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IL PADRE DEL MIO MIGLIORE AMICO


di Membro VIP di Annunci69.it LauraPullaTrav
14.12.2016    |    6.666    |    4 9.1
"Ma dai, cosa mi racconti, io sono vecchio oramai, sono anche nonno adesso!”..."
Conosco Roberto da quando eravamo piccoli. Siamo stati compagni di scuola sia alle medie che alle superiori. Frequentavo molto casa sua, sono stato sempre uno di famiglia. Adesso siamo due trentenni. Io single, gay e con la mania del travestimento (in privato), lui sposato e in attesa di un bambino. Nessuno conosce la mia vita privata, anzi pensano tutti che io sia uno sciupa femmine. Proprio per quest’occasione ci rivedemmo in clinica dove la moglie aveva partorito. Roby era felicissimo, una bella femminuccia. In clinica, ovviamente, oltre a Roby c’erano altri amici e le famiglie dei neogenitori. “Ciao, Marco, come stai, non ti vedo da una vita!!!”. Restai imbambolato non so per quanto tempo ad osservare il mio interlocutore. “Buongiorno signor Lorenzo. Eh si, oramai non frequento la vostra casa da almeno dieci anni. Ma quando vado a casa di Roby ed Elisa chiedo sempre di lei. Ho saputo della morte di sua moglie l’anno scorso, ma ero all’estero e mi dispiace tanto non esserci stato per il funerale”. “Tranquillo Marco, ho saputo della tua vicinanza tramite Roberto. Ma dai, cosa mi racconti, io sono vecchio oramai, sono anche nonno adesso!”. “Un gran bel nonno direi”, rispondo. Lorenzo, il papà del mio migliore amico, è sempre stato un mio sogno proibito, sin da piccolo, ma adesso è proprio una meraviglia, un bellissimo uomo di 58 anni. Fa il meccanico. E’ alto più o meno 1 metro e 70 ed è molto tarchiato, circa 80 kg, peloso, con un bel pelo su tutto il corpo, brizzolato rasato e con una meravigliosa barba incolta. La cosa che mi ha sempre fatto impazzire di quest’uomo, sin da quando ero un adolescente, erano le grosse mani, i piedi sempre infilati dentro le scarpe antinfortunistica e il suo odore, il classico odore di maschio che lavora in officina. “Grazie Marco, ma anche tu sei uno splendido ragazzo”, mi risponde Lorenzo, mentre sono assorto nei miei pensieri. “Marco vieni facciamo una foto con la mia bimba e tutti i miei più cari amici”, mi urla Roby, in un clima di festa che ha invaso la stanza della puerpera! Prendo il mio cellulare e lo consegno a Lorenzo, chiedendogli di scattarci una foto anche col mio telefono. Dopo circa mezz’ora saluto tutti e mene vado. Prendo il cellulare per guardare le foto, smanetto un po’ e trovo una chiamata partita dal mio cellulare verso un numero che non conoscevo. Era stata effettuata 40 minuti prima. “Bho, ma com’è possibile. Non vorrei che….”. Torno a casa, mi spoglio e mi dirigo ai fornelli per prepararmi qualcosa da mangiare. Meno male oggi è sabato, non lavoro e sono libero di rilassarmi un po’. Intorno alle 14, mi arriva un messaggio su whatsapp, lo apro. E’ il numero sconosciuto della mattina e la foto di whatsapp conferma la mia ipotesi, è Lorenzo. Ha digitato il suo numero col mio cellulare quando gli ho chiesto di fare la foto…ma perché non me l’ha chiesto direttamente? “Ciao Marco”, leggo. “Vuoi vedere che effetto mi ha fatto rivederti stamattina?”. E mi vedo arrivare una foto di un cazzone in tiro che è una visione celestiale per me. “Sono così da quando ti ho visto, non riesco a non pensare a te”. “Ma signor Lorenzo, che le prende, che succede?”, rispondo prontamente. “Non fare il finto tonto con me. Me lo ricordo quando venivi a spiarmi dalla serratura del bagno quando andavo a pisciare; oppure i calzini e le mutande che sparivano dal cesto della biancheria, lo so che ti sono sempre piaciuto. Io ho sempre fatto finta di niente, ti consideravo come un figlio e mai avrei pensato di eccitarmi per un ragazzo, come è accaduto oggi, sarà perché sono solo adesso e rifletto sul tempo perduto?”. “Signor Lorenzo, ha sempre saputo tutto, eppure non mi ha fatto mai pesare questa cosa”. Squilla il telefono: “Marco, ti desidero, ti voglio, mi sto segando per te, voglio la tua bocca e il tuo culetto…ti depili sempre come quando giocavate a calcio con Roby?”. “Si, signor Lorenzo, sono totalmente depilato, la prego mi chieda quello che sto pensando”. “Si, Marco, ti voglio, voglio essere il tuo uomo, sei passivo spero?”. “Si, Lorenzo, sono più che passivo e tu saresti il mio sogno realizzato”. “Non mi piace che mi dai del tu, io sono il signor Lorenzo per te, capisci cosa intendo?”. “Si che lo capisco, padrone!”. “Bravo. Ti voglio adesso qui subito immediatamente!”. “Vieni tu da me padrone, avrai una gradita sorpresa”. “Mandami l’indirizzo e ti raggiungo subito”. “Non subito, ci vediamo fra un paio d’ore, posso chiederti una cosa?”. “Dimmi troietta mia”. “Voglio che passi prima in officina, metti la tuta da meccanico, che sudi un po’, ti voglio come se stessi tornando dal lavoro”. “Sei una troia, tra due ore sono te”.
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