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Gay & Bisex

E La cantina buio dove noi...


di Piuni
04.12.2024    |    71    |    0 9.4
"Ma era troppo tempo che avevo puntato il signor Veroli e finalmente il momento giusto è arrivato..."
Sistemo la spesa sul tavolo, l’ennesima giornata in università, con una routine cadenzata dovrò: preparare la cena, tv e rilettura degli appunti presi. Un rumore mi distrae e mi attira alla finestra, il signore del terzo piano sistema la sua ferraglia nel box per fa spazio al suo suv. Devo dire che il Signor Veroli non è niente male, un uomo alto sulla cinquantina, spalle larghe e con la pancetta data dal troppo lavoro alla scrivania, facendo il ragioniere nella storica fabbrica di vetro alle porte della città. I suoi movimenti decisi nello spostare la ferraglia e quelle braccia possenti devo dire che fanno correre subito il mio pensiero, soprattutto lo fanno rivalutare ai miei occhi tremendamente sexy.

La mattina seguente, in ritardo come al solito mi fiondo nella sala condominiale delle cantine per recuperare la bici. Ovviamente la sfiga mi perseguita noto la ruota anteriore decisamente a terra, decido così di recuperare il piccolo gonfiatore all’interno della mia cantina ma qualcosa con il lucchetto non va, forse poco oleato, ma la chiave proprio non riesce a completare la rotazione che mi permetterebbe di aprire finalmente la porta.
Ad un certo punto dalla porta esterna della sala cantine vedo lui che entra, mi saluta e si dirige verso la porta della proprio cantina, ripone il materiale che aveva in mano e mi guarda mentre sono indaffarato nell ennesimo tentativo di far girare la chiave. Mi sorride e dice: "serve una mano?" A quel punto imbarazzato non riesco a dire altro che: ”Magari." Si avvicina lo sento dietro di me, con le sue manone cerca di fare girare la chiave mettendo le mani sopra le mie, lo sento appoggiarsi su di me. Sono istanti eterni... Ma sento distinta la forma possente del suo membro contro il mio lato b. Mi volto ci guardiamo e le nostre bocche si cercano, mi cinge i fianchi e finalmente lo sento contro di me. Limoniamo senza guardarci, le nostre lingue si uniscono e roteano all'unisono, poi non resisto mi inginocchio come un fedele al cospetto del proprio Dio. La mia bocca è davanti alla sua patta ormai vergognosamente gonfia, tiro giù la patta lentamente e vien fuori un cazzo che cola per quanto eccitato, venoso e pulsante. Con gli occhi pieni di desiderio apro la bocca e lo accolgo dentro di me... Vado su e giù con la bocca, voglio sentirlo tutto e voglio che lui avverta quanto mi piaccia,mentre lui inarca la schiena dal piacere. Sono lì che me lo gusto e ciuccio tutto, è duro come la pietra mi schiaffeggio da solo la faccia e lo guardo negli occhi, accarezzo i suoi coglioni pieni e li stringo. Lui capisce mi alza, mi gira, abbassa i jeans inizia ad accarezzare il buchetto e poi si abbassa, bacia le natiche con una dolcezza estrema le allarga e sento la punta della sua lingua picchiettare il mio buchetto, la sua lingua mi percorre e cerca di entrare dentro me, sento i brividi correre lungo la schiena. Poi impugna l enorme fallo e lo punta contro il mio forellino che si arrende subito al suo ingresso, lo desiderava troppo. Non resisto e gemo lui mi mente una mano sulla bocca e inizia spingere come se fosse l'ultima scopata della sua vita. Lo sento entrare e uscire entrare e uscire e gli chiedo di non smettere. Sento la cappella enorme nel mio sfintere mentre con un grugnito di piacere la tira fuori e fa colare tutto il suo prezioso nettare sulle mie natiche quasi a marcare il territorio, mentre nel frattempo sono venuto anche io contro la porta della cantina. Sorridiamo , ci baciamo e ci ricomponiamo per renderci presentabili.

N.B. la porta della cantina è sempre stata difettosa, sapevo il trucchetto per sbloccare la serratura.... Ma era troppo tempo che avevo puntato il signor Veroli e finalmente il momento giusto è arrivato. Ogni settimana ormai abbiamo un appuntamento fisso in cantina,il giovedì la moglie del signor Veroli fa la catechista nella parrocchia vicino al nostro condominio, così a soddisfare la voglia insanabile del marito ci penso io.
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