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Lui & Lei

l'archivio 2


di spanio220
19.01.2013    |    3.821    |    2 9.8
"Brividi e gridolini si sprecavano ed io la incitavo a lasciarsi andare sempre più che tra un po’ le avrei infilato il mio cazzo dentro facendola godere..."
Premesso che tutto quel che scrivo è basato su fatti realmente accadutimi negli anni, solo alcuni particolari sono romanzati quel tanto che basta per rendere scorrevole il racconto, i nomi ed i luoghi, forse, sono di pura fantasia ma, non sempre


Dopo tutto quel godere avevamo entrambi la necessità di riposarci un po’quindi ci sdraiammo sulle scrivanie accoppiate ed iniziammo a parlare. Patrizia iniziò parlando dell’ex marito che una volta la settimana, regolarmente il sabato sera, se la scopava per non più di cinque minuti, sempre nella stessa posizione, alla missionaria, ma lei non sapeva che si chiamasse così, poi si voltava e dormiva, il tutto rigorosamente al buio ed in silenzio. Questa storia era durata per oltre dodici anni, poi si erano separati e lei non aveva cercato altri uomini, tantomeno donne. “Poverina non sai cosa ti sei persa in tutto questo tempo. Credo che tra due adulti consenzienti sia lecito sperimentare tutto nel sesso, se vuoi possiamo provare a recuperare,” Lei intanto era in imbarazzo per essere nuda di fronte ad un uomo con la luce accesa e tentava in tutti i modi di coprirsi, anzi cercò anche di tirarsi su per recuperare i vestiti, era combattuta tra il piacere provato ed il senso di vergogna per la nudità esposta. Dovetti faticare non poco per farla rimanere sdraiata vicino a me carezzandola, baciandola e toccandole il seno con i capezzoli che ogni volta diventavano sempre più appuntiti. Il mio cazzo iniziava a dare dei piccoli segnali di risveglio e con molta naturalezza le presi una mano e me la portai sul pisello, Lei prima lentamente poi sempre più decisa inizio di nuovo un movimento di su e giù che in pochissimo tempo mi fece tornare in piena erezione. Con il medio poi iniziai a strofinare le labbra della sua fica e trovai un piacevole umidiccio che stava significare che le collega ci provava un certo gusto ad avere tra le mani un pezzo di carne che le si dedicava. Mi alzai e ricominciai con il lavoro di lingua passando però anche al suo buco del culo, con lunghe leccate che partivano dall’inizio dello spacchetto per finire in quell’antro scuro che era il suo ano. Brividi e gridolini si sprecavano ed io la incitavo a lasciarsi andare sempre più che tra un po’ le avrei infilato il mio cazzo dentro facendola godere. Ora era diventato un punto d’onore per me farla godere per tutti gli anni che aveva sprecato con quello stronzo di ex marito. Quando capii che era pronta la feci spostare sul bordo della scrivania e le presi una gamba e me la portai sopra una spalla, la sua vagina pulsava dal desiderio e con quella posizione si apriva davanti a me invitandomi ad entrare. Poggiai la cappella all’imboccatura del canale ed iniziai pianissimo a penetrare quella carne bianchissima depilata di recente. Il suo viso assunse un’espressione estatica per poi avere quasi una smorfia di dolore quando ero dentro quasi per metà “Sento quasi un bruciore che mi sale” “Ma quanto tempo è che non scopi?” “Da quando mi sono separata, anzi no, due anni prima che ci separassimo, quindi sono oltre sette anni” “Caspita, ma non preoccuparti, dopo un primo momento passa tutto e tornerai a godere per quella femmina che sei” Iniziai così un lavorio dentro e fuori molto lento, ogni volta che spingevo entrava un pezzettino in più, e lei iniziava a gustarsi il cazzo che si faceva largo tra le pareti di quella fichetta depilata. Dopo un po’ era entrato tutto e lei cominciava a dimenare la testa con gli occhi chiusi sotto la mascherina che ancora indossava. Quando capii che ormai il bruciore era passato ed iniziava a godere anche di quel trattamento aumentai il ritmo delle pompate e ogni volta portavo il mio pisello quasi al limite dell’uscita per poi reintrodurlo fino in fondo, intanto continuavo a leccarle i magnifichi capezzoli che ballonzolavano sotto o colpi sempre più frenetici. “Passato il bruciore” “Siiii, ora sento solo un piacevole calore che sale e mi sconvolge il cervello, quello stronzo non mi aveva mai fatto provare queste sensazioni, dai continua, non ti fermare, sto godendo come una vacca”. Incitato da queste parole mi misi d’impegno più che mai e ad un certo punto le dissi che le volevo far provare una nuova posizione, la pecorina. Sfilai il cazzo dalla sua vagina con un rumore simile a quando si apre un bottiglia di buon vino e qualche goccia dei suoi umori finì a terra, ridendoci sopra le dissi che ormai la bottiglia era aperta e non poteva più essere tappata, però se si girava avremmo provato. La feci sdraiare con le tette sulla scrivania ed i piedi a terra, le dissi di allargare le gambe che presto sarei arrivato con il giusto turacciolo, intanto volevo assaggiare il nettare contenuto in quella bella bottiglia preziosa. Appena si fu messa in posizione iniziai di nuovo a leccare la fica spalancata, aveva cambiato sapore, era un po’ più asprigna, ma bagnata come non avevo mai visto. Già che c’ero mi dedicai con diligenza anche al suo buco del culo, che neanche a dirlo era completamente vergine. Dopo un po’ mi implorò di rimetterle dentro il cazzo che aveva voglia di recuperare le godute perdute negli anni. L’accontentai subito, stavolta senza tanti riguardi con un colpo solo entrai fino in fondo. Un grido strozzato e poi respiri sempre più affannosi segnalarono un altro orgasmo in arrivo, si stava rivelando un vero vulcano, ma vista la posizione e la verginità del culo iniziai a massaggiare con un dito l’orifizio, mentre continuavo a spingere con una certe veemenza all’interno della sua ormai dilatata fichetta, con il dito medio iniziai una penetrazione anale, prima sentii una certa resistenza più che altro psicologica, appena le intimai di rilassarsi che tutto avrebbe avuto un’altra luce se si fosse rilassata completamente sentii le chiappe smettere di contrarsi e il buco diventò subito più accogliente. Bagnandomi in continuazione il dito riuscii a far entrare tutta la punta, ed iniziai a ruotarla un po’ per volta. “Ti piace di più così?” “E’ strana come sensazione, mi piace ma, mi infastidisce un po’, è normale?” “Tranquilla, se è la prima volta un po’ di fastidio e di dolore sono normali, ma poi inizierai a godere come non mai” “E allora dai che mi devo rifare di tutti gli anni di astinenza!” A queste parole non mi seppi trattenere e iniziai ad infilare il dito ancora più in profondità, incontrai una certa resistenza all’altezza dei muscoli sfinterici, ma dopo un breve solletico anche questa porta si spalancò, ed allora iniziai un dentro e fuori che le fece perdere il lume della ragione. Urletti, respiri forti, borbottii continui si susseguivano senza fine, la cosa che le veniva più spesso alle labbra era” Troia, che troia che sono, aperta come una mela, ma godo, godo godooooo….” Un altro po’ di tempo in questa posizione sentii che stavo per godere di nuovo, mi tirai indietro, le feci prendere il mio cazzo in mano e mentre lei smanettava a più non posso le infilai tutto il medio nel buco del culo. Iniziai a schizzare cercando di indirizzarle addosso ogni singola goccia di sperma, mentre lei iniziava a tremare e sempre con il mio dito nel culo si accasciò sulla scrivania esausta. Cessati questi momenti di estremo piacere le sfilai il dito e le dissi “Ti è piaciuto essere scopata come si deve?” “Fantastico non mi era mai capitato di godere in questa maniera selvaggia, quando qualcuno parlava di orgasmo, credevo fosse quello che provavo con mio marito, invece oggi ho scoperto un altro mondo, finalmente anch’io so di cosa si parla quando si dice godere” “ Comunque questo è solo l’inizio, vedrai….” Avevo scoperto una potenziale troia con la quale mi sarei potuto divertire fino in fondo, la sua reazione al dito nel culo era andata al di là di ogni aspettativa, se lo era preso tutto in tutta la sua lunghezza senza fiatare, anzi aveva provato piacere come mai prima. Sulla scrivania era rimasta l’impronta del suo corpo con ben evidenziati i seni e qualche goccia al bordo che faceva capire quanto avesse goduto, il tutto condito con le gocce del mio sperma che erano scese dal suo corpo.
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