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La lavatrice


di Stef2020
19.06.2020    |    165    |    1 6.0
"Esco e ti libero da tutto, tirandoti per la coda ti faccio alzare..."
Dopo il primo incontro in motel, sei diventata sempre più esigente e sempre più bisognosa di trasgredire. Eccomi arrivare, dopo la conferma che tuo marito sarà assente per tutto il pomeriggio. Entro in casa tua con le chiavi che mi ha dato ormai 2 mesi fa, ti cerco ti chiamo nessuna risposta. Al telefono mi hai detto che mi avresti aspettato in silenzio, giro per casa tua senza trovarti, fino all'arrivo in bagno dove ti vedo. Stupenda in ginocchio indossando solo un intimo succinto, le caviglie tenuta aperte dall'asta, le manette hai polsi e la testa nell'oblo della lavatrice, con un foglio sulla schiena con scritto.
" Ho sbagliato puniscimi"
Ammiro il tuo fondoschiena, coperto da quel sottile lembo di tessuto e inizio a sculacciarti. Il tuo culo è sempre più rosso ma non emetti un solo gemito. Slaccio il tuo reggiseno afferrandoti i seni, i capezzoli sono già turgidi li pizzico e i tuoi primi gemiti arrivano, afferro le pinzette coi pesi e le fisso bene stringendole, fino a sentire i tuoi lamenti flebili. Appena li rilascio, il tuo urlo rimbomba nel cestello. Ora si nota il tuo piacere, le tue mutandine si stanno macchiando dei tuoi umori, e mentre mi spoglio la macchia si allarga sempre più. Ti strappo le mutandine e ora la mia mano ti punisce, proprio li tra le gambe, la vista è spettacolare ed è giunto il momento della punizione. Tolgo le pinzette per assicurarle sulle tue grandi labbra, mentre cerchi di ribellarti ma ti sento, i tuoi sono gemiti di piacere. Mi metto dietro e inizio a strofinarmi sul tuo stupendo culo, per poi penetrarti subito con forza e colpi secchi, per far dondolare i pesi visto che ti sentivi estremamente ribelle. Eccolo lo vedo lo sento che il tuo corpo sta per godere, esco e entro nel tuo culetto stretto fino in fondo, spingendoti contro la lavatrice. Il tuo è un urlo secco, anzi è un continuo misto di piacere e dolore, accelero i miei movimenti il suono che ne esce da quel oblò, è un input a scoparlo sempre più forte. E mentre sono assorto dal tuo incitarmi a non smettere, le tue gambe ti tradiscono iniziando a tremare, segno inequivocabile del tuo orgasmo. Esco e ti libero da tutto, tirandoti per la coda ti faccio alzare. Il tuo viso è bordeaux e i tuoi occhi sono pieni di stupore. "Ora fammi felice sai cosa voglio"
E in un secondo sei di nuovo in ginocchio, e usi solo la tua abile bocca, per portarmi all'orgasmo. Afferro la tua lunga coda tirandoti a me, i tuoi occhi sembrano desiderosi di vedermi godere, il tuo desiderio si avvera, rilasciando nella tua bocca tutto il mio nettare, che avidamente ingoi mentre accompagni le mie pulsazioni con movimenti precisi e decisi. Amo quando mi fai vedere come ti pieghi e me quando sei soddisfatta.
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