Finalmente il primo

La "Casa delle Meraviglie" (vedi precedenti racconti), con tutti i suoi stimoli, credo mi abbia regalato anche lo sviluppo precoce delle voglie bsx. Campione mondiale di seghe a 7 anni, arrivato a 9, la voglia di sollazzare anche il culo fu irresistibile e le candele di emergenza che tenevamo in giro per casa inevitabilmente finirono tutte su per il mio culetto avido.
Durante le seghe collettive, che praticavo regolarmente con i miei immancabili amici, rimanevo ipnotizzato a guardare il membro di ognuno di loro. Mi era tutto chiaro, il maschio nel suo insieme non mi piaceva affatto ... ma del cazzo altrui ne venivo attratto come fosse una calamita.
La nostra mitica Maria, la seguivamo ovunque, aveva provveduto con affetto e professionalità a sverginarci e continuava ad accompagnarci nel nostro percorso da puttanieri. Facevamo qualsiasi lavoretto soprattutto per avere la disponibilità di farle qualche regalino che le mantenesse viva la voglia di farci scopare. Iniziavamo ad avere altre amicizie interessanti ma tornavamo sempre da lei. Per avere i soldi necessari andavamo anche nei pressi di Valle Giulia, stazionavamo a chiacchierare finchè non si creava il carosello dei signori maturi in cerca di brividi giovanili. Salivamo nelle loro macchine e ci appartavamo, tutto si risolveva con delle toccatine reciproche, poi li lasciavamo segarci il cazzo fino alla sborrata trionfale. Il giorno dopo correvamo da Maria per purificarci tra le sue gambe ma in me era chiara e serena la consapevolezza di voler andare oltre anche nelle esperienze gay.
Frequentavo anche le zone tra Tor di Quinto e l'Acqua Acetosa, andavo solo e girovagavo tra le signore lungo i marciapiedi con la paura o la speranza di vedere anche mia madre. Da quelle parti mi ero imbattuto più volte in maschietti esibizionisti troppo eccitati che mi avevano mostrato la loro erezione. Quello incontrato sul ponte che attraversa il Tevere aveva lasciato un segno indelebile nei miei pensieri. Mentre ero fermo in attesa dell'orario giusto per andarmi ad allenare si era fermato con la macchina come per chiedere un informazione e stava con il cazzo svettante fuori dalla patta. Ogni volta che andavo al campo mi fermavo nello stesso punto con la speranza di vederlo tornare, determinato e smanioso a dargli le indicazioni giuste che avrebbero tolto le voglie ad entrambi.
L'attesa fu lunga ma dopo qualche giorno vidi la stessa macchina accostare, patta aperta e cazzo duro in bella mostra ... "esci alla prima a destra e accosta che c'è più spazio e te lo spiego meglio" ... la mia risposta arrivò senza esitazione ancora prima che formulasse la banale domanda.
Dalla strada passammo al primo bar, elementi di conversazione non c'erano, predominava solo l'emozione, fu automatico legare il motorino e salire sulla sua auto. Macchina sportiva ed abiti firmati, arrivammo in una piccola traversa di Via Cortina d'Ampezzo, quartiere benestante di Roma Nord. Parcheggiammo direttamente davanti al portoncino di un monolocale alla base di un palazzo elegante ed entrammo sorridenti ed eccitati.
Unico ambiente molto ampio, in fondo la zona cucina parzialmente divisa dal resto della casa da un muretto largo ed alto meno di un metro, il tempo di bere un bicchiere d'acqua ed eravamo ipnotizzati a rovistarci nelle mutande.
Fisicamente l'avrei potuto dominare anche se aveva qualche anno in più ma provavo un sottile piacere a lasciargli fare il prepotente deciso e autoritario. In un attimo eravamo nudi, il suo corpo completamente depilato era bello e non riuscivo a smettere di masturbarlo. Poi divenne ancora più determinato, mi lasciai girare e come se lo avessi sempre fatto mi misi a pecorina poggiato al muretto. Rilassato e completamente a mio agio, direi impaziente, smanioso a tal punto che i pochi secondi necessari per trovare la posizione giusti mi risultarono troppo lunghi ... e finalmente ebbi il mio primo cazzo nel culo!
Era scivolato dentro che sembravo un veterano, provavo piacere oltre ogni aspettativa, Paolo invece si era infastidito accusandomi di aver mentito riguardo la verginità anale. Rabbioso pompava sempre più forte, una serie di colpi ben assestati e mentre il mio cazzetto moscio sputacchiava sperma lui grugniva e schizzava sborra nel mio intestino.
La cosa più difficile fu staccarsi, sembravamo rimasti attaccati come fanno i cani, poi scoppiammo a ridere e complici andammo a lavarci.
Mentre me lo asciugava me lo prese in bocca, era decisamente bravo e intenzionato a piegarmi le gambe a furia di succhiarmi la cappella. Intanto eravamo giunti sul divano, non volevo farlo vincere troppo facilmente, lo convinsi a girarsi per contraccambiare il servizietto, ero troppo emozionato ed eccitato, sborrai velocemente subito dopo essergli entrato nel culo.
Non mi lasciò nemmeno il tempo per essere imbarazzato, era arrivato il mio turno per imparare a fare bocchini e devo ammettere che tenere un cazzo in bocca fu amore immediato. Fece fatica a farmi smettere, dalla sua reazione fu evidente che ero stato bravo, ribaltato a gambe all'aria ce l'avevo sopra ... e soprattutto dentro! La seconda va sempre meglio, rimase a pomparmi per un tempo sufficiente a farmi fare la bavetta dalla bocca ... dal culo ... e dal cazzetto che troppo emozionato sputacchiava ancora sperma. Quando decise di venire anche lui fu un trionfo.