Gay & Bisex
AMAMI ALFREDO
di pulpmy
22.03.2021 |
195 |
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"Alfredo non era un bravo cuoco, per cui si fece consegnare dal giapponese una cenetta leggera a base di pesce
Il vino invece era scelto con molta perizia un..."
La prima volta che incontrai Alfredo fu in doccia della palestra che frequentavo a quel tempoEro girato verso il muro quando le mie narici furono invase da una ventata di testosterone purissimo
Subito buttai l’occhio alla mia destra e scorsi l’inno alla mascolinità
Un corpo possente, due gambe muscolose, una pelle di color olivastro ricoperta da una fitta peluria nera,
due glutei ben torniti ,un collo taurino, due braccia e due mani imponenti
Senza darmi a vedere guadavo di traverso quel copro magnifico, quel trionfo di virilità
Al suo cospetto il mio essere maschio svaniva ,lasciando emergere la femminilità che da sempre celava in me e che negli anni avevo imparato a reprimere, nascondendomi dietro ad una maschera a me aliena ma ,impostami da una condizione familiare, e da una società bigotta e tradizionalista.
La vicinanza di quel corpo, che sapeva di pino silvestre e che evocava in me le forze ancestrali della natura più selvaggia ,mi appannarono i riflessi, mi sentivo svuotato da ogni volontà, come un vascello in balia di un mare in tempesta, il mio sesso già minuscolo di suo, divenne ancora più esile, rintanato nel prepuzio abbondante, come un baco nel suo bozzolo, sembrava più una clitoride un po’ più sporgente della norma, i mie testicoli racchiusi dallo scroto ed incollati all’inguine erano praticamente invisibili
Quando poi mi cadde il bagno schiuma ed Alfredo molto galante , si piego per raccoglierlo ,ebbi una vera tempesta ormonale, vedere quel culo tornito e muscoloso quella peluria emergere dalla spacca, mi porto sull’orlo dello svenimento
Ringraziai arrossendo imbarazzato, come una verginella al cospetto del suo spasimante, lui con tranquillità si giro fronte a me porgendomi la bottiglia raccolta e con un sorriso a 36 denti bianchissimi mostro il sesso in tutta la sua magnificenza.
Un vero cazzo reale tutto scappellato venoso massiccio e due coglioni che penzolavano pesantemente in uno scroto che sembrava sull’orlo di scoppio, tanto quei cogliono lo riempivano.
Non riuscii a nascondere il mi imbarazzo ringraziai , ed ebbi da subito la sensazione che Alfredo fosse consapevole del turbamento che aveva provocato in me, istintivamente con la mano coprii la mia misera nudità come fossi una pudica donzella .
Nei giorni successivi tra me ed Alfredo nacque una bella amicizia, eravamo davvero in sintonia su tutto,
Fin che arrivo il fatidico giorno , aveva mandato la moglie e figlia al mare dai nonni e la casa era libera, per cui mi invito a cena . Di buon grado accettai , a mia moglie dissi di andare ad una cena fra amici della,e mi recai all’appuntamento, tutto speranzoso e felice ma allo stesso tempo molto teso ed emozionato.
Alfredo non era un bravo cuoco, per cui si fece consegnare dal giapponese una cenetta leggera a base di pesce
Il vino invece era scelto con molta perizia un bianco frizzante che fece la sua parte e preparo il terreno per il dopocena
Sorseggiando del brandy ci portammo in salotto, ad un certo punto i i nostri discorsi si esaurirono lasciando posto ad un silenzio imbarazzante. Complice il vino o brandy che sia, mi sentivo in balia degli eventi in attesa di un qualche cosa che dovesse succedere.
E quel qualcosa non tardò ad arrtrivare ,Alfredo mi prese per un braccio e con l’altra mano mi cinse il fianco ,alzandomi di peso e facendomi sedere sulle sue ginocchia , i nostri occhi si fissarano ,le nostre labbra si incollarono a ventosa abbandonandoci in un intenso e interminabile bacio , la sua lingua comincio a frullare nella mia bocca, scoprii che l suo mento anche se rasato di fresco era piuttosto abrasivo rispetto ai menti femminili che avevo sino a li baciato.
Non avrei mai pensato fino a qualche mese prima di abbandonarmi fra le braccia e le labbra di un maschio ma ciò stava avvenendo e la cosa non mi dispiaceva affatto anzi, mi faceva sentire bene mi dava un senso di serenità e di libertà, il mio cuore si stava sciogliendo e sentivo che stava per nascere un vero amore.
Il respiro di Alfredo si faceva sempre più pesante , il suo magnifico si gonfiava dentro i pantaloni premendo sulla mia natica, io intanto mi stavo calando totalmente nella parte, mi sentivo femmina fino al midollo, mentre lo baciavo gli accarezzavo dolcemente la nuca, gli slacciai un bottone della camicia e con una mano gli accarezzavo il torace possente e villoso, gli cercai i capezzoli duri come chiodi e li tintillai dolcemente
Lui di contro mi slaccio il bottone dei jeans e mi infilo un amano nei pantaloni palpandomi i glutei, sentii il suo dito medio prendere la strada del solco fra le natiche e posarsi dolcemente sul mio ano ,che ebbe una contrazione involontaria quasi sorpreso da quel contatto pur tanto desiderato.
Alfredo sempre con molta dolcezza fece una lieve flessione con la falangetta e quasi penetrò il mi pertugio che era, ricordo ai lettori, fino al quel momenti inviolato
Penso che Alfredo si sia accorto di essere il primo uomo e questo lo eccito maggiormente
Dal canto mio. avevo paura di fare quel passo. ma lo desideravo tanto ed ero immensamente felice di donare la mia verginità al mio Alfredo
Ero al settimo cielo avvertivo il desiderio di Alfredo, mi sentivo bramata, desiderata ,sentivo il suo corpo tutto eccitato .Sempre tenendo le labbra incollate come due ventose mi prese in bracci e alzandosi dalla poltrona mi porto in camera da letto, come uno sposo porta la sua sposina in camera la prima notte.
Mi adagiò sul letto ,si levo la camicia rimanendo a torso nudo e mi sfilo la maglietta
Il contatto del mio petto glabro col suo, mi mando in visibilio ,da li in avanti non capii più nulla ,so solo che emettevo in modo del tutto incontrollato gemiti e mugugni di piacere
Mi trovai nudo, il mio corpo sotto il suo le mie gambe aperte, il suo bacino contro il mio
Il suoi pene durissimo e gigantesco premeva contro il mio che pure era in erezione, la diversità di dimensione , il mio che per lunghezza e per diametro non era la meta del suo ciò esaltava la mia femminilità e mi rendeva orgoglioso del mio uomo cosi virile, maschio e ben fornito.
Mi trovai a pancia in giù il mio amante mi apri le natiche con le man ruvide e affondo il suo viso nella spacca del mio sedere, lo sentii aspirare intensamente come voler carpire tutto l’odore naturale del mio corpo aulente, erano circa 8 ore che mi ero docciato e sapete com’è destate il caldo la cena il vino sicuramente ero sudato, ma in quei momenti è l’istinto animale a prevalere, quindi gli odori naturali, il sapore, il calore dei corpi che si amano sono il miglior afrodisiaco.
Mi baciò intensamente l’ano , mi infilò la lingua umettandomi, poi sentii aprire il comodino ed estrarre un tubetto, capii che quella era gel lubrificante e che il tanto agognato momento stava arrivando.
Mi pervase un po’ di paura ma al tempo stesso sentivo di potermi fidare ciecamente del mi cavaliere
Mi spalmò delicatamente il gel, con un ditino si spinse anche dentro il mio anello, poi mi giro nuovamente supino, mi alzo le gambe e dandomi l ‘ennesimo bacio mi tocco il pisello mi scopri il glande e prese a solleticarmi dolcemente il frenulo, poi rimase un attimo ad osservarmi, quindi cominciò a baciarmi il petto, scese sul ventre ed infine mi prese in bocca il cazzo succhiandomi dolcemente, mentre con il dito continuava la sua opera di rilassamento del mio sfintere.
Io bramavo dalla voglia di quel corpo ,avevo sciolto gli ormeggi e la paura aveva ceduto il passo totalmente al desiderio e alla voluttà
Con gli occhi languidi e il labbro tumido gli sussurrai” Prendimi fammi tua”
Continuando l’opera con molta perizia, Alfredo mi passo una mano sotto te chiappe alzandomi il bacino quindi il suo pene mi punto l’ano e comincio a fare una pressione progressivamente più intensa intanto la sua lingua frullava nella mia bocca.
Ad un certo punto avvertii un cero dolore, mi contrassi e mi irrigidii
Lui si fermò e da vero gentiluomo mi sussurro” No cosi ti fai male devi rilassarti “accennando un sorriso allusivo continuò ”Non devi stringere ma spingere come quando vai in bagno”
Io arrossii non mi aspettavo di accostare un momento cosi romantico con una funzione fisiologia diciamo poco nobile ,ma lui fu cosi naturale nel darmi queste dritte , con un sorriso ironico mi tolse dall’imbarazzo
Stemperando la mia tensione
Abbandonandomi in un sorriso, segui le sue istruzioni, sentendo la pressione del suo pistone aumentare spinsi e il mi sfintere si apri lasciando entrare l’ospite tanto desiderato, da quel momento in poi non sentii alcun dolore , solo piacere puro, piacer infinito, piacere del corpo ed estasi della mia anima.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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