Gay & Bisex
Il guardone


10.11.2024 |
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"Una volta al riparo, Nino si voltò verso Giovanni, gli occhi pieni di gratitudine..."
Giovanni si mescolava tra le ombre del bosco, il suo sguardo furtivo che scrutava le macchine parcheggiate lungo la strada sterrata. Era un guardone, un uomo solitario che trovava una strana forma di conforto osservando le coppie che si abbandonavano a momenti di passione. Ma quella notte, il suo occhio fu catturato da uno spettacolo ben diverso.Nell'oscurità, vide Nino, il bidello del paese, un uomo di mezza età che molti conoscevano per il suo carattere gentile e il suo sorriso che illuminava le mattine degli studenti. Ma quella sera, Nino non sorrideva; si avvicinava a un albero, il suo volto pallido illuminato dalla luce della luna. Giovanni, consciamente attratto dalla tristezza che emanava, si avvicinò silenziosamente, temendo il peggio.
Quando si accorse delle sue intenzioni, il cuore di Giovanni si fermò. "Nino, no!" urlò, interrompendo il silenzio della notte. Il bidello si bloccò, il suo sguardo perso nell'abisso della disperazione. Giovanni si avvicinò, respirando a fatica. "Perché sei venuto in taxi a suicidarti?" chiese, la voce rotta dall'angoscia.
Le lacrime scesero sul viso di Nino. "Nessuno capisce il dolore che porto dentro," rispose, il tremore nella sua voce tradiva un'anima in preda al tormento. Giovanni, colpito dal peso di quelle parole, si fece avanti. "Non devi affrontare tutto questo da solo. Torna a casa con me."
Nino esitò, ma la voce di Giovanni era calda, avvolgente. Con un gesto disperato, si allontanò dall'albero, abbandonando l'idea di porre fine alla sua vita. Camminarono insieme, avvolti nell'oscurità.
Una volta al riparo, Nino si voltò verso Giovanni, gli occhi pieni di gratitudine. "Farò qualsiasi cosa per ringraziarti," dichiarò con un tono di determinazione che non aveva mai mostrato prima.
Giovanni, colto di sorpresa dalle parole di Nino, si sentì per un attimo sopraffatto dal potere che aveva avuto in quella situazione. "Bene," rispose con un sorriso ambiguo, "voglio solo una cosa da te."
Nino lo guardò, confuso ma curioso. "E cosa?" chiese.
Giovanni avvicinò il volto, un’ombra di malizia nei suoi occhi. "Vedrai che ti piacerà anche a te," mormorò, insinuando un'aria di mistero. Non erano solo parole vuote; c’era un’energia mai vista prima tra i due, un’intesa che oltrepassava il semplice gesto di salvataggio. Quando i due giunsero a casa , Giovanni disse a Nino :adesso poggia la testa sul tavolo al resto penso a tutto io , così gli abbassò i pantaloni, e tirato fuori il suo cazzo fuori norma , iniziò a penetrare nino . Nino iniziava a provare dolore per la dilatazione esagerata del suo culo , ahi gridava , ma più gridava e più Giovanni si eccitava , le urla divennero così acute da sembrare quelle di una donna , nino era tutto sudato, toccandosi si accorse di aver avuto un orgasmo senza erezione, Giovanni intanto gli inondò le viscere di sperma, nino aveva il culo che gli bruciava, e quando vide le dimensioni del cazzo di Giovanni capì bene il perché.
Quella notte, quell’incontro bloccò l’oscura spirale di Nino e portò Giovanni a riflettere sulla fragilità della vita umana e sulle proprie devianze. La tensione nell’aria si amplificava, l'oscurità del bosco sembrava in attesa, come se fosse pronta a svelare segreti inimmaginabili.
E così, in un incontro inatteso tra la disperazione e il desiderio, Giovanni e Nino trovarono un modo per affrontare le proprie paure e vulnerabilità, trasformando una notte di caos in un'opportunità di rinascita.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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