Gay & Bisex
Bella vacanza di sesso
di SempreNudoGenova
07.10.2023 |
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"Mi aspettavo la mazza dura tutta dentro e vista la posizione sarebbe stata una sola… quando sentii il liquido freddo scendere dalla schiena le dita che..."
Ormai da parecchi anni passo le mie ferie in paesi esotici sempre con la voglia di conoscere ragazzi e uomini del posto maiali e porcelli.
Da due anni sono lo schiavo sessuale di un ragazzo di 32 anni che mi usa per il suo piacere e non solo… che mi ha obbligato a portare la cintura di castità 24 ore al giorno, per lasciarmi andare in ferie mi ha comprato una cintura completamente in pvc con solo il blocchetto di chiusura in metallo in modo da poter passare il metaldetector dell’aeroporto quasi in tranquillità.
La nostra meta quest’anno erano i caraibi, la prima prova fu passare i controlli all’aeroporto di Francoforte, dove erano presenti dei body scanner di ultima generazione.
Indossando semplicemente pantaloni corti e maglietta mi trovai a gambe divaricate dentro il macchinario con l’addetto ai controlli che guardava le immagini della macchina, avevo indossato un paio di calzoncini con delle borchie in metallo nella speranza che queste mascherassero la chiusura della cb, ma qualcosa aveva insospettito il controllore che mi fermo e mi passo con il metaldetector manuale vedendo le piccole borchie la cerniera e purtroppo la chiusura della cb.
Dopo avermi chiesto cosa avessi di metallico addosso oltre a quelle borchie mi portò in un separé e mi fece spogliare completamente vedendo la cintura che indossavo.
La cintura che portavo era veramente mini e si vedevano solo i coglioni mentre il cazzo era appiattito sotto il tappo di pvc in uno spazio di pochi millimetri, con un sorriso incuriosito in tedesco mi chiese di toglierla e quando cercai di spiegargli che non era possibile in quanto non avevo io la chiave mi passò il metaldetector portatile sul cazzo a sincerarsi che non vi fosse altro metallo che la chiusura. Essere li completamente nudo davanti a quell’uomo mi stava eccitando e involontariamente dal cazzo uscì qualche goccia di precum che fece capolino dalla cintura bagnando il metaldetector che mi veniva strofinato sulla cintura. Non sapevo come comportarmi l’istinto era quello di pulirgli l’apparecchio con la lingua ma mi girai mostrandogli il culo per permettergli di passare l’apparecchio e lui lo strofino sulle chiappe ripulendolo.
Finito il controllo mi porse i vestiti affinché mi potessi rivestire mi infilai le mutande mostrandogli il culo e infilandomi stavo a 90 gradi mettendo in mostra il buco voglioso rigirandomi per infilarmi calzoncini e maglietta il mio sguardo si fissò sulla sua patta che sembrava avere dei movimenti.
Ispezione finita mi augurò buon viaggio e indicandomi la porta da dove uscire mi diede una patta sul culo con il metaldetector.
Il mio master logicamente aveva passato i controlli senza nessun problema e mi aspettava con un ghigno particolare, “Porcello ti sei fatto fare dalla guardia” mi disse e gli raccontai tutto quello che era successo dentro quella stanza, presi i nostri bagagli a mano ci incamminammo verso il gate per l’imbarco, arrivati al gate cinque in attesa che ci imbarcassero mi portò nel cesso, mi fece abbassare calzoni e mutande e mi infilò in culo un plug in silicone che aveva nel suo zaino.
“Ci aspettano 10 ore di viaggio e vedrai che quando arriviamo lo avrai bello largo” mi infilò il plug lungo circa 20cm con alla base due rigonfiamenti da 6 cm di diametro, entrato il primo rigonfiamento spinse con forza per far entrare il secondo. “con questo se ti esce il primo rigonfiamento avrai sempre il secondo dentro” mi fece ricomporre e ci incamminammo verso il gate. Anche se abituato ad avere il culo pieno, mi si prospettavano delle ore di piacere e dolore, seduto in attesa dell’imbarco sentivo quei due grossi rigonfiamenti assestarsi. Aveva trovato un plug a prova di espulsione, composto da quattro sfere la prima da 3cm poi una da 4cm e una da 5cm per finire con una da 6cm e con in fondo la classica coda per rimanere ben salda tra le chiappe.
Il viaggio iniziò in tranquillità seduti lato finestrino dove ci sono solo due sedili, dopo pochi minuti dal decollo incontrammo una turbolenza, di per sé cosa da poco ma con il plug piantato dentro ogni piccolo sobbalzo lo spingeva bene in profondità impedendogli di uscire.
Dopo averci servito la cena, una volta sull’oceano si spensero le luci io guardavo un film mentre lui decise di dormire senza prima aver controllato lo stato delle cose, mise la coperta a coprire le gambe infilò la mano sotto mi sbottonò i calzoni e mi fece sollevare per poter infilare la mano a controllare il plug ben piantato dentro, solo dopo poche ore il culo aveva iniziato a bagnarsi e quando lui tolse la mano controllando che nessuno potesse vederlo me la fece leccare per ripulirla.
MI alzai e andai in bagno per prendere delle salviette da mettere tra il plug e le mutande per evitare di arrivare a destinazione con i calzoncini che mostravano la macchia di umori.
Durante tutto il viaggio nove ore seduto con quel coso piantato dentro pensavo a come sarebbe stato quando lo toglieva e mentre fantasticavo venni preso da orgasmi anali, finalmente eravamo pronti per l’atterraggio, andai in bagno e controllai lo stato e come supponevo le mutande erano bagnate e i calzoncini mostravano la macchia, fortunatamente previdente avevo nel mio zaino un cambio che prontamente usai per scendere e passare i controlli doganali.
Arrivati al residence su una spiaggia della repubblica dominicana prima ancora di disfare le valigie ci spogliammo per farci una doccia, come sempre mi dedicai a lavargli la schiena e a prendere il suo cazzo in bocca che non ci mise molto a diventare di marmo, mi girò contro il muro facendomi inchinare un poco e tolse con un colpo secco il plug dal culo che rimase bello aperto, dopo averci infilato due o tre dita ci infilò il cazzo e mi chiavò con forza ripetendo “bello largo entra che è un piacere” come ebbe sborrato mi prese per i capelli tenendomi in posizione e iniziò a pisciare riempiendomi, dopo un viaggio di 10 ore la pisciata che stavo prendendo era veramente abbondante.
Finì di lavarsi e si sdraiò sul letto mentre io mi scaricai del suo piscio e della sua sborra e mi lavai, il buco del culo non ne voleva sapere di richiudersi né con il getto d’acqua fredda che calda, bello morbido era pronto per essere usato nuovamente.
Andai anche io in letto coricandomi ai suoi piedi, profumato dopo la doccia sarei stato pronto a leccarglieli ma era stanco e non aveva voglia “rimettiti il plug in culo e vieni a dormire”, mi alzai rimisi il plug dentro e mi coricai al suo fianco girandogli la schiena in modo che potesse controllare che il plug fosse al suo posto.
Dormimmo alcune ore prima di rivestirci e andare a mangiare, il mio abbigliamento per tutto il tempo del soggiorno era sempre lo stesso costume a slip nero calzoncini e maglietta, trovammo subito un ristorantino tipico dove rifarsi dello scadente pasto offerto sull’aereo. Quella sera finito di mangiare ci ritirammo al residence dove mi chiavò prima di addormentarsi.
I nostri giorni di ferie furono praticamente sempre gli stessi scanditi da una colazione poi da ore al sole sotto le palme per poi mangiare in qualche ristorantino tipico e qualche serata in locali del posto dove si beveva e si socializzava con i locali sempre circondati da giovani donne che si offrivano per una notte d’amore, povere illuse non avrebbero mai immaginato che quella coppia di maschi tutto cercavano tranne fica.
Un giorno sdraiati sulla sabbia sotto le palme due giovani ragazzi neri si avvicinarono per scambiare quattro chiacchere evidentemente avevano notato che sotto il mio costume a slip nero non c’era un cazzo mollo ma qualcosa di abbastanza duro e dalla forma circolare mentre sotto lo slip del mio master si vedeva la forma di un bel cazzo.
Dopo un po’ di chiacchere su come ci trovavamo e cosa facevamo arrivò la vera ragione della loro fermata, avevano capito che il rapporto tra me e l’altro ragazzo non era di normale amicizia e chiesero quasi brutalmente cosa nascondevo negli slip.
Il mio master senza porsi alcun problema mi abbassò lo slip mettendo in bella vista il mio cazzo chiuso nella gabbia, la loro reazione fu “Whaw” toccandosi il pacco che sotto i loro boxer si stava risvegliando.
Dopo aver controllato che non vi fossero altre persone nelle vicinanze mi ordinò di girarmi e di mostrare il buco ai nuovi amici, mi misi a pecora togliendomi il costume e mostrai il buco rosa bello largo. Dopo una lunga occhiata al buco e una palpata ai coglioni che uscivano dalla gabbia tirarono fuori dai boxer due bellissimi cazzi neri uno non troppo lungo sarà stato sui 20cm e l’altro invece molto lungo sarà stato 24-25cm ma soprattutto molto largo, sembrava essere una lattina di birra.
Chiesero al mio master quale fosse in realtà il nostro rapporto e quando sentirono che io ero il suo schiavo pronto a fare qualsiasi cosa lui mi avesse ordinato il loro cazzi diventarono di marmo il più piccolo dei due chiese se poteva mettermelo in bocca e sentire come facevo i pompini, “certamente se ti piace puoi fartelo spompinare” e rivolto all’altro ”se vuoi fotterlo lo puoi fare immagino non saranno molti i culi che riescono a prendere il tuo cazzo” “si quai tutti mi dicono che gli faccio male e mi lasciano mettere solo la cappella” disse “ oggi puoi finalmente mettere il tuo cazzo tutto dentro sino alle palle senza preoccuparti di fargli male ma solo pensare al tuo piacere e scaricarti dentro di lui” ribatté il mio master.
Senza tanti problemi mi ritrovai un cazzo in bocca una bellissima asta nera come la pece circoncisa con una cappella rosa che fremeva, si sedette davanti a me allargo le gambe e mi prese la testa e la spinse mettendomi il cazzo in bocca e dopo poco lo spingeva tutto dentro sino in gola.
Il master guardava quello splendido puledro nero che mi fotteva la gola mentre il suo amico se lo menava guardano il mio buco in evidenza data la posizione, il mio master mi accarezzo il buco infilandoci le dita dentro poi si sputò in mano e mi inumidì il buco invitando l’altro ragazzo a darsi da fare e a fottermi.
Sentii la sua cappella premere sul buco, cercai di aiutarlo dilatandolo, e poi con un colpo secco fu dentro sino alle palle, impossibile urlare dal dolore avendo un cazzo in gola ma dopo i primi colpi veramente forti il dolore si trasformò in piacere lui pompava con forza facendo sbattere le grosse palle al buco dilatato, mentre pompava emetteva suoni di godimento sino a quando fu pronto per sborrare, il cazzo diventò di marmo allargandomi ancora di piu lo sfintere la cappella si ingrossò e un fiotto di sborra calda mi arrivò quasi allo stomaco mentre lui continuava dire “vengo ti riempio come una cagna in calore” il suo amico eccitato al vedere l’amico fottere arrivò anche lui all’orgasmo e mi scaricò in gola una bella sborrata.
Il piu giovane mi tolse il cazzo dalla bocca e l’altro lo estrasse dal culo, il mio master lo fermò dicendo “il servizio deve essere completo” mi fece girare per prendere in bocca quella bestia uscita dal mio culo ancora grondante e mentre io gli ripulivo il cazzo mi infilò il suo dentro lubrificato dalla sborra e tenendomi la testa su quel pezzo di carne ancora duro mi inculò con forza sino a sborrare anche lui poi si fermò e “adesso gli facciamo un clistere per ripulirlo” mi pisciò dentro guardando il nuovo amico che aveva il cazzo ormai moscio sempre tra le mie labbra con la lingua che gli solleticava la cappella.
Ormai soddisfatti tutti e tre si coricarono al sole mentre io andai in acqua per scaricarmi e ripulirmi dalla loro sborra, al mio ritorno stavano complimentandosi col mio master e pianificavano un nuovo incontro avendo trovato eccitante fottere un sottomesso in gabbia ma soprattutto aver potuto sbattermi con forza e godere come poche volte gli era capitato. John quello con il cazzone e Maicol il più piccolo diventarono gli amici delle nostre ferie.
Quella fu la prima di una lunga serie di inculate che il mio master offriva i nuovi amici che contraccambiarono portandoci a vedere posti nuovi e ad assaggiare specialità del posto non usualmente nei menu dei ristoranti che tendono alla cucina internazionale.
Per i seguenti 13 giorni cambiammo spiagge visitando dei bei posti perlopiù sconosciuti ai turisti dove potevamo prendere il sole in tranquillità fare il bagno e loro soddisfare i loro istinti animaleschi, tutti e due i nuovi amici vollero provare a pisciarmi in culo vollero farsi delle doppie, facili per il mio master e il più giovane di loro ma difficili da sopportare quando uno dei cazzi era quello del più vecchio…, per finire col fistarmi.
Una sera in una spiaggia deserta ci ritrovammo a fare il bagno nudi, sapevo che sarei stato usato da tutti e tre ma non avrei immaginato che mentre eravamo in acqua mi sarei sentito entrare in culo una mano, a pochi metri nell’acqua dove si toccava tranquillamente il mio master mi bloccò a pecora avevo il culo a pelo d’acqua e pensai che volessero fottermi quindi non opposi resistenza, sentì una mano che si accarezzava il buco, allargai le gambe e presi una posizione comoda per farmi fottere, le dita di uno di loro non saprei dire di chi entravano e uscivano dal mio buco, sentivo la pelle ruvida delle dita che allargavano lo sfintere poi uno dei due si allontanò mentre io venivo portato più a riva in modo da non avere il buco nell’acqua. “Rilassati lascia che gli amici godano del tuo buco, è più morbido di una fica” disse a John che mi stava solleticando il buco. Sentii arrivare Maicol e iniziare anche lui ad accarezzarmelo infilandoci le dita poi sentii un liquido freddo scorrere sulla schiena e scendere sul buco. “Bella fica meglio di quella di una donna, sicuro che posso approfittarne?” disse il John al mio master “Certo si delicato e goditelo” fu la risposta.
Mi aspettavo la mazza dura tutta dentro e vista la posizione sarebbe stata una sola… quando sentii il liquido freddo scendere dalla schiena le dita che allargavano il buco prima uno poi due poi tre poi quattro mentre mugolavo dal piacere loro commentavano quanto fosse difficile poterlo fare alle loro donne sino a che sentii tutta la mano che spingeva per entrare… la mano era grande pelle rugosa e anche se avevano usato il lubrificante farla entrare era abbastanza difficile sino a quando con un colpo secco entrò completamente dentro io urlai dal dolore e il mio master lo invitò ad essere piu delicato “ Adesso sei dentro fermati lasciagli riprendere fiato, allarga la mano con delicatezza e accarezzalo dentro con piccole rotazioni” lo istruiva su cosa fare “apri e chiudi il pugno senti la morbidezza delle pareti… “ mentre io mi stavo riprendendo i movimenti della sua mano nel mio culo mi provocarono un orgasmo che fu molto evidente iniziai a fremere e dalla gabbia iniziò a uscire precum e sborra. “Lo stai facendo godere guarda la cagna che sbrodola” vedendo la scena tenendo la mano in culo si sparò una sega sborrando sul buco dilatato con la sua mano dentro, ”fai provare anche a lui ma esci con delicatezza non puoi rompergli il culo” gli disse, la mano uscì dal mio culo che subito venne invaso dall’acqua di mare, il master mi rimise in posizione e Maicol poté anche lui infilare la sua mano dentro dopo aver scaricato dell’altro gel sulla mia schiena.
La sua mano era più piccola e quindi non provai il dolore quando entrò, anche lui istruito dal master mi accarezzò all’interno e mi provocò un secondo orgasmo facendomi ancora sborrare nella gabbia mentre anche lui si masturbava sborrando sul mio culo aperto. Mi tolse la mano dal culo tirando verso il basso portandomi così il culo sott’acqua e mentre lui faceva uscire la mano io venivo riempito di acqua di mare che a dire il vero brucio leggermente.
Tornati a riva i due soddisfatti dell’esperienza iniziarono a chiacchierare col mio master che però era rimasto a cazzo duro; quindi, lo feci coricare e mi inginocchia a fargli un pompino sino a che non mi sborrò in gola.
Ormai le ferie stavano per giungere al termine il nostro volo sarebbe partito alle 5 del mattino quindi decidemmo che quella notte non la avremmo passata al residence, le valigie erano pronte, gli zaini a mano avevano il ricambio in caso di necessità io avevo messo il plug in valigia ma me lo fece togliere e mettere nello zaino, era chiaro che arei fatto il viaggio di ritorno col culo pieno.
I nostri amici ci vennero a prendere al residence alle 19 giusto per andare a mangiare, ci avrebbero portato in un locale nuovo, dall’esterno non sembrava un ristorante ma visto che non andavamo per locali per europei non ci feci molto caso. Entrammo e ci ritrovammo in un salone con dei tavoli apparecchiati ci sedemmo al tavolo pronti per ordinare quando ci raggiunse un cameriere ‘sui generis’ completamente nudo con solo un grembiulino davanti che ci portò una pirofila piena di cibo. Ci servimmo e dopo poco entrarono altri due avventori che si sedettero al tavolo a fianco.
John si alzò e andò verso l’uscita chiuse le porte e “Adesso possiamo metterci in libertà” disse rivolto a tutti e iniziò a spogliarsi seguito da Maicol e dal mio master e dai due avventori.
Il tavolo dei due avventori si unì al nostro e il cameriere portò altre pirofile, si tolse il grembiulino e si sedette a tavola con noi. La loro attenzione fu subito attirata dalla gabbia al mio cazzo, e iniziarono a chiedere al mio master la ragione per cui avevo il cazzo chiuso in gabbia.
Iniziammo a mangiare mentre il mio master raccontava il perché e John e Maicol raccontavano quello che avevano fatto i loro cazzi si svegliavano mettendosi tutti sull’attenti.
“Non vorrai lasciare che questi nuovi amici col cazzo duro” mi disse indicandomi di andare sotto il tavolo per prenderglielo in bocca. Senza pensarci due volte mi infilai sotto il tavolo e iniziai ad accarezzare il primo cazzo il ragazzo avrà avuto 17 anni e un bel cazzetto depilato non troppo grosso una volta massaggiato e spompato mi spostai sul secondo un po piu grosso ma nulla di eccezionale, anche per lui stesso trattamento, passai poi al terzo quello del cameriere lo misi in bocca che era mollo ma con sommo stupore inizio a crescere e a gonfiarsi tanto che non mi stava quasi in bocca.
Come tutti ebbero il cazzo duro mi fecero uscire da sotto il tavolo, misero i cazzi sul tavolo e iniziarono a misurarselo il mio master li mise in ordine crescente lasciano il cazzo di John per ultimo, “Adesso iniziamo con l’antipasto” mi prese e mi mise a pecora sul tavolo e invitò il piu piccolo a fottermi mentre gli altri guardavano e commentavano, a rotazione tutti mi hanno fottuto e riempito di sborra ultimo il mio master che estrasse dal suo zaino il plug e me lo piantò in culo “Così non perdi tutta la sborra che ti abbiamo dato – Possiamo passare al primo” ridendo ci sedemmo e mangiammo Seduto a mangiare con il plug piantato in culo sentivo la sborra dentro, finito di mangiare il primo il master chiese “Chi di voi ha il cazzo duro per farsi una seconda passata?” il cameriere si alzò mettendo in mostra il suo cazzo dritto pronto, il master mi mise nuovamente a pecora mi tolse il plug dal culo e lo invitò a farsi la seconda. Inutile dire che tutti approfittarono non piu in ordine di grandezza con Maicol che rimasto per ultimo si lamentava che trovava il buco troppo largo “la troia è ormai troppo larga per il mio cazzo ma voglio dargli la mia sborra” mi mise il plug nuovamente dentro e si fece una sega sborrando nel mio piatto e invitò a mangiare il secondo mentre tutti chiedevano se fosse buono condito con la sborra.
Finimmo di mangiare e dopo alcune chiacchere John si alzò dicendo che doveva pisciare, il master lo fermò “Perché vuoi andare in bagno quando hai un cesso qui a disposizione” mi guardò e capii che dovevo mettermi a pecora togliere il plug e lasciare che John si scaricasse nel mio culo.
John non se lo fece dire due volte se lo menò un pochino per renderlo basanotto e lo piantò dentro, anche se basanotto era comunque bello grosso, “Non avevo mai pisciato così in un culo specie già pieno di sborra” e spingendolo a fondo si scaricò la vescica. Finita la pisciata sentii il cazzo inturgidirsi stava diventando duro e John aveva intenzione di fottermi ancora, senza troppi problemi iniziò a pompare ad ogni colpo entrava sino alle palle e quando lo ritraeva fiotti di piscio uscivano dal mio culo, fottermi col cazzo a mollo nel piscio dopo aver già sborrato due volte resero quella inculata interminabile, sembrava non riuscire a godere col cazzo di marmo piantato dentro ci dava come un forsennato quella lattina ormai mi aveva allargato il piscio aveva inaridito il buco e quindi lo sentivo dentro che mi raspava il culo facendomelo bruciare. Inizio a sudare come un porco e colava sudore su di me mentre mi apriva sino a che non ebbe sborrato continuò a pompare… gli altri guardavano lo incitavano e se lo menavano facendolo diventare duro per la terza volta.
Maicol con la scusa che lo ha piccolo me lo mise in bocca e mi scarico la sua sborra in gola seguito dal 17enne mentre gli altri mi scoparono dopo John solo il cameriere riuscì col cazzo bello lungo a fermarsi e a scaricarsi riempiendomi di piscio.
Per ultimo il mio master che ormai con un buco sfatto doveva accontentarsi e potere sborrare e pisciare e mettere per ultimo il plug a trattenere tutto quello che avevano scaricato.
Ridendo e scherzando a colpi di cazzo e tra sborra e piscio avevamo fatto le 2 del mattino giusto il tempo di andare al residence farsi una doccia e prepararsi per il ritorno.
Il viaggio di ritorno benché lungo passò velocemente il plug fu messo al suo posto passati i controlli in un buco ormai distrutto e l’arrivo a Malpensa fu un sollievo… spero che l’anno prossimo si possa tornare a trovare quegli amici.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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