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Lui & Lei

Un giovanissimo ragazzo algerino


di Membro VIP di Annunci69.it AntonellaTrav6
09.08.2024    |    5.063    |    3 8.2
"Continuava a sbattermi con forza, poi all'improvviso si fermò e mi disse " Rotati" e io là capii subito le sue intenzioni: voleva che mi penetrassi..."
Era un pomeriggio assolato e afoso di fine Luglio quando decisi che, prima di partite per le ferie estive, avrei dovuto farmi scopare dal migliore dei miei scopamici: un giovane ventiduenne algerino, bello come un bronzo di Riace ed elegante come un vero principe tuareg. Appena giunto in casa si tiro giù gli slip griffati, mostrandomi la sua mazza di dimensioni oltre ogni ragionevole grandezza, dura e pronta a devastarmi. Subito mi afferrò per il braccio e senza troppi convenevoli, con violenza mi mise in ginocchio, sbattendomi il cazzo durissimo in bocca. Sempre con forza iniziò a stantuffarmi tenendomi la testa e facendo fare avanti e indietro, e quasi mi soffocava. Il mio ritmo cardiaco aumentò vertiginosamente per la tensione, avvertivo come degli spasmi scuotere il mio corpo, e cominciavo a bagnarmi godendo sia nel culo che davanti. A quel punto il principino si blocca e si tira fuori.
- No, non fermarti... lo imploro!
- Non temere, godrai ancora di più adesso...
Voglio che me lo rimetta dentro, ma lui insiste:
- Piantala di frignare e ricomincia a succhiare...
Lo sbocchino come se non avessi mai visto un cazzo nella mia vita, però con la testa un po' più alta per guardarlo negli occhi. Gli piaceva tirarmi per i capelli della parrucca mora e darmi forti schiaffi sulla faccia. Ero in estasi, mi sentivo come la prima volta che avevo scopato con un uomo. Aveva un bellissimo cazzo lungo e grande, mi eccitava toccarlo e segarlo mentre lui mi schiaffeggiava e io pompavo. Venni assalita finalmente da una marea di sensazioni multiple: non credevo fosse possibile avere un orgasmo così, sentire con le labbra la delicatezza della sua pelle, toccare con la lingua e con i denti quel bastone durissimo che mi frugava in bocca, e le sue mani delicate capaci di una forza veemente in grado di imprimere sculacciate violentissimo. Con le unghie delle dita entrava nella pelle della mia schiena e delle mie natiche. Sentivo tutta la rabbia che aveva in corpo farla come canalizzata nel mio di corpo. Non opposi resistenza, non avrei saputo opporre resistenza. E questo lo galvanizzò ancora di più a venirmi in bocca, costringendomi a ingoiare. Eccitatissimi sia io che lui oltre misura e a tal punto che dopo pochi colpi di lingua mi esplose in bocca tutto il meraviglioso il sapore della sua sborra calda. Avevo avvertito da come pulsava che stava per venire e lo avevo introdotto il più possibile, fino alla gola. Non riuscivo quasi più a respirare, e la bocca si riempì rapidamente di quintalate di sperma. Cercai di deglutire più velocemente, sia per riprendere fiato che per non perdere nessuna preziosa goccia di quel nettare celestiale. Il sapore di quella sborra era regale non principessa!
Non ci siamo fermati mica là: mi è piaciuto anche, in seguito, insalivargli la cappella e pulire tutta l'asta prima di farmi inculare e sentirlo che mi apriva tutta, prima di essere risucchiati tutto dentro il mio corpo. Sentirmi piena di quel giovane ragazzo dai tratti scuri era una esperienza senza pari: sentirlo irrigidirsi dentro di me e poi esplodere non conosceva nessun termine di paragone. Subito dopo, infatti, mi ritrovai a pecorina e mi ripeteva che voleva sfondarmi la figa e che non scopava da 7 giorni e che la mia figa anale lo stava facendo impazzire. Continuava a sbattermi con forza, poi all'improvviso si fermò e mi disse " Rotati" e io là capii subito le sue intenzioni: voleva che mi penetrassi io da sola, voleva incularmi guardandosi nello specchio dell'armadio con me che gli davo la schiena. Lo implorai di non farlo, era troppo grosso pure per me prenderlo con quella modalità. Gli dissi, per farlo desistere, che i miei sarebbero potuti arrivare da un momento all'altro...Intanto dietro di me comincia con il farlo entrare piano, ma non volendo mi uscì lo stesso una smorfia di dolore e fu a quel punto che lui mi tappò la bocca con la mano, iniziando a riempire le natiche di sculaccioni molti violenti. Sentii bisbigliare, credo che qualcuno dei miei vicini mi avesse sentito mugugnare... Ma l'algerino, invece, se ne fregava, continuando a incularmi come un forsennato, assestandomi colpi che mi fecero uscire le lacrime. Pretese che mi inculassi da sola, e dovevo farlo con cattiveria. Poco dopo sfilo' il cazzo dal mio povero culetto, di corsa e mi ordino' di riaprire la bocca, facendomi ingoiare per la seconda volta un quantitavo ancora più elevato di sborra. Avevo il buco del culo aperto e arroventato. La mia figa rotta messa ancora più male. Dal troppo dolore avvicinai le mie mano al buchetto infuocato. Ma lui, dopo essersi asciugato dal sudore e rivestito, nell'andare via mi sferra un calcio con i piedi, rimuovendo le mie mani dal culetto e con una espressione schifata di digusto mi disse: "Lurida porca, guarda come ti ho ridotta! E non cercarmi più, perche io fotto in culo solo femmine vere, brutta puttana italiana..."
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