Lui & Lei
ritrovarsi
di sevenmay
03.03.2020 |
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"La nostra storia era durata 7 anni e mezzo..."
La nostra storia era durata 7 anni e mezzo. Siamo quasi cresciuti insieme, soprattutto lei, considerando che quando ci siamo fidanzati era poco più che maggiorenne e le sue esperienze sessuali erano limitate: era ancora vergine. Avevo vissuto tutta la sua fase "romana", universitaria e al termine di quel percorso ci lasciammo, scelta sua. La fine della storia fu abbastanza dolorosa per entrambi ed infatti fino a quella sera ci eravamo visti pochissimo e sentiti praticamente mai. Aveva letteralmente cambiato vita: dal sud prima e dalla capitale poi, si era trasferita e stabilita al nord. Sposata, senza figli e determinata come sempre nel perseguire la sua crescita professionale. A malincuore dovevo ammettere che era cambiata, non tanto fisicamente, era sempre molto attraente ma mentalmente e soprattutto negli atteggiamenti. Anche il suo accento era cambiato e con esso il suo modo di gesticolare. Col passare degli anni, però, le iniziava a mancare il sud, probabilmente gli affetti e il richiamo della terra natia. Il primo contatto dopo tanto tempo fu infatti abbastanza freddo e quasi deludente, poi capì non era cambiata verso di me ma era proprio cambiato il suo modo di relazionarsi alle persone, distaccato quasi freddo. Quando ci incontrammo dopo qualche anno, oramai non mi aspettavo nulla o meglio mi aspettavo la stessa "forzata" freddezza e senza volerlo la mia reazione fu distaccata, senza volerlo la trattai quasi con superficialità ma non per cattiveria o ripicca era semplicemente che il mio interesse è sempre stato rivolto a chi poteva donarmi qualcosa in termini di emozioni... La cosa dovette colpirla e verso la fine della serata mi si avvicinò alla ricerca di un dialogo. Era sempre bellissima, magra alta, due gambe lunghe che avevo sempre adorato e un sedere da ragazzina, poco seno ma sodo e fianchi stretti. Quella sera aveva un semplice jeans e un top leggermente scollato nulla di particolare se non fosse per la spalla scoperta, cosa che mi aveva sempre intrigato. Parlando capì che il mio essere distaccato aveva fatto centro: probabilmente capì che quello che era stato un limite per il nostro rapporto da ex fidanzati, cioè il mio forte trasporto sentimentale verso di lei, era scemato e così lentamente iniziammo a chiacchierare liberamente e senza volerlo quasi a flirtare. A fine serata le concessi qualche complimento, le dissi che era sempre molto bella e quando oramai la serata volgeva al termine le dissi che la trovavo sexy con quella spalla nuda, che al contrario di me, oramai pelato, lei era rimasta sempre uguale facendole capire che restava il mio "sogno" erotico. Le ricordai quella volta che per via di quella spalla nuda finimmo a fare l'amore in spiaggia, quando la attaccai al muro in pietra viva e la presi così in prima serata, quando ancora poteva esserci gente a passeggiare in spiaggia. Non arrossi, resto serena eppure ero sicuro che quelle parole non l'avrebbero lasciata insensibile. Quindi tentai il tutto per tutto le accarezzai la spalla e le ricordai che effetto mi faceva quella spalla nuda, lo feci sussurrandole all'orecchio e prima di staccarmi poggiai le mie labbra alla sua spalle con tocco leggero... probabilmente fu la scintilla che accese il suo fuoco interno. Si stacco dicendomi con quel tono saccente che era sposata. Le risposi che non avevo dimenticato nulla di noi e che per quanto fosse cambiata esternamente ero certo che dentro aveva ancora la stessa ardente passione ma poi cambiai tattica: "beh sicuramente la donna controllata e matura che sei diventata non avrebbe problema a passare una serata col suo ex. Del resto credo siate una coppia emancipata..." Incassò il colpo in silenzio. La sfida era lanciata... "Probabilmente mi sbaglio, ma se così non fosse passo a prenderti domani alle 21". La salutai e andai via. Passai la giornata in attesa di un suo messaggio che non arrivò. Puntuale come non mai alle 21 ero sotto casa ad aspettarla. Quando la vidi arrivare fu come tornare indietro di vent'anni. Il passo leggero delle se gambe nascoste da un jeans, il suo sorriso appena accennato, lo sguardo sicuro e un corpo da modella avvolto in una maglia semplice ma che diventava elegantissima su di lei e la solita spalla scoperta... segno che aveva accettato la sfida. La cena fu piacevole, parlammo e ci sciogliemmo complice un delicato vino bianco. Più andavamo avanti e più ci aprivamo. Sapevamo entrambi di aver sofferto per la fine di quella storia ma eravamo ancora lì. Ciò che non mi sarei mai aspettato fu la sua schiettezza quando mi disse che la vita coniugale non andava benissimo, per dirla tutta mi fece capire che era abbastanza in crisi e che stava riflettendo sul futuro ma non voleva parlare di questo. Sarà stato il vino, la sua insoddisfazione o il mio modo di fare, sapevo che le piaceva come la guardavo, che la facevo sentire donna. Non so. Appena entrammo in macchina ci baciammo. Fu un bacio appassionato, caldo, caotico quasi liberatorio. In un attivo avevamo cancellato gli anni di silenzio. La conoscevo e sapevo cosa fare e come accenderla e probabilmente era proprio quello che le mancata, l'essere il sogno, il desiderio di suo uomo cosa che con me era sempre stata. Le baciai il collo per poi salire verso l'orecchio e mentre lo facevo spingevo la mia mano sinistra oltre la sua maglia, spostai il reggiseno e le toccai il seno. Sempre bellissimo. Una seconda che cadeva a punta, esattamente come la ricordavo con un capezzolino durissimo al mio tocco che le provocava grandi emozioni soprattutto quando lavoravo di lingua. Poggiò la testa allo schienale, buttando la testa indietro, era il segno di resa. Continuai a baciarle il collo, gustandomi i suoi gemiti, le alzai la maglia e mi lanciai sui seni con la bocca, mordendo e baciando ovunque. Non avevo fretta ma temevo che quel momento potesse finire e volevo godermelo al massimo. Proprio come un ragazzino, come se tanti anni non fossero passati mentre la leccavo senti la sua mano sulla mia gamba, la presi e la avvicinai al mio pacco oramai eccitato. Mi accarezzava con decisione mentre le sbottonavo il jeans. Abbassai la cerniera e infilai la mano nello slip nero, che proprio come immaginavo era un perizoma. Non era cambiata. Le mia dita giunsero presto alla fica, sempre piccola e calda, ebbe un leggero scatto in avanti, già umida, mi guardò negli occhi con lo sguardo che conoscevo bene, indecisa ma desiderosa di essere mia. Non le diedi il tempo di proferire parole, il mio polpastrello le tintillava le labbra e con il palmo della mano le strofinavo il clitoride con decisione. Ancora un gemito di piacere, ancora un scatto in avanti prima di lasciarsi andare sullo schienale, probabilmente ebbe un dubbio, fu in istante che svanì con il mio penetrarla con il medio. Sapevo bene cosa facevo, restai a penetrarla per qualche minuto con il mio dito prima di slacciare i miei pantaloni, la sua mano entrò nel mio boxer nero e inizio a riconquista di ciò che in fondo era sempre stato suo. Lo afferrò con fermezza e inizio a segarmi. Era fantastico ritrovarsi come da ragazzi. Sapevamo entrambi quale sarebbe stata la prossima mossa, come in copione già scritto, sfilai la mano dal suo perizoma per abbracciarla, la tirai a me e le infilai la mano destra dietro la schiena, accarezzandola scesi verso il culo, infilai la mano nel perizoma e le penetrai la fica da dietro, il polpastrello entro rapidamente e lei si strinse maggiormente a me. Entrando e uscendo le regalavo il piacere che desiderava mentre le sussurravo quanto la desiderassi. Una volta bagnato bene il mio dito lo spostai verso il culo e la penetrai sapendo di darle un piacere enorme. Mi poggiai al mio sedile e la spinsi verso di me mentre continuavo a penetrarla, ogni volta entravo mdi più. Era in estasi, mentre mi confessava che lì non era mai arrivato nessuno oltre me... che le era mancata la mia mano sul suo corpo, poi mi bacio il collo, apri la mia camicia e baciando il petto inizio a scendere, si fermò un attivo lasciandomi senza fiato ma anche lei sapeva bene cosa desiderassi...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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