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Io e la mia amica e coinquilina Sara


di luchino882020
05.09.2024    |    6.765    |    4 9.9
"Scrissi qualche racconto diversi anni fa, e ho deciso di riprovarci..."
Mi chiamo Sergio, ho 35 anni e scrivo da una remota provincia italiana. Vivo in un piccolo paesino di qualche migliaio di abitanti, dove ho deciso di trasferirmi dopo aver completato gli studi universitari e aperto la mia attività come libero professionista. Sono felicemente fidanzato da due anni.

Non sono palestrato e non ho un fisico scolpito. Sono un ragazzo normale. Non ho mai avuto problemi con le ragazze e ho sempre avuto la possibilità di divertirmi.

Mi piace scrivere, immaginare e fantasticare. Mi piace leggere racconti erotici e immedesimarmi. Scrissi qualche racconto diversi anni fa, e ho deciso di riprovarci. Voglio raccontare le mie esperienze passate, o semplicemente esplorare diverse fantasie che ho sempre in testa.

Oggi voglio raccontare una mia fantasia che, anni fa, si trasformò in realtà.

Questa storia riguarda me e la mia coinquilina e migliore amica dell’epoca, Sara.

Dovete sapere che io e Sara, provenendo entrambi dallo stesso paesino e con un anno di differenza, ci conosciamo da quando eravamo piccoli. Siamo cresciuti insieme, abbiamo frequentato le stesse scuole e, per un certo periodo, anche lo stesso gruppo di amici.

Sara è una ragazza semplice e carina. Molto simpatica e amichevole, con un atteggiamento che la rende sexy e interessante. Alta non più di 155 cm, un seno piccolo ma particolarmente eccitante e proporzionato al suo corpo, con un sedere che non passa inosservato. Negli anni, ha aggiunto al suo corpo diversi tatuaggi che, personalmente, mi fanno sempre impazzire ogni volta che li vedo. 

Questa storia avviene durante il periodo universitario, nel quale io e Sara eravamo coinquilini e lo siamo stati per tre anni. Vivevamo con un’altra coppia di amici e un’altra nostra amica. Il rapporto tra me e lei è sempre stato ottimo, complice e affettuoso.

Entrambi sapevamo e conoscevamo la vita amorosa e sessuale dell’altro. Ci raccontavamo tutto e scherzavamo sulle nostre conquiste. Capitava di fare serata e di finire entrambi a letto con qualcuno. Le nostre camere erano una accanto all’altra, e mi capitava anche di sentire i suoi gemiti, o viceversa.

In tutti questi anni, tuttavia, non successe mai nulla di particolare tra me e lei. Entrambi siamo passati attraverso diverse storie e scopamici. Ad un certo punto, come le era capitato altre volte, Sara si innamorò di uno dei ragazzi con cui era uscita, tale Marco.

Marco sembrava un bravo ragazzo, ma probabilmente era attratto solo dalla scopata che avrebbe avuto uscendo con Sara.

Così fu: uscirono e tornarono la sera tardi. Sentii Sara godere fino a tarda notte, e poi, alle 4 del mattino, il portoncino di casa si chiuse e cadde il silenzio.

Passarono un paio di settimane. Sara e Marco uscirono ancora qualche volta, sempre con la stessa modalità.
Arrivò il weekend del 2 giugno. Tutti erano in vacanza e decisero di rientrare a casa e in famiglia. Io e Sara, invece, rimanemmo in città.

Lei aveva esami da preparare, e io stavo scrivendo la tesi per laurearmi a luglio.

Il venerdì mattina dovetti andare in facoltà per sbrigare alcune faccende. Uscii presto, alle 8:00, lasciandola addormentata, e rientrai a casa per le 18:00.

La trovai in cucina, seduta al tavolo da pranzo, con la testa tra le braccia.

Le chiesi cosa non andava.

"Marco non mi risponde più ai messaggi da tre giorni e mi ha bloccata sui social," rispose con una voce triste 
e malinconica.

Cercai subito di rincuorarla: "Madonna, Sara, ti sei trovata un’altra testa di cazzo e ti innamori subito delle teste di cazzo... forza, vieni qui."

Mi avvicinai e la abbracciai.

"Che ne dici se ordino due pizze e qualche birra? Ho pure due canne e possiamo trascorrere un venerdì di relax. Magari ci guardiamo qualche film divertente," le proposi.

Sara sorrise e ci battemmo il cinque con un gesto di intesa.

Passò circa un’ora. Faceva già tanto caldo. Lei andò a farsi la doccia e tornò vestita in modo estivo: una canottiera senza reggiseno, che metteva in evidenza i piercing ai capezzoli, e un paio di pantaloncini corti e attillati, che finivano proprio all’inizio del suo sederino. Potevo vedere anche il contorno del tanga che indossava.

Mi sedetti sul divano di casa e girai una canna. Lei aprì una birra fresca, la versò in due bicchieri e si sedette su una delle sedie del tavolo della cucina, con le gambe accavallate proprio verso di me.

Alzai distrattamente lo sguardo e cadde proprio in mezzo alle sue gambe. Per quanto attillati, i suoi pantaloncini risultavano un po’ slabbrati all’altezza del cavallo. Vidi le sue mutandine di pizzo che coprivano la sua fighetta. E la cosa non mi lasciò indifferente.

Fumammo e bevemmo un paio di birre insieme, perdendo tempo a guardare video idioti su YouTube, finché non fummo riattivati dal suono del campanello. Era il fattorino della pizza.

Mangiammo la pizza seduti sul divano, bevemmo l’ultima birra rimasta in frigorifero e, mentre sistemavo la cucina, lei si dedicò a preparare l’ultima canna.

"Che film guardiamo? Oggi vorrei solo ridere," mi chiese. "Hai già visto Eurotrip?" risposi. "No, andata!" disse.

Il divano del soggiorno di casa era piccolo e scomodo. Proposi quindi a Sara di spostarci in camera mia, come avevamo già fatto altre volte.

La mia camera era l’unica della casa con un balcone e, essendo il coinquilino più longevo, ero l’unico ad avere un letto matrimoniale.

Trasferimmo tutto il necessario: computer, sigarette, marijuana, birretta di accompagnamento e iniziammo il film.

L’erba cominciava a farsi sentire, e, mescolata con i bicchieri di birra precedenti, cominciai a sentirmi un po’ alticcio.

Eravamo stesi entrambi sul letto: io alla destra, lei alla sinistra.

Il film scorreva veloce e divertente, con diverse scene di sesso o comunque abbastanza piccanti.

Per stare più comodo, a un certo punto mi tirai su con la schiena. Sara invece rimase distesa sul letto, con la testa sul cuscino. Potevo vedere il contorno del suo seno e la cosa iniziò a eccitarmi.

Verso metà film facemmo una piccola pausa per fumare una sigaretta. Sara andò in bagno e io fuori a fumare. 
Dopo qualche minuto tornammo nel letto: io mi sistemai nella stessa posizione di prima, e lei si distese sul letto, posando la testa all’altezza del mio addome.

"Fammi i grattini," mi chiese. Sara è sempre stata una fan dei grattini e li chiedeva sempre agli amici.
"Che palle che sei!" risposi.
"Daiiiii, ti prego," continuò.
"Dove li vuoi?" chiesi.
"Sulle braccia, sulle spalle e in testa," rispose.
"Ok, sistemati," le dissi.

Si mise più comoda su di me e iniziai ad accarezzare la sua pelle. Aveva un buon profumo ed era molto morbida.

Con un leggero tocco delle dita scorrevo sul suo braccio destro, risalivo sul collo e riscendevo sulla schiena, facendo sempre lo stesso movimento.

Continuai ad accarezzarla risalendo sui suoi capelli, per poi riscendere sull’orecchio.

A un certo punto mi resi conto di quanto questo gesto stesse diventando erotico e, senza nemmeno accorgermene, il mio sguardo cadde sul suo seno, che riuscivo a intravedere ancora meglio.

Iniziai a sentire l’eccitazione crescere. Il mio pene cominciava a gonfiarsi nei pantaloncini, avvicinandosi pericolosamente al viso di Sara.

Continuai con i grattini, quando a un certo punto notai che Sara muoveva le gambe quasi a stringere
le cosce, come se qualcosa le stesse provocando piacere. Più continuavo a guardare il suo seno, più la mia eccitazione cresceva, diventando sempre più evidente dai pantaloncini.

Il film continuava a scorrere, ma ormai non mi importava più. I miei boxer mi stringevano e non riuscivo più a resistere.

Ad un certo punto, Sara si mosse per sistemarsi meglio. Ne approfittai velocemente per cercare di nascondere l'erezione enorme che celavano i miei pantaloncini, con scarsissimi risultati.

Lei se ne accorse.
"Sergio, da quanto è che non scopi?" mi chiese.
"Un mesetto circa, ma che te ne frega!" risposi, imbarazzato e stizzito.
"Si vede!" rispose ridendo.
"Sono un uomo anche io, Sara, sono fatto di carne ed ossa, e tu sicuramente non aiuti," risposi, restando nel gioco.
"E comunque anche tu non sembri molto rilassata: stai strizzando le cosce ogni minuto," continuai.
"È l’effetto collaterale dei grattini," rispose.

Il film continuava ad andare, e arrivò a una scena di sesso tra i due protagonisti.

Sarà stato il fumo, l’alcol o la situazione in generale, ma iniziai a togliere tutti i miei freni inibitori.
Continuai a fare i grattini a Sara, ma cominciai ad accarezzarla in modo più provocante, soffermandomi sulla zona del collo, dell’orecchio e del seno.

Sentii il suo respiro farsi più veloce. Nel film, la scena di sesso durava ancora.

"Mannaggia Sara, se fossi stato solo mi starei già toccando," le dissi, senza nemmeno rendermene conto.

Lei si mise a ridere. Io sentivo un misto di eccitazione e paura per aver detto una frase sbagliata, ma lei mi diede una risposta che mi fece impallidire.

"Guarda che per me è lo stesso, vorrei fare la stessa cosa. Senti, siamo soli a casa fino a domenica, e mi hai vista quasi nuda un milione di volte. Ti va se ci tocchiamo insieme? Ognuno per sé! Tanto lo so che ti piace farlo: me lo ha raccontato Elena," disse.

(Elena era una sua amica con cui ero stato tempo prima. Ed effettivamente era vero, mi piaceva farlo... ma questa è un’altra storia.)

"Ci sto," risposi.

Mi tolsi la maglietta e rimasi solo con i pantaloncini. Sara invece si sfilò i suoi pantaloncini, mostrandomi una meravigliosa brasiliana in pizzo. Si mise comoda, tirandosi su con la schiena.

Eravamo entrambi seduti sul letto, uno accanto all’altra.

Ero eccitatissimo.

Avviai nuovamente il film, di cui ormai non mi importava nulla, e cominciai a toccarmi da sopra i pantaloncini, accarezzandomi il pene lungo tutta la sua lunghezza.

Nel frattempo guardavo la mano destra di Sara, che con due dita si massaggiava il monte di venere, premendo sul clitoride. Aveva gli occhi chiusi e con l’altra mano si massaggiava il seno.

Lentamente infilava la mano dentro le mutandine, e mentre la muoveva potevo vedere la sua fighetta completamente depilata.

Feci lo stesso, infilai la mano dentro i miei pantaloncini. Notai come lei stessa guardava il mio cazzo: lo bramava, e la frequenza del suo respiro aumentava.

"Ci spogliamo completamente? Ho caldissimo," mi chiese.
"Sì, hai proprio ragione," risposi, e contemporaneamente mi tolsi pantaloncini e boxer. Il mio cazzo svettava alto con la cappella già umida e lucida.

Sara lo guardò e iniziò a togliersi le mutandine e la canottiera.

È stato uno dei momenti più eccitanti della mia vita: vederla per la prima volta completamente nuda, il suo seno, la sua fighetta, il suo viso eccitato. Non ho ancora idea di come sono riuscito a gestire quella situazione e a non venire copiosamente in quel momento.

Dopo essersi spogliata, si distese nel letto, poggiando la testa sulla mia spalla. Allargò le gambe, si infilò due dita in bocca e le leccò per bene, per poi continuare a massaggiarsi il clitoride. Iniziò a gemere.
Io cercavo di starle dietro, stringendo la mia cappella e muovendo la mano cercando di copiare e mantenere il ritmo della sua sul suo corpo.

Ad un certo punto Sara iniziò a gemere ancora più forte. Aprii le gambe e pose la sua gamba destra sulla mia gamba sinistra.

"Merda, non resisto più," disse. Spostò la mia mano dal mio cazzo e lo prese lei, iniziando a muovere su e giù sull’asta.

In pochi secondi, la sua mano si riempì del mio succo. La avvicinò alla bocca e leccò tutto.

Mi lasciò di stucco.

Si girò verso di me, sorrise, i nostri volti si avvicinarono e cominciammo a baciarci.

A quel punto, non capii più niente.

Le nostre lingue giocavano nelle bocche, mentre le mie mani ormai non avevano più limiti.

La mia mano si posizionò sopra la sua e iniziai a guidarla sulla sua fighetta, completamente depilata, con un 
leggero ciuffetto di peli.

Muovevo la sua mano sul clitoride, spingendo leggermente le sue due dita dentro, alternando questi due movimenti.

Lei chiuse gli occhi, mentre continuava a segarmi e con l’altra mano mi graffiava la schiena.

Mi staccai dal meraviglioso bacio che ci stavamo scambiando, e la mia lingua si mosse sul suo collo e sul lobo dell’orecchio, mentre lentamente scendevo sul suo seno.

Presi completamente in bocca il suo seno. Sentivo il suo capezzolo eccitato indurirsi e crescere, mentre iniziai a leccarlo tutto intorno all’areola e a succhiarlo. Le sue mani mi accarezzavano dalla nuca e lungo la schiena.

"Aaah aaah!" Sara iniziava a gemere più forte, mentre spingevo le sue dita dentro di lei. La sua fighetta era bagnatissima; non avevo mai visto e non mi è più capitato di vedere una cosa del genere.

Mi staccai dal suo capezzolo, mi distesi completamente e con le mani sui suoi fianchi le dissi: "Ho voglia di assaggiarti, siediti sulla mia faccia."

"Ma non ho mai fatto questa cosa," rispose.
"Fidati di me," le dissi. La presi per i fianchi e la tirai verso di me. Lei si posizionò sul mio viso, con la faccia verso il muro.

Inizialmente dovetti allungare il collo per assaggiarla, ma non appena la mia lingua iniziò a scorrere sulla sua fighetta, strinsi forte con le braccia le sue cosce, tirandola a me.
Le infilai la lingua dentro, quasi scopandola.

"Aaaah aaaah continuaaa, non fermarti," Sara gemeva forte.

Arrivai al suo clitoride, lo leccai lentamente fino a succhiarlo.

"Aaah cazzo sì, questo mi piace. Aaah voglio prendertelo in bocca," iniziava a urlare.

Si girò di 180 gradi, rimanendo sempre attaccata alla mia lingua, e così iniziò un 69 da favola.

Lei stessa, durante le nostre confessioni, mi aveva raccontato della sua bravura e del piacere che le dava fare i pompini, ma non immaginavo quello che stava succedendo.

Riusciva a leccarlo perfettamente, con un misto di velocità e dolcezza. Con la lingua toccava ogni punto della cappella, mandandomi in tilt, per poi infilarselo tutto in bocca e succhiarlo, alternando con la mano e leccandomi le palle.

Io continuavo a leccargliela con tutta la passione del momento, infilando due dita dentro di lei.
"Mmmh, siiii," urlava, "mettimi un dito in culo, ti prego."

Lo feci, non prima di aver sputato sul suo piccolo buchetto. Mentre lei continuava a succhiarmelo e leccarmelo avidamente, facendomi provare sensazioni incredibili, io stavo raggiungendo l’orgasmo. Ma non mi bastava: la volevo, e la volevo con tutto me stesso.

"Voglio scoparti, ora!" le dissi.
"Questa cosa ci sta sfuggendo di mano, ma non resisto," mi rispose.

Si sistemò a cavalcioni su di me, prendendo il mio cazzo in mano.
"Non abbiamo preservativi," dissi, preoccupato.

"Viviamo insieme da due anni e non ti sei accorto che prendo la pillola?" rispose.

Non dissi più nulla! Si infilò il mio cazzo tutto dentro di sé. Era impressionante quanto fosse bagnata, scivolai completamente dentro di lei senza alcuna resistenza.

Aveva una fighetta piccola e stretta che mi mandava in estasi. Si muoveva avanti e indietro, su e giù.

"Aaah siiii, aaah mi stai facendo impazzire, siii," urlava.

Misi una mano sul suo seno per giocare con i suoi capezzoli, mentre con l’altra le infilai due dita in bocca, che iniziò a succhiare e leccare fino in fondo.

"Aaah, aaah, continua, continua," urlava ancora.

Mi misi dritto con la schiena per abbracciarla e avere il suo seno di fronte a me. Cominciai a leccarlo e succhiare i capezzoli mentre lei continuava a cavalcarmi.

Ci baciavamo con passione, e le nostre lingue giocavano, facendo cadere la saliva sui nostri volti e sui nostri corpi.

La presi di peso e la feci distendere sul letto, posizionando un cuscino sotto il suo bacino, e mi misi sopra di lei.

Avvicinai il mio viso al suo, ci guardammo, la baciai e le tirai indietro i capelli, leccandole il collo.
"Apri la bocca," le dissi.

Lei lo fece e io lasciai cadere nella sua bocca la mia saliva, per poi ricominciare a baciarla.

La mia cappella era rossa e grossa, e cominciai a strofinarla sul suo clitoride. Rientrai dentro di lei e cominciai a scoparla, con un ritmo lento e deciso, tenendola per le cosce e giocando con il suo seno.

"Aaah, aaah, aaah, aah, che bello, siii," urlava.

Sara gemeva a ogni mio affondo.

"Più forte, più forte, fammi male," mi disse.

Non ce la facevo più. La feci girare, e la misi in ginocchio. Buttò la faccia sul cuscino, lasciandomi il suo culetto e la sua fighetta in bella vista.

Iniziai a scoparla forte, a pecorina, tirandola per i capelli.

"Mi stai facendo impazzire," le urlai.

Accelerai il ritmo, e le mie palle sbattevano a ogni colpo.

"Sto per venireeee," urlava forte.

Io accelerai ulteriormente il ritmo, mentre lei iniziava a tremare, raggiungendo un fortissimo orgasmo. Non 
riuscii più a resistere.

"Sto per venire, Sarè, prendilo in bocca," le dissi.

Si mise in ginocchio davanti a me, infilandoselo tutto in gola. Venni copiosamente con un orgasmo mai provato prima, letteralmente svuotandomi completamente.

Non fece cadere nemmeno una goccia, ingoiò tutto e mi pulì l'asta e la cappella.

Ci guardammo, esausti, e cademmo entrambi sul letto, uno accanto all'altra, ridendo!

Completamente nudi, ci addormentammo insieme.

Io e Sara siamo ancora buoni amici. Non abbiamo mai più parlato di quella sera, ma sono certo che anche per lei è e resterà un meraviglioso e indelebile segreto!
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