lo schiavo di famiglia 3 arianna, razza padrona

Ormai era tutto chiaro. Ero ufficialmente diventato lo schiavo di famiglia. Mia moglie aveva gentilmente deciso di condividere il suo schiavo con le sorelle e quella viziata della nipote arianna. Io ero in parte eccitato ma anche intimorito al pensiero di cosa sarebbe stato di me, in fondo avevo già capito che stare sotto il dominio di arianna non era facile e con la madre ,lisa ,avevo avuto in passato diversi attriti ,ora temevo me li facesse pagare tutti. Comunque rassegnato mi recai in un sexy shop della zona ben fornito dove in passato avevo acquistato la valigetta di tutti i giochini che servivano a mia moglie claudia per schiavizzarmi. Come desideravano le mie nuove padrone presi una valigetta simile per ognuna spendendo un capitale, cosi quel giorno portai ad ognuna la sua attrezzatura. Manette fruste di ogni tipo strap on vibratori e mascherina .quel giorno termino tranquillo. L indomani come sempre andai a lavoro e nel primo pomeriggio verso le 14 30 mi telefonoo` arianna " schiavo alle 17 ti voglio da me"queste le sue poche ma decise parole io "ok "lei "con chi credi di parlare, vabbe poi facciamo iconti, devi imparare molte cose, vedo"a queste parole stacco ` la conversazione senza appello. Alle 17 in punto mi recai come desiderava da lei .,che vive con la mamma in una ville tta molto ,spaziosa sapientemente suddivisa come due distinti appartamenti. Alle 17 in punto suonai ,lei mi apri` "sali servo "queste le sue parole senza esitare mi recai sopra ,era uno schianto, un vestitino aderente con degli stivali al piede di cui già avevo provato il sapore della suola con la mia lingua il giorno che fui promosso loro schiavo. Lei vedendomi disse "sei in auto"e io "no perchè ho preferito venire in motorino c era traffico" a queste parole si infurio ` " tu non devi ne pensare ne preferire deficiente, torna subito a prendere l auto, ti aspetto giù tra 15 minuti, cominciamo malissimo ".cosi scappai a prendere auto e arrivai da lei in perfetto orario, non abitando lontano. Mi fermai per farla salire, lei attendeva qualcosa poi si infilo ` in auto e furibonda mi disse "questo secondo te e ` il modo di far salire la tua padrona in macchina"lei sali ` dietro proprio per tenere le distanze, "portami al centro commerciale schiavo, ho voglia di fare un po di shopping ".in poco tempo arrivammo a destinazione, cominciando a rispettare i suoi voleri corsi ad aprirle la portiera e lei usci ` sembrava una star in quanto a bellezza non aveva nulla da invidiare a nessuna star infatti .era venerdi il centro era pieno, ad un certo punto le squillo`il cellulare "pronto, ciao chiara, sono al centro commerciale ,ci vediamo stasera, sono col mio schiavo," era la sua amica, ormai ero alla luce del giorno schiavo, a quelle parole dette con tono alto si voltarono diverse persone, io diventai rosso dalla vergogna, lei mi vide, " cos e ti vergogni di essere il mio schiavo stasera appena torniamo a casa rosso invece del viso ti diventera ` qualcos altro. A quel punto volle entrare in un negozio di intimo, l estate era alle porte, comincio` a vedere qualche costume "prendi questo, poi questo, schiavo" lo faceva di proposito nel farsi sentire da altri, poi venne una commessa in aiuto" posso essere d aiuto" arianna mi misuro questi costumi, dammi schiavo " la commessa mi guardava accennando un sorriso quasi di umiliazione nei miei confronti. A quel punto tutto pero ` lascio` spazio ad una scena da svenire ,arianna usci ` dal camerino ,con quel costume, un modello a brasiliana ,era uno schianto mi disse "come sto schiavo" io estasiato da quella scena in pochi secondi spazzai via la vergogna valutando che fossi un privilegiato ad essere il suo fedele schiavo. " stupenda padrona, e una meraviglia " a quel punto lei fu soddisfatta quasi sorpresa dalla mia sottomissione .quel pomeriggio tra un negozio e l altro non perdeva occasione per far capire a tutti che ero il suo schiavo "il pomeriggio passo` e dopo qualche ora arianna stanca mi disse "schiavo voglio un caffe e poi andiamo via"" va bene padrona subito" dialoghi rigorosamente fatti vicino a masse di persone. Avevo capito, voleva umiliarmi in pubblico. Verso le 20 tornammo a casa io ovviamente da bravo schiavo e facchino carico dei suoi aquisti .appena in casa lei mi disse " allora voglio che porti il conto, 10 per ogni mancanza, " effettivamente mi fece notare diverse mie mancanze verso di lei, come avevo risposto al tel, il fatto che ero arrivato senza auto, ricordandomi che da lei sarei dovuto andare sempre unin auto e tante altre cose. Arrivammo a 200 lei mi disse " ascolta schiavo proprio perchè e la prima volta voglio essere buona non arriverò a 200 pero ora abbassati pantalone e slip e mettiti in ginocchio con la testa sotto la sedia ogni urlo che sento aumento di venti. " avevo capito cosa mi aspettava, ,lei mi mise le manette bloccandomi le mani davanti ero, col culo in aria, la sentivo armeggiare con la valigietta poi silenzio. Dopo pochi secondi una fitta sulla natica destra una frustata violenta "contale schiavo" uno, due t tre, sempre più forti. Non sapevo quante ne volesse darmi ma dopo venti cominciarono ad uscirmi le lacrime dagli occhi ,mi sentivo il culo in fiamme, lei non si fermava ,arrivo ` a cinquanta "bene sono stanca baciami e massaggiami le mani che mi hai fatto stancare.piangevo come un bambino non mi sentivo più il culo mi bruciava come il fuoco non osavo pensare come me lo avesse ridotto. "Ora vai schiavo che ho da fare " e verso le 21 lascia la sua casa e tornai a casa, il viaggio in auto fu una sofferenza seduto, non potevo starci. Al mio ritorno a casa mia moglie sapeva già tutto, arianna le aveva già telefonato dicendole che aveva inaugurato la frusta perchè ne avevo bisogno. Mia moglie mi disse " fammi vedere come sei conciato ridendo e umiliandomi .poi mi disse " vieni in bagno devo fare la pipi ,mi serve il cesso. Tanto per chiudere la giornata degnamente da schiavo. . "