Gay & Bisex
Campeggio al mare
di LastDwarf
09.01.2024 |
11.302 |
6
"Mi inginocchio leccandomi le labbra; col dito seguo il contorno dello slip bianco vistosamente rigonfio; appoggio il naso sull'asta, la annuso delicatamente e..."
Sono arrivato al campeggio!Dopo aver rimandato troppe volte, sono finalmente riuscito a ritagliarmi un fine settimana di vacanza.
Il sole si sta abbassando all'orizzonte mentre parcheggio nella mia piazzola; inizio a sistemarmi, quando scopro che il cavo elettrico che possiedo è troppo corto per raggiungere gli allacci.
Per passare la notte penso di chiederne uno in prestito, poi vedrò l'indomani di organizzarmi diversamente.
Busso al camper che ho sul retro, sperando di non disturbare.
Aspetto un momento e dalla porta esce un ragazzo di bella presenza: non molto alto, col fisico sportivo e la pelle dorata messa in risalto dallo slip bianco.
Mi soffermo ad ammirare con piacere le forme prosperose che sagomano lo slip attillato mentre si avvicina per stringermi la mano.
Si chiama Marco e mi offre il suo aiuto con piacere: mentre sistemiamo la piazzola mi racconta un sacco di cose e, lavorando in due, finiamo tutto in pochissimo tempo.
Nonostante l'orario ormai tardo, mi invita a mangiare al suo camper, offrendomi una cena improvvisata.
La serata scorre piacevole, l'atmosfera è rilassante e parliamo come vecchi amici.
Mi racconta che ha organizzato questa vacanza lontano da casa in modo da potersi "divertire" senza far correre le voci: ufficialmente è via per lavoro.
Il giorno dopo stiamo sempre assieme, anche se ogni tanto avvista una "preda" e si allontana per cacciarla.
Mi piace stare con lui: giochiamo, scherziamo e stiamo bene l'uno con l'altro.
La giornata passa in fretta e, arrivata la sera, ci ritiriamo nelle nostre piazzole; per ricambiarlo dell'aiuto di ieri, lo invito a cena da me.
Marco accetta, ma prima passa dal camper per farsi una doccia.
Nel frattempo vado nella mia cucina per cercare qualcosa da mangiare, contento di poter stare in sua compagnia: non ho molto, ma penso che un piatto freddo con la mozzarella andrà benissimo.
Alzo lo sguardo e lo vedo attraverso la finestra del camper: mi fa un cenno di saluto, si toglie gli slip e va sotto la doccia lasciando la porta aperta.
I miei occhi restano incollati sulla sua figura, che posso ammirare in un nudo integrale: smetto di tagliare la mozzarella, desiderando di poter essere sotto la doccia con lui, di poterlo accarezzare ovunque, di poter baciare la sua intimità.
Vorrei mordicchiargli il prepuzio, giocarci delicatamente, aprirlo con la lingua e poi avvolgergli la cappella, ingoiarlo fino alla base dell'asta e massaggiargli i testicoli morbidi e caldi.
Il suo pene sembra leggere i miei pensieri e si solleva nella mia direzione mentre viene masturbato lentamente dal suo padrone, che lo porta fino al culmine del piacere.
Marco raccoglie lo sperma nella mano e lo beve, lentamente, fissandomi negli occhi.
La mia erezione è talmente fuori controllo che esplodo senza volere, ricoprendo di schizzi la mozzarella che stavo preparando per cena.
Resto ipnotizzato mentre si asciuga in modo sensuale, passandosi le mani su tutto il corpo e giocando maliziosamente con il suo pene ancora barzotto.
Marco arriva quasi subito e, come se nulla fosse successo, inizia ad aiutarmi per trasferire in tavola tutto quello che sto preparando.
Ogni volta che si avvicina per prendere qualcosa mi tocca in modo "casuale": il primo contatto è abbastanza innocente, ma nell'ultimo fa aderire il suo bacino al mio sedere, presentandogli la sua intimità.
Mi scatta un'erezione vigorosa che non riesco a smorzare nemmeno quando lo raggiungo a tavola.
Guardo il piatto davanti a lui, e mi saltano subito all'occhio gli schizzi sopra la mozzarella, che formano delle decorazioni molto evidenti: deve per forza averli visti e mi chiedo se abbia scelto apposta quel piatto!
Mi siedo e mangiamo; Marco si gusta tutta la mozzarella, fissandomi negli occhi, senza lasciarne nemmeno una goccia.
Prosegue leccandosi le labbra e mangiandomi con lo sguardo, tanto che la mia erezione sta nuovamente per scoppiare: vorrei resistere al mio desiderio, ma inizio a palparmi segretamente provocandomi piacere.
"Ti va di giocare?" mi chiede.
Credo di essere diventato rosso fuoco: non so se la mia idea di gioco coincida con la sua, ma la mia sarebbe davvero molto piccante.
In quel momento gli suona il telefono; mentre risponde si alza in piedi e rimango stupito dalla sua vigorosa erezione che sborda dagli slip bianchi proprio davanti ai miei occhi.
Il cuore mi sussulta ed avanzo più che posso sulla sedia per ammirare da vicino quello splendore.
Mentre parla continua a massaggiarsi l'erezione, stuzzicandomi la fantasia e facendomi crescere il desiderio.
Una goccia di umore fa capolino sulla punta: sono pronto per assaggiarla e proseguire il massaggio al posto suo!
"Adesso ho da fare", dice chiudendo la telefonata, "ma domani vieni tu da me"; si allontana mentre ancora stento a credere a quello che è successo.
Resto fermo diversi minuti a contemplare la fotografia mentale di quell'erezione così ravvicinata, ma alla fine trovo la forza per andare desolato a lavare i piatti.
Quando arrivo nella zona cucina, guardo con nostalgia verso la finestra del camper e, con mia grande sorpresa, lo vedo all'interno!
È girato di spalle, completamente nudo, con due piedi che gli cingono i fianchi e il bacino che affonda ritmicamente in avanti.
Per poco non mi scivolano i piatti di mano.
Il mio corpo inizia a sudare, e muoio dalla voglia di potermi trovare disteso sul suo letto, al posto della fortunata vincitrice di quel premio.
La sua caccia ha dato i buoni frutti, e tra poco i frutti saranno ripieni ;) o, perlomeno, dai suoi racconti di solito finisce così.
Marco si alza in piedi mettendosi di profilo, con l'erezione che svetta perpendicolarmente al suo corpo.
Non posso fare a meno di staccare gli occhi dalla bellezza della sua intimità provando un brivido all'idea di poterla gustare fino a farla esplodere.
Anche la sua fortunata preda si alza in piedi e scopro che... si tratta del ragazzo che aveva incontrato al bar questa mattina!
Si, un maschio, forse devo aver frainteso le sue battute di caccia!
Mentre cerco di metabolizzare questa notizia, il ragazzo si piega in avanti, lascia che Marco entri completamente dietro di lui ed inizia a godersi un massaggio di rapidi affondi.
Tra un colpo e l'altro sono ipnotizzato dall'erezione che si intravede mentre penetra con vigore nella preda: se potessi vorrei succhiarla ad ogni passaggio per gustarmi l'anteprima degli umori che presto arriveranno copiosi.
Subito dopo, infatti, i colpi si fanno più lenti e profondi, mentre un sordo grugnito sigilla l'apice del godimento e la preda viene farcita col ripieno tanto atteso.
Marco accontenta ancora la voglia della sua preda continuando ad affondarla per qualche minuto, lentamente, e baciandola sul collo.
Esce lasciandola gocciolante del suo orgasmo e in quel momento mi accorgo che mi sta guardando, facendomi l'occhiolino.
Durante tutta la notte non chiudo occhio, nella mia mente sono stampati quegli affondi, quelle scene, quell'energia che vorrei fosse scaricata dentro di me e che, per ora, riesco a smorzare solo masturbandomi ripetutamente.
L'occhiolino, poi, mi fa ripensare a quell'abbraccio casuale che mi ha fatto in cucina: mi giro nel letto senza pace, pensando che devo toccarlo tutto, che ho la possibilità di giacere con lui, che voglio essere penetrato dal suo corpo.
Arriva il sabato, l'ultimo giorno prima della partenza.
Facciamo colazione assieme, andiamo in spiaggia, parliamo, facciamo il bagno, ci raccontiamo tutto di noi.
Sono contento dell'intesa che si creata: è un ragazzo profondo ed è piacevole stare in sua compagnia.
Quando siamo a pranzo, ripenso alle esche che mi ha buttato la sera prima e provo a sondare il terreno: mi avvicino mentre è seduto, ed inizio a fare conversazione appoggiandogli una mano sulla spalla.
La sensazione è elettrizzante, il calore della sua pelle si espande dentro al mio corpo.
Continuo a parlare e ne approfitto per massaggiargli "casualmente" la spalla.
Vorrei spingermi oltre, arrivando in mezzo alle gambe, e questo pensiero mi scatena un'erezione proprio davanti alla sua faccia; purtroppo, gli slip attillati non la nascondono in nessun modo.
"Hai una birra?" mi chiede all'improvviso, staccandosi dal mio contatto e dirigendosi verso il frigo.
'Ho rovinato tutto', penso, 'adesso se ne va e non lo rivedrò mai più'.
"Vieni a vedere, non la trovo!" aggiunge poco dopo.
Lo raggiungo dal frigo.
Si schiaccia nello stretto corridoio per farmi passare e quando gli sono davanti mi agguanta l'erezione aggiungendo "eravamo troppo in vista là fuori per giocare".
Resto di ghiaccio, spiazzato da questa mossa inaspettata, incapace di fare qualsiasi movimento.
Mi abbraccia, appoggia la sua bocca sulla mia e io gli do il benestare facendo iniziare alle nostre lingue una danza sensuale.
Sento la sua erezione spingere sul mio corpo, la accarezzo, ne sondo la consistenza e mi cresce la voglia di vederla da vicino.
Mi inginocchio leccandomi le labbra; col dito seguo il contorno dello slip bianco vistosamente rigonfio; appoggio il naso sull'asta, la annuso delicatamente e rimango inebriato dal suo buon odore.
Con un dito la solletico vicino alla cappella provocandogli un fremito fino alla pancia.
Una goccia di umore bagna lo slip e decido che, a questo punto, va tolto!
Abbasso lo slip e con la lingua entro nella fessura del prepuzio facendo tesoro delle gocce racchiuse al suo interno.
Marco mi "schiaffeggia" la faccia col pene: è una sensazione meravigliosa sentire il calore quando si appoggia sulla mia guancia.
Lo prendo in mano per gustarlo di nuovo e Marco ne approfitta per muovere il bacino, masturbandosi dentro la mia mano.
Avvicino la bocca e lascio che il movimento continui al suo interno, avvolgendolo con la lingua e succhiando ad ogni affondo.
Marco sembra gradire: con un grugnito mi mette le mani dietro la testa ed aumenta il ritmo e l'intensità delle spinte.
Un piacevole gusto salato si diffonde nella mia bocca facendomi perdere la testa: inizio a succhiare con vigore, lo stimolo con la lingua e cerco di farlo venire in tutti i modi.
"scusa, non resisto più" mi dice, mentre l'orgasmo arriva prorompente nella mia bocca.
Poco dopo mi spinge sul letto: "voglio rinfrescarmi il gusto della mozzarella di ieri sera" mi dice, iniziando a massaggiarmi in modo sensuale.
Il suo massaggio mi fa rilassare e la mia pelle diventa estremamente sensibile: mi accorgo della leggera arietta che entra dalla finestra, sento gli uccelli che cantano tra gli alberi e posso distinguere ogni atomo della sua bocca che accoglie la mia eccitazione.
Raggiungo l'orgasmo mentre sto vivendo un mondo parallelo, in cui ci siamo io e lui, soli, abbracciati sulle nuvole e cullati dai raggi del sole.
La domenica è il giorno della partenza per tutti e due.
Ieri, dopo l'esperienza del pranzo siamo stati assieme, abbiamo parlato, ci siamo spogliati di nuovo, abbiamo giocato con i nostri corpi ed abbiamo fatto l'amore.
Per la prima volta sono riuscito a trovare una persona in grado di andare oltre l'erotismo: ho trovato un legame, qualcosa che lascia un segno indelebile.
Prima di lasciarci andiamo al ristorante per fare l'ultimo pranzo assieme: guardiamo il menu e leggiamo nello stesso momento "mozzarella condita".
Ci guardiamo negli occhi e ridiamo spontaneamente al ricordo di come sia nata la nostra amicizia.
- Questa è una storia liberamente ispirata dalla fantasia -
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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