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Il capannone agricolo


di Membro VIP di Annunci69.it CuletroaFarfalla
12.03.2024    |    351    |    5 9.6
"“Buonasera, sono il facchino” mi disse stringendomi la mano, al che io, “Piacere, mi segue?”..."
Racconto di fantasia, ovviamente nella realtà userei il preservativo:
Un parente scomparso mi ha lasciato in eredità un capannone di circa 200mt fuori città a circa mezz'ora da casa, in origine veniva usato per i mezzi agricoli per poi col tempo venire riempito di vecchi mobili e cianfrusaglie.
Alcune volte in passato ho fatto qualche timido tentativo di sgombero, quel posto isolato mi eccitava, sognavo di fare sesso in mezzo a quella confusione e molte volte mi sono masturbato al solo pensiero di un rozzo contadino che mi prendesse da dietro..ma poi finito di sognare, mi rendevo conto che il lavoro era troppo da fare da solo!
Una sera tornando a casa dal lavoro alla fermata del bus vedo un annuncio "Sgombero cantine” corredato da un numero di telefono che sembra fare al caso mio e lo chiamo, mi risponde un uomo molto cordiale e disponibile, penso di 55-60 anni e ci accordiamo per un sopralluogo il successivo venerdì alle 18.
Visto la difficoltà a trovare il capannone, ho dato appuntamento al facchino in un parcheggio vicino ad un bar, all’ora esatta, vedo arrivare un furgone bianco che mi sfanala.
“Buonasera, sono il facchino” mi disse stringendomi la mano, al che io, “Piacere, mi segue?”.
Da quel poco che ho visto mi sembra un tipo interessante, e qualcosa mi si comincia a
muovere nei pantaloni.
“Possiamo darci del tu? Piacere io sono Alfio, certo che questo posto è proprio bello
imboscato eh?”
Davvero un bell’uomo come piace a me, non molto alto ma tarchiato, ben messo, un pò di
peluria sulle braccia e con belle gambe muscolose che spuntano dai pantaloncini e un pò di pancia che non guasta mai, la mia salivazione comincia a scarseggiare, cazzo ma mi sto davvero eccitando..
“Piacere Giovanni, si è parecchio nascosto, per fortuna i ladri non sono mai venuti. Dai
andiamo dentro che te lo faccio vedere!” e già qui mi sono reso conto del doppio senso
scappato involontariamente, al che dico a me stesso, dai smettila di fare il coglione che questo signore non vede l'ora di finire la giornata e andare a casa a scoparsi la moglie!
“Certo, andiamo, fammelo vedere, leviamoci il dente!” Ma che fa gioca anche lui coi doppi sensi? Basta, la mia immaginazione lavora troppo, non sono mica tutti bisex!
“Ah però ce n’è di lavoro da fare qui, ci sono molti mobili da buttare!” Poi facciamo un
minuzioso giro fra il materiale accatastato e cominciamo a parlare di questo e quell’altro, alla fine passiamo 20 minuti a studiare il caso.. “Ci vorranno almeno 4-5 giorni, va bene se iniziamo domattina? Io lavoro anche sabato e domenica”
“Perfetto, ci vediamo qui domani mattina alle 8.30, il cancello sarà già aperto”
“Ok domani si comincia, ma senti, vista l’ora, se non hai impegni, che ne dici se ci beviamo uno spritz al bar dove ci siamo visti? Così mi racconti cosa vuoi fare con questa trappola, io stasera sono solo e non ho fretta perchè mia moglie è da parenti e mi è venuta sete, che ne dici?”
“Uno Spritz me lo bevo volentieri anche io, va bene andiamo!”
Bè Alfio mi sta proprio simpatico e poi devo dire che mi fa sesso, chissà magari salta fuori qualcosa di interessante..
Alla fine gli Spritz sono stati 4 a testa ed abbiamo passato 2 ore a chiacchierare di noi, delle famiglie, del lavoro insomma una bella serata fra maschi..
Ci alziamo e noto che il mio nuovo amico ha un bel cazzo barzotto che spinge
nei pantaloncini, vuole pagare lui ma..
“Scusami mi devo essere dimenticato il borsello nel capannone, ti dispiace fare te?”
“Certo ci mancherebbe, vorrà dire che andremo subito a prenderlo e speriamo che non ci fermi un controllo, sai 4 spritz…”
Arrivati al capannone entriamo, cerchiamo il borsello e non lo troviamo, ci guardiamo in
faccia e abbiamo capito tutto..un passo e ci stiamo abbracciando e baciando intensamente.
Le nostre lingue navigano fra di loro e complici gli spritz, le nostre mani esplorano i glutei di entrambi. “Qualcosa mi dice che il tuo borsello non è qui”
“Ops! Forse l’ho lasciato nel furgone…vuoi che vada fuori a controllare?”
“Stai zitto e spogliami, che ci penso io a te”
Mi toglie la maglietta e slacciò la cintura, i pantaloni cadono a terra ed io feci altrettanto con lui poi mi misi a leccare i bellissimi capezzoli turgidi che facevano risaltare un petto peloso
con due pettorali da favola, sodi e corposi.
“Ti piace succhiare?”
io: “Certo, lo adoro!”
"Allora mettiti in ginocchio”
Mi inginocchiai e cominciai ad annusare attraverso l’ultimo sottile strato di tessuto rimasto il suo membro, profumato di giornata, ma non di sudore, evidentemente si era passato una salvietta quando era andato in bagno al bar, gli tirai giù i boxer ed ecco il mio premio che si ergeva trionfale.
Due enormi coglioni penzolanti facevano da capofino a un bellissimo uccello come piace a me, dimensioni normali 16-18 cm ma tozzo e grosso, cominciai a segarlo e la mia mano non riusciva ad avvolgerlo completamente.
Me lo misi in bocca tutto, completamente fino in gola al primo affondo, morivo dalla voglia di farlo.
“Cazzo che bello, come sei brava, si tutto dentro sii” Mi disse sporgendo indietro il capo, mi prese la testa con entrambe le mani e cominciò a dettare il ritmo, avanti e indietro, tutto fuori e tutto dentro, fino alla gola.
“Che resistenza, lo tieni tutto senza conati, sei proprio una troietta!”
“E tu un porcone! Pensa che non hai ancora visto niente!” e mi ripresi in bocca il cazzo.
Dopo alcune imboccate, lui lascia la presa e ne approfitto per respirare decentemente, gli
prendo il cazzo con le mani e comincio a insalivargli quei bei coglioni ciondolanti che avevo ignorato fino ad ora, grossi, gonfi e pelosi mentre lui mugolava di piacere.
Glielo riprendo in bocca e lui comincia a stantuffare dolcemente, ma io voglio di più, voglio essere usato, gli prendo le mani e me le metto dietro alla testa e gliele spingo per aumentare la pressione sul suo cazzo.
“Che puttana che sei, guarda che se continui così ti sfondo la gola, ingorda che non sei
altro”
io: “Tutto qui quello che sai fare? Ti facevo un tipo tosto”, lo fissai negli occhi e vidi lo sguardo della tigre..
“Vuoi giocare? Bene giochiamo, ora ti faccio vedere di che pasta sono fatto!”
La dolcezza della serata era finalmente finita, aveva capito con chi aveva a che fare.
Cambio di ritmo: mi toglie con rabbia le mie mani dalla mia testa e mi spiaccica contro il suo petto in un affondo potente, mi tiene così finchè non riesco più a respirare, poi comincia a scoparmi duramente la faccia facendomi sbattere il naso violentemente contro il suo peloso pube, la pressione che esercita sul mio collo è fortissima ed io comincio a salivarebagnandomi la faccia e il petto, va avanti così per minuti insultandomi, io urlo per il godimento ma ovviamente emetto solo suoni strozzati.
“Troia, prenditi sto cazzo, lo sapevo che eri una puttana dal primo momento che ti ho visto, aaahh, che bocca, sembra un buco del culo, ti sfondooo”
Io non potevo fare altro che mugolare coprendo in parte lo sciabordio che emettevo con la mia bocca che era diventata un buco del culo, potete immaginare quali suoni si potevano
sentire.. le mie urla strozzate però si sentivano bene..
La mia eccitazione era alle stelle, essere usata come una troia, anzi come un buco del culo
come disse lui, mi provocava orgasmi mentali enormi, non ce la facevo più dovevo
masturbarmi e così feci, mi presi il cazzo e cominciai nervosamente a maltrattarlo, la mano scorreva veloce e cominciai subito a sborrare.
“Guarda il frocetto che si sega e viene, ora ti riempio puttana! Sii vengo, succhia, bevi tutto troiaaaaaaa, eccomiiiii ingoia zoccola!!!”
Urlavo con la bocca piena mentre lui mi riempiva perchè ovviamente la dominazione
prevedeva che la sborrata fosse direttamente in gola, e così fece, almeno per un paio di schizzi, poi mollò la presa efacendo sì che velocemente allontanai la faccia e mi presi gli ultimi schizzi in volto e in bocca.
“Sei stato magnifico!” gli dissi mentre gli ripulivo uccello e palle con la lingua, ogni goccia era mia e ne facevo tesoro.
“Sai di… Spritz!” e una fragorosa risata irruppe nel capannone.
Alfio: “Che ne dici, andiamo a casa Domattina arriva presto..”
Io: “Meglio di sì, però che serata! Dobbiamo rifarlo!”
“Certo puttanella, abbiamo qualche giorno davanti, me la vorrai concedere qualche pausa durante il lavoro vero?”
“Porco lo sei già, vuoi farmi anche credere di essere un fannullone? Ma in che mani sono
finito!”
Un’altra risata suggellò la fine della nostra serata.
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