come ce ne sono pochi.
A guardarlo a prima vista non mi sembrava così padrone, ma ora si muove con gesti pensati e cadenzati e ogni espressione del suo volto è un ordine che io codifico. Tiro fuori finalmente il suo cazzo dai pantaloncini e lo posso adorare e odorare come non mai. Come un giocatore di poker spizzica le sue carte, io lentamente tiro la pelle in giù del suo meraviglioso uccello con la speranza che oltre all'odore potrò vedere e leccare un poco di formaggia. Il prepuzio si allarga e il frutto che ne esce mi manda in visibilio come una cagna, inizio a respirare affannosamente e non credo ai miei occhi, è uno di quei pochi uomini che produce molto liquido prespermatico, quindi l'umidità che sentivo prima era questo.
Pezzetti di formaggia molto morbidi si staccano e si poggiano sulle mie labbra chiuse perché non voglio contaminare con l'odore della mia saliva quest'opera d'arte. Poi come una donna che mette il rossetto, io mi spando il ben di dio e intanto massaggio con una mano delicatamente, lui si contorce e continua a dirmi "Sug pula mea, sug" e se il concetto non mi fosse chiaro con una mano e la bocca fa il gesto del pompino.
Da come si contorce, capisco che mi sto facendo desiderare, smetto di farmi aspettare e apro la bocca guardandolo. Lui sembra prendere un respiro come se dovesse buttarsi in acqua e fare il sub. Passo subito la lingua sotto il prepuzio e apro andando a leccare il glande, faccio un vortice con la lingua e raccolgo un litro di liquido prespermatico che ingoio come un affamato. Lui respira affannato.
Ma per quanto lavori di bocca, lui è l'uomo e me lo vuole far capire in tutti i modi, si alza, mentre io ancora con il suo cazzo in bocca lo accompagno e mi trovo fuori dal letto e in ginocchio, lui in posizione dominante in piedi e mi da tutto il suo inguine da gestire, tra annusate, leccate di palle, e di perineo, e ritorno sul cazzo che quando è lui a guidarlo mi sbatte in faccia come un mattarello. Io sono senza volontà e mi lascio guidare, faccio tutto quello che vuole e lo assecondo anche quando a furia di infilare in gola, potrei vomitare, ma lui esce sempre in tempo per non farmi stare male. Spinge senza sosta, mi sembra stia andando a una velocità esorbitante, e capisco che sto per ingoiare il mio premio quando forza senza far uscire il suo cazzo in gola, sento che sto ingoiando, sento uno sciroppo caldo, vorrei sentirne il sapore ma la lingua è lontana, lui finisce di urlare "SUG SUG" e io mi lascio cadere ai suoi piedi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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