Gay & Bisex

Dottore


di Zenyt98
11.08.2021    |    22.492    |    9 9.6
"000 abitanti: sì 700 metri è una distanza corta, lol), indi per cui doveva essere un mio concittadino..."
Storia vera, accaduta anni fa (parlare così mi fa sentire vecchio, omg). Devo confessare con imbarazzo che non ricordo il nome dell'uomo (meglio perché è un nome straniero, più riconoscibile) quindi lo chiamerò Stefano.

Era il 2016, probabilmente fine maggio. Mi stavo preparando per un esame, ma come sempre la voglia manca. Distrattamente prendo il cellulare e apro Grindr; non mi aspettavo sicuramente di incontrare qualcuno a quell'ora (saranno state le 10.00/10:30) in quanto staranno tutti lavorando o studiando come me.
Non ricordo se all'epoca già esistevano i tap o se mi arrivò un messaggio, sta di fatto che il co protagonista della storia prese l'iniziativa e cominciò a scrivermi. Inizialmente ero dubbioso, la sua posizione era alquanto vicina, circa 700 metri (per tutti quelli che vivono in una città con più di di 500.000 abitanti: sì 700 metri è una distanza corta, lol), indi per cui doveva essere un mio concittadino. Non esco quasi mai nel mio paese e anche se non nascondo la mia sessualità neanche ne faccio dominio pubblico.
Decido dunque di scambiare un paio di messaggi per capire che tipo di persona è. Un uomo di circa 35 anni, moro, fisico asciutto e nessuna caratteristica peculiare. Parlando le sue intenzioni, per quanto non esplicite, sono abbastanza chiare.
-"Hai da fare? Vieni a farmi un pò di compagnia
-"Hahahahah dove stai?"
-"Sto all' ospedale di *********"
-"Oh wow. Tutto bene?"
-"Sciocco, io ci lavoro qui hahaha"
-"Oops! Beh non potevo saperlo, di cosa ti occupi?"
-"Sono dentista"
-"Quindi sei abituato a guardare le persone con la bocca aperta ;)"
-"Hahahahaha sì, anche se di solito sono io quello a bocca aperta :P"

Insomma niente da dire, almeno era un tipo alla mano. "Va bene vengo" scrivo prima di cominciare a cambiarmi. La situazione mi sembra assurda perché cosa diamine vorrà mai fare questo in un ospedale? A quest'ora? Scuotendo la testa prendo il cellulare, controllo la sua risposta affermativa ed esco, non senza aver salutato velocemente mia madre.
L'ospedale in questione distava a cinque minuti a piedi da casa mia, quindi, con passo leggero mi avvio. La giornata è piacevolmente calda e con solo una maglietta e un pantaloncino sportivo arrivo alla mia destinazione "dove ti trovo?" chiedo velocemente.
"Piano terra, davanti alle macchinette del caffè" è la risposta. Mi dirigo verso il punto di incontro ed in due minuti arriva anche lui.
E' poco più alto di me, esattamente come in foto, solo con una brava più folta ed i capelli mori leggermente più lunghi, prende un caffè dalla macchinetta prima di dirigerci verso il cortile dell'ospedale. Lì parliamo un pò di noi, scopro che proviene dall'Europa dell'est e che è pure fidanzato! Però è bisex in segreto e la fidanzata lo raggiungerà solo tra qualche mese, quindi vuole sfruttare il tempo rimanente per divertirsi un pò. Io annuisco distrattamente; la mia filosofia di vita si basa sul non farsi i fatti degli altri.
Ad un certo punto allunga il braccio e mi afferra il pacco, stringendolo delicatamente. Mi guardo intorno preoccupato ma noto che nel cortile ci siamo solo noi ed una coppia di anziani alle nostre spalle, troppo preoccupati a parlare tra di loro per intuire quello che era appena successo. Avvicinandosi al mio orecchio Stefano mi sussurra "voglio che me lo metti in culo".

Prima reazione è un brivido di eccitazione, al quale il mio pisello risponde con uno spasmo, successivamente non riesco a trattenermi dal ridere, nella situazione mi sembrava un pò troppo assurda (ai tempi). "Ma scusa, qui?? Non mi sembra uno dei posti migliori per fare queste cose" rispondo tra le risate. Lui sorride furbetto "seguimi e vedrai".
Più curioso che eccitato lo seguo, rientriamo nell'ospedale e passiamo davanti a diversi reparti; ad un certo punto lui svolta e apre una porta che si rivela portare ad un piano sotterraneo, che io sapessi lì sotto c'era solo il reparto di radiologia. Difatti passiamo davanti a tale reparto per poi arrivare ad una porcina chiusa a chiave, guardandosi un attimo intorno Stefano estrae un mazzo di chiavi e velocemente apre la serratura, prima di richiuderla alle nostre spalle.
Il posto si può definire come un ripostiglio, una stanza molto ampia dove erano ammazzati letti ospedalieri e barelle, più diverse sedie. Non faccio comunque in tempo a farmi un idea precisa che Stefano mi è addosso, la sua bocca si attacca alla mia ed io ricambio volentieri quel bacio appassionato, le sue mani mi afferrano le spalle e mi traggono a se mentre io lo stringo per la vita. Limoniamo duramente per un bel pò, le mie mani si fanno audaci e scivolano all'interno di quei pantaloni verdi, scoprendo con piacere che non portava le mutande.

Prendo l'iniziativa e lo spingo giù in ginocchio, lui non si fa pregare e con frenesia mi cala pantaloni e mutande, facendo uscire il mio cazzo, ormai duro. Senza attendere me lo prende imbocca e comincia a fare avanti e indietro ad un ritmo veloce. Quando pensavo non avrebbe potuto succedere niente di più porco lui estrae il cellulare dalla tasca "filmami" mi intima, staccando la bocca dal mio sesso, senza però lasciarlo andare con le mani.
"Serio?" chiedo "mi fa sentire troi-uugh" non completa nemmeno la frase ma si ributta sul mio cazzo come se non avesse mai visto uno in anni. Senza complimenti accendo la videocamera e faccio partire il video, guardo assorto lo schermo del telefono, sul quale posso vedere il mio cazzo che compare e scompare dalla sua bocca.
Stefano mi fissa e continua a succhiare, provocandomi con espressioni da porco e mugolii, il flash della videocamera accentua ogni sua espressione goduriosa.
Va avanti per circa dieci minuti, il rumore del suo succhiare è l'unico suono nella stanza. Prima che io potessi dire qualcosa si alza e si dirige verso un letto. Senza una parola si abbassa i pantaloni e si appoggia con i gomiti, esponendo il suo culo tondo verso di me.
"Ti ho detto che lo volevo in culo" mi accenna ed io annuisco. Mi avvicino e mi inginocchio dietro di lui, appoggio il telefono al pavimento, in modo che possa riprendere dal basso e afferro le sue chiappe palude. Delicatamente le separo, osservando il suo buchetto, leggermente più scuro della pelle intorno, che si contrae, come se mi stesse inviando dei bacini. Decido di ricambiare e ci appoggio le mia lingua sopra, lambisco il perimetro del buchetto per poi disegnarci sopra lettere e numeri.
Mentre la mia lingua imprime l'alfabeto sulla sua apertura Stefano mugola e geme, masturbandosi delicatamente. Ad incerto punto si porta entrambe le mani sulle chiappe e le allarga, in modo da facilitarmi l'ingresso, approfittandone lo penetro leggermente con la lingua e comincio a fare avanti e indietro, provocandogli ondate di piacere.
"Scopami ti prego" mi implora, esplora le tasche dei pantaloni e ne estrae un preservativo che mi lancia. Lo afferro al volo e lo apro "agli ordini" dico strizzandoli l'occhiolino.
Raccolgo il cellulare da terra e lo poso un attimo sul lettino, mi infilo velocemente il preservativo ed in un attimo gli sono dentro.
Fa più resistenza di quanto immaginavo ma alla fine entro lo stesso fino alla radice, il più è fatto. Mi muovo avanti e indietro con calma, non abbiamo lubrificante e non voglio correre il rischio che mi butti fuori. Fortunatamente non succede, anzi il suo culo si salda intorno alla base del mio fallo e lo stringe stretto, impedendogli di uscire più di un tot.
Lo scopo così per circa 20/25 minuti, il suo culo si rilassa gradualmente e la scopata continua più agevolmente, il rumore delle mie palle che sbattono contro il suo culo si unisce ai "ah. Ah. Ah. Ah"; tutti catturati egregiamente dalla videocamera del cellulare.
" Avvisami quando stai per sbarrare" mi intima, non capisco il perché essendo un rapporto protetto, ma annuisco. Gli afferro le mani e le riposiziono sul suo culo, obbligandolo ad aprirsi da solo, facilitandomi la scopata, nel mentre lo insulto un pò "sei solo una puttana. Una lurida troia". Non che ci credessi veramente ma avevo intuito che gli piacesse essere chiamato così perché ad un certo punto lo vedo muovere il culo per accompagnare i miei colpi e renderli più intensi.

Si è rivelata una mattinata fuori dal normale, mai mi sarei aspettato di incontrare una tale zoccola così vicino a casa mia. Il riepilogo di queste considerazioni mi eccita e mi porta più vicino all'orgasmo "Ci sono quasi" lo avverto.
In un lampo lui si stacca da me, facendomi uscire, e si inginocchia davanti a me, sfilandomi il preservativo e cominciando nuovamente a succhiarmelo. Adesso capisco il perché voleva essere avvertito. La sua bocca calda e umida mi portano al limite in poco tempo. "Vengo" lo avviso, lui si ferma e con diligenza prende tutti i fiotti di sperma che partono violentemente dal mio corpo. Fu una delle mie sbarrate più abbondanti, perché mi ricordo che non riuscì a tenerla tutta in bocca, facendone uscire un pò dai lati. Quando finalmente constatò che avevo finito alzò gli occhi alla telecamera e con un sonoro gulp ingoiò quanto aveva in bocca; un professionista del suo genere ovviamente non si dimenticò di ripulirmi il pisello con meticolosità, lasciandomelo quasi più pulito di quando sono arrivato.
Senza parole a disposizione per commentare l'accaduto gli restituì il telefono "perché hai voluto un video?" gli chiedo ingenuamente "Mi piace riguardarmi quando sono solo e non ho nessuno a disposizione" rispose con semplicità.
A quel punto lo salutai e me ne tornai a casa, dove dopo una breve doccia mi rimisi a studiare per il mio esame.
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