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Gay & Bisex

Ero piccolo


di Membro VIP di Annunci69.it bububalu
12.09.2020    |    4.450    |    14 9.6
"“Vieni qua cagnetta che oggi ti rompo il culo” così mi accolse dopo qualche giorno, mi spoglio e mi aprì subito le chiappette, quando vide che nel mio culo..."
Ero piccolo, molto piccolo, frequentavo tutti i giorni la bottega di barbiere di mio padre, i primi pruriti cominciavano a farsi sentire, non solo con prepotenti erezioni de mio cazzetto ancora piccolo e senza peli, ma avevo pruriti anche nel buchetto, quando mi eccitavo mi piaceva allargare con le mani a coppa ,le chiappette e sfregare il buchino contro qualcosa di duro. La fequentazione della bottega di mio padre mi faceva stare sempre al centro dell’attenzione dei clienti che mi prendevano sulle ginocchia e mi sfregavano la loro barba ruvida sul volto, io mi divincolavo ridendo e loro mi stringevano per non farmi scappare.cominciai a notare che alcuni clienti facendo questo giochino innocente mi premevano con forza sopra il loro inguine ed è li che ritrovavo quel prurito al buchino che tanto mi piaceva. Così cominciavo a fare attenzione alla presenza di alcuni clienti piuttosto che altri, appena mi accorgevo della presenza del mio preferito gli saltavo sulle ginocchia e cominciava il gioco della barba, io cercando di sfuggirli mi divincolavo e lui mi stringeva a se sempre più forte, sentivo il viso ruvido premere contro il mio, sentivo il calore del suo respiro affannato ma soprattutto sentivo qualcosa di duro che mi premeva sulle chiappette e questo mi faceva indurire il pisellino.questo gioco non più innocente si ripeteva anche con altri clienti, mi ero fatto una cerchia di 3 o 4 clienti ai quali stringermi trà le braccia piaceva parecchio a giudicare dal duro che sentivo premermi nel culetto.un giorno mentre stavo facendo il solito giochino sulle ginocchia di un signore anziano ma ancora in forma, mio padre si assentò per andare un attimo in magazzino, il signore stringendomi e sfregando la barda ruvida sul mio volto mi diede un bacetto nella guancia al lato delle labbra, non so cosa mi successe ma sentii un gran calore , mi venne spontaneo ricambiare il bacette, il vecchio a quel punto già parecchio eccitato mi tenne ferma la testa e mi baciò in bocca, sentii la sua lingua dentro la mia boccuccia e quel sapore forte di fumo e di alcol, avevo il culetto sopra il suo cazzo eccitato e in bocca la sua lingua, continuò baciandomi gli occhi la fronte le orecchie il collo, io mi sistemai con le chiappette belle aperte sopra il suo cazzo, io indossavo un paio di pantaloncini corti con l’elastico, lui aveva un paio di bermuda larghi, con la sua manona cercò di sentire come reagiva il mio pisellino, trovandolo duro cominciò a sussurrarmi all’orecchio parole di cui io ancora non conoscevo il significato,puttanella, troietta, cagnolina vogliosa. La cosa finì quasi subito con il ritorno di mio padre. Mentre giocavo con i miei amici cominciai a notare sempre più spesso la presenza del vecchio, non passò molto tempo che ci ritrovammo soli in campagna, gli andai incontro saltandogli in grembo come facevo sempre quando era da mio padre, solo che questa volta, essendo soli, le cose si fecero più eccitanti, mi chiamò subito cagnetta mia, riprese a baciarmi in bocca in faccia e nel collo, con una mano mi abbassò i pantaloncini e mi accarezzò le chiappette che io tenevo belle larghe, sentii un dito accarezzarmi il buchino ed entrare, questo mi fece avvampare di calore, era la prima volta che provavo una sensazione simile, mi piaceva così tanto che con le mie mani tenevo larghe le chiappette, il vecchio continuava a sodomizzarmi con il suo grosso dito che estraeva bagnava di saliva e infilava di nuovo nel mio buchetto, i miei movimenti accompagnavano i suoi in un unione di dita e di lingue che continuavano a succhiarsi. Mi prese un braccio e volle che lo infilassi nella gampa dei bermuda che indossava, le mie dita sfiorarono i peli della sua gamba fino ad incontrare il suo cazzone duro come il marmo, mi venne spontaneo afferrarlo, “ecco così brava cagnetta in calore stringilo forte senti quanto è caldo” mi incitava il vecchio, io con il suo ditone in culo provavo una sensazione di calore che mi faceva tremare le gambe, era una cosa nuova per me, piacevolissima, sentire il suo cazzone caldo in mano, la sua lingua in bocca e il suo ditone in culo, che bello. Si abbassò i pantaloni, mi spogliò e cercò di impalarmi sul suo cazzo duro, era ovvio che non poteva entrare anche se io tenevo ben larghe le chiappette con le mani, allora mi girò con le spalle appoggiate alle sue gambe e la testa frà le sue ginocchia così da avere il mio culetto a portata della sua bocca, e come la usò, cominciò a roteare la lingua attorno al mio buchetto e a mordicchiarmi le chiappette poi usò la sua lingua per incularmi, mi piaceva talmente tanto che sentii un calore particolarmente intenso nel mio pisellino, probabilmente stavo godendo per la prima volta, ancora non sborravo, ero troppo piccolo. Dopo un po di questo trattamento alternava la lingua al dito, prima usava l’indice poi mi cacciò in culo anche il pollice, fino alla mano, io godevo continuamente, mi chiamava cagnetta vogliosa mentre mi stantufava il culetto. Ad un certo punto mi girò e mi pose con la faccia sul suo cazzone, non avevo mai preso un uccello in bocca, non avevo mai fatto un pompino, mi venne spontaneo baciargli la cappella, leccarlo e prenderlo tutto in bocca, anche se entrava a fatica e dovevo fare uno sforzo per aprire la bocca abbastanza da farlo entrare tutto, a quel punto il vecchio prendendomi la testa mi spinse sul suo cazzo che aveva un sapore forte, di piscio e di godimento, mi mosse la testa sulla verga sino quasi a soffocarmi, per fortuna durò poco, lo sentii irrigidirsi e cominciare a sborrarmi in bocca, io non sapevo cosa fosse ma aveva un buon sapore e non persi tempo e ingoiai tutto, appena mi arrivò l’ultimo schizzo sentii la tensione del cazzo calare, io continuai a leccare tutta la sborra che era uscita come se leccassi un gelato. “ brava cagnetta, sei stata proprio brava, ma la prossima volta ti voglio rompere il culo, vedi di allargartelo per bene se no ti farò tanto male” queste sue parole mi eccitarono ma mi intimorirono, lo pregai di spiegarmi cosa dovevo fare per farmi sodomizzare da lui senza provare dolore, mi spiegò che usando delle candele di diametro crescente dovevo forzare il buchetto con la più grossa possibile e dovevo tenerla dentro per tutto il giorno. Andavo in bici con i miei amici con una candela in culo, non nego che il movimento del culo sulla sella mi faceva eccitare non poco.
“Vieni qua cagnetta che oggi ti rompo il culo” così mi accolse dopo qualche giorno, mi spoglio e mi aprì subito le chiappette, quando vide che nel mio culo c’era una candela mi fece i complimenti “ brava cagnetta è così che ti voglio, obbediente come una cagnetta” mi estrasse la candela dal culo e a buchino ancora aperto mi sputò trà le chiappette, si insalivò il cazzone e mi impalò sopra il suo uccello tenendomi per i fianchi. Il suo cazzo mi spacco in due tanto era grosso, ma l’allenamento con le candele era servito, riuscì a spingermi sull’uccello fino in fondo, sentivo dentro la mia pancia che mi puntava da qualche parte, lo estrasse, ero insanguinata, mi sputò di nuovo nel buchino, si insalivò la cappella e mi saltò sopra con tutto il suo peso, sentivo il suo corpo caldo e peloso sopra di me che cercava il mio buchetto, lo aiutai ad entrare con una manina che insinuai dietro la mia schiena sotto la sua pancia fino a dirigere il suo cazzone sul mio buchetto, il vecchio spinse forte e io urlai di dolore ma anche di piacere, essere posseduta così brutalmente mi piaceva tanto che cominciai a godere di continuo non so quante volte, dopo poco venne nel mio culo, mi ritrovai con il culo sborrato, con le dita cercai di raccogliere la sborra mista a sangue e la leccai avidamente, “ che cagnetta porca che sei, la prossima volta ti farò sentire ancora più dolore, visto che ti piace così tanto” con queste parole nelle orecchie che mi turbavano ci lasciammo.
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