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Lui & Lei

Toro di Matera


di Membro VIP di Annunci69.it AntonellaTrav6
08.09.2024    |    3.940    |    3 9.8
"Eccitato al massimo, cominciò a spingere col bacino verso il mio viso; il cazzo mi arrivava quasi in gola e ansimava fortissimo..."
Premetto che a testimonianza di una parte di questo racconto reale esiste anche un video in Rete che racconta molto bene della potenza del mio Stallone Lucano. A proposito, non credo che ci siano in giro molte trav lucane, ma statisticamente quasi impossibile che una trav expat venga fottuta poi da un Toro Lucano, fuori regione. Appresi che era uno stallone etero lucano, da vent'anni in Emilia a lavorare in fabbrica, solo dopo che mi ebbe scopata a sangue (e come un toro indiavolato sul divano grigio del salone!). Lo avevo intercettato su un sito di incontri, e, dopo aver visto fotografia del megacazzone gigante, gli avevo proposto di passare da casa mia, prima di iniziare il turno serale in fabbrica. Lo avrei aspettato a culo in aria sul divano, con le porte di casa aperte: doveva entrare, chiavarmi forte e svuotarsi e per poi andare al lavoro rilassato. Sua unica richiesta, quella di farmi trovare più puttana possibile nell'agghindarmi. Misi calze a rete strappate in più punti da una precedente violenza con un ragazzino pugliese, un perizoma nero di pizzo molto lavorato e un completino Dolce e Gabbana di raso rosso. Mi truccai la faccia con un trucco deciso, da vera baldracca, e lo attesi col volume della musica altissimo: nello stereo un vecchio cd del 1996 di Gerardina Trovato. Ero consapevole che il mio peccato segreto non poteva essere condiviso coi vicini, visto che mai lo avevo confessato a nessuno, ritenendolo immondo, perverso, vergognoso questo essere in privato una travesta parecchio porca. Il mio peccato più grande era quello di aver soddisfatto le voglie sessuali di un numero imprecisato di maschi etero boni! Eppure mai avevo assaggiato, almeno fino ad allora, un cazzo della mia regione, la Basilicata. Quando Luca arrivò appoggiò una mano sulla caviglia e, con dolcezza, prese ad accarezzarmela, spingendosi lentamente fino al polpaccio, inguainato in una calza a rete dalle maglie larghe.
- Dio mio, come è quanto sei troia...
In realtà sia il complimento che quel suo modo di toccare mi stavano facendo trasalire, non avrei voluto che si fermasse per nulla al mondo. Avevo davanti a me un moretto dal fisico tonico, taglio di capelli alla moda, abbronzato con gli occhi nerissimi incorniciati da ciglia che sembravano disegnate. Era veramente fantastico. La situazione stava diventando incandescente: sentivo il suo cazzo che si gonfiava, grosso e drammaticamente duro, contro il mio corpicino Mi passò le mani sulla schiena e sul culo spremendolo; con la bocca, poi, scese dal mio collo, passando a mordicchiare i seni grandi e tonici, leccando e succhiando i capezzoli con dedizione; lo vedevo piuttosto preso e impegnato. I fremiti del mio corpo parlavano da soli, mentre lui continuava a stringermi le tettine; il mio piacere aveva completamente preso il sopravvento alla razionalità, girai la mano fino a prendere il suo cazzo, iniziai a masturbarlo lentamente, mentre mi abbassava la spallina del completino e faceva uscire del tutto le mie tette fuori, pronte a essere trattate dalle sue mani. Mi girò, i nostri respiri erano di fronte, e io ero in preda a fremiti: questo sconosciuto moro, bello come il sole e con due occhi penetranti mi stava facendo provare un piacere incredibile. Mi accovacciai tra le sue gambe e pensai che dovevo fare del mio meglio. Ma cazzo! Non mi sarebbe mai entrato tutto in bocca quell'affare! Decisi di tentare un approccio diverso. Leccai l'asta partendo dalla base e arrivando fino alla punta, lentamente; passai la lingua sul prepuzio, mentre con le mani facevo scorrere la pelle su e giù. Inumidii la punta del cazzo con lingua, dopo di chè feci scivolare l'uccello nella bocca più che potevo. Devo ammettere che ne entrò un bel pezzo. Cominciai a succhiare piano, usando solo la bocca, ma poi mi aiutai con le mani, facendole scorrere su e giù per tutta l'asta, soffermandomi ogni tanto sui testicoli gonfi e toccandoli piano, e a quel punto mi resi conto che il culo non ci stava più dentro. Eccitato al massimo, cominciò a spingere col bacino verso il mio viso; il cazzo mi arrivava quasi in gola e ansimava fortissimo. Mi tirò per i capelli, ma delicatamente, in modo da farmi capire che dovevo smettere.
-Sei brava sul serio! - disse. Arrossii e sorrisi. - Ebbe un fremito nel dirlo e fece indietro di un altro passo. Mi avventai sul cazzone ancora e presi a leccargli la base del suo cazzo, mentre con la mano lo masturbavo, con la lingua risalii la sua asta poderosa e iniziai a succhiare ancora lentamente. Iniziò a darmi il ritmo, mentre le mie mani gli accarezzavano i capezzoli, lo sentii contrarsi violentemente e vidi che chiudeva gli occhi, quindi sentii la mia bocca invasa dal suo sapore di maschio del Sud. Ad un certo punto mi gira e mi lecca il buchetto, completamente bagnato, prende a succhiare e mordere le natiche e in un battibaleno raggiungo un orgasmo che sembra non finire mai: sentivo che ero pronta a fare qualsiasi cosa mi avesse chiesto, tanto ero eccitata. Mi sentivo sfinita dal piacere, mi abbandonai completamente, lui lasciò che mi riprendessi, e si distese al mio fianco abbracciandomi e stringendomi forte a sé; mi rilassai pensando che fino ad allora non immaginavo che si potessero provare tali sensazioni. Mi teneva stretta a lui, senza muoversi e senza una parola, accarezzando solo i miei capelli, poi si chinò su di me e mi diede un bacio sulla bocca. Non avevo mai baciato un maschio inculatore fino ad allora, ma sentire le sue labbra sulle mie mi dava delle sensazioni fortissime, dischiusi le labbra e la sua lingua si introdusse a cercare la mia, risposi al suo bacio con altrettanta veemenza. Continuò a baciarmi sulle labbra mordicchiandole; con la lingua di intrufolò tra i miei denti facendomi il solletico al palato. Ci baciammo a lungo, lingua contro lingua, poi, spalmai di gel il suo cazzo dicendogli < voglio che tu me lo metta nel culo> Mi chinai allargando un bel po' le gambe misi le mani sulle mie ginocchia e aspettai poco, poi sentii il freddo della vasellina sul mio buchino, sentivo il suo dito che lo massaggiava delicatamente, poi piano piano con delicatezza cominciò a premerlo per farlo entrare poco alla volta: si fermava e riusciva, era una senzazione strana ma piacevole poi ancora un po' più dentro e cosi via quando il mio buchetto fu ben lubrificato quel dito comincio ad andare avanti e indietro, poi lo tolse e sentii ancora la vaselina... adesso erano due dita che si introducevano e presto erano già dentro tutte e due non sentivo alcun dolore anzi era piacevole quelle dita cominciarono a muovesi dentro di me poi le sentii sfilare piano piano subito dopo sentii appoggiarsi al mio buchetto qualcosa di più grosso di più duro di più consistente. Era il cazzo che piano piano si faceva strada nel mio sederino: andava avanti e indietro avanti e indietro e non sentivo assolutamente dolore, anzi, ma non capivo fino a che punto fosse entrato dentro, allora tolsi la mano dal mio ginocchio e passandola sotto di me arrivai fino a toccare i testicoli e tra noi due non c'era nessuno spazio; il suo cazzo era tutto dentro e cominciò a darmi dei colpi più forti, che per poco non mi facevano cadere. Riportai la mano, immediatamente, sul mio ginocchio per sorreggermi. Mi girava la testa e mi tremavano le gambe e le mie mani erano totalmente intorpidite mentre il torellone continuava a spingerlo dentro. Mi mise una mano davanti e con un dito cominciò a carezzarmi la pisellina: mi piaceva da matti, stavo per svenire dal piacere perché era la prima volta che lo prendevo nel culo in quel modo. Godevo e squirtavo da culo: non so da quanto tempo avessi il suo
cazzo nel mio sfintere, quando mi dette ancora tre colpi ben più forti e inondò di sperma il mio culetto. Ancora un paio di colpi, chiamandomi troia e puttana e rottaincula, e poi si stacco da me e si distese sull'enorme divano. Anche io mi sentivo esausta, stanca. Adesso cominciava a farmi male e bruciarmi il buchino, ma ero soddisfatta, felice e contenta di quello che avevamo fatto: mi ero fatta scopare il culo con passione da uno sconosciuto ed era stato bellissimo e piacevole sentire quel grosso coso che mi era entrato dentro, e mi meravigliai che fosse entrato tutto fino in fondo in quel buchino cosi piccolo e stretto. Sembrava una cosa impossibile, avevo voglia di ricominciare subito e per questo, se pur dolorante, presi a leccare la cappellona del Toro per pulirla e lustrarla al meglio. È stato là che gli ho chiesto di dirmi di dove fosse originario, perché dagli insulti che mi aveva dato, avevo riconosciuto una parlata familiare.
-Sono della provincia di Matera.
Nel dire che io ero di Potenza, mai avrei immaginato che da quel momento in poi ci sarebbero state moltissime altre occasioni di prendere della buona e deliziosa minchia lucana!
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