Sogni di lattice

Questo racconto è solamente una fantasia di lattice, gomma e un po di bdsm che mi pervade la mente, purtroppo ancora non è fattibile ma mai dire mai! ;)


Dopo 6 mesi dal suo ordine finalmente anche l'ultimo pezzo della nostra attrezzatura era arrivato da Rubber's Finest: la Smell Bag!

Con questo, tutto il nostro outfit poteva essere completo, dico nostro perché siamo io (lui) e la mia lei che ci divertiremo.
Il giorno dopo programmammo il nostro fine settimana a casa, da soli e senza nessuna visita prevista.

Decidemmo di iniziare sabato mattina, dato che venerdì stanchi da lavoro, ci siamo dedicati a una serata film e divano, sapevamo benissimo che le prossime ore sarebbero state intense.

La colazione era leggera, per entrambi the caldo e niente cibo. Poi lei iniziò a preparare qualche frullato proteico per le prossime 36 ore: non avevamo nessuna intenzione di mangiare per non rovinare gli outfit, mentre io iniziavo a mettere nel letto tutto il necessario.

La prima cosa erano 2 clisteri: volevamo essere più puliti possibili.
Pulizia fatta, eravamo già nudi e iniziammo a lubrificarci con olio di silicone.
Tornammo in camera e presi la tuta in lattice. Non aveva il cappuccio e le mani ma c'erano le dita dei piedi, così avvolsi la prima gamba in modo da agevolare l'entrata della sua gamba ma lei approfittò e mi mise l'alluce in bocca. Sapevo che le piaceva quando le lecco i piedi e lei sapeva che mi piace vederla godere.
Gemette un minuto ma poi inserì la gamba nella tuta e gliela tirai fino al ginocchio. Anche per l'altro piede godette prima della mia lingua e poi la infilò nel lattice.
Si alzò e tirai accuratamente la tuta verso il bacino, dove c'erano le tre cerniere che permettevano il passaggio.
Mi alzai anche io e presi le maniche, le avvolsi e feci infilare il suo braccio sinistro, poi passai a quello destro. Non appena la tuta toccò le sue spalle, lei buttò la testa indietro dalla sensazione della seconda pelle.
Si girò e le tirai su la cerniera della schiena fino al collo mentre lei si faceva una treccia con i suoi capelli.
Le zip dei due orifizi restavano ancora li aperte mettendo in mostra la sua vagina e il suo ano.

Ora era il mio turno e presi il tubetto di olio di silicone per spargemelo nel corpo. Intanto lei aveva già recuperato una gamba della mia tuta ed era pronta per me, ma prima mentre si inginocchiava diede una leccata al mio membro, facendolo irrigidire ancora di più, e mi fece un occhiolino (oh mio dio quando è sexy quando fa così!), mi porse il lattice e inserii la gamba depilata, poi fece la stessa cosa con l'altra gamba anche se prima si fermò ancora dal pene e diede una succhiata decisa, gemetti!
Si alzò e mi tirò la tuta fino alla mie spalle, aiutandomi con le maniche. Mi girai per farle tirare su le cerniera della schiena ma prima sentii un suo dito toccare il mio buco e mi disse "ora tocca a lui" ridendo.

Era veramente il turno del mio ano, l'idea per entrambi era di inserire un dildo gonfiabile di 10cm che ovviamente avevamo già provato.

Mi spinse in avanti verso il letto così da essere e 90 gradi, prese il dildo e lo leccò rendendolo umido, poi mi chiese se fossi pronto e prima che rispondessi aveva già messo il suo indice nel mio ano, girò un pochino e di nuovo "ora sei pronto?" e risposi affermativamente, tirò fuori il suo dito e con calma inserì il pene gommato. Non era molto largo, al massimo 2cm. Non sapevamo per quanto li avremmo tenuti dentro di noi, piuttosto erano gonfiabili a nostro piacimento.
Dopo averlo inserito tutto, mi diede 2 sculacciate e gonfiò 2 volte il dildo, emisi un breve gemito che le fece esclamare "so quanto ti piace averlo pieno, ma sai anche che piace pure a me, quindi muoviti!" e chiuse la zip fino al cavo gonfiabile e iniziò a toccare il mio pene.

Prima di inserire i suoi due dildo mi chiese di inserirci il pene per "prepararli".
Detto fatto, diede una leccata, si toccò un po la vagina e spinsi dentro il mio membro.
Gemeva e si toccava il clitoride ma all'improvviso lo tirai fuori, lei mi guardò malissimo, si prese il dildo per la vagina e se lo ficcò dentro. Le sue pupille stavano per andare dietro l'occhio, la goduria era alle stelle, quindi decisi che era il momento giusto per dare due gonfiate al dildo, lei spalancò la bocca, l'avevo colta all'improvviso ma le piaceva e sorridette. Quindi col mio indice destro iniziai a entrare nel suo ano su e giù, mi disse quasi arrabbiata "dai che aspetti?!", tolsi il dito e inserii il mio pene per la goduria di entrambi.
Stavo per venire quando lei lo capii e fece uno scatto indietro facendolo uscire dal suo ano, non voleva che venissi, "uffa" pensai e allora cercai il suo dildo anale e lo gonfiai tre volte, ma lei ne chiese altre 2. Ora bisognava chiudere le sue zip.

Mancava solo il mio membro da sigillare nel lattice, lei si avvicinò e lo infilò nella speciale tasca per pene delle mia tuta.

Proposi di lavarci le mani visto che non avevamo ancora su i guanti di latex e guardando l'ora era quasi mezzogiorno. Quindi decidemmo di bere un po dei suoi frullati pronti, d'altronde da qui in poi sarebbe stato tutto più impegnativo.

Volevamo far soffrire i nostri piedi ma dovevamo scegliere le calzature: Stivali Pleaser neri lucidi con lacci fino a metà coscia con tacco 20 cm e 10 di plateau oppure degli stivali da balletto fino al ginocchio con 20cm di tacco verticale?

Io pensai ai Pleaser (con l'idea di cambiarli alla fine con i ballet boots) per poter camminare decentemente fino alla nostra preparazione totale, mentre lei volle subito quelli da balletto perché il dolore alle punte dei piedi è troppo bello.

Così fu! Lei prese i Pleaser, gli slacciò e mi fece sedere le letto (ammetto che il dildo dietro si sentiva ed emisi un gemito, lei sorrise) per poi inserire il mio piede nello stivale alto 80cm e più. Tirò su la zip e iniziò con cura a stringere più forte che poteva i lacci. Sentii il mio piede destro costretto e questo mi piaceva. Ripetè la stessa operazione per il piede sinistro anche se prima mi regalò un risucchio del mio alluce. Sentire la tibia e la coscia che si stringono mi fecero indurire il pene che non passò inosservato.
"Ora tocca a me e a queste meraviglie", prese i suoi ballet boots e mi fece alzare rapidamente. Feci qualche passo per provare la sensazione dei tacchi, era da un po che non li mettevo.

Sedendosi nel letto, le ne approfittò per sgonfiare un po i suoi dildo e allungò le gambe dritte e pronte per essere accolte negli stivali.

Prima però decisi di farla divertire un pochino e mi misi a succhiare le sue dita dei piedi così paffute dentro il lattice. Lo so che le piaceva!
Ma appena iniziò a toccarsi il clitoride, smisi immediatamente e presi gli stivali. Mi guardò male di nuovo, forse le pagherò più tardi?

Tirai verso il basso la zip interna e slacciai gli stivali (la misura era sempre la sua ma è bene stringerli ogni volta nel migliore dei modi), raccolsi dal letto il salva punte, lo misi nelle sue dita e feci entrare il suo piede. Vidi una smorfia di dolore ma anche un gemito, le chiesi se volesse continuare con questi e mi rispose affermativamente. Zip e lacci furono i successivi. Vedere il suo piede così disteso e luccicoso mi faceva voglia di venire su di essi (e poi leccare?).
Continuai anche con l'altro stivale, ma prima una succhiata di alluce, poi salva punte e il piede era dentro.
Questa volta non era contenta di come stavo stringendo i suoi lacci: "ehi stringi eh, è troppo largo cosi!"
Riiniziai da capo e strinsi più che potevo fino al suo ginocchio. Era soddisfatta visto che la vedevo mordere il labbro inferiore.
Provò ad alzarsi e camminare.
Lei era incredibilmente brava a muoversi su queste calzature infernali. Ad ogni passo che faceva sorrideva sempre di più, quasi incredula anche lei di quello che fosse in grado di fare.

Continua...

Vorrei sapere da chi legge se è un racconto interessante oppure noioso, fatemi sapere!

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