Schiavo per caso - parte prima

Questo è il racconto di un fatto che ho realmente vissuto, ai primi passi che facevo nel mondo kinky...
Userò il maschile perché ancora non avevo provato la sensazione di sentirmi femmina (sarebbe arrivata di lì a poco...)
Stavo cominciando a esplorare questo mondo vastissimo, attraverso alcuni social, guidato solo dalle sensazioni che questa o quell'attività mi dava: mostrarmi nudo, in pose sexy, apprezzare i complimenti che mi venivano fatti, generalmente da gay maturi.
Nello stesso tempo mi intrigavano moltissimo le crossdressers, la loro bellezza e sensualità, e spesso chiacchieravo con loro, incerto se volessi essere loro o con loro... Una di queste, una crossdresser inglese matura, aveva una carica erotica incredibile, e mostrava una grande esperienza e autorevolezza in tutto quello che diceva. Pur essendo inesperto, o forse proprio per quello, volevo provare tutto, assaggiavo entusiasta ogni boccone che mi si presentava, e così cominciai a parlarle di role play, sapendone in realtà molto poco... Lei stette al gioco, e mi chiese se volevo essere il sub o il Dom: da bravo pollo, le lasciai il ruolo del Dom.
Mi avvisò subito: guarda che so essere molto dominante... Però volevo provare, e mi infilai direttamente in trappola da solo.
Come prima cosa mi ordinò di sculacciarmi con un cucchiaio di legno: 50 colpi per parte, finché non usciva un po' di sangue. Mi diedi i 50 colpi per parte, le chiappe erano belle rosse, ma niente sangue. Le mandai la foto: non andava bene, doveva uscire del sangue.
Mi sculacciai ancora col cucchiaio di legno, le chiappe erano rosso fuoco, ma niente sangue: ancora non andava bene...
Alla fine presi una piccola spazzola dalle punte rigide e la sfregai con forza (potete immaginare il bruciore...), e finalmente alcune goccioline di sangue uscirono.
Le mandai la foto: andava bene!
Lì per la prima volta provai, in modo ancora vago, una sensazione che successivamente avrei provato in modo forte: la felicità di sapere che col mio dolore avevo dato piacere a qualcuno...
Mi disse: non era per farti male tanto per fare, ma avevo bisogno di capire quanto tu volevi entrare nella situazione... La ringraziai e per quel giorno finì così.
Il giorno dopo mi chiese se mi bruciava ancora il sedere... E certo che mi bruciava, come ben sa chiunque abbia subìto una bella sculacciata, e anzi, mi bastava appena camminare perché il minimo sfregamento della stoffa sulle chiappe mi causasse un bel bruciore... Glielo dissi, e lei rispose: bene, così ad ogni momento ti ricordi che sei di mia proprietà...