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tradimenti

il venditore


di sevenmay
21.03.2022    |    142    |    0 6.0
"Il fatto che fosse sposata era un limite per entrambi ma il feeling che si stava creando era sicuramente interessante..."
quando la conobbi mi diede subito l'impressione di una donna trattenuta. sicuramente una bella donna, non molto alta, magra, belle gambe e soprattutto un gran bel seno, immaginai una terza. un viso molto armonico e due occhi svegli, molto particolari, quasi orientali. che avesse belle gambe lo notai da subito ma quando per la prima volta salì in macchina con me, con gonna abbastanza corta e calze nere ne ebbi la confermare. anche la mia prima sensazione fu presto confermata con l'intensificarsi della nostra amicizia. il fatto che fosse sposata era un limite per entrambi ma il feeling che si stava creando era sicuramente interessante. col passare del tempo fu chiaro che non era soddisfatta della vita coniugale e sessuale.
quando scherzando la provocavo emergeva che non era molto "soddisfatta" dal punto di vista sessuale... una sera mentre finivamo l'ennesima birra mi disse che il suo primo fidanzato era stato l'unico capace di... soddisfarla realmente! c'era un interesse reciproco che in qualche modo cresceva. ci capivamo senza guardarci e ridevamo spesso, così tra varie confidenze un'altra sera tra provocazione e scherzo, le dissi che doveva inventarsi qualcosa per tenere vivo l'interesse di suo marito: "prova cambiare le tua abitudini, prova a farti trovare in autoreggenti quando rientra, mentre stiri o cucini metti un vestaglia nera un po' trasparente, gli uomini impazziscono per il vedo-non vedo e soprattutto per le novità. io ti salterei addosso..."
inizialmente ironizzò sulla cosa ma il discorso non la lasciava indifferente, perché inizio a mordersi il labbro, credo senza volerlo. sarà stata l'intimità dei discorsi, ma all'uscita dal locale, ci fu un lungo abbraccio e da parte mia la tentazione di baciarla fu evidente. sentivo il suo corpo attaccato al mio ed in particolare quel seno che avrei voluto esplorare. mentre immaginavo di toglierle i vestiti mi sembrò di sentire i suoi capezzoli indurirsi. tuttavia quella sera non avemmo il coraggio di andare oltre... nei mesi che passarono evitammo ulteriori contatti anche se tra noi il "giocare" era costante. mi fu sempre più chiaro che non aveva la reale percezione del suo essere terribilmente sexy agli occhi degli uomini almeno fino ad inizio estate, quando mi chiamò perché aveva bisogno di parlare. passai per il suo studio e scese per una pausa caffè. mi raggiunge al bar con un vestito leggero, lungo ma abbastanza scollato, non riuscivo a non lasciar cadere lo sguardo tra i seni: era un invito continuo per me e sono certo che lo sapesse: almeno un paio di volte gettando lo sguardo nella scollatura, aveva un reggiseno nero, incrociai il suo sguardo. non disse nulla e nemmeno io.
mi raccontò che era stata in concessionaria, stavano cercando un'auto nuova e il venditore di turno le si era attaccato addosso: la messaggiava continuamente, ma da prima l'aveva inviata a "provare" un auto e mentre lei ingenuamente guidava aveva iniziato a guardarle le gambe a farle complimenti espliciti. l'aveva portata nella zona dello stadio, una zona abbastanza isolata e con la scusa di provare delle manovre si erano fermati. il tipo le mise la mano sulle cosce, tentò di baciarla senza riuscirci e quindi scese a baciarle il collo mentre passò a toccarle il seno "in modo rude" disse prima di metterle una mano in mezzo alle gambe... a quel punto riuscì a respingerlo. andarono via e malgrado i messaggi e gli inviti non lo vide più. mi confessò che non era il primo uomo a provarci anche se nessuno era arrivato a saltarle addosso in quel modo... poi mi disse di essere turbata! le spiegai che era normale essere turbata ma non c'era motivo di essere preoccupata e le chiesi se ne aveva parlato col marito. non lo aveva fatto, quindi le dissi che volendo, avrei parlato io col tipo. mi rispose che non c'era necessità. sapeva tenerlo a distanza. "sarà quello che vuoi?" mi chiesi tra me e me. andai via eccitato. avevo capito: più che turbata la situazione l'aveva eccitata! dopo qualche ora, a sorpresa mi giunse una sua foto di lei in studio, con scollatura in bella mostra, con cui mi diceva che stare con me la metteva di buon umore. la mia fu la solita risposta illusoria "quanto vuoi". da quel momento inizio uno scambio di messaggi che si chiuse con "ti prenoto per una di queste sere. andiamo a bere qualcosa". sapevo che reggeva il vino meglio di me. il venerdì sera uscimmo e dopo un buon bianco ci ritrovammo a scherzare sul mio essere troppo trattenuto. decisi di prendere la palla al balzo: finsi di essere leggermente brillo ed iniziai a corteggiarla e tra una chiacchiera e l'altra le chiesi se il tipo lo aveva più sentito. "qualche messaggio, mi ha invitato a bere qualcosa ma come vedi ho preferito te". ridemmo molto e complimentandomi per il vestitino e per il bellissimo decolte le dissi che era normale che il tipo ci provasse, era effettivamente molto sexy. non disse nulla ma era evidente che anche se con un po' l'imbarazzo la cosa le piaceva. continuai... chissà quanti clienti usciranno confusi dal tuo studio... "non è un gran complimento dal punto di vista lavorativo" replicò ed io incalzai, "forse no ma con quel seno" mi chiese cosa ne pensavo realmente della situazione del tipo. "vuoi la verità?" annui. "credo che la cosa in qualche modo ti sia piaciuta, non dico l'essere saltata addosso ma secondo me le lusinghe del tipo e forse anche le mie attenzioni ti piacciono". non disse nulla ma il suo sguardo era cambiato. oramai ero in ballo e avevo l'alibi dell'alcol quindi andai oltre: "secondo me, insomma... la cosa... ti ha risvegliato, insomma eccitata! e con quel seno di sicuro hai stuzzicato tutti gli uomini che ti girano intorno". allungai un dito pensando che mi bloccasse e invece ecco che il mio indice giunge diretto a destinazione senza ostacoli, affondò sulla sua pelle chiara. era un seno sodo e più grande di quello che avevo immaginato. il contatto tra noi la dovette sciogliere. mi avvicinai e le sussurrai all'orecchio che era irresistibile. non disse nulla ma rimase ferma, dal dito prese vita tutta la mano le palpai perbene il seno destro ma c'era gente e quindi spostai la mano sulla coscia, sotto il tavolo. era liscia e fresca, eccitante. sempre fingendo di essere brillo le baciai il collo, spostò la testa leggermente indietro, prima di dirmi basta... mi allontanai, pagammo e andammo via. mentre andavamo alla macchina e stavo già pensando a come scusarmi fu lei a provocarmi. "cos'è è già passato l'effetto vino?" apri la macchina la feci entrare e appena in auto la guardai negli occhi. "il venditore adesso ti sarebbe saltato addosso lo sai?!", lei li chiuse gli occhi ed inizio a mordesti il labbro, se non era un segnale quello. mi avvicinai e la baciai le nostre lingue si incrociarono per diversi minuti fin quando non abbassai una spallina del vestito. mi fiondai sul seno. le abbassai il reggiseno e finalmente, quel fantastico seno, fu tutto per me. immaginai cosa significasse "in maniera rude" e dopo averlo baciato, mentre lo toccavo dal basso per alzarlo, cominciai stuzzicare il capezzolo con i denti. emetteva dei gemiti di piacere lunghi che terminavano appena mi staccavo. era da parecchio che non era stimolata. il fatto che non parlasse mi rendeva curioso ma andai oltre e iniziai il lento assaggiare. mi stavo gustando quel momento che avevo tanto desiderato ma anche lei non fu da meno. mordevo e succhiavo il capezzolo destro mentre con la mano prendevo l'altro seno con decisione. la cosa doveva piacerle. avevo la sensazione di poter fare ciò che volevo e così ben presto passai ad accarezzarle le gambe, stavolta risalì rapidamente, alzai il vestito e vidi chiaramente il suo slip nero tutto ricamato, strusciai la mano alla ricerca delle labbra ma non riuscivo a sentirle bene e con rapidità le afferrai gli slip e li tirai verso di me. lei emise un "ahi" ma alzo il sedere per facilitare il mio sfilare. portava una brasiliana. notai subito che era ben depilata, si era preparata quindi o forse il venditore l'aveva talmente eccitata che pensava di rivederlo. ero eccitato da impazzire e così mi avvicinai la baciai tra le gambe e le infilai il medio. ancora un lungo genito di piacere. forse era veramente brilla ma a quel punto eravamo andati oltre il limite e non volevo fermarmi: scesi ancora con la lingua mentre le mie dita continuavano a darle piacere. aumentai il ritmo e la cosa dovette darle parecchio piacere, allungò la sua mano sulla mia gamba, per un attimo mi staccai da lei, sbottonai il pantalone e abbassai il boxer, presi la sua mano e la portai sul mio cazzo già eretto da parecchio. mi guardo, abbassò lo sguardo e inizio a segarmi. ricominciai a masturbarla anche io più andavo in fondo più lei aumentava. volevo di più e così abbassai il sedile e mi fiondai su di lei. non mi fermo, posizionai la cappella sulla sua fessura ma senza entrare. le strusciavo l'asta sulla fica con forza, fu un petting favoloso ma volevo fosse lei a lasciarsi andare. dopo pochi minuti fu lei a spingersi verso di me. prese il cazzo in mano, poggio la cappella alla fica, eccitata come era, fu un attimo e le fui dentro. un piacere reciproco sottolineato dal nostro gemere. i primi colpi furono lenti, volevo farle sentire tutto. poi iniziamo a spingere entrambi il ritmo divenne più forte. sempre più forte, lei gemeva ed io eccitato incalzavo fin quando non senti che stavo per esplodere così uscì da lei, le infilai il cazzo in mezzo alle tette e mentre lei le stringeva le sborrai sul petto e tra le tette, un po' le fini sul mento ma non dovette apprezzare, le passai le dita sulle labbra facendogli sentire odore e sapore. poi rimanemmo abbracciati senza parlare, era la prima volta, il primo tradimento...
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